La sorella maggiore - episodio 13 - Il compleanno di Silvia

di
genere
incesti

Il campanello di casa risuona nel silenzio del pomeriggio. Silvia è in casa, e si domanda chi possa essere. Oggi è il suo 36mo compleanno, e stasera uscirà per andare a cena insieme ad alcune amiche. Nessun eccesso, solo una normalissima cena. Per quel pomeriggio però, non aveva in programma nulla, e nemmeno si aspettava visite. Va ad aprire. Quando la porta si apre, si trova davanti Marinella tutta sorridente, un vassoio tra le mani ed una bottiglia. “Auguri, sorella!” esclama, guardandola divertita. Silvia si illumina, sorridendole a sua volta. “Marinella, ma che sorpresa!” La sua voce è carica di sincera gratitudine, mentre si fa da parte per farla entrare. Marinella appoggia il vassoio e la bottiglia sul tavolo del soggiorno, e Silvia la segue, incuriosita. “Sai, ho pensato a lungo a cosa regalarti, e alla fine credo di aver trovato il regalo perfetto!” dice Marinella, con un tono che lascia presagire qualche scherzo. Silvia nota subito che la bottiglia, in realtà, è già stata stappata e poi richiusa. Sotto il tappo, il collo della bottiglia sembra sporco, di qualcosa... Marinella intanto prende due bicchieri in cucina, e quando torna, prende la bottiglia e li riempie. Il vino bianco contenuto all’interno sembra tutto, fuorché normale. È torbido anch'esso, con delle chiazze biancastre che galleggiano in superficie, come nuvole in un cielo sporco. Marinella porge uno dei bicchieri a sua sorella. "Brindiamo.." le dice rivolgendole uno sguardo malizioso. Il cuore di Silvia accelera improvvisamente: ha capito di cosa si tratta e l’intuizione le accende un fuoco dentro. “Ma… è sborra?” chiede alla sorella, la sua espressione ora è a metà tra lo stupore ed il divertito. In realtà, a lei piacciono molto queste cose. Ma guarda un pò che regalino le ha portato la sorella! Marinella scoppia a ridere, divertita dallo scherzo. “Essì cara la mia sorellona. E' la tua bevanda preferita, e so che apprezzi queste cose. Del resto, me le hai insegnate tu, perciò non lamentarti!” risponde. Silvia ora la guarda seria, prende il bicchiere, annusando il liquido prima di bere. "Oh non preoccuparti, è stata appena munta e conserva ancora tutto suo il sapore, quello che ti piace tanto. Fresca fresca." E' vero, Il profumo familiare, muschiato e selvatico, le arriva al naso intenso nonostante le interferenze degli odori del vino. Sentire quel profumo le restituisce subito il sorriso, che in questo caso è quasi una smorfia di piacere. “E dimmi un pò, com'è che te la saresti procurata?” chiede Silvia intrigata, già sapendo che Marinella ha ormai sviluppato un talento speciale per queste cose, un dono per trasformare il proibito in realtà. Marinella si siede accanto a lei, con un’aria enigmatica che la fa sembrare ancora più giovane dei suoi diciotto anni. “Tra poco te lo dirò. Ma non subito, è una sorpresa” risponde misteriosa, evitando di dare dettagli. Intanto, tira fuori la torta dal cartone. "Mmmh, sembra una delizia" dice Silvia. Marinella ne taglia due fette e le adagia sui piattini presi in cucina. “Ma prima di mangiarla, va aggiunta la decorazione.” dichiara. Marinella si alza e si dirige verso la porta di casa, aprendola e lasciandola socchiusa, poi torna a sedersi accanto alla sorella con un sorriso enigmatico. Silvia la guarda, perplessa. Sta per domandare qualcosa, ma non ha il tempo di formulare la domanda che cinque ragazzi sorridenti entrano dalla porta, salutandola calorosamente. Un paio li riconosce subito. Sono ragazzi del "La Notte delle Stelle", il locale che le piace tanto! Li ha sbocchinati in più di un'occasione e più