L'atollo biricchino

di
genere
scambio di coppia

Che meraviglia!
Una spiaggia bianchissima, un mare che dire trasparente è poco e corpi completamente nudi ovunque.
Il resort privato che avevamo scelto per quel lungo fine settimana era collocato in una baia chiusa, meravigliosa, aveva ogni confort possibile, e, cosa assai più importante, aveva una varietà di utenti veramente selezionata. Per poter essere qui, in quest’esclusivo club, avevamo dovuto compilare un lunghissimo questionario e le foto che ci avevano richieste erano talmente mirate che era palese che, sen fossimo stati ritenuti idonei, avremo dovuto definitivamente rinunciare di farne parte.
Io e mio marito adoriamo le spiagge per nudisti e questa era davvero la più bella mai vista fino ad allora. Se siamo qui è perché ci hanno accettati e questo, per noi, è il miglior regalo che potessero farci.
L’ombrellone e i due lettini che ci avevano assegnati erano posizionati a pochi metri dalla riva e la distanza tra le varie postazioni lasciava ampio spazio per distendere al sole un bel asciugamano a due piazze. Tutto era studiato nei minimi dettagli, lo si percepiva a prima vista.
Due piccole strutture attrezzate a bar e ristorante erano collocate proprio nel mezzo della spiaggia, tra gli ombrelloni, per permettere a tutti di usufruirne facilmente.
Non servivano ne soldi ne altre diavolerie, tutto era compreso nell’onerosa quota pagata all’iscrizione, ogni utente poteva usufruirne a piacimento, senza nessuna limitazione.
Ero visibilmente eccitata, la visione di quei cazzi penzolanti e di quelle vagine libere da impicci aveva già cominciato a fare effetto, nella mia psiche.
Decisi di placare sul nascere i bollenti spiriti che mi avevano pervasa mentre mio marito si accomodò pacificamente sul lettino, in relax.
Approcciai la riva e mi immersi, come una Venere, nello splendido specchio d’acqua che ben lasciava intravedere ogni millimetro di quel meraviglioso fondale biancastro che faceva bella vista di se ovunque.
Mi immersi completamente e lasciai che l’acqua avvolgesse completamente, con la sua freschezza, il mio corpo accaldato; la sensazione che mi procurò, soprattutto tra le gambe, fu di rilassamento totale e questo fece calmare la mia già alta eccitazione.
Nuotai lentamente fino alla riva di un piccolo atollo situato a poche decine di metri dalla nostra spiaggia, uscii dall’acqua e mi lascia asciugare al sole per qualche minuto. Era già molto caldo quindi non dovetti attendere molto per iniziare a curiosare nei dintorni. L’isolotto era molto piccolo, nel centro poche palme creavano una esigua zona d’ombra e una varietà di piccoli e grandi pietre completavano lo scarno scenario.
Ad un tratto sentii delle voci provenire da dietro alcuni scogli, mi avvicinai e, senza farmi scoprire, cercai di capire chi altro ci fosse su quell’isolotto.
- Sei uno spettacolo, tesoro, mostra alla tua troietta cosa sai fare con quel bel cazzone che ti ritrovi li sotto!
Lei era li, con la bocca pronta a mettersi in azione. Avrà avuto si e no 20 anni, bellissimi capelli lunghi, di un biondo lucente, scendevano lungo la schiena fino ad accarezzare, in modo quasi impercettibile, un perfetto ed invitante fondoschiena che spiccava perfettamente su quel corpicino visibilmente fresco e curato.
Che invidia!
Non che io sia da disprezzare, sia chiaro, ricevo continui complimenti per la mia splendida forma, ma la mia non più giovanissima età aveva iniziato a lasciare qualche segno su di me.
Facevo di tutto per rendermi accattivante e sexy ma non tutto si poteva nascondere solo con l’esercizio fisico e qualche cremina di bellezza. Mi piace mantenere il mio corpo come mamma mi ha concepita quindi non amo la chirurgia estetica da cui mi tengo ben distante.
Meravigliosi occhi di un azzurro intenso facevano bella vista di se su un visino pulito e la fighetta rasata (sormontata solamente da un piccolissimo ciuffo di peli biondi) la facevano sembrare una ninfa di quei bellissimi film sexy degli anni ’80, alla Gloria Guida, diciamo.
Erano si e no a qualche metro da me, potevo osservare e ascoltare tutto quello che si dicevano senza che mi potessero vedere e quella situazione stava facendo risalire in me una grande eccitazione; percepivo sensibilmente un formicolio invadere il mio basso ventre e sentivo i miei capezzoli diventare sempre più duri.
Iniziai a passare alcune dita sulla fighetta mentre con l’altra mano presi a titillare i turgidi capezzoli eretti.
Le mie tette, ancora ben sode, di una terza abbondante sono agghindata da splendide areole color cappuccino su cui spiccano capezzoli piccoli dal disegno particolare.
Lei, dopo aver leccato e succhiato per parecchi minuti il cazzo del giovane, si era sdraiata sulla sabbia e, visibilmente in calore, inarcò con forza il bacino, spalancando ampiamente le gambe.
