Dulcis in fundo
di
Lord Kalvan
genere
etero
DULCIS IN FUNDO
by @lady_aemme
Sono su Instagram, se vi va, cercatemi
Ero andata in piscina per rilassarmi dopo le fatiche notturne e mi ero addormentata sotto la palma del giardino.
Avevo lasciato la casa in totale disordine: la cucina era un vero campo di battaglia, e non riuscivo a stare dietro alle faccende di casa.
Il lavoro mi assorbiva quasi totalmente, mio marito completamente negato per le faccende domestiche: si viveva nel disordine più totale e nel caos più ingestibile.
Fu così che decidemmo di pubblicare un avviso per una governante, una collaboratrice domestica, come si dice oggi nel politicamente corretto.
"Fai tutto tu, cara, io non ho tempo".
Mio marito si era lavato tranquillamente le mani, come se io non avessi un cazzo da fare!
Dormicchiavo allungata, nuda, placidamente, quando venni svegliata improvvisamente da uno scampanellio prolungato.
Ma chi cazzo era...
Mi ero del tutto dimenticata che quel giorno avrei dovuto incontrare le persone interessate al posto di governante che avevo pubblicato.
Cazzo, cazzo!!
Ero sola in casa.
Mio marito sarebbe rientrato dal suo viaggio di lavoro solo il giorno dopo, e tutto ricadeva, ovviamente, sulle mie spalle.
E che rottura di scatole! Pensai innervosita.
Ero davvero seccata.
Ero praticamente nuda: le tette al vento e la fica ricoperta elegantemente da un cespuglio scuro e morbido.
Indossai la prima camicia che trovai, una gonnina e andai ad aprire.
Davanti a me si presentò un giovane aitante dalla pelle scura e dallo sguardo vivace.
Aveva risposto all’avviso, e si, aveva esperienza.
Era da oltre un anno che svolgeva quelle mansioni e sapeva anche cucinare, oltre che rassettare e tenere pulita una casa.
Ero un po' scettica, confesso, per cui lo misi subito alla prova.
Stetti a guardarlo per una mezz’ora mentre rifaceva i letti, puliva, e debbo dire che rimasi sorpresa dalla cura che metteva in ciò che faceva.
Si notava anche una certa dimestichezza, per cui l’impressione che ne stavo ricavando era positiva.
Decisi si saggiarne le qualità come cuoco.
Gli mostrai come era organizzata la cucina e gli dissi di preparare qualcosa, anche perchè l’ora di pranzo era arrivata.
Lo osservavo con curiosità.
Mi piaceva il ragazzo, aveva un chè di elegante, dote rara negli uomini.
Il profumo che si stava spandendo per l’ambiente era davvero buono, e quando ci sedemmo a tavola apprezzai molto ciò che aveva cucinato.
Parlammo un po' mentre mangiavamo.
Gli chiesi di lui.
Mi raccontò per sommi capi la sua storia.
Una storia interessante, fatta di viaggi avventurosi alla ricerca di un futuro migliore.
Il ragazzo mi piaceva sempre di più.
Senza che gli dicessi nulla iniziò a sparecchiare e a lavare i piatti.
Lo guardavo con interesse crescente, e ora anche con un certo desiderio.
Quando finì di lavare le stoviglie gli dissi che era arrivato il momento di scopare.
Si stava recando a prendere la scopa quando lo fermai per un braccio e gli dissi ammiccando: “Un altro tipo di scopata…”.
Il ragazzo era sveglio e capì al volo.
Un lampo furtivo gli illuminò lo sguardo e senza esitare cominciò ad accarezzarmi i seni.
Aveva le mani grandi e fu un piacere sentire i suoi poderosi massaggi sulle mie tette che, sempre, stupivano e stregavano gli uomini per la loro maestosità.
Si fiondò a baciarmi e succhiarmi i capezzoli come se non ci fosse un domani.
Mi spogliai, e mentre mi toglievo gli slip gli dicevo che se voleva il posto doveva farmi godere in modo imprevedibile.
Si mise subito all’opera.
Mi spinse sul divano, mi allargò le gambe e cominciò a leccare e succhiare la mia fica con una voracità mai vista prima.
Mi bagnai in pochi secondi.
Quindi mi fece girare e, allargate le mie natiche con le sue mani possenti, prese a leccarmi il culo con una forza sorprendente.
