I Casi della Vita

di
genere
sadomaso

Ricevo su Whatts da chissà chi la foto di un bellissimo cazzo in erezione. Ogni tanto lo guardo e ne resto turbato. In dida c'è scritto: “Dom 49 anni Vr x slv maturo dei dintorni meglio inesperto. Primo appuntamento senza impegno in luogo pubblico. Coraggio fatti avanti”. Ne ho 45 di anni e da tempo mi stuzzica l'idea di un incontro particolare. Cerco di non pensarci troppo. Forse è meglio se faccio sparire il messaggio. Lo stavo per cancellare e avevo già il dito sul tasto “Elimina” ma mi sono fermato e senza riflettere ho risposto testuale: “45 libero sabato e domeniche bisognoso di capirmi”. Dopo un'ora mi arriva una specie di convocazione: “Bar Città ore 19 in cravatta rossa per riconoscerci al volo”. Era proprio sabato ma non avevo cravatte rosse. Vado a comprarla e mi avvio. Mi siedo in disparte all'aperto. Ordino un aperitivo. Lo sorseggio. Nessuno si fa vivo. Resisto. Forse è tutto uno scherzo. Ad ore 20 entra un uomo molto elegante in cravatta rossa. Si fa avanti e prende posto al mio tavolo. Che batticuore! Tira fuori una sigaretta delle sue. Gliela accendo. Gli avvicino il posacenere. Mi dice: “Bravo. Sto cercando uno come te”. La conversazione inizia e va avanti sciolta.
-”Ne incontro diversi. Li tengo sulle spine e spesso ancora prima di cominciare si perdono subito d'animo. Tu hai avuto la pazienza di aspettarmi. E poi mi piace come di slancio mi hai dato fuoco e offerto il posacenere. Sei uno slave naturale”.
Mi stringe forte una mano e la trascina sotto il tavolo a sfiorargli patta. La sento piena di roba. Ansimo.
-”Lo hai capito chi e cosa cerco?”
-”Credo di sì ma non ci so fare”.
-”Meglio. Impari da zero”.
-”Behh! Se è così...”
-”Basta che ti lasci andare. Diventa il mio Occhibassi”.
Non li ho mai alzati e mi sono sentito sempre e solo in soggezione. Chiama il cameriere per comandare un prosecco. Lo tracanna d'un fiato e paga il conto. Si alza e se ne va. Mi ha consegnato un biglietto da visita sul quale c'è scritto: “Fra un'ora a casa mia. Non avere paura ti spiegherò tutto. Hai in mano il tuo destino. Sei tu che devi scegliere”.
Andarci. Non andarci. Quel tale mi ha fatto davvero un grande effetto. Ha uno stile felpato ma deciso. Me lo sento dentro che ci vado. Sì, ci vado.
Cammino a zonzo per i vicoli, imbocco la sua Via. Suono e mi da il tiro.
-”Ultimo piano. Sali!”
(continua)
scritto il
2025-05-23
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