Aiko e Yumi: la palestra. Cap:2

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saffico

I due giorni che separavano Aiko da quel mercoledì furono un'agonia squisita, un limbo fatto di attesa febbrile e di ansia paralizzante. Ogni ora si dilatava, ogni minuto era un piccolo Everest da scalare. Aiko si ritrovò a riprodurre nella sua mente la scena degli spogliatoi un centinaio di volte, analizzando ogni micro-espressione sul viso di Yumi, ogni sfumatura nel tono della sua voce. L'invito ad allenarsi insieme era un tarlo che le scavava nel cervello: era un gesto di pura cortesia o c'era dell'altro? L'occhiolino, quel lampo di sfacciata complicità, sembrava suggerire di più, ma la parte razionale di Aiko, quella timida e insicura, la supplicava di non farsi illusioni.

​Quel mercoledì, scelse il suo abbigliamento da palestra con la cura di chi si prepara per un primo appuntamento. Scartò i soliti pantaloncini larghi e optò per un paio di leggings neri, aderenti, che sapeva le mettevano in risalto la forma del culo. Sopra, un top sportivo verde giada, dello stesso colore dei suoi occhi, che lasciava scoperta la pelle tesa del suo addome. Si guardò allo specchio e per la prima volta non vide solo una ragazza di diciotto anni, ma una donna con un corpo desiderabile e un segreto che le faceva brillare lo sguardo.

​Arrivò in palestra con dieci minuti di anticipo, il cuore che le batteva un ritmo irregolare contro le costole. Trovò Yumi già lì, intenta a fare stretching su un tappetino in un angolo appartato della sala. La vide prima ancora che Yumi si accorgesse di lei, e la visione le mozzò il fiato. Yumi indossava un paio di pantaloncini cortissimi, di un blu elettrico, che lasciavano scoperte le sue gambe toniche e lisce. Quando si piegò in avanti per toccarsi le punte dei piedi, i pantaloncini si tesero sul suo sedere, offrendo ad Aiko un'anteprima del paradiso.

​«Ehi,» disse Yumi, alzando lo sguardo e sorridendole. «Puntuale.»

«Ciao,» rispose Aiko, la voce più ferma di quanto si aspettasse.

«Pronta? Oggi distruggiamo le gambe,» annunciò Yumi con un entusiasmo contagioso.

​L'allenamento fu un'esperienza surreale. Allenarsi al fianco di Yumi era come danzare con il fuoco. La sua presenza fisica era totalizzante. Aiko era iper-consapevole di ogni suo movimento, del profumo della sua pelle mischiato al sudore, del suono del suo respiro leggermente affannato dopo una serie impegnativa. Yumi era un'ottima insegnante: le correggeva la postura durante gli squat, posandole le mani decise sui fianchi per raddrizzarle la schiena. Ad ogni tocco, una scossa elettrica percorreva il corpo di Aiko, lasciandola tremante e affamata di più.

​Il momento più intenso arrivò durante gli affondi. Si allenavano una di fronte all'altra. Mentre Aiko si piegava, sentiva gli occhi di Yumi fissi su di lei, sul suo culo che si tendeva sotto il tessuto nero dei leggings. E quando era il turno di Yumi, Aiko non poteva fare a meno di perdersi nella visione delle sue cosce potenti, della pelle lucida di sudore, della curva perfetta tra la gamba e il gluteo. La tensione tra loro era quasi visibile, un'energia crepitante che riempiva lo spazio ridotto che le separava.

​Alla fine dell'allenamento, erano entrambe esauste e sudate.

«Sei forte,» le disse Yumi mentre si dirigevano verso gli spogliatoi. «Hai un gran potenziale.»

«Grazie,» mormorò Aiko, sentendosi arrossire.

