La sorella maggiore- episodio 11 - La prova pratica
di
DolceSilvia369
genere
etero
Il sole estivo inonda le strade di una luce dorata, avvolgendo la città in un abbraccio caldo e soffocante. Marinella cammina lungo il marciapiede, i suoi sandali col tacco alto che battono ritmicamente contro l’asfalto rovente. Il suo abbigliamento estivo, minimale, la rende l'oggetto del desiderio di tutti gli uomini che la incrociano per la strada, giovani e meno giovani. La sua pelle abbronzata è lucida di sudore. La sua minigonna cortissima, un tessuto leggero che aderisce alle curve delle sue cosce, sventola leggermente al passaggio di una brezza occasionale, come se il vento stesso volesse accarezzarla. Il top aderente, che mette in risalto il suo seno sodo e i suoi capezzoli, sembra quasi fondersi con la sua pelle, mentre i capelli castani, raccolti in una coda di cavallo, oscillano con grazia ad ogni suo passo, incorniciando il viso dai lineamenti delicati e gli occhi marroni che brillano di una determinazione che va oltre la sua giovane età. La mente di Marinella è altrove, un vortice di pensieri, idee che si rincorrono e si scontrano. L’estate è appena iniziata, e lei, fresca di diploma, ha vissuto in pochissimi giorni una profonda trasformazione. E' ancora vivo in lei il ricordo del pomeriggio bollente in compagnia di Silvia e dei suoi amici. Il fatto che tutto sia avvenuto nell'intimo della sua camera poi, ha impresso ancora di più il marchio peccaminoso di ciò che è avvenuto. Ormai Marinella non può più nasconderlo a se stessa: nel suo intimo, lei è una porcellina lussuriosa che ama assaporare la sborra dei maschietti. E' una realtà che deve accettare. Tutto quello che è avvenuto, però, la sta distraendo. Doveva passare i primi giorni dopo il diploma a cercarsi un lavoretto per l'estate, qualcosa che le permetta di guadagnare qualche soldo extra prima di tuffarsi nel vortice dell’università. Ora invece è in ritardo e quel poco di ciò che ha trovato finora non l’ha soddisfatta. Poi, come un lampo che squarcia il cielo, le ritorna in mente la conversazione avuta con Silvia durante la festa al "La Notte delle Stelle", il locale dove tutto è cominciato. Le parole di Silvia le ritornano in mente, chiare e seducenti, come un sussurro proibito: "Sai come fanno ad essere subito così duri?" le aveva chiesto, riferendosi agli spogliarellisti che si esibivano sul palco, capaci di mostrarsi con i loro cazzi già eretti, che facevano impazzire le donne presenti, già prima di iniziare a spogliarsi. Marinella ricorda la sua espressione incredula quando Silvia le aveva rivelato un segreto che ora le sembra quasi un invito: "Nei camerini ci sono delle ragazze, che vengono assunte apposta per fare dei pompini ai ragazzi prima che questi vadano in scena. Sono ragazze normalissime che fanno questo lavoretto per arrotondare, in genere studentesse." Marinella ripensa alla risata che aveva condiviso con Silvia quella sera, il ricordo le scalda il cuore. "Magari, se cerchi un lavoretto per quest'estate potresti anche farci un pensierino," aveva suggerito scherzosa la sorella, senza alcun dubbio solo con l'intento di fare una battuta, e lei aveva fatto un’alzata di spalle, divertita. Ma ora, camminando sotto il sole cocente, quell’idea non le sembra più così assurda, ma anzi invitante. Perché no? riflette Marinella, mentre i suoi passi la portano verso il centro della città, dove i rumori del traffico e le voci della gente si mescolano in un caos familiare. Supponiamo che fosse vero, la pagherebbero per fare pompini, cioè quello che ora le piace tantissimo. L’idea di esplorare questo lato di sé, di spingersi oltre i limiti, la intriga profondamente. Cerca il numero di telefono del locale e lo trova con una facilità che la sorprende, come se il destino stesso le stesse spianando la strada. Con il cuore che batte un po’ più veloce del solito, compone il numero, sentendo il sudore freddo scivolare lungo la sua schiena nonostante il caldo. La voce all’altro capo del filo è cordiale, quasi suadente, e dopo qualche scambio di battute, riesce a farsi dare appuntamento per un colloquio dal proprietario in persona.
