Cagna con due magnifici puledri

di
genere
dominazione

È successo prima del covid, stavo attraversando un periodo confuso. Da quasi un anno avevo chiuso con Enea, non c'era amore, il nostro rapporto era solo fisico e il mio coinvolgimento psicologico era da malata, di pura sottomissione. Senza lui stavo meglio, mi sentivo leggera e mi pareva possibile avere una relazione normale, da qualche parte ci doveva essere quello giusto per me. Ma dopo un anno non era ancora saltato fuori e io a essere sincera non lo cercavo, non sapevo nemmeno io cosa volevo. Quando incontravo qualcuno pensavo sempre a Enea. Il sesso con lui mi sconvolgeva, mi devastava prima durante e dopo, ero sua e Enea era il mio padrone che non si faceva impietosire, negli ultimi mesi della nostra relazione andava bene se ero legata bendata ed eravamo solo in due in camera. Questa era la nostra normalità, ma Enea e io con lui cercavamo sempre l'eccesso. Non poteva continuare.
Senza lui ero in astinenza come una drogata e non è un modo di dire, nei nostri weekend di sesso, nelle maratone legate alla panca, sperimentavamo ogni genere di porcheria chimica. Il chemsex è maledetto, ti libera e ti rilassa, tutto è normale e tutto si può, ti moltiplica le sensazioni e il desiderio, arrivi a credere di non poter più godere senza. E mi estraniava, mi faceva credere che non fossi io quella cagna, che capitasse ad un'altra.
Era un brutto periodo, a ventotto anni mi sentivo vecchia, una troia sfatta a fine carriera. Ero stata quella che lo ciucciava nei cessi a scuola e in disco, quella che nelle feste era di tutti, quella che godeva farsi fottere in culo dal patrigno, quella che a Ibiza s'è fatta violentare da due inglesi strafatti per tutta una notte. E poi due anni con Enea. Ero stata una stronza schifosa.
Questi cali depressivi duravano poco, subito mi tornava l'ottimismo e mi sentivo bella e figa, ma c'era sempre un velo di ansia. Dopo Enea non mi bastava che me lo dicessero quelli che mi regalavano una cenetta al ristorante o un weekend al mare per potermi scopare. Era estenuante, fingevo di flirtare, ero irritata seduta al tavolino e se finivo a letto volevo chiudere in fretta. Sono cattiva con loro, uno era sincero, s'era innamorato.
Dopo l'estate mi è venuta una voglia pazzesca, ero così fuori che ero convinta di poterla gestire. Sono andata a leggere gli annunci su un sito che avevo frequentato con Enea. Aveva messo un annuncio di una riga: Coppia, lei bella schiavetta, 25 anni, molto troia. Centinaia di risposte anche da mille chilometri e dopo sei mesi ne arrivavano ancora. Era eccitante, il sabato pomeriggio leggevo gli annunci ad alta voce, cazzo in culo o con lui che mi faceva sballare di lingua. Alcuni master ci spedivano pagine fitte fitte di cazzate sulla filosofia del sadomaso e su come si addestrano le schiave e Enea tirava fuori tutti i nostri giochi, mi legava col pc davanti al viso e mi obbligava a leggere dall'inizio alla fine mentre mi tormentava capezzoli, figa e bucetto.. Leggevo con le cosce che mi tremavano. Mi faceva il solletico, non resisto al solletico, mentre leggevo che alla schiava va negato il godimento, di vecchi che si vantavano di aver addestrato decine di schive ubbidienti, di medici esperti delle pratiche clinical, di esperti con già pronto il contratto da controfirmare con l'elenco di tutte le pratiche a cui mi avrebbero sottoposta e la safeword da stabilire prima. Orgasmi multipli che mi lasciavano sfinita, quasi peggio di quando mi legava incaprettata e dovevo doppiare i porno che mandava senza audio, cinque o sei di fila, di gangbang, anal estremo e sado orientali. Gemevo e bestemmiavo doppiando le troie impalate.
Leggevamo insieme ma rispondeva Enea, sceglieva solo i più penosi, ultracinquantenni. Mi ribellavo. 'No Veronica, devi provare l'umiliazione vera.”
