"La Monta" Parte Ultima
di
Exditurno
genere
corna
Il progetto tisana svanì in pochissimo tempo, dopo appena due sorsi mia moglie si alza, posa la tazza ancora piena sul top della cucina, si dirige verso il pensile dei bicchieri, prende due calici da vino rosso che sistema sul tavolinetto del salotto e sparisce in cucina. Come prevedibile poco dopo sento il rumore del tappo che esce dal collo della bottiglia e la vedo tornare in sala con una bottiglia di rosso Conero ed una smorfia sulle labbra che la diceva lunga, una smorfia che di solito fa quando apre il suo rosso preferito. Si avvicina ai bicchieri e versa due porzioni abbondanti, poi ne prende uno e lo alza verso me come per brindare, al che mi affretto a prendere l'altro calice e in quel momento mi accorgo che il fazzoletto di carta con il quale Jacopo si era pulito l'ultima goccia di sperma uscita dal suo cazzo mentre si ammosciava era ancora lì, di fianco al mio bicchiere. Il resto dello sperma che era rimasto sul suo pene lo aveva pulito mia moglie con la bocca, o forse era stata costretta a farlo da lui poiché so che non è una cosa che ama fare, ma io in quel momento non ero presente e non posso sapere con certezza. Alzo il bicchiere come ha fatto lei e brindiamo guardandoci negli occhi. Lei fa un piccolo sorso, poi immediatamente un altro e due secondi dopo fa un affondo da osteria di borgata e scola tutto il vino fino all'ultima goccia. Si riempie di nuovo il bicchiere, accende una sigaretta e mi guarda con gesto di sfida. Io non avevo ancora bevuto ,accetto la sfida e faccio esattamente come lei, due piccoli sorsi e affondo, porgo il calice verso di lei per farmelo riempire, cosa che fa ancora abbondantemente, mi alzo, gli tolgo la sigaretta dalla bocca per fare due bei tiri, la rimetto tra le sue labbra e ricambio il gesto di sfida fissandola intensamente come un pistolero. Questa volta i sorsi sono per entrambi abbastanza vicini l'uno con l'altro ma niente affondo, comunque votiamo il bicchiere in pochissimo tempo passandoci la sigaretta come fosse uno spinello che finisce immediatamente anch'essa. Mi risiedo e gli dico che vorrei tanto sentire dalle sue labbra cosa aveva provato e nei minimi dettagli, a quel punto lei vuota la bottiglia di vino nel mio bicchiere e va in cucina a prenderne un'altra. Quando ritorna mi accorgo che il suo andamento è particolarmente sciolto, non ciondola come una persona ubriaca, per carità, ma il suo passo è leggero e gioioso come una farfalla che cerca il fiore perfetto e nella sua mano c'è la seconda bottiglia di rosso Conero. Si avvicina e mi bacia sulla bocca a stampo, versa del vino nel suo calice, si siede vicino a me e mi osserva pensierosa. Poi parla. " Certo che sei stato un gran testa di cazzo a lasciarmi da sola in sala con il toro. Quando ho capito che te ne eri andato in cucina mi sono sentita persa, impaurita ed in balia di uno sconosciuto che a quel punto avrebbe potuto fare tutto quello che gli sarebbe passato per la testa. Avrei potuto liberare le mie mani come sarei riuscita a farlo tutte le volte che abbiamo simulato quella situazione, perché in verità non mi hai mai legato i polsi in maniera decisa per non farmi male, ma non l'ho fatto, volevo capire, volevo sentire. Dal rumore che sentivo ho capito che si stava menando il cazzo guardandomi, poi l'ho sentito avvicinarsi ed inginocchiarsi di fronte a me. Subito dopo un fremito ha scosso il mio ventre, un misto tra fastidio improvviso e piacere, non mi aspettavo che lo facesse subito, quindi ho sobbalzato per la sorpresa e per la sensazione così immediata, cruda. Ha inserito tutta la lingua nella mia vagina, mi sono sentita violata nella mia intimità e non potevo reagire in nessun modo, o forse non volevo farlo. Il trattamento di lingua è durato pochissimo,giusto il tempo di bagnarmi bene la fica poi l'ho sentito