L’attesa è un mix di eccitazione e nervosismo, ma Marinella è determinata. Il giorno del colloquio arriva in fretta, Marinella si prepara con cura, scegliendo un abbigliamento che rifletta la sua personalità ma che, allo stesso tempo, la faccia sentire a suo agio. La minigonna cortissima, che lascia intravedere la curva dei suoi glutei sodi, e il top aderente, che mette in risalto il suo seno e la sua vita sottile, sono una scelta audace, ma lei si sente sicura di sé, vuole fare colpo sul titolare. I sandali col tacco alto e il laccetto alla caviglia aggiungono un tocco di eleganza, mentre i capelli raccolti in una coda di cavallo le conferiscono un’aria giovanile e fresca, come se fosse pronta a conquistare il mondo. Arriva a destinazione, l'appuntamento è opportunamente nel pomeriggio, quando il locale è ancora chiuso. Marinella entra con passo sicuro, i tacchi che echeggiano sul pavimento lucido. La accoglie il proprietario stesso, che l'accompagna verso il suo ufficio. L’uomo, un signore sulla cinquantina con un sorriso cordiale e occhi che hanno visto pure troppo, la invita con gentilezza ad accomodarsi. Notando la sua giovane età, le chiede se è maggiorenne, e Marinella annuisce, rispondendo sincera con un sorriso educato: "Sì, sono già stata qui con le mie amiche qualche tempo fa." Il proprietario si rallegra nell'apprendere questa notizia. Ora la guarda sotto una luce completamente diversa. Appena l'aveva vista, così giovane, era rimasto seccato. Pensava che anche quel colloquio si sarebbe risolto in una perdita di tempo. La maggior parte delle ragazzine che si presentavano, solitamente scappavano via appena scoprivano quello che succedeva li dentro durante le serate. Lei invece, a quanto pare sapeva già tutto. Ed era venuta lo stesso. I suoi occhi la studiano con attenzione, come se stesse cercando di leggerla. Le chiede con gentilezza se si è divertita, senza allusioni o battutacce o giudizi, ma solo per sincera curiosità. E Marinella con semplicità gli racconta della serata, raccontandogli dell’episodio sul palco, delle risate e dell’atmosfera elettrizzante che aveva pervaso il locale. Evita solo di dire che sua sorella era con lei, quella sera. Non sa che effetti la cosa potrebbe avere sull'uomo, e lei deve assolutamente evitare brutte figure. L’uomo ascolta con interesse, i suoi occhi che si illuminano mentre lei parla, come se potesse rivivere quei momenti attraverso le sue parole. Il racconto di quella sera lo sta impressionando positivamente, la ragazza non mostra pregiudizi ma anzi, una buona dose di disinibizione, che è necessaria per lavorare lì dentro. Ed è anche tanto carina, il che non guasta. Ne è conquistato. Non ha un granché da offrirle, ma vorrebbe tanto averla li dentro. Aggiungerebbe un valore al locale. Con un tono cordiale, le propone di lavorare al bar per servire ai tavoli. Marinella si mostra impassibile ma in realtà è un pò delusa. Ha altri piani, desideri che vanno oltre il semplice servire cocktail. Vorrebbe che il colloquio continui ancora, per capire se è vero ciò che Silvia le ha raccontato, e se esiste qualche possibilità di accedere a quella specifica "mansione". Decide che la cosa migliore è arrivare subito al punto, facendo una domanda diretta: "Per curiosità, ma come fanno gli spogliarellisti ad arrivare sul palco con i cazzi già duri?" L’uomo non sembra sorpreso dalla domanda. Anzi, come se fossero solo dei freddi dettagli tecnici le spiega che nei camerini lavorano un paio di ragazze che si occupano proprio di quello: mandare in forma i ragazzi prima che entrino in scena sul palco, assicurandosi che i loro cazzi siano duri come il marmo, pronti a far impazzire le donne in sala. Marinella ascolta, il cuore che batte all’impazzata, il sangue che le pulsa nelle vene come se stesse per esplodere. Dunque tutto ciò che Silvia le aveva raccontato era vero! L’opportunità è lì, davanti a lei, tangibile e seducente. Il proprietario non è uno stupido, capisce il suo interesse. Non gli è facile trovare ragazze disponibili per quel lavoro, e non può sprecare l'occasione. Le dice subito che in verità, ci sarebbe molto bisogno di un’altra ragazza. Ultimamente il numero degli spogliarellisti è aumentato. Marinella non aspettava altro, si propone immediatamente. L’entusiasmo che le illumina il viso, i suoi occhi che brillano di una luce di entusiasmo. Ma l’uomo la avverte, la voce che si fa più seria: "Attenta però. Non sottovalutare questo compito. Per