Marta ed il suo Inganno
di
AngelsDarks
genere
tradimenti
Marta è una donna molto chiusa in se stessa, ha un carattere contrastante, in realtà non sa e non ha mai saputo cosa desidera veramente. La sua mente cerca di trovare un equilibrio cercando all’esterno quello che invece dovrebbe cercare dentro di lei.
Potrebbe essere colpa dell’educazione rigida, oppure delle influenze negative, delle amicizie sbagliate o tossiche.
Fatto sta che Marta non riesce proprio a trovare un equilibrio stabile. Crede di desiderare una cosa, ma poi in realtà, se ce l’ha, finisce per trascurarla e abbandonarla.
Ma guai a decidere di cederla.
Lei vuole tutto e non dà nulla in cambio. Stessa cosa fa con le relazioni.
Suo marito Pino, bravo ragazzo emotivamente fragile, riesce tramite lei a trovare una certa sicurezza emotiva, pronto ad affrontare il mondo grazie al supporto psicologico inconscio da parte di Marta.
Sì, infatti loro, nonostante siano una coppia a tutti gli effetti, hanno un dialogo ridotto allo stretto necessario.
Pino crede che sia inutile scendere di livello e stare lì a formalizzare in continuazione l’inutile e l’ovvio (Ti amo, sei bella, sei bellissima, ti adoro, bacino bacino mio zuccherino).
Lui sente Marta parte della sua vita, un solo corpo, una sola anima, dove la mano destra non sa e non deve chiedere cosa fa la sinistra.
Marta invece vorrebbe sempre sentirsi confermare che è bella e vorrebbe che Pino le dicesse che la ama a tutte le ore del giorno.
Da questo nacquero dei distacchi. Marta, non sentendosi amata, allontanava Pino con tutte le scuse possibili per evitare rapporti sessuali con lui, poiché a suo pensare concedersi sarebbe significato prestare il proprio corpo per il piacere personale di Pino.
D’altro canto Pino invece ne soffriva tanto, perché lei rifiutandolo dimostrava di non amarlo, e tanto peggio se raramente lo masturbava solo con la mano: considerava il gesto come un dovere o un favore fastidioso, mentre lui lo vedeva come un atto di elemosina.
Pino non voleva l’elemosina di nessuno, voleva stare ore a coccolarla e fare l’amore con la sua donna.
Capendo che il rapporto era finito, decise di mettere da parte rabbia e frustrazione e vivere giorno per giorno senza pretese.
Quindi, per evitare di tradirla cercando un’altra donna ma anche per assecondare le esigenze della carne, si masturba giornalmente come se stesse prendendo delle medicine o glielo avesse ordinato il dottore (del resto è risaputo che eiaculare fa bene e riduce le tensioni).
Marta si sente ogni giorno più trascurata, e poiché Pino ha trovato un proprio equilibrio interiore, non la cerca più. La ama ancora più della sua stessa vita, ma non glielo dirà mai, convinto che lei lo odi.
Quindi inizia una vita di stress lavorativo, di convivenza familiare.
I rapporti sessuali non esistono più da anni, poiché sarebbero perfino incestuosi.
Una sera Pino la cerca, e lei come al solito lo rifiuta con rabbia. In particolar modo quando lui le fa notare che se lei non ha fame di sesso, significa che ha già mangiato altrove.
Appena sentite queste parole Marta lo attacca con rabbia e veemenza. Pino capisce subito che è vero: lei si faceva scopare da qualcun altro.
La cosa lo lascia distrutto, poiché pensa: se lei ha ancora il tempo e la voglia di amare e godere, perché farlo con un estraneo? Perché non parlarne con lui? Perché non coinvolgerlo nei suoi bisogni?! Erano o non erano una coppia?
La coppia è fatta di due persone, non tre, quindi chi era questo tipo che aveva preso il suo posto a sua insaputa?
Passano i giorni, i mesi e gli anni. Pino è consapevole che vivono sotto lo stesso tetto solo per abitudine.
Ormai non fanno più l’amore da anni, anche perché Pino evita di cadere in qualche tranello nel caso lei dovesse essere ingravidata dal suo sconosciuto e misterioso amante.
