La cavia
di
Clara f.
genere
sadomaso
Capitolo primo. Sono in macchina da ore con mio padre. Stiamo andando non so bene dove. Mio padre mi ha detto che daremo una svolta alla mia vita e alla vita della nostra famiglia. Mi chiamo Clara F., ho 32 anni, sono nubile, non ho un uomo e non scopo da parecchi anni. Disoccupata, vivo ancora con i miei genitori. La mia famiglia attraversa un cattivo periodo. Siamo pieni di debiti e l'azienda di famiglia è sull'orlo del fallimento. Mio padre a un certo punto mi ha messo al corrente di ciò che mi aspetta. "Parteciperai a un esperimento scientifico". "Un esperimento medico. Per 6 mesi sarai affidata a un equipe medica che mi ha assicurato che non correrai alcun rischio. Pagheranno bene e con questi soldi ci risolleveremo. Ero atterrita. No papà, ti prego, ho paura, torniamo a casa. Mi dispiace ma abbiamo troppo bisogno di quei soldi. Lo implorai per tutto il viaggio. Ma fu irremovibile. A sera arrivammo a destinazione. Era in apparenza una grande villa di campagna e subito fummo ricevuti in quello che sembrava uno studio medico dal dottor Alberto L. Subito mi fecero firmare delle carte. È presto detto mia cara Clara, ti saranno somministrate delle medicine in fase di sperimentazione e su di te saranno fatte delle pratiche mediche che serviranno anche per testare la soglia del dolore. Ma non devi preoccuparti se dovessi avere qualche problema abbiamo pronti gli antidoti. Atterrita, cominciai a piangere. Papa, ti prego portami via,ho paura. Non c'è motivo di avere paura, Clara, stai partecipando a una grande avventura. Tenga l'assegno, signor papà di Clara. Mio padre andò via e io cominciai a tremare di paura. Spogliati Clara, che facciamo la visita preliminare. Dopo un minuto ero completamente nuda e sdraiata sopra un lettino medico. La visita fu accuratissima e io ero imbarazzatissima. Il dottore ascoltò il cuore, palpo' i seni e li strinse fino a farmi gridare. Infilò le mani nella mia vagina e un dito nel buco del culo facendomi un gran male. Alla fine fece portare un vaso da notte e mi fece pisciare davanti a lui. Chiamò quindi un infermiere e gli disse di farli fare una doccia e un clistere.
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