far diventare duri i ragazzi, occorre una certa bravura. E io, prima di prendere una decisione, devo essere assolutamente sicuro che tu sia in grado di fare questo lavoro." Marinella è determinata, la sua voce mostra sicurezza. "Per me non ci sono problemi," risponde con naturalezza. Si stupisce lei stessa delle frasi che le escono successivamente dalla bocca: "Se vuole, sono disposta a dimostrarle la mia bravura anche subito, con una dimostrazione pratica." Il proprietario la guarda, senza scomporsi più di tanto. "Spero che non pensi male, non sono uno sporcaccione, ma davvero per me è importante capire se sei in grado di farlo, prima di affidarti il lavoro. E posso capirlo sono con una prova diretta." Con fare calmo si slaccia i pantaloni con un gesto lento, quasi cerimoniale, e tira fuori il cazzo, un membro spesso e venato che sembra pulsare di vita propria. Si alza dalla sedia aggirando il tavolo e si pone di fronte a Marinella. Lo tiene in mano, invitandola con gentilezza ad iniziare. Marinella non ha esitazioni, il suo sguardo si fissa su quel cazzo. Alla vista del membro, sente l’acquolina in bocca, il suo corpo risponde agli istinti primordiali con una velocità che la sorprende. Si china con naturalezza e le labbra si aprono per accogliere il cazzo, la sua lingua che scivola lungo la lunghezza del membro, gustandone la consistenza, il sapore salato e maschio che la fa tremare. Le mani si posano sui fianchi dell’uomo, le dita che affondano nella carne soda, mentre inizia a pompare con ritmo, la bocca che si muove su e giù, succhiando con avidità, come se stesse bevendo dalla fonte della vita. Il proprietario ansima piano, il piacere che gli attraversa il corpo come un’onda, la sua testa che cade all’indietro mentre Marinella continua a succhiare, la sua bocca che è un vortice di calore e umidità. Lei si perde nel momento, il gusto del cazzo che la riempie, la sensazione del membro che pulsa tra le sue labbra, che si gonfia sempre di più, diventando duro come la roccia. Le sue guance si incavano mentre aumenta la pressione, la sua lingua che gioca con il glande, esplorando ogni centimetro, ogni vena, ogni goccia di pre-sperma che inizia a fuoriuscire. Poi, improvvisamente, l’uomo raggiunge l’orgasmo. La sborra esplode nella sua bocca, calda e abbondante, come un fiume in piena. Marinella ingoia senza esitare, gustando ogni goccia, sentendo la sborra scivolare giù per la gola, riempiendola di un piacere che è quasi suo. Il proprietario le sorride, soddisfatto, la mano che le accarezza i capelli con un gesto quasi affettuoso: "Sei brava, non si può negare. Potresti essere perfettamente adatta a questo lavoro. Se vuoi, per me puoi iniziare stasera stessa." Marinella si alza, il viso che brilla di eccitazione, il corpo che ancora trema per l’intensità del momento. L’uomo però le dà un ulteriore avvertimento: le spiega che non sarà un lavoro per niente facile, dovrà succhiare una decina di cazzi a notte, stando attenta a farli diventare duri ma senza farli venire, mantenendo il controllo, dosando il piacere come una vera artista. Se lo saprà fare, gli sarà di grandissimo aiuto perchè allevierà il lavoro delle altre due ragazze, che erano troppo poche per tutti quegli spogliarellisti. Lei annuisce, determinata, gli occhi che brillano di una luce predatoria. Questo è esattamente ciò che vuole, ciò di cui ha bisogno. Uscendo dal locale, Marinella cammina verso casa con un sorriso sulle labbra, il vento che le scompiglia i capelli, portandole il profumo della città che si risveglia alla vita notturna. Si lecca la sborra che ancora le bagna le labbra, quel sapore che le ricorda la promessa di notti eccitanti e di piaceri inconfessabili. È felice, consapevole di aver trovato qualcosa che non solo le permetterà di guadagnare qualcosina, ma che insieme le servirà anche per soddisfare i suoi desideri più profondi, quei desideri che fino a quel momento erano rimasti nascosti, in attesa di essere liberati. Sa che sarà una sfida, ma è esattamente ciò che cerca: un’avventura che la farà sentire viva, che le permetterà di esplorare i suoi desideri più intimi, di spingersi oltre i limiti, di scoprire fino a dove può arrivare. E mentre il vento le scompiglia i capelli, lei sorride, sapendo che questa estate sarà indimenticabile, un’estate da passare con la bocca piena di cazzi, di notti in cui il piacere sarà l’unica regola.
Il primo giorno di lavoro, per Marinella, sta per arrivare..