Infilò la lingua ben dentro il mio culo rovistando nelle mie pieghe più profonde, e mentre leccava con le mani mi penetrava la fica.
Le sue lunghe dita mi facevano godere tanto che in poco tempo venni gemendo di piacere. Quindi mi sollevò di peso e mi fece sedere sul piano della cucina.
Con il suo membro, di proporzioni enormi, mi penetrò la fica assestandomi due colpi forti e secchi.
Iniziò a spingere con decisione.
La mia fica godeva e si inumidiva in modo voluttuoso.
Mentre spingeva mi strizzava i capezzoli, facendo salire ulteriormente il mio godimento. Qualche minuto a quei ritmi vertiginosi e venni un’altra volta ansimando di piacere.
Quindi mi fece girare, mi dilatò il culo e cominciò a far penetrare la sua verga enorme nel mio buco posteriore.
Che dolore...che dolore, cazzo...ma che piacere, quando entrò.
Mi sentii piena e soddisfatta.
Urlavo dal dolore e dal piacere.
Spinse forsennatamente per un tempo imprecisato: io ero da tutt'altra parte con la mente. Godevo come una troia assatanata.
Poi uscì, improvvisamente, mi prese vigorosamente per i capelli e mi spinse giù.
Gli presi il membro, enorme e duro come il marmo, in bocca per leccarlo avidamente.
Mi fece aprire la bocca, mi disse di cacciare la lingua e qualche secondo dopo mi esplose in bocca con una potenza incredibile.
Venni investita da un fiotto enorme, caldo e liscio di sperma che mi riempì la bocca e mi ricoprì il viso.
Continuò a sborrarmi in bocca per non so quanto tempo, facendomi ingoiare una quantità di sperma mai vista in vita mia.
Quando finalmente il suo cazzo esalò l’ultimo fiotto di sperma prese dal cassetto un cucchiaio e si mise a raccogliere lo sperma che avevo sul volto facendomelo ingoiare.
Lo feci con un piacere mai provato in precedenza e mi leccai le labbra quando l’ultima goccia finì nella mia bocca.
E insomma, dulcis in fundo, anche il dessert era stato servito, e io avevo molto gradito...
by @lady_aemme
Sono su Instagram, se vi va, cercatemi
Ero andata in piscina per rilassarmi dopo le fatiche notturne e mi ero addormentata sotto la palma del giardino.
Avevo lasciato la casa in totale disordine: la cucina era un vero campo di battaglia, e non riuscivo a stare dietro alle faccende di casa.
Il lavoro mi assorbiva quasi totalmente, mio marito completamente negato per le faccende domestiche: si viveva nel disordine più totale e nel caos più ingestibile.
Fu così che decidemmo di pubblicare un avviso per una governante, una collaboratrice domestica, come si dice oggi nel politicamente corretto.
"Fai tutto tu, cara, io non ho tempo".
Mio marito si era lavato tranquillamente le mani, come se io non avessi un cazzo da fare!
Dormicchiavo allungata, nuda, placidamente, quando venni svegliata improvvisamente da uno scampanellio prolungato.
Ma chi cazzo era...
Mi ero del tutto dimenticata che quel giorno avrei dovuto incontrare le persone interessate al posto di governante che avevo pubblicato.
Cazzo, cazzo!!
Ero sola in casa.
Mio marito sarebbe rientrato dal suo viaggio di lavoro solo il giorno dopo, e tutto ricadeva, ovviamente, sulle mie spalle.
E che rottura di scatole! Pensai innervosita.
Ero davvero seccata.
Ero praticamente nuda: le tette al vento e la fica ricoperta elegantemente da un cespuglio scuro e morbido.
Indossai la prima camicia che trovai, una gonnina e andai ad aprire.
Davanti a me si presentò un giovane aitante dalla pelle scura e dallo sguardo vivace.
Aveva risposto all’avviso, e si, aveva esperienza.
Era da oltre un anno che svolgeva quelle mansioni e sapeva anche cucinare, oltre che rassettare e tenere pulita una casa.
Ero un po' scettica, confesso, per cui lo misi subito alla prova.
Stetti a guardarlo per una mezz’ora mentre rifaceva i letti, puliva, e debbo dire che rimasi sorpresa dalla cura che metteva in ciò che faceva.