Abbiamo fatto tre incontri deprimenti, niente erotismo, ero una figa da provare. Nel peggiore sono stata due ore con una sexmachine che mi martellava, lui aveva sessant'anni, una pancia pelosa, fermava la macchina per cambiare dildo o buco e mi si rimetteva davanti. Ciucciavo un cazzetto a punta, aveva i coglioni sudati. Più merda di così non potevo essere, ho squirtato quando ha messo i dildi doppi. Questa esperienza ha tenuto eccitato Enea per settimane. 'Non hai idea, mi ha devastato vedere una figa come te infilare la lingua in quel culo peloso.'
Ma questo era il passato, io sul sito m'ero messa a cercare altro. A ventotto anni m'ero ridotta a cercare bull.
In una città a duecento chilometri c'era uno che a solo vederlo mi è calato il sangue, la foto di un magnifico ventiquattrenne a torso nudo e senza cazzo in primo piano. Gli ho scritto subito: sono interessata, manda info – veronica.
Okay, ero eccitata come il giorno prima con Enea, quando dovevo incontrarlo. Il tipo mi ha fatta soffrire tutta notte ma al mattino ho ricevuto la sua mail. Ciao Veronica, io sono disponibile, mi sposto, non sono professionista ma chiedo rimborso spese, ti lascio mio telegram e whatsapp.
C'era un link. L'ho aperto, era il suo book, roba da friggermela, mi tremavano le cosce mentre aprivo le foto. Un fisico perfetto, ventiquattro anni per scopare, liscio da palpare tutto, muscoli perfetti, un culo liscio tondo e muscoloso che avrei morsicato il monitor. Il viso pulito, mascella ben delineata e senza la barbetta che odio, aveva bei denti e le labbra da limonare. In una foto simpatica tirava fuori la lingua mentre si copriva l'inguine con due mani. Gambe perfette, le cosce forti e senza peli. E il ragazzo sapeva il fatto suo, in tutte le foto aveva il pene ingrossato ma non eretto, gli penzolava eccitante su coglioni grossi e lisci, zero peli. Minchia, lasciava tutto all'immaginazione femminile, volevo essere messa incinta da lui!.
Fanculo, ad agosto m'ero fatta vacanze del cazzo, mi meritavo una vera vacanza! E fanculo alla privacy, non volevo perdere tempo a scaricare telegram e poi ero sul lavoro. Gli ho mandato un whatsapp: Ciao sono veronica mi piaci.
Risposta quasi immediata: grazie amore, cosa cerchi? Un paio d'ore di relax?
No, nell'annuncio dici che fai anche con amico.
Vuoi fare a tre? Lui fa solo nei wknd. Oggi non può.
Va bene. Com'è lui?
Ventun anni ma ci sa fare.
Hai foto sue?
Tre minuti e mi arrivano le foto. Finalmente il mondo mi sorride! È forse più bello, latino di una bellezza intrigante, efebica, ma col cazzone in tiro in primo piano. Il ragazzo è troppo esplicito ma ci sta, è quello che cerchiamo tutte.
Siete gay?
No facciamo solo con donne.
Posso star tranquilla con voi?
Certo, abbiamo esami recenti. Però sono duecento rose a testa per due ore ben fatte.
Non rispondo subito. Ho la testa intontita e il pube rovente. Me la strofino sotto la scrivania, sono già tra loro due nudi.
Non ti interessa? Mi chiede.
Esco per una sigaretta e lo chiamo direttamente.
Lui è Mattia. Ridiamo, io rido sempre quando sono eccitata. No, io voglio una notte. Possono solo di giorno. Meglio. No mi sposto io, va bene in motel. Mi dice quanto vogliono per sei sette ore. Chiedo uno sconto, ho ventotto anni. Non ci crede. E io non credo che ce la fanno. Ride. Okay ci si trova in un bar e ci mettiamo d'accordo. Il ragazzo chiede cosa mi piace, non sa con chi sta parlando. Vedete di non deludermi. Ride.
Minchia, è fra tre giorni e io è un anno che non esagero. Stanotte dormirò col plug. Sì devo farlo, Mattia mi manda una foto, una redbull accostata al suo cazzone. Whoww.

Col navigatore non si può sbagliare. Due ore di viaggio e arrivo con mezz'ora di anticipo. Mi faccio una passeggiata e mi fermo in un bar vicino. Mai arrivare per prima.
È mezzogiorno un quarto, un quarto d'ora di ritardo è sufficiente, vado all'appuntamento. Li vedo subito, mi stanno aspettando seduti fuori, gambe allungate, si guardano in giro strafottenti con l'aria scazzata di scopatori a riposo. Mattia è in tiro, camicia bianca slacciata fino agli addominali, il bel Samuel è in pantaloni della tuta grigio chiari, sneakers bianche e canotta nera con le spalle nude. È il ragazzo che tutte si vogliono fare in palestra. E pure i maschi. È bellissimo, è il mio preferito.
