Piccola ma grande amicizia
di
ganimede
genere
gay
Gli eccessi non mi piacciono, l'uomo non deve dare nell'occhio, deve avere un comportamento normale, possibilmente deve essere disposto a farsi capire. Quelli che si mostrano mi irritano. Ieri mattina c'era una persona avrà avuto circa quarant'anni, si è semi nascosto dietro una pianta mostrando il suo culo col perizoma. L'ho evitato, mi sono spostato, lui ha capito, si è allontanato. C'era una panchina su una strada chiusa, in fondo c'era una casa probabilmente vuota. Guardavo il telefonino, arriva un ragazzo, anche lui comincia a giocare col telefonino, sento dei gemiti, stava guardando un porno,
lo guardo mi sorride, si avvicina -Ti piace?- Senza aspettare la mia risposta si stringe ancora -Mi sembri un ragazzino, quanti anni hai?- -Magari lo fossi, ne ho ventuno- -Sei
molto bello- -Me lo dicono tutti, tiralo fuori dai ti faccio un pompino- -Veramente
vorrei fartelo io, mi piaci troppo- -Dai vieni a casa, stiamo più comodi- -Dove abiti?-
-Questa è casa mia- -Pensavo fosse disabitata- -Veniamo 15 giorni all'anno io mamma e papà, stamane sono venuto in treno perché dovevo riprendere degli oggetti- -Siamo
tranquilli?- -Si tranquillissimi possiamo stare fino alle quattro poi devo ripartire-
Siamo entrati, c'era odore di chiuso, ha spalancato le finestre -Come ti chiami?-
-Angelo e tu?- -Che coincidenza, anch'io- -Angelo facciamo la doccia insieme poi ci
mettiamo sul letto- Già sotto la doccia i cazzi sono partiti, cazzo se eravamo eccitati, ci stavamo stritolando. Mi ha preso per mano trascinandomi sul letto, si è seduto sul mio cazzo, si piegava, mi metteva la lingua in bocca. -Sei gradevole, mi piaci molto, vorrei
stare sempre con te- -Cavolo come corri- -Facciamo il sessantanove, ci sborriamo in bocca- Eravamo proprio affiatati, eravamo messi bene, ci piacevamo proprio. La sborrata
ci ha trascinati, l'orgasmo è stato lungo, non ci siamo fermati, non avevamo nessuna
intenzione di lasciare i cazzi, sono rimasti nella nostra bocca, avevamo ingoiato tutto.
Siamo stati sul letto fino alle due, ci siamo fatti un'altra doccia insieme, ci siamo
vestiti, siamo andati a prendere una pizzetta, l'ho riaccompagnato alla stazione, ci
siamo scambiati i numeri. Quando era sul treno -Ti ho detto una bugia, indovinala tu-
Mi telefonava continuamente, anche tutte le sere, a mia moglie ho detto che era un
rompicazzo che prima o dopo l'avrei mandato a fare in culo, ora ci sentiamo quando
sono fuori. La bugia? Provate ad indovinarla.
lo guardo mi sorride, si avvicina -Ti piace?- Senza aspettare la mia risposta si stringe ancora -Mi sembri un ragazzino, quanti anni hai?- -Magari lo fossi, ne ho ventuno- -Sei
molto bello- -Me lo dicono tutti, tiralo fuori dai ti faccio un pompino- -Veramente
vorrei fartelo io, mi piaci troppo- -Dai vieni a casa, stiamo più comodi- -Dove abiti?-
-Questa è casa mia- -Pensavo fosse disabitata- -Veniamo 15 giorni all'anno io mamma e papà, stamane sono venuto in treno perché dovevo riprendere degli oggetti- -Siamo
tranquilli?- -Si tranquillissimi possiamo stare fino alle quattro poi devo ripartire-
Siamo entrati, c'era odore di chiuso, ha spalancato le finestre -Come ti chiami?-
-Angelo e tu?- -Che coincidenza, anch'io- -Angelo facciamo la doccia insieme poi ci
mettiamo sul letto- Già sotto la doccia i cazzi sono partiti, cazzo se eravamo eccitati, ci stavamo stritolando. Mi ha preso per mano trascinandomi sul letto, si è seduto sul mio cazzo, si piegava, mi metteva la lingua in bocca. -Sei gradevole, mi piaci molto, vorrei
stare sempre con te- -Cavolo come corri- -Facciamo il sessantanove, ci sborriamo in bocca- Eravamo proprio affiatati, eravamo messi bene, ci piacevamo proprio. La sborrata
ci ha trascinati, l'orgasmo è stato lungo, non ci siamo fermati, non avevamo nessuna
intenzione di lasciare i cazzi, sono rimasti nella nostra bocca, avevamo ingoiato tutto.
Siamo stati sul letto fino alle due, ci siamo fatti un'altra doccia insieme, ci siamo
vestiti, siamo andati a prendere una pizzetta, l'ho riaccompagnato alla stazione, ci
siamo scambiati i numeri. Quando era sul treno -Ti ho detto una bugia, indovinala tu-
Mi telefonava continuamente, anche tutte le sere, a mia moglie ho detto che era un
rompicazzo che prima o dopo l'avrei mandato a fare in culo, ora ci sentiamo quando
sono fuori. La bugia? Provate ad indovinarla.
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Commenti dei lettori al racconto erotico