rialzarsi. Ho capito che stava per scoparmi, ho sentito una enorme cappella appoggiata alla mia passera e ho temuto che mi avrebbe lacerata ma lui era infuriato, lo sentivo dal respiro,da come ansimava. Quando è entrato con quel possente fungo mi ha fatto male e credo di aver urlato un suono soffocato che volevo trattenere, ma non ci sono riuscita. Ha fatto entrare la punta tre o quattro volte, poi ha spinto con forza e l'ho sentito entrare fino allo scroto. La lunghezza non era eccessiva, ma la larghezza del suo cazzo mi ha riempita in una maniera che non potevo immaginare, quasi come quella volta da fidanzati, quando ti eri intestardito nel volermi mettere dentro tutta la mano. Si è fermato con il cazzo dentro qualche secondo, poi ha iniziato a stantuffarmi sempre più forte, non riuscivo a farmelo piacere perché sentivo ancora fastidio a causa della larghezza del suo membro e lui credo se ne sia accorto perché si è accasciato sul mio corpo ,ho percepito chiaramente un corpo enorme e completamente ricoperto di peli come quello di un grande animale, mi schiacciava al divano che ha anche scricchiolato pericolosamente ed ha iniziato a leccarmi e mordicchiarmi l'orecchio destro con passione mentre faceva scorrere dolcemente li cazzo dentro di me. A quel punto sono decollata, ho incominciato a godere anch'io,mi sentivo posseduta da un corpo che mi sovrastava, mi riempiva e mi dava un piacere mai provato. Quando ha messo la lingua dentro il cavo del mio orecchio come se volesse scoparlo non ragionavo più e stavo venendo. A quel punto ha incominciato a darmi della vacca sussurrandomi porcate direttamente sul timpano, mi diceva che ero la sua puttana e che ora mi avrebbe fatto vedere la cosa che ha sempre allontanato tutte le donne da lui e che lo aveva reso uno zimbello per tutta la vita ma che tanto ora ero legata e impotente di reagire e quindi non sarei mai potuta fuggire. Ho immaginato che avesse qualche anormalità al viso e mi sono preparata al peggio, ad un mostro o qualcosa di simile. All'improvviso ha tolto la benda dai miei occhi, sono letteralmente trasalita, quello che avevo avanti ai miei occhi ,per fortuna, non era un uomo anormale ma un viso di una bruttezza mai vista, sgradevole, direi vomitevole. La sua pelle violacea sembrava quella di un diavolo, il viso grasso e sformato sul quale sembrava appoggiato un enorme naso come una patata dal quale uscivano ciuffi di peli neri lunghi e schifosi. Gli stessi ciuffi di peli uscivano anche dalle sue grandi orecchie. Ora non volevo più essere sua e ho iniziato a slegarmi le mani ma lui si è impossessato ancora del mio orecchio e ha ricominciato a scoparlo con la lingua mentre mi possedeva profondamente con il cazzo durissimo. In quella posizione non potevo vederlo e il piacere datomi dal suo cazzo ha ricominciato a farmi godere.Non ho resistito più e un violento orgasmo mi ha fatto tremare per lungo tempo facendomi sentire come una di quelle vacche nei video degli allevatori padani che mi facevi sempre vedere prima di scoparmi, legata ed immobilizzata ad una struttura metallica, in preda ad un toro per una inevitabile Monta. Poi ho capito anche che quei video li avevi fatti vedere anche a lui parlandogli di me perché prima di riempirmi di sperma mi ha detto che mi avrebbe ingravidata come una vacca da riproduzione e che mio marito voleva solo quello. Si è irrigidito dentro di me, sopra di me e dopo poco ha grugnito come una bestia liberando la sua calda lava nel mio utero.I fiotti di seme erano densi e copiosi e l'ho sentito riempirmi completamente. Eravamo venuti entrambi ma lui non riusciva ad alzarsi dal mio povero corpo, il peso ora era insopportabile, un peso morto che mi schiacciava il torace e non mi faceva respirare, probabilmente fino ad allora era stato pure attento a non esercitare tutti i suoi chili su di me per