Papi si fa il culo di mamma 4

di
genere
incesti

Teo mi ha poi scaricata, i suoi genitori gli hanno fatto capire che se voleva diventare qualcuno nella vita non andava bene stare con una troietta che aveva una fama peggio della madre. 'Ma non cambia niente, Vero, possiamo scopare lo stesso.' Da mandarlo fanculo all'istante, io invece ci ho scopato ancora per anni, mi chiamava lui, ogni tanto, non spesso, stava già con quella presentabile, la futura madre dei suoi figli.
'Ciao Vero, come stai, come sei messa?'
'Bene, adesso sto con Ale.'
'Sei sola adesso, posso venire?'
'Ma fanculo, Teo, impiccati.'
'Figa se voglio trombarti, cinque minuti, se no sto male.'
'Sono a casa sola.'
Mamma sperava ogni volta che mi rimettessi con Teo.

A vederli adesso sono anni che sono passati velocissimi.
Vita nuova. Ho provato amici e compagni nuovi e quell'estate sono andata con uno a Ibiza, la mia prima vera vacanza, follie notte e giorno, avevo anche vinto un premio del villaggio, reginetta 2007, ne facevano una nuova ogni settimana ma per me era come vincere l'oscar, avevo sfilato in bikini davanti ad un migliaio di ubriachi urlanti.
La vacanza era un regalo di papi, lui c'era sempre. Negli anni però sono cambiate le cose anche con lui, con me aveva meno timore e si vergognava sempre meno delle sue fantasie morbose. Papi era ricco, mi regalava intimi sexy e fetish, completini per giochi di bondage, gadgets di ogni genere e costumini manga, ma quello che lo stordiva più di tutti era lo strap on, c'ha messo un anno a decidersi. Ero spaziale, body bianco su leggings argento lucido e l'imbracatura nera con un cazzone nero. Gli facevo venire i brividi. I dildi si sostituivano, prima quelli per principianti. Lo scopava steso sulla sua schiena e godevo da paura perché era una cosa che non avrei mai pensato.
Come subire le tecniche di deprivazione sensoriale, maschera in testa, ball gag, cieca e sorda che potevo solo respirare, mummificata col cellophane, legata gambe aperte con solo fica e culo all'aria. Tutto fatto con step graduali, settimane per arrivarci, lui mai una volta che non è stato più che corretto, ma per me era terrore liquido, scattavo come una molla al primo sfioramento.
Con lui ho imparato a tenere gli uomini per le palle. Coi miei amici era facile, lui lo tenevo per le palle perché in quattro anni non gli ho mai detto un no. Nemmeno un proviamo un'altra volta.
Era più rilassato, dopo i diciotto potevo andare liberamente da lui e se mi vedeva qualcuno non gliene fregava più di tanto. Mamma lo sapeva che ero la puttana di papi, non ne abbiamo mai parlato ma una volta ha detto qualcosa tipo che non mi venga in mente di sposare uno col triplo dei miei anni.
Non lo facevo per soldi, lo tenevo per le palle. E sapevo che due anni prima papi era stato cliente di mamma.
Un pomeriggio avevo lo strap on in vita, ci ho agganciato un fallo nero che in culo facevo fatica anche io. 'Lo vuoi?'
A papi sudavano le tempie quando era eccitato. Era indeciso ma il gioco non scritto era che poi mi faceva soffrire lui dieci volte peggio.
'Lo sai che mamma fa la escort?' Gli ho chiesto col cazzo nero in mano.
Ha fatto finta di non saperlo. Ci stava.
'Mamma ora fa solo con i vecchi clienti, ma tu chiamala, voglio che scopi mamma.'
'Hai il cervello bacato.'
Ho messo via il dildo. 'Fammi sapere quando posso tornare.' e me ne sono andata.

Tre giorni dopo mamma era allegra imbarazzata con me, la sera prima aveva lavorato. 'Tu hai bisogno di vestiti nuovi, sei sempre in jeans, oggi vieni con me e scegliamo insieme qualcosa.' I regali di papi tornavano sempre a me.
Avevo un suo messaggio, puoi venire stasera?
Avevo goduto troppo male a spingergli quel cazzone in culo e ora lo scopavo sdraiata sulla schiena, papi soffriva beato. Sei un porco, ti scopi mamma e figlia. Si sono un porco, Veronica, fottimi in culo. L'hai fatta godere? Sì, è troia come te. Mamma ti piace? Sì, sì, ma voglio te, mi fai impazzire. Racconta, le hai fatto il culo? Ahh, piano, si Veronica così, fammi godere ho il cazzo duro, ieri l'ho ficcato in culo tua mamma. Quanto t'ha chiesto per il culo? Niente, non ha voluto niente.
Cazzo, allora la borsa era un regalo di mamma. Sono stata stronza con lei.

Due giorni dopo mi chiama Teo, ha il mio culetto in testa, se non mi scopa immediatamente scoppia.
Prendo un libro e scendo.
'Mamma, tu stai a casa? Perché deve passare Teo a riprendersi questo libro. Io non lo voglio rivedere, glielo puoi dare tu?''
scritto il
2025-06-15
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