volte si è fatta da loro offrire sborra. Appena li vede Silvia non riesce a trattenere un gridolino di sorpresa, mentre Marinella li presenta con un sorriso orgoglioso, come se fossero trofei. “E ora ti svelerò la novità. Devi sapere che da qualche giorno lavoro al locale La Notte delle Stelle,” rivela Marinella, con la voce carica di entusiasmo. “Aiuto i ragazzi a far indurire i cazzi nei camerini. E' proprio come mi avevi raccontato tu, un giorno mi sono presentata e mi hanno presa. E siccome con i ragazzi ormai ho un certo rapporto, diciamo, ho provato a chiedergli di aiutarmi con il tuo regalo di compleanno. Quando gli ho fatto vedere la tua foto per fargli capire chi eri, mi hanno detto che sei la loro cliente preferita e mi hanno detto che lo faranno gratis. Pensa che carini. Sei contenta?” Silvia si lascia scappare un "ah.." per la sorpresa, poi scoppia a ridere, conquistata dall'intraprendenza della sorella. “Marinella, sei fortissima,” le dice con affetto, mentre intanto i ragazzi si avvicinano senza tante cerimonie. Prontamente, estraggono i loro membri dai pantaloni porgendoli a lei e a Marinella come offerte sacre. Marinella si mette subito all’opera per aiutare i ragazzi a diventare duri con abili movimenti delle mani, le sue dita che scivolano lungo i loro cazzi, accarezzandoli, stimolandoli, facendoli pulsare di vita. Silvia si avvicina al primo che arriva alla giusta durezza, pronta a gustarsi il suo regalo. Muore già dalla voglia. Il suo pene è caldo e duro, un’asta di piacere che le fa venire l’acquolina in bocca. “Allora, raccontami.. voglio assolutamente sapere come passi le serate al locale” fa in tempo a chiedere a Marinella, mentre inizia a succhiare, ansimando già eccitata. La sua bocca che si chiude intorno al glande, alternando baci e carezze, le sue labbra che danzano poi lungo tutta la lunghezza dell'asta. Marinella risponde tra una segata e l’altra. “Ah, dovresti vedere. Anzi no, forse è meglio che tu non mi veda. Faccio un sacco di pompini, sorella. È il mio lavoro ora, e lo adoro.” Silvia annuisce, eccitandosi ancora di più a quelle parole e provando una grande invidia. Ansima di piacere, rossa in faccia, sentendo quel cazzo durissimo pulsare nella sua bocca, il suo sapore salato che le invade le papille gustative. “Sono orgogliosa di te, porcellina che non sei altro” le dice ansimando, staccandosi solo per un attimo da quel cazzo, per poi rimettersi all'opera sempre più infoiata. Marinella ha iniziato a succhiare anche lei, con trasporto. I ragazzi gemono di piacere, i loro corpi che si tendono, i loro cazzi che pulsano nelle bocche di Silvia e Marinella. L’atmosfera è elettrica, carica di desiderio e complicità, come se il mondo esterno non esistesse più. Marinella tutta rossa in faccia si avvicina a Silvia, sussurrandole all’orecchio con voce spezzata dal godimento. “Sei pronta per la decorazione della torta?” Silvia annuisce lasciandosi sfuggire un gemito, sospirando e ansimando in preda al piacere. I loro volti sono vicinissimi, Silvia osserva le labbra della sorella lucide di pre-sperma. Non resiste, improvvisamente si lancia con la lingua a leccargli le labra, fuori di sé dal piacere. La sorella non si sottrae, anzi. Dopo un attimo di sorpresa, si lascia trasportare dalla passione. Prende l'iniziativa anche lei, le loro labbra si uniscono, le lingue si avvinghiano tra di loro esplorandosi. Le due limonano tra di loro mentre con le mani continuano a segare i 5 cazzi intorno a loro, alternadoli. I cinque spogliarellisti sono ormai al limite, si posizionano intorno ai due piatti, i loro cazzi tesi e pronti a esplodere. Silvia e Marinella si staccano, guardandosi