​Nello spogliatoio, la tensione raggiunse il suo apice. Era quasi vuoto, erano rimaste solo loro due e un'altra ragazza in fondo alla stanza. Aiko si diresse verso la sua doccia, sperando che l'acqua fredda potesse calmare i suoi sensi in fiamme. Quando uscì, avvolta in un asciugamano, trovò Yumi ad aspettarla, appoggiata al suo armadietto. Indossava solo un asciugamano legato sopra il seno. Le goccioline d'acqua le percorrevano la pelle ambrata del petto, scendendo verso il basso.

​«Ti andrebbe di... continuare l'allenamento? C'è una sauna qui che non usa quasi nessuno a quest'ora,» propose Yumi, la sua voce era un sussurro basso e roco.

Il cuore di Aiko si fermò per un secondo, per poi ripartire a un ritmo forsennato. Non c'era più spazio per i dubbi. Annuì, incapace di parlare.

​La sauna era piccola, rivestita di legno chiaro e immersa in una luce soffusa. Il calore secco le avvolse non appena Yumi chiuse la porta. Erano sole. L'aria era densa di silenzio e di aspettativa. Si sedettero una di fronte all'altra sulla panca di legno. Entrambe si tolsero l'asciugamano quasi contemporaneamente, un gesto lento, deliberato, rimanendo completamente nude.

​Il corpo di Yumi era ancora più perfetto di quanto Aiko avesse immaginato. Seni sodi, un addome piatto e definito, e quella V tentatrice che scendeva verso il suo pube perfettamente depilato. Aiko si sentì esposta, vulnerabile, ma lo sguardo di Yumi non era giudicante. Era uno sguardo di pura ammirazione.

«Sei bellissima, Aiko,» sussurrò Yumi.

​Poi, si spostò, inginocchiandosi sul pavimento di legno di fronte a lei. Il calore della stanza faceva brillare la loro pelle. Yumi allargò delicatamente le ginocchia di Aiko e si avvicinò con il viso alla sua figa. Aiko trattenne il respiro. Sentì il calore del fiato di Yumi sulla sua pelle sensibile un istante prima che le sue labbra la toccassero.

​Il primo contatto fu esplosivo. Le labbra di Yumi erano morbide, esperte. Iniziò a baciarla, a leccarla, con una lentezza torturante. La sua lingua danzò sulle piccole labbra, le stuzzicò, le separò con una delicatezza infinita. Poi, si concentrò sul clitoride. Aiko gettò la testa all'indietro, appoggiandola contro la parete calda della sauna, le mani aggrappate al legno della panca. La sensazione era indescrivibile. Ogni leccata era una scossa di piacere puro che le attraversava il corpo, facendole tremare le gambe. Yumi alternava movimenti lenti e avvolgenti a tocchi rapidi e precisi della punta della lingua, succhiando leggermente, creando un ritmo che stava portando Aiko sull'orlo della follia.

​Aiko era completamente bagnata, il suo sapore mischiato al sudore che imperlava il viso di Yumi. Sentiva il bisogno di venire, ma Yumi sembrava percepirlo e rallentava, prolungando la sua agonia. Poi, senza smettere di leccarla, Yumi le fece scivolare due dita dentro. La sensazione della sua lingua sul clitoride e delle sue dita che la riempivano contemporaneamente fu troppo. Aiko si sentì sopraffatta. Le dita di Yumi erano lunghe e sicure, si muovevano dentro di lei con un ritmo che si sincronizzava con quello della sua lingua.

​«Vieni per me, Aiko,» ansimò Yumi contro la sua pelle.

​Quell'ordine, quella voce roca e carica di desiderio, fu la spinta finale. Aiko sentì il piacere accumularsi nel suo basso ventre, un nodo incandescente che cresceva a dismisura. Inarcò la schiena, le unghie che graffiavano il legno, e con un grido soffocato dal vapore caldo della sauna, venne. L'orgasmo fu un'esplosione violenta, un'ondata di piacere accecante che la scosse dalle fondamenta, lasciandola tremante, senza fiato, completamente persa in quella sensazione di assoluto abbandono. Yumi non si fermò, continuò a leccarla dolcemente mentre le onde dell'orgasmo la attraversavano, bevendo il suo piacere fino all'ultima goccia.

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2025-08-27
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