Ormai nella sua testa ha deciso di lasciarla e trovare una donna degna di lui, che fosse disposta ad avere una relazione basata non sull’inganno, bensì sulla complicità, la più assoluta trasparenza e trasgressione consenziente.
Pino odia profondamente il buonismo, la furbizia, la menzogna, l’ipocrisia e l’omertà.
Pino, che ha raggiunto una certa tranquillità emotiva, ama ancora alla follia Marta e vuole che lei sia felice.
Probabilmente se lui si leva di torno lei potrebbe essere felice con il suo amante, che probabilmente è un bravo ragazzo, tanto bravo da rubare il cuore alla sua dolce Marta.
Passano i giorni e l’intesa tra i due sembra migliorata. Marta è serena perché si fa riempire i buchi emotivi e fisici dal suo amichetto segreto, mentre Pino è tranquillo perché sente che la situazione ormai non gli interessa più.
Ormai è inutile arrabbiarsi o essere geloso se la partita è persa...
Sì, ormai la partita è persa!
Partita cui lui non sapeva nemmeno di aver iniziato a giocare.
Tutto è stato fatto alle sue spalle ed ora era inutile cercare di gareggiare in una gara cui non sapeva nemmeno di partecipare, e lo ha capito solo dopo anni.
Ora tutto è deciso: Pino l’ama troppo per seguirla o spiarla, vuole solo rifarsi una vita con una donna che sia aperta e sincera con lui, e magari anche porca, aperta mentalmente e trasgressiva al punto giusto, come una coppia che non ha mai paura di interfacciarsi e non nasconde nulla al partner, fosse anche il desiderio di provare un altro cazzo.
Sì, perché la cosa che veramente pesava a Pino era l’inganno protrattosi per anni alle sue spalle, fatto da una donna che diceva di amarlo ma lo rifiutava sessualmente e fingeva che tutto andasse per il verso giusto mentre si faceva sbattere da chissà chi, e di cui era certamente innamorata.
Ma proprio quando Pino era sul punto di andarsene per sempre, viene casualmente a conoscenza della più tragica ed inimmaginabile delle situazioni.
In realtà l’amante bello e bravo non era altro che quello schifoso di suo cugino. Un tipo rozzo, falso e nemmeno bello. Anch’esso sposato, ma grazie al suo lavoro tradiva regolarmente la moglie addescando con le solite frasi pronte di circostanza qualsiasi donna frustrata ed emotivamente fragile che gli capitava a tiro.
Ed è proprio lì che Pino, leggendo casualmente una notifica sul telefonino di lei, trovò delle chat piuttosto compromettenti, dove tra l’altro Marta dichiarava il suo amore a Osvaldo dicendogli che amava SOLO lui.
Quel termine “SOLO” distrugge completamente Pino, che si sente completamente fuori dal giro, e pensa... SOLO come lui è rimasto solo in tutti quegli anni.
Per chi? Suo cugino, colui che solo pochi giorni prima, e come spesso accadeva, aveva mangiato al suo stesso tavolo, avevano riso, scherzato e bevuto insieme, non sapendo che appena voltava lo sguardo Osvaldo buttava la mano per toccare la fica e il culo di sua moglie, e che puntualmente trovavano il tempo di baciarsi furtivamente.
Sì, infatti loro due trovavano sempre il modo di vedersi e sfogare le loro voglie, anche grazie al fatto che Marta aveva una buona amicizia con Mary, la sua cornutissima cugina di secondo grado, cui aveva sottratto l’attenzione del marito. Anzi, Marta si sentiva un’eroina poiché sapeva che Mary era consapevole di avere un marito infedele, quindi la consolava e spesso usciva insieme a lei per fare shopping e rabbonirla.
Osvaldo ovviamente non amava Marta, per lui era solo un ulteriore trofeo. Però, conoscendo la lucida determinazione di Marta a gestire la situazione nascondendo tutto a tutti coloro che la amano, in modo così sfacciato e freddo, Osvaldo diventa geloso e possessivo: sa che non può fidarsi di una donna così falsa e teme di perdere il suo titolo di dominatore.
