L'Arruolamento
di
suo schiavo
genere
sadomaso
Il suo bellissimo “culetto” già non più vergine aveva bisogno di essere esaminato e vidimato da una giuria composta da “tre autorevoli padroni” che presiedettero alla sua definitiva accettazione in qualità di “schiavo” di un loro collega in fervida attesa.
Riscosse molto plauso e voti altissimi sotto ogni punto di vista: carnosità, carnagione, assenza di peli, aspetto del buco, sua elasticità. Dopo attento valutazione preliminare fu immolato alla prova pratica superandola alla grande.
Con molto entusiasmo per la sua “meravigliosa attitudine” al triplice stupro sadico che gli fu inflitto emisero concordi un verdetto più che positivo e passarono subito alla cerimonia dell'imposizione del collare che ne avrebbe da allora in avanti ufficialmente sancito la condizione.
Radioso per quel monile su cui era scritto il suo nuovo nome da iniziato, in modo alquanto animalesco si profuse a baciare gli “anelli del comando” del suo dom e dei tre padrini che lo avevano sdoganato.
Fu stilato solenne “contratto” che lo legava in proprietà assoluta a “PADRON PEDRO” e lo poneva al suo servizio senza alcun se e senza alcun ma. Tutti lo sottofirmarono e la serata finì in baldoria al ritmo di quattro deliziosi pompini, consecutivi e senza pause, che esaurirono tutte le formalità connesse con l'ingaggio di quel “calaslip”, alias “mordiverga”, alias “gemente” e “piangente”, col preciso nome d'arte di “TRIPPA” detto anche affettuosamente il “ROMPI”, nel ruolo di “schiavo di primo anno”, cui si arrendeva ad oltranza sotto la responsabilità e la guida del suo designato “padrone”.
Una clausola di salvaguardia consentiva nel tempo di trenta giorni reciproca facoltà di recesso a semplice istanza di una delle due parti qualora l'impegno stabilitosi qui e ora si dimostrasse per vari motivi non ulteriormente praticabile.
Riscosse molto plauso e voti altissimi sotto ogni punto di vista: carnosità, carnagione, assenza di peli, aspetto del buco, sua elasticità. Dopo attento valutazione preliminare fu immolato alla prova pratica superandola alla grande.
Con molto entusiasmo per la sua “meravigliosa attitudine” al triplice stupro sadico che gli fu inflitto emisero concordi un verdetto più che positivo e passarono subito alla cerimonia dell'imposizione del collare che ne avrebbe da allora in avanti ufficialmente sancito la condizione.
Radioso per quel monile su cui era scritto il suo nuovo nome da iniziato, in modo alquanto animalesco si profuse a baciare gli “anelli del comando” del suo dom e dei tre padrini che lo avevano sdoganato.
Fu stilato solenne “contratto” che lo legava in proprietà assoluta a “PADRON PEDRO” e lo poneva al suo servizio senza alcun se e senza alcun ma. Tutti lo sottofirmarono e la serata finì in baldoria al ritmo di quattro deliziosi pompini, consecutivi e senza pause, che esaurirono tutte le formalità connesse con l'ingaggio di quel “calaslip”, alias “mordiverga”, alias “gemente” e “piangente”, col preciso nome d'arte di “TRIPPA” detto anche affettuosamente il “ROMPI”, nel ruolo di “schiavo di primo anno”, cui si arrendeva ad oltranza sotto la responsabilità e la guida del suo designato “padrone”.
Una clausola di salvaguardia consentiva nel tempo di trenta giorni reciproca facoltà di recesso a semplice istanza di una delle due parti qualora l'impegno stabilitosi qui e ora si dimostrasse per vari motivi non ulteriormente praticabile.
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