La mia prima, incestuosa, esperienza
di
miaomiao7171
genere
incesti
Mi mancano quelle sensazioni, quell’eccitazione di una giovane che inizia a scoprire la propria sessualità nell’intimità della propria camera.
Fu quasi per caso che scoprii la gioia della masturbazione.
Quel pomeriggio i miei erano in campagna, era periodo di raccolta, ed rimasi sola in casa per svolgere le faccende domestiche che mia madre mi aveva commissionato.
Passai davanti alla stanza di mia sorella maggiore, che a quel tempo aveva 20 anni, e sentii dei lamenti provenire da dietro la porta. La sentii pronunciare poche parole ma molto significative:
- Continua a segarti voglio venire con te!
Era chiaro che non stava soffrendo e pensai che avesse fatto entrare di nascosto qualche suo amichetto così, spudoratamente, mi affrettai a spiarla dalla serratura.
Rimasi allibita nel vedere che stava parlando davanti al suo smartphone, in videochiamata, e si trovava a gambe spalancate davanti allo schermo posizionato alla spalliera del suo letto.
- Continua, dai, ho la figa in fiamme. Guarda come me la strofino guardandoti sborrare
Riuscii a sentire solo poche parole provenire da quello schermo:
- Sto per sborrare, troia, fammi vedere come vieni anche tu!
Di li a poco la vidi inarcare il bacino e poi lasciarsi cadere, esausta, sul letto, all’indietro.
Tra le mie gambe iniziai a sentire uno strano formicolio e mi sfiorai le mutandine.
Guardai in basso e mi accorsi che una leggera macchiolina iniziava a formarsi sul candido tessuto delle mie infantili mutandine color carne.
Continuai ad osservare mia sorella, si stava passando le dita sulla vagina e mostrava compiaciuta all’amico qualcosa. Si scambiarono ancora poche parole e la vidi riattaccare il telefono.
Mi spaventai e corsi in camera mia. Rimasi sdraiata sul mio letto fino a quando non la sentii uscire di casa.
Ora ero finalmente sola!
Presi coraggio e tolsi la gonna, la appoggiai sul letto, lontana da me, aprii l’anta dell’armadio e lasciai che lo specchio riprendesse tutta la scena che ne seguì.
Appoggiai il culetto sul morbido materasso e spalancai completamente le gambe.
Guardai con curiosità il mio riflesso su di esso e mi soffermai sul lembo di mutandina che ricopriva le mie, ancora acerbe, labbra vaginali.
Notai che la macchia era ora molto più ampia di quando prima mi eccitai spiando mia sorella e quasi d’istinto ripresi a sfiorarmi la vagina fremente di piacere.
Scostai leggermente le mutandine inzuppate e lascai che il dito medio scoprisse cosa fosse quel liquido bianco/trasparente che vedevo riflesso nello specchio e che sentivo, appiccicoso, sulla mia fighetta. Lo portai alla bocca e ne testai la consistenza e il sapore.
Ero stranamente eccitata dalla situazione, la figa iniziava a dare chiari segnali di sofferenza.
Senza nemmeno capire cosa stessi facendo presi la sedia e la avvicinai a me.
Mia sorella si era strofinata e penetrata a lungo con le dita, prima di godere, così pensai che se avessi utilizzato qualcosa di diverso forse avrei goduto più velocemente e non avrei rischiato di essere interrotta dal ritorno a casa di qualcuno.
Mi alzai e sfilai velocemente il perizoma. Ero così eccitata dall’odore che sentivo provenire da quel lembo di stoffa che lo portai d’istinto al naso per annusarlo. Era un profumo inebriante e percepivo l’umidità di quei liquidi sulla punta del naso. Avevo voglia di leccare avidamente ogni rivolo che lo ricopriva e lo portai alla bocca. Fu una scoperta meravigliosa!
Mentre leccavo iniziai a spingere d’istinto il pube contro lo schienale della sedia. Cercavo in tutti i modi di infilarlo nella mia ancor inesperta fighetta. Lanciai il perizoma sul tavolo e afferrai con forza lo schienale della sedia.
- Sto per godere, sto per godere – mi lasciai sfuggire, senza volerlo, d’istinto, pur non sapendo, fino a quel momento, cosa significasse
Sentii un grandissimo e meraviglioso bruciore sprigionarsi dalle punta che sporgeva nella parte alta della mia fighetta.
Quel giorno avevo scoperto cosa fosse un orgasmo clitorideo, come scoprii poi grazie alla rete, e fu una scoperta meravigliosa.