Si notava anche una certa dimestichezza, per cui l’impressione che ne stavo ricavando era positiva.
Decisi si saggiarne le qualità come cuoco.
Gli mostrai come era organizzata la cucina e gli dissi di preparare qualcosa, anche perchè l’ora di pranzo era arrivata.
Lo osservavo con curiosità.
Mi piaceva il ragazzo, aveva un chè di elegante, dote rara negli uomini.
Il profumo che si stava spandendo per l’ambiente era davvero buono, e quando ci sedemmo a tavola apprezzai molto ciò che aveva cucinato.
Parlammo un po' mentre mangiavamo.
Gli chiesi di lui.
Mi raccontò per sommi capi la sua storia.
Una storia interessante, fatta di viaggi avventurosi alla ricerca di un futuro migliore.
Il ragazzo mi piaceva sempre di più.
Senza che gli dicessi nulla iniziò a sparecchiare e a lavare i piatti.
Lo guardavo con interesse crescente, e ora anche con un certo desiderio.
Quando finì di lavare le stoviglie gli dissi che era arrivato il momento di scopare.
Si stava recando a prendere la scopa quando lo fermai per un braccio e gli dissi ammiccando: “Un altro tipo di scopata…”.
Il ragazzo era sveglio e capì al volo.
Un lampo furtivo gli illuminò lo sguardo e senza esitare cominciò ad accarezzarmi i seni.
Aveva le mani grandi e fu un piacere sentire i suoi poderosi massaggi sulle mie tette che, sempre, stupivano e stregavano gli uomini per la loro maestosità.
Si fiondò a baciarmi e succhiarmi i capezzoli come se non ci fosse un domani.
Mi spogliai, e mentre mi toglievo gli slip gli dicevo che se voleva il posto doveva farmi godere in modo imprevedibile.
Si mise subito all’opera.
Mi spinse sul divano, mi allargò le gambe e cominciò a leccare e succhiare la mia fica con una voracità mai vista prima.
Mi bagnai in pochi secondi.
Quindi mi fece girare e, allargate le mie natiche con le sue mani possenti, prese a leccarmi il culo con una forza sorprendente.
Infilò la lingua ben dentro il mio culo rovistando nelle mie pieghe più profonde, e mentre leccava con le mani mi penetrava la fica.
Le sue lunghe dita mi facevano godere tanto che in poco tempo venni gemendo di piacere. Quindi mi sollevò di peso e mi fece sedere sul piano della cucina.
Con il suo membro, di proporzioni enormi, mi penetrò la fica assestandomi due colpi forti e secchi.
Iniziò a spingere con decisione.
La mia fica godeva e si inumidiva in modo voluttuoso.
Mentre spingeva mi strizzava i capezzoli, facendo salire ulteriormente il mio godimento. Qualche minuto a quei ritmi vertiginosi e venni un’altra volta ansimando di piacere.
Quindi mi fece girare, mi dilatò il culo e cominciò a far penetrare la sua verga enorme nel mio buco posteriore.
Che dolore...che dolore, cazzo...ma che piacere, quando entrò.
Mi sentii piena e soddisfatta.
Urlavo dal dolore e dal piacere.
Spinse forsennatamente per un tempo imprecisato: io ero da tutt'altra parte con la mente. Godevo come una troia assatanata.
Poi uscì, improvvisamente, mi prese vigorosamente per i capelli e mi spinse giù.
Gli presi il membro, enorme e duro come il marmo, in bocca per leccarlo avidamente.
Mi fece aprire la bocca, mi disse di cacciare la lingua e qualche secondo dopo mi esplose in bocca con una potenza incredibile.
Venni investita da un fiotto enorme, caldo e liscio di sperma che mi riempì la bocca e mi ricoprì il viso.
Continuò a sborrarmi in bocca per non so quanto tempo, facendomi ingoiare una quantità di sperma mai vista in vita mia.
Quando finalmente il suo cazzo esalò l’ultimo fiotto di sperma prese dal cassetto un cucchiaio e si mise a raccogliere lo sperma che avevo sul volto facendomelo ingoiare.
Lo feci con un piacere mai provato in precedenza e mi leccai le labbra quando l’ultima goccia finì nella mia bocca.
E insomma, dulcis in fundo, anche il dessert era stato servito, e io avevo molto gradito...
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