Mi chino e do un bacetto a Mattia. Quasi si spaventa, forse non sono strafica ma nemmeno una delle chiattone cinquantenni che si gonfiano. Mi fissa negli occhi come un ebete, ne approfitto per sfiorargli il cazzone morbido. Invece Samuel si alza di scatto, lo abbraccio felice, sei bellissimo gli dico, mi accarezza la chiappa io ne approfitto anche con lui. Mi siedo, si ride.
Sono in un'altra città, non mi conosce nessuno, frega un cazzo se si capisce lontano un miglio cosa sta succedendo. Il cameriere arriva con un sorrisino vissuto e mi squadra tette e cosce. Mi sa che i ragazzi incontrano sempre qui ma frega un cazzo e ordino un caffè mentre massaggio la coscia di Mattia. Non berrò nemmeno questo, ho programmi precisi, dieta ferrea da due giorni e a me il caffè può creare imprevisti.
C'è poco da dire, abbiamo già deciso ma ci va di dare spettacolo. Indico i loro spritz, non è che dopo non vi tira? Ridono, Samuel è bellissimo. Il cameriere porta e non si allontana troppo, spia Mattia che mi sta dando indicazioni per il motel ma posso seguire la loro auto. Mi sposto e mi siedo accanto a Samuel, devo assolutamente baciargli la bocca. Mattia fa il geloso, torno da lui e mi siedo in braccio. Uh, il cazzo ora è duro, ma stiamo esagerando, ce ne andiamo trascinandoci dietro mille sguardi, io fra loro due.
In auto voglio però Samuel con me. Il ragazzo è timido come una puttana, se lo tira fuori, lo vuoi in culo? Mi chiede. La mia auto ha il cambio automatico, seguo l'auto di Mattia con la mano stretta su un favoloso cazzo di ventun anni ridendo come una volta.
Prima di entrare parlano tra loro, mi fanno lo sconto ma il motel lo pago io. Sono un'esibizionista e sono con due fantastici ragazzi, voglio entrare e fare io. Il tipo giacca e cravatta sorride allegro, li conosce bene, avrà cinquant'anni e non mi guarda come il cameriere, lui ne vede ogni giorno, ma alza il sopracciglio quando fermo la camera fino alle 19. Mi dà la chiave mentre ce li ho dietro e due mani sotto il culo, i ragazzi sanno dov'è la camera, mi dice.
Mi ribello, non mi faccio travolgere e prendo in mano la situazione, li spoglio lentamente, ora Mattia, ora Samuel, li spoglio piano piano e lecco ogni centimetro di pelle nuda. Me li voglio godere al massimo e loro due ci tengono a farsi vedere nudi, hanno corpi perfetti. Succhio una ad una quaranta dita, lecco quattro piedi, quattro ascelle, mordo quattro natiche da mordere, bagno ogni buco, infilo la lingua negli ombelichi e nelle orecchie, succhio i nasi come fossero uccelli. Quando non ho più saliva inclino indietro la testa e me la faccio colare in bocca.
Riprendo, la dolce saliva di Samuel finisce nel buchetto di Mattia. Mattia mi stringe il mento, raccoglie la saliva tre volte e mi sputa in bocca, poi mi schiaccia il viso nello spacco dell'amico. Cazzo ho leccato e mi hanno fatto leccare culi, ma lisci e fantastici come questi due devo tornare a prima dei diciotto. Li torturo con un cum control infinito, mi strofino su loro e non gli tocco quasi i cazzi che vibrano in pressione. Spaventano anche me, sono formidabili, lisci, scappellati, li misuro col mio avambraccio e massaggio i coglioni. Si lamentano come bambini, gli metto i cock ring di gomma, gli strozzano il cazzo dicono, a fatica li faccio scorrere lungo i cazzi fino alla base. Nel borsone ho il popper, glielo faccio inalare e si rilassano come leoni abbandonati nudi sul letto. Non mi levo gli slip bianchi, mi eccita non essere completamente nuda, nudi e inermi sono loro. Sono miei.
Li voglio ginocchioni e li mungo lentamente mordicchiando i coglioni senza peli, spingendo la lingua in culo e facendoli gemere di goduria massima. Hanno gli occhi mezza palpebra dal piacere, mi ubbidiscono come animali, mi metto in piedi sul letto a gambe larghe, aggrappata alle loro teste.