Dalla mia vagina uscirono nuovi rivoli di liquido biancastro che raccolsi e portai alla bocca, per assaporare nuovamente quel gusto acre e salato che tanto mi aveva eccitato, poco prima.
Mi sentivo appagata ma avevo ancora una grande voglia tra le gambe.
Sollevai la testa e rimasi senza fiato.
Mia sorella era rientrata e mi stava osservando appoggiata allo stipite della porta.
D’istinto portai le mani sul viso e, ancora grondante ,mi buttai a pancia in giù sul letto.
Iniziai a singhiozzare, con sempre più forza.
Roberta, la mia sorellona, si avvicinò e si sedette vicino a me. Iniziò ad accarezzarmi la testa e mi iniziò a parlarmi, con docezza:
- Sorellina, perché piangi? Non hai mica fatto qualcosa di male, sai? Anzi....
Mi asciugai con le mani le lacrime, presi coraggio e mi voltai verso di lei.
- Perché non mi hai avvisata che eri qui? Mi stavi spiando per poi ridere di me?
- Sai - rispose - eri veramente meravigliosa nel cercare di darti piacere con quella sedia che non avevo il coraggio di interromperti. E, non te lo posso nascondere, mi hai fatto eccitare come non mai.
- Non so cosa mia sia preso, sorellona, ma avevo una gran voglia di toccarmi, dopo averti spaiata dalla serratura della tua camera. Lo so che ho sbagliato ma avevo sentito dei lamenti provenire da dentro e pensavo stessi male.
- Pensavo di essere sola in casa, tesoro, non volevo certo che tu mi vedessi fare qualcosa di così perverso
- Ma eri meravigliosa, Roby, non sono riuscita a staccarmi dalla tua vista fino a quado non sei venuta
- Così hai iniziato ad avere un gran prurito e ti sei lasciata prendere dall’eccitazione del momento, vero?
- Proprio così e guardandomi tra le gambe avevo notato che una macchiolina stava fuoriuscendo dalla mia vagina, mentre un prurito si faceva sempre più intenso
- E dimmi, cosa hai fatto poi mentre mi guardavi, ti sei toccata con ancora più veemenza?
- Mi vergogno a dirlo ma, si, ascoltando le tue parole e quelle del tuo amico ho strofinato con più forza la mia vagina ma non ho avuto il tempo di godere, perché sei venuta prima tu
- Sai che mi sento lusingata per essere stata la tu prima esperienza sessuale dimmi, hai visto anche quando gli ho mostrato i miei umori, vero?
Arrossii e mi gettai fra le sue braccia. Le sussurrai appena - si, sorellona!
- Debby, mi sto bagnando ascoltando il tuo racconto. Ora voglio farti provare una nuova esperienza che, sono certa, ti piacerà!
Così dicendo si sfilò i pantaloncini e spalancò le gambe davanti al mio viso. Vidi con immenso stupore una grande macchia scura ricoprire le sue bianche mutandine. Allungai un dito e lo passai sul tessuto inzuppato. La sentii fremere sotto il mio tocco e mi ritrassi pensando di aver fatto una cosa sbagliata.
- Sorellina, continua ti prego, hai già capito. Ce l’hai nel sangue, come me!
Ero titubante così mia sorella prese la mia mano e la infilò dentro le sue mutandine.
Iniziò a muoverla sulla vagina fino a quando non fui io a prendere l’iniziativa.
Le intimai di sfilarsele e di sdraiarsi davanti a me. Non se lo fece ripetere due volte, ovviamente, e si sdraiò a gambe spalancate davanti alla mia bocca. Ero già in ginocchio davanti al letto e d’istinto mi gettai su quella vagina umida ed inizia ad assaporarne il sapore, facendo correre la lingua su tutta la superficie.
Fu una sensazione magnifica sentire mia sorella gemere di piacere ad ogni mio colpetto di lingua ed iniziai a sfiorarmi nuovamente la fighetta.
- Sei bravissima, sorellina, sembra tu sia nata per questo. Infilami la lingua fin dove riesci e fammi godere!
Continuai per parecchi minuti a cercare i suoi pinti più sensibili fino a quando, dopo averle infilato il dito medio nella fessurina ed averla scopata con quella passione che solo un’ inesperta come me poteva avere, non la sentii godere. Schizzò d’improvviso sul mio viso e mi costrinse ad allontanare la bocca dalla sua vagina.