Lui, un giovane di bell’aspetto che avrà avuto si e no 30 anni, dotato di un fisico abbronzatissimo e ricoperto completamente di olio solare era fornito di un cazzo veramente possente e già completamente in tiro (saranno stati almeno 20 cm di asta durissima).
Faceva bella vista di se tra le sue gambe, lo potevo vedere distintamente mentre si infilava con la testa, a carponi, tra quelle cosce ben spalancate e pronte ad accoglierlo.
- Cosi amore, infilami la lingua bene in profondità, succhiami e mordi il mio clito fino a farmi godere. Lo sai quanto mi fa eccitare!
Così dicendo la puttanella spingeva con sempre più foga il bacino verso la bocca dello stallone che, a sua volta, aveva il suo bel da farsi per tenerla ferma davanti alla sua bocca.
Le mani bloccavano con forza le caviglia della vogliosetta mentre la lingua si muoveva velocemente nella sua figa.
La sentivo ansimare e imprecare, la vedevo strizzare nervosamente i paffuti capezzoli ben piantati su piccole tettine che facevano bella mostra di se sopra il suo petto.
Era proprio lì, davanti ai miei occhi, e stava facendo inumidire copiosamente la mia fighetta già ampiamente riempita, da qualche istante, da due dita vibranti.
- Ora ti scopo, porcellina, te lo pianto prima nella figa e poi ti sfondo il culo. Ti piace il mio programma?
- Cosa stai aspettando, amore mio? Sbattimi, infilami quel cazzone ovunque e riempimi fino a farmi godere come una troia, la tua troia!
Allontanò bruscamente il viso ed il corpo dell’uomo dal suo ventre inarcato, si posizionò velocemente a pecorina e si lasciò infilzare violentemente, lasciandosi sfuggire anche un piccolo gridolino di piacere.
- Spingi bastardo, riempimi tutta! Fammi sentire quanto è dura la tua verga!
- Hai una figa fantastica, Mandy, ogni volta che ti scopo mi sento in paradiso - ed iniziò a spingere con sempre più forza
Le riempì la figa a lungo, fino a farla sbrodolare, poi....
- Ora te lo pianto nel culo, amore mio. Sentirai che meraviglia!
Vidi sul viso della ragazzina una leggera sofferenza, ma durò pochi istanti. La sentii chiaramente intimare al suo stallone di spingere con più forza quel cazzone sempre più nelle sue viscere, voleva essere sfondata totalmente.
Sentii un calore immenso avvolgere il mio corpo e mi ritrovai a strofinarmi, con poderosa vigoria, sulla calda roccia piantata nella mia vagina. Fin da giovane adolescente avevo imparato a darmi piacere strofinandomi ovunque, ma la roccia calda era, fino a quel momento, ancora un tabù.
D’un tratto la mia spalla fu afferrata da una mano e questo fatto mi paralizzò!
Sobbalzai leggermente e mi voltai di scatto.
- Amoreo, stavo per avere un infarto. Che ci fai qui?
- È più di mezz’ora che sei sparita ed iniziavo a preoccuparmi. Mi sono tuffato e sono venuto a cercarti. Ma vedo che tu non eri affatto in pericolo. Che stavi combinando?
- Scusami amore, ma sono rimasta folgorata dallo spettacolo che quei due mi stanno regalando e non ho potuto rientrare. Ho la figa in fiamme, mi stanno facendo impazzire, non ho potuto far altro che darmi piacere, come hai potuto constatare di persona.
Non si stupì delle mie parole, mi conosce benissimo, e si protese leggermente in avanti per capire chi mi avesse eccitato in quel modo.
Si girò poi verso di me e si lasciò andare in un gesto di compiacimento.
Subito il cazzo iniziò ad erigersi maestoso tra le sue gambe e mi fece capire che non voleva altro che la mia bocca.
Non lo feci aspettare, mi inginocchiai ai suoi piedi ed iniziai a leccarlo e a succhiarlo con immenso gusto.
Inumidii ben bene la punta di quel cazzo già durissimo e feci correre la lingua lungo tutta l’asta, non disdegnando di soffermarmi a succhiare quelle palle già belle piene.
- Le sta spaccando il culo, cavolo, quella biondina è una ninfomane nata, amore mio. Vedessi come lo incita a riempirla. La sta sbattendo così forte che ad ogni colpo sobbalza leggermente in avanti e urla di piacere. Adesso capisco perché non sei riuscita a resistere!
Mi alzai e mi posizionai davanti a lui. Il magnifico culo che possiedo era ora ben appoggiato alla sua cappella. Lo prese come un chiaro invito e, dopo avermi ben inumidito l’ano con la lingua, mi sfondò con un colpo secco. Non riuscii a trattenere un urlo di dolore che si sprigionò dalla mia bocca e rivelando così ai due giovani la nostra presenza.
La biondina si girò di scatto nella mia direzione e mi fulminò con quei due magnifici occhi. Fermò il ragazzo che la stava sodomizzando e gli rivolse alcune parole a bassa voce.