L’attesa è un mix di eccitazione e nervosismo, ma Marinella è determinata. Il giorno del colloquio arriva in fretta, Marinella si prepara con cura, scegliendo un abbigliamento che rifletta la sua personalità ma che, allo stesso tempo, la faccia sentire a suo agio. La minigonna cortissima, che lascia intravedere la curva dei suoi glutei sodi, e il top aderente, che mette in risalto il suo seno e la sua vita sottile, sono una scelta audace, ma lei si sente sicura di sé, vuole fare colpo sul titolare. I sandali col tacco alto e il laccetto alla caviglia aggiungono un tocco di eleganza, mentre i capelli raccolti in una coda di cavallo le conferiscono un’aria giovanile e fresca, come se fosse pronta a conquistare il mondo. Arriva a destinazione, l'appuntamento è opportunamente nel pomeriggio, quando il locale è ancora chiuso. Marinella entra con passo sicuro, i tacchi che echeggiano sul pavimento lucido. La accoglie il proprietario stesso, che l'accompagna verso il suo ufficio. L’uomo, un signore sulla cinquantina con un sorriso cordiale e occhi che hanno visto pure troppo, la invita con gentilezza ad accomodarsi. Notando la sua giovane età, le chiede se è maggiorenne, e Marinella annuisce, rispondendo sincera con un sorriso educato: "Sì, sono già stata qui con le mie amiche qualche tempo fa." Il proprietario si rallegra nell'apprendere questa notizia. Ora la guarda sotto una luce completamente diversa. Appena l'aveva vista, così giovane, era rimasto seccato. Pensava che anche quel colloquio si sarebbe risolto in una perdita di tempo. La maggior parte delle ragazzine che si presentavano, solitamente scappavano via appena scoprivano quello che succedeva li dentro durante le serate. Lei invece, a quanto pare sapeva già tutto. Ed era venuta lo stesso. I suoi occhi la studiano con attenzione, come se stesse cercando di leggerla. Le chiede con gentilezza se si è divertita, senza allusioni o battutacce o giudizi, ma solo per sincera curiosità. E Marinella con semplicità gli racconta della serata, raccontandogli dell’episodio sul palco, delle risate e dell’atmosfera elettrizzante che aveva pervaso il locale. Evita solo di dire che sua sorella era con lei, quella sera. Non sa che effetti la cosa potrebbe avere sull'uomo, e lei deve assolutamente evitare brutte figure. L’uomo ascolta con interesse, i suoi occhi che si illuminano mentre lei parla, come se potesse rivivere quei momenti attraverso le sue parole. Il racconto di quella sera lo sta impressionando positivamente, la ragazza non mostra pregiudizi ma anzi, una buona dose di disinibizione, che è necessaria per lavorare lì dentro. Ed è anche tanto carina, il che non guasta. Ne è conquistato. Non ha un granché da offrirle, ma vorrebbe tanto averla li dentro. Aggiungerebbe un valore al locale. Con un tono cordiale, le propone di lavorare al bar per servire ai tavoli. Marinella si mostra impassibile ma in realtà è un pò delusa. Ha altri piani, desideri che vanno oltre il semplice servire cocktail. Vorrebbe che il colloquio continui ancora, per capire se è vero ciò che Silvia le ha raccontato, e se esiste qualche possibilità di accedere a quella specifica "mansione". Decide che la cosa migliore è arrivare subito al punto, facendo una domanda diretta: "Per curiosità, ma come fanno gli spogliarellisti ad arrivare sul palco con i cazzi già duri?" L’uomo non sembra sorpreso dalla domanda. Anzi, come se fossero solo dei freddi dettagli tecnici le spiega che nei camerini lavorano un paio di ragazze che si occupano proprio di quello: mandare in forma i ragazzi prima che entrino in scena sul palco, assicurandosi che i loro cazzi siano duri come il marmo, pronti a far impazzire le donne in sala. Marinella ascolta, il cuore che batte all’impazzata, il sangue che le pulsa nelle vene come se stesse per esplodere. Dunque tutto ciò che Silvia le aveva raccontato era vero! L’opportunità è lì, davanti a lei, tangibile e seducente. Il proprietario non è uno stupido, capisce il suo interesse. Non gli è facile trovare ragazze disponibili per quel lavoro, e non può sprecare l'occasione. Le dice subito che in verità, ci sarebbe molto bisogno di un’altra ragazza. Ultimamente il numero degli spogliarellisti è aumentato. Marinella non aspettava altro, si propone immediatamente. L’entusiasmo che le illumina il viso, i suoi occhi che brillano di una luce di entusiasmo. Ma l’uomo la avverte, la voce che si fa più seria: "Attenta però. Non sottovalutare questo compito. Per far diventare duri i