- Mai goduto così tanto nemmeno con la mamma, Debby! Sei meravigliosa!
Rimasi quasi scioccata da quelle sue parole. Non si era nemmeno resa conto di quello che si era appena lasciata sfuggire e subito si affrettò ad aggiungere, imbarazzata:
- Ti prego, sorellina, non dire mai alla mamma quello che hai appena sentito. Sappi che come te, anch’io ho scoperto il sesso allo stesso modo, solo che i protagonisti furono mamma e papà, quella volta. Li spiai, un pomeriggio, mentre scopavano nel bagno e mi masturbai fino a quando non vidi papà sborrare copiosamente nella bocca di mamma.
Fu una cosa talmente eccitante che da quel giorno li spiai regolarmente, per mesi, fino a quando, una sera, mamma non mi beccò a masturbarmi con il mattarello, in camera mia.
Mi fece delle domande precise e fui costretta ad ammettere che li spiavo e poi mi masturbavo pensando ai loro giochetti, sempre molto fantasiosi.
Lei prima si sentì in colpa ma dopo averla rassicurata le dissi che era fantastica, quando godeva con il cazzo di papà in bocca e che avrei voluto, più di una volta, baciarla per sentire il sapore di quel liquido così denso.
Da li in poi io e lei facciamo sesso regolarmente e siamo diventate due amanti inseparabili, spesso mi permette di guardarla mentre si fa scopare da papà lasciandomi la porta della camera socchiusa e mi guarda masturbarmi e venire.
- Dimmi, le dirai di avermi visto godere con una sedia, Roby?
- Al momento opportuno lo farò ma per ora voglio tenerti tutta per me, se me lo permetterai.
Quelle parole mi riempirono il cuore e il lungo bacio appassionato che mi donò subito dopo mi sciolse in un pianto di gioia.
- Da oggi faremo coppia fissa e ti farò scoprire le gioie del sesso lesbico.
Ti avviso, il cazzo mi piace, ma solo se i maschietti mi stanno lontano. Il sesso tra donne mi piace moltissimo e credo di essere bisex ma, per ora, non voglio essere penetrata da nessun maschietto. Ti confido che sono riuscita a vedere anche nostro fratello masturbarsi, una sera, e sul suo maestoso cazzo mi sono trastullata infinite volte. Ti prometto che un giorno o l’altro ti mostrerò quel cazzone e sono certa che godrai con me.
Con mamma continuerò ad avere una relazione passionale ma con te diventerà qualcosa di serio. Voglio essere la tua amante, la tua ragazza, tua sorella. Ti lascerò spiarmi ogni volta che vorrai e ti guarderò godere mentre mi farò scopare da lei. Guarderemo mamma e papà mentre godono e sono sicura che presto diventeremo un magnifico trio ma per ora sarai solo mia, sarai la mia puttanella inesperta e vogliosa di godere.
La guardai negli occhi e ricambiai il suo tenero bacio. Un fremito corse lungo tutta la mia schiena e sono certa che lei lo percepì perché la sua mano si infilò tra le mie gambe e mi scopò fino a quando non venni copiosamente.
Sono passati mesi, da quel giorno, e la mia sorellona non ha ancora voluto dividermi con mamma . Mi ha confidato, però, che un pomeriggio le ha portato in dono le mie mutandine, per farle assaporare i mie godimenti dopo aver fatto sesso con lei.
So che le racconta che mi scopa da mesi e lo fa minuziosamente, nei minimi dettagli, per farla eccitare esageratamente, così da farsi poi scopare da lei con ancora più foga, ma continua ad implorarla di non interferire nel nostro rapporto, per ora non vuole dividermi con lei.
Mamma accetta la situazione ma spesso mi guarda con curiosità, mi scruta a fondo cercando di intravvedere le mie zone più nascoste e lascia che le guardi i grossi seni senza fare una piega.
Spesso mi stuzzica lasciandomi intravedere la vagina sotto le mini che indossa di sovente o ben evidenziata nei stretti pantaloncini che tanto piacciono a papà. Sa che la spio mentre scopa e che mi faccio soddisfare da Debby dietro la porta di camera sua e spesso mi manda dei piccoli gesti d’intesa per farmi capire che apprezza.
Si lascia guardare mentre beve lo sperma di papà e mentre schizza copiosamente dopo che è stata sodomizzata da quel grosso cazzone sempre pronto a soddisfarla.