non stritolarmi ma ora era sfinito, sfiancato come un toro dopo La Monta e per di più ora non gli fregava più niente della mia sofferenza. Mi ha rimesso la benda agli occhi e per me è tornato il buio che mi aveva accompagnato fino a poco prima,quando rivelandomi il suo orrendo volto mi fece pentire di aver desiderato di poter vedere chi mi stava fottendo, abusando di me come una vacca da monta ma che mi stava anche facendo godere in una maniera nuova ,facendomi conoscere sensazioni mai provate prima e facendomi provare un piacere sconosciuto, non tanto per l'intensità dell'orgasmo che era simile a tanti altri, ma per il contesto nel quale ero riuscita a venire, forzatamente,quasi contro la mia volontà,totalmente, fisicamente ma anche mentalmente. Credo che per sollevarsi abbia appoggiato le mani ai lati della mia testa e abbia fatto leva sulle braccia perché improvvisamente il cattivo odore che sentivo durante tutto il coito è diventato un fetore insopportabile, probabilmente perché avevo le ascelle vicine al mio viso. Sentivo una puzza di animale selvatico misto a sudore da spogliatoio di palestra, una cosa stomachevole e riluttante. Ora credevo che tutto fosse finito ma non avevo fatto i conti con la sua perversione. Dopo pochi secondi sento chiaramente la sua cappella sue mie labbra che cercava di forzare l'entrata,bagnata e appiccicosa, poi una frase inequivocabile "pulisci"...ma io non volevo e tenevo le labbra serrate per non farlo entrare, al che lui ha ripetuto "pulisci vacca" e con la mano sinistra mi ha tappato il naso. Mi sono arresa, non potevo fare altro e temevo che mi lanciasse un ceffone, così l'ho fatto entrare e ho fatto quello che lui riteneva il mio dovere, gli ho pulito il cazzo dal suo sperma e dalle mie secrezioni, ho sentito i sapori di entrambi mischiati tra loro, un corpo enorme mi è entrato a fatica nel cavo orale e mi costringeva a tenere la mascella divaricata al massimo. Oltre ai nostri sapori e ai liquidi di entrambi percepivo dei grumi gelatinosi che sicuramente erano stati eruttati dal suo cazzo insieme allo sperma, ho avuto un rigurgito dato dallo schifo e dalla enorme presenza nella mia bocca e lui ha fatto una risatina beffarda ed odiosa. Ha estratto il membro dalle mie labbra e si è buttato sulla poltrona. Ora La Monta era davvero finita ed io con essa. Mi sentivo svuotata, sottomessa, umiliata ed usata amore mio". Mia moglie era davvero uno straccio, una femmina esausta e il peso di tutto quello che aveva passato si faceva sentire. Afferra il calice di vino e beve quello che ne era rimasto. Mentre raccontava minuziosamente l'accaduto di tanto in tanto sondava l'erezione che mi stava procurando con una mano e alla fine del racconto afferra il mio uccello sotto l'accappatoio, sente che è durissimo e pulsante, si avvicina con le labbra e lo accoglie in bocca come piace a me, dedicandosi alla cappella che ha fatto entrare ed uscire al massimo venti volte, poi sono venuto nella sua bocca facendo un verso convulso, tratteggiato. Lei ha ingoiato tutto il mio seme e ha pulito anche il mio di cazzo...come aveva fatto con il toro. Sensa rialzarsi da quella posizione ha preso il telecomando ed ha acceso la tele che trasmetteva il telegiornale,lo ha usato solo come sottofondo e si è addormentata sulle mie gambe. Questo è quello che è realmente accaduto nella nostra unica esperienza concretizzata con un'altra persona. Ormai sono passati quasi tre anni e non abbiamo mai voluto ripetere quella esperienza. Il perché Ve lo spiego in poche parole, ci siamo resi conto che era stato molto più eccitante il prima (preparativi,fantasie e scopate bollenti fatte pensando a come sarebbe stato) e il dopo (ripetersi o immaginare l'accaduto di quel giorno mentre si faceva l'amore) che il fatto stesso...La Monta.
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