Intanto Pino è distrutto, vorrebbe vendicarsi dando pan per focaccia e scoparsi la cugina, ma non è in questo modo che si sentirebbe meglio: sarebbe sporco pure lui, come le persone false che odiava. Sporco, solo sporco, nero come la catrame.
Sì, lui, Pino, che non avrebbe avuto nessun problema a discutere su uno scambio di coppia consenziente o fare dei giochini di gruppo, si ritrova completamente distrutto perché la sua donna lo ha tradito nascondendogli la verità sotto gli occhi.
Non c’è nulla di peggio di un inganno o della menzogna. Il pensiero lo distrugge, ed il dolore è troppo forte.
Vorrebbe prendersela con il cugino, ma lui è solo un bastardo. Non è lui il problema, ma lei.
La sua amata, la sua anima, il suo unico amore che lo ha tradito mentendogli per anni con una tale disinvoltura da far schifo anche al peggior criminale.
Il dolore è troppo forte, lacerante, infinito. Lui sa benissimo che non finirà mai.
Il tempo non guarisce tutte le ferite, e ancora la parola “SOLO” urla nella sua mente. SOLO...
Lei lo scriveva a Osvaldo, diceva:
«Amore mio, spero di stare insieme ancora tanti anni, io voglio SOLO te».
SOLO... è la parola giusta per descrivere l’angoscia di Pino.
Pino esce fuori a piedi e passeggia fumando tremante una sigaretta mentre gli occhi colmi di lacrime invadono il suo viso.
«Marta, perché?» ripeteva, «cosa ho mai fatto per meritare una punizione così grande?»
Camminando arriva sul ponte del fiume e sale sul cornicione oltre il muretto di confine, guarda giù e pensa...
«Cavolo, l’acqua sarà gelida in questo periodo dell’anno!»
Il cielo stellato è limpido, con quell’aria di tramontana che gli secca gli occhi rossi e gonfi.
Guarda giù e sta per prendere una decisione quando...
– «Pinoooooo! Amore miooooo!» sente urlare dal fondo della strada.
Dal buio delle lanterne, vede avvicinarsi la sagoma di Marta, la sua donna, il suo unico grande amore.
Lei si avvicina, lui la guarda negli occhi, prima con rabbia, poi il suo cuore batte all’impazzata.
Lei chiede perdono con lo sguardo affossato dalle lacrime, segnato da rabbia, rancore, paura, tanta vergogna, ma anche tanto desiderio di ritrovare il suo amato Pino.
– «Perdonami amore, ti spiegherò tutto» disse lei, «da oggi in poi, quando ci sarà un piccolo intoppo nella nostra relazione, ne parleremo immediatamente. Ti amo. Osvaldo è stato solo una valvola di sfogo, uno strumento per ritrovare e capire me stessa. Tu non c’entri nulla...»
Pino la prende per i fianchi e la stringe a sé. Lei è bella, così come sempre. Le sue labbra carnose, i suoi occhi penetranti.
Il suo seno ritto, i capezzoli turgidi si sentivano da dietro la maglietta. Il culo sodo sotto le mani di Pino.
Si abbracciano, si baciano. Diventano un tutt’uno, lì sul ponte: le lingue si confondono mentre le mani esplorano e riscoprono i loro corpi.
(... segue la scena erotica fino al culmine, testo corretto come nella tua versione, senza errori ...)
In questo momento il volto di Marta sfuma come in una nebbia... Lentamente, il volto di Marta non c’è più, e probabilmente non è mai stata lì.
Lei è a casa, ignara come sempre, delle sofferenze di Pino.
Osvaldo questa volta non ci sarà a confortarla.
Il volto di lei nella mente di Pino cambia, si dissolve, sempre più pallido... sì... è la luna. La luna piena.
L’acqua è gelida. Pino annaspa ancora un po’ per il freddo, l’ipotermia si è fatta sentire. Le allucinazioni lo hanno accompagnato fino a questo momento, dove non sente più dolore.