per un attimo come a non poter credere a ciò che hanno appena fatto. Poi tornano a concentrarsi su quei cazzi che stanno per offrirle il loro nettare preferito. “Ora, ragazzi, è il momento,” dice Marinella, con una voce ansimante e carica di desiderio, che fa tremare il cuore di Silvia. I ragazzi si preparano, i loro corpi che si tendono, mentre Silvia e Marinella si mettono in posizione, pronte ad osservare il loro regalo schizzare ed irrorare le fette di torta. Con un grido collettivo che risuona nella stanza, i ragazzi eiaculano, spruzzando la loro sborra in quantità abbondante sulle fette di torta. La crema bianca le ricopre, trasformandole in un’opera d’arte erotica, un simbolo di piacere e trasgressione. Silvia e Marinella si guardano, ridendo eccitate, i loro occhi che brillano di complicità. “Buon compleanno, sorella,” le dice Marinella, porgendole una forchetta. Silvia prende immediatamente una forchettata e se la porta alla bocca, sentendo il sapore intenso e salato della sborra sulla sua lingua, il suo gusto che le esplode in bocca, un misto di piacere e lussuria. “Mmmh.. è deliziosa,” dice guardando Marinella negli occhi, con un sorriso soddisfatto che le illumina il volto. Marinella fa lo stesso, gustando ogni boccone, la sua bocca che si muove con lentezza, come se stesse assaporando il peccato stesso. “E' la nostra crema preferita,” aggiunge, mentre le due sorelle si scambiano uno sguardo complice, un legame che va oltre le parole. I ragazzi, ormai soddisfatti, vengono invitati a servirsi anche loro delle fette dal resto della torta, quella che è rimasta pulita. Ringraziano, i loro volti ancora arrossati e i loro corpi rilassati. “Grazie, ragazze, siete fantastiche, come sempre. Che fortuna conoscervi” dice uno di loro, con un sorriso grato che gli illumina il volto. Silvia e Marinella rispondono al sorriso, felici di aver dato loro piacere, di aver condiviso con loro quel momento di trasgressione e gioia. “È stato davvero un bellissimo regalo, ragazzi, grazie” dice Silvia. Dopo aver finito la torta, i ragazzi si alzano, si rivestono e si congedano salutandole calorosamente. Marinella e Silvia restano da sole nel soggiorno, il profumo di sesso e sudore che aleggia nell’aria. Si guardano negli occhi, il pensiero non può non andare a quanto avvenuto poco prima. Ma entrambe tacciono, non c'è bisogno di parlare. Tutto è avvenuto con naturalezza, come una cosa del tutto normale tra due persone in preda all'eccitazione sessuale più estrema. Marinella si avvicina a Silvia, con un sorriso soddisfatto che le illumina il volto. “Allora, ti è piaciuto?” le chiede. Silvia la guarda, con gli occhi brillanti di emozione. “Mi sa che è stato il miglior compleanno di sempre,” risponde, abbracciando Marinella con una forza che dice più di mille parole. “Grazie.” Le dice dandole un bacio in bocca. Marinella la guarda negli occhi e ricambia l’abbraccio, sentendo un legame ancora più forte con sua sorella, un legame che va oltre il sangue, che è fatto di complicità, desiderio e trasgressione. “È stato un piacere,” dice, con un sorriso malizioso. “E ora, che ne dici di un altro bicchiere di… vino?” chiede, indicando la bottiglia rimasta sul tavolo, il suo contenuto torbido e invitante. Silvia ridacchia, un suono cristallino che risuona nella stanza, alzando il bicchiere con un gesto che è quasi una sfida. “Alla nostra bevanda preferita” Le due sorelle brindano, sorseggiando il liquido torbido e gustandone il sapore familiare, il loro palato che è ormai abituato al gusto della sborra, come se fosse la cosa più naturale del mondo.
scritto il
2025-07-11
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