Mattia e Samuel sono in ginocchio ai miei piedi, ci sanno fare i ragazzi hanno subito imparato, fanno piano, mordono gli slip,li abbassano coi denti, mi sento strafica, le lingue mi fanno impazzire figa e buchetto, Mattia mi succhia il clito che è un chiodo peggio dei capezzoli. Lo alzo fino ai seni, mi tiene per i fianchi come in un lento e mi mastica le tette. Ondeggio in un ballo. Samuel è sicuramente gay, mi spinge a lingua in culo e mi fa quasi svenire. In piedi, con una mezza acrobazia mi levo del tutto gli slip, le dita mi s'infilano subito in fica e culo. No, fate piano! Si calmano, Samuel mi lecca la caviglia sinistra, Mattia lo imita con la destra. Risalgono piano trascinando le lingue sui polpacci. Sulle cosce rallentano, succhiano e mordono sempre un po' più in alto. Mi si mozza il respiro, sono in ansia, mi hanno portato allo stadio pre-stupro, se non mi fanno godere mi faccio violentare in una prigione africana. Mattia mi s'incolla come una ventosa al monte di venere, Samuel mi allarga le natiche e la spinge tutta. Vengo che crollo sul letto, le gambe che tremano impazzite, con le dita che sgrillettano da uccidermi, cazzo ti senti una cagna a godere così fra due ragazzi che non t'hanno nemmeno scopata. Mattia cerca di chiavarmi,.
No, devono soffrire ancora.
Cazzo, mi metto a morderli, sono bellissimi, ansimano e sudano, le lenzuola sono già fradice. Se gli sfioro il cazzo schizzano all'istante. Di lingua li pulisco dal precum e li limono in bocca come una fidanzata con due amanti, quattro mani mi strizzano tette e chiappe, le dita mi aprono figa e culo e io bestemmio porcate mordendo labbra.
Con calma per non farlo venire mi prendo la redbul di Mattia fino in gola, senza neppure un conato di vomito. Bestemmiano loro, cazzo che cagna sono. Samuel strizza gli occhi per non schizzare mentre glielo ingoio tutto fino ad infilargli il naso sotto i coglioni.
Poi gli frullo il cazzo e esplode urlando con una schizzata da cinque metri che mi colpisce il viso. Le altre me le faccio sparare tutte in bocca, sborra che sa di ragazzo, che mi sbarella felice, gli succhio il cazzo volendone ancora. Mi ripulisco con le dita, porto tutto in bocca e lecco i goccioloni in giro. Ridiamo. Invece Mattia soffre, e sdraiato con un cazzo arcuato che sembra una scultura di marmo. Ginocchioni fra le sue gambe succhio la cappella e strizzo a due mani un cazzo da porno. Levami l'anello, non vengo. Abbiamo tutto il tempo.
Gli proibisco di toccarselo e di spingere col bacino, il cazzo mi vibra in mano. Mattia mi insulta disperato, poi mi rompe il culo, ma sta godendo come non l'hanno mai fatto godere. Samuel mi si mette dietro. Lo vedo negli specchi, un bellissimo twink che si vogliono fare tutte e tutti. Sputa appena sul cazzo e me lo picchia in culo. Me lo aspettavo, è di certo gay. Bestemmio tutti i santi del paradiso, mi ha raspato lo sfintere per venti centimetri, minchia se godo. Non mi scopa, mi spinge in avanti. Questi due puledri lavorano bene in coppia. Mi spintona fino al cazzone di Mattia, sono sopra lui, gli bagno la cappella, sono fradicia rovente e piano piano singhiozzando ad ogni centimetro mi seggo sui suoi coglioni. Sono stordita dal piacere, ho un paracarro nel pancino e un gay in culo.
Quando torno in me sono stesa sul corpo caldo di Samuel, meravigliosamente a pezzi e con sapore di maschio in bocca e nel naso. Gli ho dovuto levare il cock ring, non veniva davvero. Sono in pace, strofino il naso sui coglioni di Samuel. Nello specchio vedo Mattia che controlla l'ora al cellulare. Non è da professionisti, la puttana che guarda l'orologio ti fa incazzare.
Ma mi torna sopra, sulla schiena, e punta le mani vicino alle mie spalle. Abbiamo ancora cinque ore, dice.
Sollevo il culetto. Fa' piano, è troppo grosso.

Questa parte è un altro racconto. Forse.
scritto il
2025-06-09
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