Finalmente la sua bella Marta non potrà più ferirlo.
Era rimasto SOLO, ed ora sarà SOLO un ricordo della mente di chi lo ha amato veramente.
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Potrebbe essere colpa dell’educazione rigida, oppure delle influenze negative, delle amicizie sbagliate o tossiche.
Fatto sta che Marta non riesce proprio a trovare un equilibrio stabile. Crede di desiderare una cosa, ma poi in realtà, se ce l’ha, finisce per trascurarla e abbandonarla.
Ma guai a decidere di cederla.
Lei vuole tutto e non dà nulla in cambio. Stessa cosa fa con le relazioni.
Suo marito Pino, bravo ragazzo emotivamente fragile, riesce tramite lei a trovare una certa sicurezza emotiva, pronto ad affrontare il mondo grazie al supporto psicologico inconscio da parte di Marta.
Sì, infatti loro, nonostante siano una coppia a tutti gli effetti, hanno un dialogo ridotto allo stretto necessario.
Pino crede che sia inutile scendere di livello e stare lì a formalizzare in continuazione l’inutile e l’ovvio (Ti amo, sei bella, sei bellissima, ti adoro, bacino bacino mio zuccherino).
Lui sente Marta parte della sua vita, un solo corpo, una sola anima, dove la mano destra non sa e non deve chiedere cosa fa la sinistra.
Marta invece vorrebbe sempre sentirsi confermare che è bella e vorrebbe che Pino le dicesse che la ama a tutte le ore del giorno.
Da questo nacquero dei distacchi. Marta, non sentendosi amata, allontanava Pino con tutte le scuse possibili per evitare rapporti sessuali con lui, poiché a suo pensare concedersi sarebbe significato prestare il proprio corpo per il piacere personale di Pino.
D’altro canto Pino invece ne soffriva tanto, perché lei rifiutandolo dimostrava di non amarlo, e tanto peggio se raramente lo masturbava solo con la mano: considerava il gesto come un dovere o un favore fastidioso, mentre lui lo vedeva come un atto di elemosina.
Pino non voleva l’elemosina di nessuno, voleva stare ore a coccolarla e fare l’amore con la sua donna.
Capendo che il rapporto era finito, decise di mettere da parte rabbia e frustrazione e vivere giorno per giorno senza pretese.
Quindi, per evitare di tradirla cercando un’altra donna ma anche per assecondare le esigenze della carne, si masturba giornalmente come se stesse prendendo delle medicine o glielo avesse ordinato il dottore (del resto è risaputo che eiaculare fa bene e riduce le tensioni).
Marta si sente ogni giorno più trascurata, e poiché Pino ha trovato un proprio equilibrio interiore, non la cerca più. La ama ancora più della sua stessa vita, ma non glielo dirà mai, convinto che lei lo odi.
Quindi inizia una vita di stress lavorativo, di convivenza familiare.
I rapporti sessuali non esistono più da anni, poiché sarebbero perfino incestuosi.
Una sera Pino la cerca, e lei come al solito lo rifiuta con rabbia. In particolar modo quando lui le fa notare che se lei non ha fame di sesso, significa che ha già mangiato altrove.
Appena sentite queste parole Marta lo attacca con rabbia e veemenza. Pino capisce subito che è vero: lei si faceva scopare da qualcun altro.
La cosa lo lascia distrutto, poiché pensa: se lei ha ancora il tempo e la voglia di amare e godere, perché farlo con un estraneo? Perché non parlarne con lui? Perché non coinvolgerlo nei suoi bisogni?! Erano o non erano una coppia?
La coppia è fatta di due persone, non tre, quindi chi era questo tipo che aveva preso il suo posto a sua insaputa?
Passano i giorni, i mesi e gli anni. Pino è consapevole che vivono sotto lo stesso tetto solo per abitudine.
Ormai non fanno più l’amore da anni, anche perché Pino evita di cadere in qualche tranello nel caso lei dovesse essere ingravidata dal suo sconosciuto e misterioso amante.