ragazzi, occorre una certa bravura. E io, prima di prendere una decisione, devo essere assolutamente sicuro che tu sia in grado di fare questo lavoro." Marinella è determinata, la sua voce mostra sicurezza. "Per me non ci sono problemi," risponde con naturalezza. Si stupisce lei stessa delle frasi che le escono successivamente dalla bocca: "Se vuole, sono disposta a dimostrarle la mia bravura anche subito, con una dimostrazione pratica." Il proprietario la guarda, senza scomporsi più di tanto. "Spero che non pensi male, non sono uno sporcaccione, ma davvero per me è importante capire se sei in grado di farlo, prima di affidarti il lavoro. E posso capirlo sono con una prova diretta." Con fare calmo si slaccia i pantaloni con un gesto lento, quasi cerimoniale, e tira fuori il cazzo, un membro spesso e venato che sembra pulsare di vita propria. Si alza dalla sedia aggirando il tavolo e si pone di fronte a Marinella. Lo tiene in mano, invitandola con gentilezza ad iniziare. Marinella non ha esitazioni, il suo sguardo si fissa su quel cazzo. Alla vista del membro, sente l’acquolina in bocca, il suo corpo risponde agli istinti primordiali con una velocità che la sorprende. Si china con naturalezza e le labbra si aprono per accogliere il cazzo, la sua lingua che scivola lungo la lunghezza del membro, gustandone la consistenza, il sapore salato e maschio che la fa tremare. Le mani si posano sui fianchi dell’uomo, le dita che affondano nella carne soda, mentre inizia a pompare con ritmo, la bocca che si muove su e giù, succhiando con avidità, come se stesse bevendo dalla fonte della vita. Il proprietario ansima piano, il piacere che gli attraversa il corpo come un’onda, la sua testa che cade all’indietro mentre Marinella continua a succhiare, la sua bocca che è un vortice di calore e umidità. Lei si perde nel momento, il gusto del cazzo che la riempie, la sensazione del membro che pulsa tra le sue labbra, che si gonfia sempre di più, diventando duro come la roccia. Le sue guance si incavano mentre aumenta la pressione, la sua lingua che gioca con il glande, esplorando ogni centimetro, ogni vena, ogni goccia di pre-sperma che inizia a fuoriuscire. Poi, improvvisamente, l’uomo raggiunge l’orgasmo. La sborra esplode nella sua bocca, calda e abbondante, come un fiume in piena. Marinella ingoia senza esitare, gustando ogni goccia, sentendo la sborra scivolare giù per la gola, riempiendola di un piacere che è quasi suo. Il proprietario le sorride, soddisfatto, la mano che le accarezza i capelli con un gesto quasi affettuoso: "Sei brava, non si può negare. Potresti essere perfettamente adatta a questo lavoro. Se vuoi, per me puoi iniziare stasera stessa." Marinella si alza, il viso che brilla di eccitazione, il corpo che ancora trema per l’intensità del momento. L’uomo però le dà un ulteriore avvertimento: le spiega che non sarà un lavoro per niente facile, dovrà succhiare una decina di cazzi a notte, stando attenta a farli diventare duri ma senza farli venire, mantenendo il controllo, dosando il piacere come una vera artista. Se lo saprà fare, gli sarà di grandissimo aiuto perchè allevierà il lavoro delle altre due ragazze, che erano troppo poche per tutti quegli spogliarellisti. Lei annuisce, determinata, gli occhi che brillano di una luce predatoria. Questo è esattamente ciò che vuole, ciò di cui ha bisogno. Uscendo dal locale, Marinella cammina verso casa con un sorriso sulle labbra, il vento che le scompiglia i capelli, portandole il profumo della città che si risveglia alla vita notturna. Si lecca la sborra che ancora le bagna le labbra, quel sapore che le ricorda la promessa di notti eccitanti e di piaceri inconfessabili. È felice, consapevole di aver trovato qualcosa che non solo le permetterà di guadagnare qualcosina, ma che insieme le servirà anche per soddisfare i suoi desideri più profondi, quei desideri che fino a quel momento erano rimasti nascosti, in attesa di essere liberati. Sa che sarà una sfida, ma è esattamente ciò che cerca: un’avventura che la farà sentire viva, che le permetterà di esplorare i suoi desideri più intimi, di spingersi oltre i limiti, di scoprire fino a dove può arrivare. E mentre il vento le scompiglia i capelli, lei sorride, sapendo che questa estate sarà indimenticabile, un’estate da passare con la bocca piena di cazzi, di notti in cui il piacere sarà l’unica regola.
Il primo giorno di lavoro, per Marinella, sta per arrivare..
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