Un desiderio...un incubo – Parte 5 (L'iniziazione - parte1)

di
genere
dominazione

Finalmente arrivò il fatidico giorno che mi avrebbe fatto incontrare la mia padrona dal vivo, per preparare la sua visita la Padrona mi consegnò una lista di cose che dovevo preparare per la casa, di oggetti da comprare e di come mi dovevo presentare. Eccitato, anche se costretto nella mia gabbietta, iniziai a preparare il tutto; prima di tutto dovevo preparare la camera da letto padronale per la mia padrona, mettendo a letto le migliori lenzuola che avessi, ai lati del letto invece ho dovuto mettere due grossi cuscini per terra, stile cuccia dei cani, per me e la sua nuova schiava. Dal sexy shop invece mi aveva lasciato una lista della spesa tra cui una serie di fruste di varie tipologie, dildi di varie dimensioni e oggettistica come candele. Infine come si avvicinò l’ora del suo arrivo mi preparai come ordinato mi preparai in testa un cappuccio in lattice nero che aveva solo i buchi per gli occhi il naso e la bocca ma con la predisposizione di poter chiudere tutto, in bocca un “O-Ring”, addosso una tutina da cameriera sexy con reggiseno e mutandine in pizzo rosso scarlatto e calze a rete nere, il tutto naturalmente con indosso una gabbietta rosa di taglia S e un plug XL.
Messo in posizione di “riposo” (in ginocchio) aspettai davanti alla porta di casa fino a quando non la vidi entrare. Se il cazzo fosse stato libero non ci sarebbe stata nessun indumento a nascondere l’eccitazione che mi era venuta in quel momento.
Entrò Jasmine tutto nel suo splendore con stivali in lattice lucidi e sopra un cappotto che copriva il tutto, capelli rossi viso asciutto con un trucco che richiamava le antiche regine egiziane. In mano teneva un guinzaglio che finiva sul collo della sua ragazza/schiava. Una ragazza già alta di suo ma per via degli stivali “ballet boots” sembrava fosse alta quasi due metri, addosso sembrava quasi nuda solo per mettere in mostra tutti i tatuaggi e i piercing la testa invece era totalmente coperta da un cappuccio nero che aveva solo i buchi per il naso e per la bocca anche se questa era bloccata da una pallina di buone dimensioni che la facevano salivare copiosamente sul corpo.
Come mi vide jasmine mi ordinò di dare il benvenuto ai due fidanzati della sua schiava due armadi a due ante di carnagione mulatta, non feci in tempo ad alzarmi che i due ragazzi incominciarono a insultarmi.
Nel mentre Jasmine si levò il cappotto mostrando una tuta in lattice che modellava il suo corpo mettendo in risalto tutte le sue curve.
La padrona voleva mostrarmi i progressi, la trasformazione e l’iniziazione a “queen of spades” della sua schiava, mentre il mio compito sarebbe stato quello di “fluffer”, (fino a quel giorno non sapevo minimamente in cosa consistesse) quindi mi lego a una struttura in ferro (che si era portata dietro) che mi constringeva in una posizione a gattoni, mi levò il plug e preparò una fucking machine con un dildo di buone dimensioni (circa 20 cm di lunghezza per 4cm di diametro) infine attivo la macchina con un velocità lenta.
Nel mentre venivo scopato dalla macchina incominciò a raccontarmi la storia di come aveva conosciuto quella ragazza per caso, partendo tutto da un numero che gli era stato dato da un suo schiavo, continuò il racconto spiegandomi come l’aveva convinta a farle intraprendere questo percorso, nel mentre i due ragazzi si posizionano di fronte a me ordinandomi di succhiare, guardai con occhi sbarrati la padrona ma al minimo cenno il ragazzo di fronte mi girò la faccia e mi infilo il suo cazzo tutto in gola, si alternarono nella mia bocca apostrofandomi come “succhiacazzi” e “cornuto”, era la mia prima volta che prendevo in bocca un cazzo vero, sentire le vene e la consistenza della pelle totalmente differende dalla gomma dei dildi con cui avevo fatto “allenamento” mi faceva venire una alternanza di emozioni differenti, non potei fare niente se non godermi il momento poiché costretto nell’ “O-Ring”. Come i loro cazzi furono in tiro si posizionarono uno di fronte e l’altro dietro la schiava lentamente incominciarono a scoparla, in quel momento Jasmine inizio ad aumentare la velocità della macchina che si stava lavorando il mio culo. La ragazza, che nel primo momento sembrava restia, inizio a godere, in quell’ istante mi sembrava di conoscere quella voce. Il racconto della padrona terminò, mi ero perso delle parti mentre mi stavo dando da fare, come Jasmine diede l’ordine il ragazzo che si stava facendo succhiare il cazzo sfila la maschera che copriva il viso della schiava, inconsciamente inizio a scendermi una lacrima, la schiava era Cristina. La folta chioma bionda, di cui era estremamente fiera la mia ragazza, era scomparsa come per le sopracciglia, Jasmine rideva di gusto nel vedermi disorientato, ricominciò il racconto spiegandomi come la convinse a radersi completamente la testa, proprio in quel momento quello che si stava godendo la bocca di Cristina iniziò a venire lasciando cadere una buona parte sulla testa lucida. La mia ragazza finito il servizio, non fa in tempo ad accorgersi di me, che gli si para davanti il cazzo dell’altro ragazzo pronto a essere succhiato, intanto la padrona prende la sborra sulla testa di Cristina e me la fa bere richiamando la sua attenzione.
La giornata era ancora lunga da terminare, mentre continuavo a vedere impotente come godeva la mia ragazza mi si avvicina la padrona sussurandomi che non dovevo preoccuparmi che la sua schiava rimanesse incinta visto che le erano state legate le tube e di non essere geloso visto che a breve anche io avrei subito la mia iniziazione, come finì di sussurrarmi all’orecchio quelle parole venni copiosamente...
scritto il
2025-07-28
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