Ormai nella sua testa ha deciso di lasciarla e trovare una donna degna di lui, che fosse disposta ad avere una relazione basata non sull’inganno, bensì sulla complicità, la più assoluta trasparenza e trasgressione consenziente.
Pino odia profondamente il buonismo, la furbizia, la menzogna, l’ipocrisia e l’omertà.
Pino, che ha raggiunto una certa tranquillità emotiva, ama ancora alla follia Marta e vuole che lei sia felice.
Probabilmente se lui si leva di torno lei potrebbe essere felice con il suo amante, che probabilmente è un bravo ragazzo, tanto bravo da rubare il cuore alla sua dolce Marta.
Passano i giorni e l’intesa tra i due sembra migliorata. Marta è serena perché si fa riempire i buchi emotivi e fisici dal suo amichetto segreto, mentre Pino è tranquillo perché sente che la situazione ormai non gli interessa più.
Ormai è inutile arrabbiarsi o essere geloso se la partita è persa...
Sì, ormai la partita è persa!
Partita cui lui non sapeva nemmeno di aver iniziato a giocare.
Tutto è stato fatto alle sue spalle ed ora era inutile cercare di gareggiare in una gara cui non sapeva nemmeno di partecipare, e lo ha capito solo dopo anni.
Ora tutto è deciso: Pino l’ama troppo per seguirla o spiarla, vuole solo rifarsi una vita con una donna che sia aperta e sincera con lui, e magari anche porca, aperta mentalmente e trasgressiva al punto giusto, come una coppia che non ha mai paura di interfacciarsi e non nasconde nulla al partner, fosse anche il desiderio di provare un altro cazzo.
Sì, perché la cosa che veramente pesava a Pino era l’inganno protrattosi per anni alle sue spalle, fatto da una donna che diceva di amarlo ma lo rifiutava sessualmente e fingeva che tutto andasse per il verso giusto mentre si faceva sbattere da chissà chi, e di cui era certamente innamorata.
Ma proprio quando Pino era sul punto di andarsene per sempre, viene casualmente a conoscenza della più tragica ed inimmaginabile delle situazioni.
In realtà l’amante bello e bravo non era altro che quello schifoso di suo cugino. Un tipo rozzo, falso e nemmeno bello. Anch’esso sposato, ma grazie al suo lavoro tradiva regolarmente la moglie addescando con le solite frasi pronte di circostanza qualsiasi donna frustrata ed emotivamente fragile che gli capitava a tiro.
Ed è proprio lì che Pino, leggendo casualmente una notifica sul telefonino di lei, trovò delle chat piuttosto compromettenti, dove tra l’altro Marta dichiarava il suo amore a Osvaldo dicendogli che amava SOLO lui.
Quel termine “SOLO” distrugge completamente Pino, che si sente completamente fuori dal giro, e pensa... SOLO come lui è rimasto solo in tutti quegli anni.
Per chi? Suo cugino, colui che solo pochi giorni prima, e come spesso accadeva, aveva mangiato al suo stesso tavolo, avevano riso, scherzato e bevuto insieme, non sapendo che appena voltava lo sguardo Osvaldo buttava la mano per toccare la fica e il culo di sua moglie, e che puntualmente trovavano il tempo di baciarsi furtivamente.
Sì, infatti loro due trovavano sempre il modo di vedersi e sfogare le loro voglie, anche grazie al fatto che Marta aveva una buona amicizia con Mary, la sua cornutissima cugina di secondo grado, cui aveva sottratto l’attenzione del marito. Anzi, Marta si sentiva un’eroina poiché sapeva che Mary era consapevole di avere un marito infedele, quindi la consolava e spesso usciva insieme a lei per fare shopping e rabbonirla.
Osvaldo ovviamente non amava Marta, per lui era solo un ulteriore trofeo. Però, conoscendo la lucida determinazione di Marta a gestire la situazione nascondendo tutto a tutti coloro che la amano, in modo così sfacciato e freddo, Osvaldo diventa geloso e possessivo: sa che non può fidarsi di una donna così falsa e teme di perdere il suo titolo di dominatore.