Sento che si sta avvicinando il giorno in cui Debby non potrà più non condividermi con lei ed io fremo al solo pensiero di cosa possano farmi provare le due troiette, insieme.
Fu quasi per caso che scoprii la gioia della masturbazione.
Quel pomeriggio i miei erano in campagna, era periodo di raccolta, ed rimasi sola in casa per svolgere le faccende domestiche che mia madre mi aveva commissionato.
Passai davanti alla stanza di mia sorella maggiore, che a quel tempo aveva 20 anni, e sentii dei lamenti provenire da dietro la porta. La sentii pronunciare poche parole ma molto significative:
- Continua a segarti voglio venire con te!
Era chiaro che non stava soffrendo e pensai che avesse fatto entrare di nascosto qualche suo amichetto così, spudoratamente, mi affrettai a spiarla dalla serratura.
Rimasi allibita nel vedere che stava parlando davanti al suo smartphone, in videochiamata, e si trovava a gambe spalancate davanti allo schermo posizionato alla spalliera del suo letto.
- Continua, dai, ho la figa in fiamme. Guarda come me la strofino guardandoti sborrare
Riuscii a sentire solo poche parole provenire da quello schermo:
- Sto per sborrare, troia, fammi vedere come vieni anche tu!
Di li a poco la vidi inarcare il bacino e poi lasciarsi cadere, esausta, sul letto, all’indietro.
Tra le mie gambe iniziai a sentire uno strano formicolio e mi sfiorai le mutandine.
Guardai in basso e mi accorsi che una leggera macchiolina iniziava a formarsi sul candido tessuto delle mie infantili mutandine color carne.
Continuai ad osservare mia sorella, si stava passando le dita sulla vagina e mostrava compiaciuta all’amico qualcosa. Si scambiarono ancora poche parole e la vidi riattaccare il telefono.
Mi spaventai e corsi in camera mia. Rimasi sdraiata sul mio letto fino a quando non la sentii uscire di casa.
Ora ero finalmente sola!
Presi coraggio e tolsi la gonna, la appoggiai sul letto, lontana da me, aprii l’anta dell’armadio e lasciai che lo specchio riprendesse tutta la scena che ne seguì.
Appoggiai il culetto sul morbido materasso e spalancai completamente le gambe.
Guardai con curiosità il mio riflesso su di esso e mi soffermai sul lembo di mutandina che ricopriva le mie, ancora acerbe, labbra vaginali.
Notai che la macchia era ora molto più ampia di quando prima mi eccitai spiando mia sorella e quasi d’istinto ripresi a sfiorarmi la vagina fremente di piacere.
Scostai leggermente le mutandine inzuppate e lascai che il dito medio scoprisse cosa fosse quel liquido bianco/trasparente che vedevo riflesso nello specchio e che sentivo, appiccicoso, sulla mia fighetta. Lo portai alla bocca e ne testai la consistenza e il sapore.
Ero stranamente eccitata dalla situazione, la figa iniziava a dare chiari segnali di sofferenza.
Senza nemmeno capire cosa stessi facendo presi la sedia e la avvicinai a me.
Mia sorella si era strofinata e penetrata a lungo con le dita, prima di godere, così pensai che se avessi utilizzato qualcosa di diverso forse avrei goduto più velocemente e non avrei rischiato di essere interrotta dal ritorno a casa di qualcuno.
Mi alzai e sfilai velocemente il perizoma. Ero così eccitata dall’odore che sentivo provenire da quel lembo di stoffa che lo portai d’istinto al naso per annusarlo. Era un profumo inebriante e percepivo l’umidità di quei liquidi sulla punta del naso. Avevo voglia di leccare avidamente ogni rivolo che lo ricopriva e lo portai alla bocca. Fu una scoperta meravigliosa!
Mentre leccavo iniziai a spingere d’istinto il pube contro lo schienale della sedia. Cercavo in tutti i modi di infilarlo nella mia ancor inesperta fighetta. Lanciai il perizoma sul tavolo e afferrai con forza lo schienale della sedia.
- Sto per godere, sto per godere – mi lasciai sfuggire, senza volerlo, d’istinto, pur non sapendo, fino a quel momento, cosa significasse
Sentii un grandissimo e meraviglioso bruciore sprigionarsi dalle punta che sporgeva nella parte alta della mia fighetta.
Quel giorno avevo scoperto cosa fosse un orgasmo clitorideo, come scoprii poi grazie alla rete, e fu una scoperta meravigliosa.