Anche mio marito smise di spingere ma non si staccò dal mio culetto.
I due ragazzi si stavano avvicinando a noi, sorridevano e si scambiavano piccoli segni di complicità.
Lei, nella sua bellezza, era davanti mentre lui, con il cazzo ancora vigoroso, le camminava subito dietro.
- Scusate, ma non mi sembra giusto che voi vi godiate il nostro spettacolino mentre noi, al contrario, non possiamo vedere il vostro. Non vi sembra di essere un po’ maleducati? – e sorrise maliziosamente.
Scoppiai in una fragorosa risata, contraccambiata poi dalla giovane biondina, e diedi l’ok al mio uomo per riprendere la sua cavalcata. Non se lo fece ripetere due volte e senza dire una parola riprese a spingere con vigore il suo membro nel mio culetto. La biondina apprezzò immediatamente e si posizionò, alla pecorina, davanti a noi. Le sue labbra erano a pochi centimetri dalle mie e il giovanotto fu invitato a sodomizzarla nuovamente.
Poi mi rivolse uno sguardo carico di lussuria e pronunciò poche parole:
- Che dice vediamo chi gode di più?
- Accetto la sfida - le risposi ansimando - Avanti caro falle vedere come fai sbrodolare la tua porcona!
I due stalloni cominciarono ad incularci con una foga mai vista, godevamo entrambe come delle troie. Spesso le loro spinte ci permettevano di trovare le labbra l’una dell’altra e questo ci rendeva sempre più intime. Dopo circa 10 minuti mio marito iniziò a respirare più affannosamente così mi ritrassi, mi girai verso la sua nerchia ben inumidita e mi apprestai a ricevere, nella bocca ben spalancata, tutto il carico di sperma che di li a poco mi avrebbe investito.
Udivo distintamente i gemiti della troietta dietro di me fino a quando il mio possente stallone non si lasciò andare ad un grido di piacere e un getto meraviglioso di sperma denso e bianchiccio mi investì completamente.
Cercai di raccoglierne il più possibile nella bocca mentre il resto lo sentivo colare sul viso e cadere sulle tette.
Non deglutii. Mi sollevai sulle gambe e rivolsi lo sguardo verso la gattina bionda che si stava facendo sfondare difronte a me. Attesi un suo cenno e raggiunsi la sua bocca. Sollevò la testa e protese verso di me la bocca: era il segnale!
Lasciai colare lo sperma del mio uomo nella sua bocca e poi lasciai che il suo ragazzo schizzasse tutto quello che le sue palle avevano accumulato fino a quel momento sul mio viso.
La cagnetta bionda, che non si era ancora dissetata, iniziò a leccare tutto quel bianchiccio nettare dalla mia faccia e poi me lo offrì in dono, immergendo la sua lingua nella mia cavità orale.
I nostri maschietti si goderono ogni istante di quella umida pomiciata, poi avvicinarono i loro cazzi ancora eretti, con chiara complicità, l’uno alla bocca della donna dell’altro e si lasciano ripulire per bene.
- Caro, ora ti mostrerò come essere cornuto possa essere molto eccitante - e prese a succhiare con vigore la nerchia ancora eretta del giovane.
- Non sarò da meno - si affrettò a replicare la biondina infilandosi velocemente il cazzo del mio uomo in bocca ed iniziando un eccitante pompino.
Da quel momento divenimmo una cosa sola.
Ci lasciammo sfondare tutti i buchi mentre oramai totalmente complici assaporavamo l’una il corpo dell’altra. Passavamo senza esitazione dalla lingua ai capezzoli e dalla vagina all’ano, senza tregua. Leccavamo le palle dei nostri stalloni e ci scambiavano di continuo i loro cazzi.
Poi venne il momento clou di quel pomeriggio infuocato:
- Ora, bei maschioni, riempitemi entrambi i buchi, insieme - esclamò la sempre più porca biondina.
Fu la prima doppia penetrazione di mio marito: attese con impazienza che il ragazzo le avesse infilato il cazzo nella vagina e lentamente prese a spingere con la cappella sul suo ano, fino a quando non riuscì a sfondarla. Sul suo viso notai una leggera sofferenza e lo sentii pronunciare un gridolino di soddisfazione. Mi godetti quella scena con tre dita piantate nella figa che si muovevano all’impazzata. Attesi che i maschietti fossero giunti al capolinea e mi posizionai davanti ai loro cazzi pronti ad esplodere. Mi lasciai ricoprire di sperma, godendo come una vacca. La cagnetta, anche stavolta, volle ripulirmi completamente con lingua e poi si ingoiò tutto il nettare che era riuscita a raccogliere.
Eravamo tutti e quattro esausti ma noi femminucce, non ancora completamente appagate, non disdegnammo di scambiarci baci ed effusioni stese al sole.
Poi mi alzai seduta e lasciai che dalla bocca uscissero queste poche parole:
- Che dite adesso possiamo presentarci?
scritto il
2025-08-23
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