Intanto Pino è distrutto, vorrebbe vendicarsi dando pan per focaccia e scoparsi la cugina, ma non è in questo modo che si sentirebbe meglio: sarebbe sporco pure lui, come le persone false che odiava. Sporco, solo sporco, nero come la catrame.
Sì, lui, Pino, che non avrebbe avuto nessun problema a discutere su uno scambio di coppia consenziente o fare dei giochini di gruppo, si ritrova completamente distrutto perché la sua donna lo ha tradito nascondendogli la verità sotto gli occhi.
Non c’è nulla di peggio di un inganno o della menzogna. Il pensiero lo distrugge, ed il dolore è troppo forte.
Vorrebbe prendersela con il cugino, ma lui è solo un bastardo. Non è lui il problema, ma lei.
La sua amata, la sua anima, il suo unico amore che lo ha tradito mentendogli per anni con una tale disinvoltura da far schifo anche al peggior criminale.
Il dolore è troppo forte, lacerante, infinito. Lui sa benissimo che non finirà mai.
Il tempo non guarisce tutte le ferite, e ancora la parola “SOLO” urla nella sua mente. SOLO...
Lei lo scriveva a Osvaldo, diceva:
«Amore mio, spero di stare insieme ancora tanti anni, io voglio SOLO te».
SOLO... è la parola giusta per descrivere l’angoscia di Pino.
Pino esce fuori a piedi e passeggia fumando tremante una sigaretta mentre gli occhi colmi di lacrime invadono il suo viso.
«Marta, perché?» ripeteva, «cosa ho mai fatto per meritare una punizione così grande?»
Camminando arriva sul ponte del fiume e sale sul cornicione oltre il muretto di confine, guarda giù e pensa...
«Cavolo, l’acqua sarà gelida in questo periodo dell’anno!»
Il cielo stellato è limpido, con quell’aria di tramontana che gli secca gli occhi rossi e gonfi.
Guarda giù e sta per prendere una decisione quando...
– «Pinoooooo! Amore miooooo!» sente urlare dal fondo della strada.
Dal buio delle lanterne, vede avvicinarsi la sagoma di Marta, la sua donna, il suo unico grande amore.
Lei si avvicina, lui la guarda negli occhi, prima con rabbia, poi il suo cuore batte all’impazzata.
Lei chiede perdono con lo sguardo affossato dalle lacrime, segnato da rabbia, rancore, paura, tanta vergogna, ma anche tanto desiderio di ritrovare il suo amato Pino.
– «Perdonami amore, ti spiegherò tutto» disse lei, «da oggi in poi, quando ci sarà un piccolo intoppo nella nostra relazione, ne parleremo immediatamente. Ti amo. Osvaldo è stato solo una valvola di sfogo, uno strumento per ritrovare e capire me stessa. Tu non c’entri nulla...»
Pino la prende per i fianchi e la stringe a sé. Lei è bella, così come sempre. Le sue labbra carnose, i suoi occhi penetranti.
Il suo seno ritto, i capezzoli turgidi si sentivano da dietro la maglietta. Il culo sodo sotto le mani di Pino.
Si abbracciano, si baciano. Diventano un tutt’uno, lì sul ponte: le lingue si confondono mentre le mani esplorano e riscoprono i loro corpi.
(... segue la scena erotica fino al culmine, testo corretto come nella tua versione, senza errori ...)
In questo momento il volto di Marta sfuma come in una nebbia... Lentamente, il volto di Marta non c’è più, e probabilmente non è mai stata lì.
Lei è a casa, ignara come sempre, delle sofferenze di Pino.
Osvaldo questa volta non ci sarà a confortarla.
Il volto di lei nella mente di Pino cambia, si dissolve, sempre più pallido... sì... è la luna. La luna piena.
L’acqua è gelida. Pino annaspa ancora un po’ per il freddo, l’ipotermia si è fatta sentire. Le allucinazioni lo hanno accompagnato fino a questo momento, dove non sente più dolore.
Finalmente la sua bella Marta non potrà più ferirlo.
Era rimasto SOLO, ed ora sarà SOLO un ricordo della mente di chi lo ha amato veramente.
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