La puttanella di Papi 5

di
genere
dominazione

Con papi non lo avevo mai potuto fare ma era la cosa che forse mi eccitava di più, sentirmi figa, passeggiare con lui, farci vedere in giro. Capitava poche volte e io me le godevo tutte nell'anima. Mi portava a scegliere qualche regalo in negozi della città vicina, mi eccitava ogni sguardo, guardavano prima me e poi lui e poi ci seguivano con lo sguardo. Le ragazze mi compativano, le donne disprezzano, i ragazzi che figa sprecata, gli uomini lumavano me e invidiavano papi. Ma solo queste volte e una sera una pizzeria, papi era avvocato, serio, rispettabile e soprattutto molto conosciuto.
Cazzo, non ci credevo, ha dovuto ripeterlo due volte se volevo fare una settimana di vacanza con lui! No, non mi ha portata alle Maldive o a Miami, per essere certo di non incontrare nessuno ha prenotato in un villaggio sull'isola di Maiorca attraverso un'agenzia francese e volo da Genova alle cinque del mattino, due ore di auto. L'ho preso per il culo per tre giorni, i nostri vicini di bungalow erano una coppia di Bergamo!
Una vacanza strana ma fantastica, sesso fatto bene e con calma, tutta diversa da quella dell'anno prima a Ibiza con Jack, lui aveva 23 anni, sesso H24 che di notte svegliavo tutti. Con papi-Mirko era tutto diverso e mille volte più intrigante, era ufficialmente il mio patrigno divorziato da mamma, bungalow con due camere separate, nessuna limonata in spiaggia. Ma cazzo se ero sempre eccitata con lui, mi guardavano, ci guardavano, in quegli anni ero davvero bellissima, non troppo seno ma fianchi, gambe e culetto da modella, due natiche che mi stavano su da sole senza dovermi uccidere in palestra. In spiaggia prendevo il sole nuda con un francobollo bianco sul monte di venere, il bikini era per la cena, piuttosto morivo dal freddo ma non mi mettevo su niente di più.
Una vacanza adulta, da pensionati. Lo svegliavo al mattino ciucciandogli l'uccello, colazione al bar e subito in spiaggia, nelle ore più calde lo riaccompagnavo in bungalow, un'oretta di bel sesso all'aria condizionata e scendevo in spiaggia. Papi si rimbambiva al sole, preferiva rimanere a leggere sotto la veranda. Tornavo a prenderlo dopo le cinque, bacetto da figlia sotto la veranda e entravamo. Cinque dieci minuti ed ero di nuovo sul mio asciugamano, in perizoma e la fantastica sensazione del culetto appena fatto.
Ma ci siamo fatti anche una bellissima gita in trenino fino a Cala Caloria e nottate bellissime sotto le stelle. Mi copriva con la sua giacca. Gambe nude e giacca di lino bianca e stendevo tutti.
Verso gli ultimi giorni al bar della spiaggia mi s'avvicina il nostro vicino di bungalow, ci facevamo due parole ogni tanto. Quarant'anni, abbronzato lucido, la moglie era sotto il sole con gli occhi coperti. Cazzo sei una figa da fare a novanta, vieni.
Lo fanculizzo. Non fare la stronzetta, il tuo papi ci aspetta, ha detto che posso farmi un giro anch'io con la sua puttanella. Sono scappata, lui mi segue a dieci passi. Chiamo papi, risponde, si scusa, sarebbe eccitante ma se non vuoi no.
Sono eccitata cagna. Papi mi vede arrivare e va dentro. Mi fermo, il porco dietro me mi raggiunge, mi spinge con una mano sul culo, ubbidisci, va' dal tuo papi, e se ne va verso il suo bungalow.
Entro, papi è dietro la porta, lo bacio graffiandomi la guancia, mi slaccia gli slip del costume, cadono, mi piego schiena dritta a novanta, gambe tese e larghe, tampono col naso contro i suoi peli, ho tutto il cazzo in gola. Si apre la porta, non posso girarmi ho il cazzo in gola, è il vicino porco, due dite mi toccano e s'infilano,mhhh, bestemmia che ho una figa giovane da stare male, me lo picchia, sbatto la faccia contro papi, e mi scopa furioso.
Papi mi fa impazzire.
scritto il
2025-06-16
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