Dalla mia vagina uscirono nuovi rivoli di liquido biancastro che raccolsi e portai alla bocca, per assaporare nuovamente quel gusto acre e salato che tanto mi aveva eccitato, poco prima.
Mi sentivo appagata ma avevo ancora una grande voglia tra le gambe.
Sollevai la testa e rimasi senza fiato.
Mia sorella era rientrata e mi stava osservando appoggiata allo stipite della porta.
D’istinto portai le mani sul viso e, ancora grondante ,mi buttai a pancia in giù sul letto.
Iniziai a singhiozzare, con sempre più forza.
Roberta, la mia sorellona, si avvicinò e si sedette vicino a me. Iniziò ad accarezzarmi la testa e mi iniziò a parlarmi, con docezza:
- Sorellina, perché piangi? Non hai mica fatto qualcosa di male, sai? Anzi....
Mi asciugai con le mani le lacrime, presi coraggio e mi voltai verso di lei.
- Perché non mi hai avvisata che eri qui? Mi stavi spiando per poi ridere di me?
- Sai - rispose - eri veramente meravigliosa nel cercare di darti piacere con quella sedia che non avevo il coraggio di interromperti. E, non te lo posso nascondere, mi hai fatto eccitare come non mai.
- Non so cosa mia sia preso, sorellona, ma avevo una gran voglia di toccarmi, dopo averti spaiata dalla serratura della tua camera. Lo so che ho sbagliato ma avevo sentito dei lamenti provenire da dentro e pensavo stessi male.
- Pensavo di essere sola in casa, tesoro, non volevo certo che tu mi vedessi fare qualcosa di così perverso
- Ma eri meravigliosa, Roby, non sono riuscita a staccarmi dalla tua vista fino a quado non sei venuta
- Così hai iniziato ad avere un gran prurito e ti sei lasciata prendere dall’eccitazione del momento, vero?
- Proprio così e guardandomi tra le gambe avevo notato che una macchiolina stava fuoriuscendo dalla mia vagina, mentre un prurito si faceva sempre più intenso
- E dimmi, cosa hai fatto poi mentre mi guardavi, ti sei toccata con ancora più veemenza?
- Mi vergogno a dirlo ma, si, ascoltando le tue parole e quelle del tuo amico ho strofinato con più forza la mia vagina ma non ho avuto il tempo di godere, perché sei venuta prima tu
- Sai che mi sento lusingata per essere stata la tu prima esperienza sessuale dimmi, hai visto anche quando gli ho mostrato i miei umori, vero?
Arrossii e mi gettai fra le sue braccia. Le sussurrai appena - si, sorellona!
- Debby, mi sto bagnando ascoltando il tuo racconto. Ora voglio farti provare una nuova esperienza che, sono certa, ti piacerà!
Così dicendo si sfilò i pantaloncini e spalancò le gambe davanti al mio viso. Vidi con immenso stupore una grande macchia scura ricoprire le sue bianche mutandine. Allungai un dito e lo passai sul tessuto inzuppato. La sentii fremere sotto il mio tocco e mi ritrassi pensando di aver fatto una cosa sbagliata.
- Sorellina, continua ti prego, hai già capito. Ce l’hai nel sangue, come me!
Ero titubante così mia sorella prese la mia mano e la infilò dentro le sue mutandine.
Iniziò a muoverla sulla vagina fino a quando non fui io a prendere l’iniziativa.
Le intimai di sfilarsele e di sdraiarsi davanti a me. Non se lo fece ripetere due volte, ovviamente, e si sdraiò a gambe spalancate davanti alla mia bocca. Ero già in ginocchio davanti al letto e d’istinto mi gettai su quella vagina umida ed inizia ad assaporarne il sapore, facendo correre la lingua su tutta la superficie.
Fu una sensazione magnifica sentire mia sorella gemere di piacere ad ogni mio colpetto di lingua ed iniziai a sfiorarmi nuovamente la fighetta.
- Sei bravissima, sorellina, sembra tu sia nata per questo. Infilami la lingua fin dove riesci e fammi godere!
Continuai per parecchi minuti a cercare i suoi pinti più sensibili fino a quando, dopo averle infilato il dito medio nella fessurina ed averla scopata con quella passione che solo un’ inesperta come me poteva avere, non la sentii godere. Schizzò d’improvviso sul mio viso e mi costrinse ad allontanare la bocca dalla sua vagina.
- Mai goduto così tanto nemmeno con la mamma, Debby! Sei meravigliosa!
Rimasi quasi scioccata da quelle sue parole. Non si era nemmeno resa conto di quello che si era appena lasciata sfuggire e subito si affrettò ad aggiungere, imbarazzata:
- Ti prego, sorellina, non dire mai alla mamma quello che hai appena sentito. Sappi che come te, anch’io ho scoperto il sesso allo stesso modo, solo che i protagonisti furono mamma e papà, quella volta. Li spiai, un pomeriggio, mentre scopavano nel bagno e mi masturbai fino a quando non vidi papà sborrare copiosamente nella bocca di mamma.
Fu una cosa talmente eccitante che da quel giorno li spiai regolarmente, per mesi, fino a quando, una sera, mamma non mi beccò a masturbarmi con il mattarello, in camera mia.
Mi fece delle domande precise e fui costretta ad ammettere che li spiavo e poi mi masturbavo pensando ai loro giochetti, sempre molto fantasiosi.
Lei prima si sentì in colpa ma dopo averla rassicurata le dissi che era fantastica, quando godeva con il cazzo di papà in bocca e che avrei voluto, più di una volta, baciarla per sentire il sapore di quel liquido così denso.
Da li in poi io e lei facciamo sesso regolarmente e siamo diventate due amanti inseparabili, spesso mi permette di guardarla mentre si fa scopare da papà lasciandomi la porta della camera socchiusa e mi guarda masturbarmi e venire.
- Dimmi, le dirai di avermi visto godere con una sedia, Roby?
- Al momento opportuno lo farò ma per ora voglio tenerti tutta per me, se me lo permetterai.
Quelle parole mi riempirono il cuore e il lungo bacio appassionato che mi donò subito dopo mi sciolse in un pianto di gioia.
- Da oggi faremo coppia fissa e ti farò scoprire le gioie del sesso lesbico.
Ti avviso, il cazzo mi piace, ma solo se i maschietti mi stanno lontano. Il sesso tra donne mi piace moltissimo e credo di essere bisex ma, per ora, non voglio essere penetrata da nessun maschietto. Ti confido che sono riuscita a vedere anche nostro fratello masturbarsi, una sera, e sul suo maestoso cazzo mi sono trastullata infinite volte. Ti prometto che un giorno o l’altro ti mostrerò quel cazzone e sono certa che godrai con me.
Con mamma continuerò ad avere una relazione passionale ma con te diventerà qualcosa di serio. Voglio essere la tua amante, la tua ragazza, tua sorella. Ti lascerò spiarmi ogni volta che vorrai e ti guarderò godere mentre mi farò scopare da lei. Guarderemo mamma e papà mentre godono e sono sicura che presto diventeremo un magnifico trio ma per ora sarai solo mia, sarai la mia puttanella inesperta e vogliosa di godere.
La guardai negli occhi e ricambiai il suo tenero bacio. Un fremito corse lungo tutta la mia schiena e sono certa che lei lo percepì perché la sua mano si infilò tra le mie gambe e mi scopò fino a quando non venni copiosamente.
Sono passati mesi, da quel giorno, e la mia sorellona non ha ancora voluto dividermi con mamma . Mi ha confidato, però, che un pomeriggio le ha portato in dono le mie mutandine, per farle assaporare i mie godimenti dopo aver fatto sesso con lei.
So che le racconta che mi scopa da mesi e lo fa minuziosamente, nei minimi dettagli, per farla eccitare esageratamente, così da farsi poi scopare da lei con ancora più foga, ma continua ad implorarla di non interferire nel nostro rapporto, per ora non vuole dividermi con lei.
Mamma accetta la situazione ma spesso mi guarda con curiosità, mi scruta a fondo cercando di intravvedere le mie zone più nascoste e lascia che le guardi i grossi seni senza fare una piega.
Spesso mi stuzzica lasciandomi intravedere la vagina sotto le mini che indossa di sovente o ben evidenziata nei stretti pantaloncini che tanto piacciono a papà. Sa che la spio mentre scopa e che mi faccio soddisfare da Debby dietro la porta di camera sua e spesso mi manda dei piccoli gesti d’intesa per farmi capire che apprezza.
Si lascia guardare mentre beve lo sperma di papà e mentre schizza copiosamente dopo che è stata sodomizzata da quel grosso cazzone sempre pronto a soddisfarla.
Sento che si sta avvicinando il giorno in cui Debby non potrà più non condividermi con lei ed io fremo al solo pensiero di cosa possano farmi provare le due troiette, insieme.
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