La sorella del mio collega - 7
di
sesso&samba
genere
etero
Il giorno successivo era sabato, quel pomeriggio Francesca si trovava a casa da sola. Il sole, che si rifletteva sulle finestre, dava alla stanza un'atmosfera calda e accogliente, ma lei, con il cuore che batteva forte, non riusciva a concentrarsi su nulla. Aveva l’appuntamento con Marco, fremeva all’idea di rivivere quello successo qualche giorno prima. Quel momento era ancora vivido nella sua mente, poteva descrivere ogni azione fino alla più semplice e insignificante.
Francesca si stava preparando, cercando di apparire al meglio per lui, quando improvvisamente il campanello suonò. Il suo cuore balzò in petto. "È Marco!" pensò, sperando che fosse finalmente arrivato. Sorrise e si affrettò verso la porta.
Ma quando aprì, non vide il viso sorridente di Marco, bensì quello di Alessandro. "Francesca, che sorpresa!" esclamò lui, con un sorriso che non tradiva nessuna sorpresa, ma piuttosto una certa complicità.
Francesca lo guardò per un momento, sorpresa e un po' sconcertata. Non era il momento giusto, soprattutto con Marco che stava per arrivare. "Alessandro, oggi non posso. Ho un appuntamento," disse, cercando di chiudere la porta, ma lui la bloccò con un passo deciso.
"Un appuntamento per fare cosa? Hai ancora fame…" Alessandro la guardava con occhi che sembravano leggere ogni suo pensiero. "Non mi avevi promesso che mi avresti raccontato tutto sulla vostra prima volta e soprattutto che avrei finalmente potuto scoparti? Mi sembra che sia proprio il giorno giusto. scommetto che hai proprio voglia di scopare"
Francesca si fermò. Era vero, le aveva promesso di raccontargli ogni dettaglio di quella notte con Marco, la loro prima volta insieme. Ma in mezzo alla frenesia degli ultimi giorni, si era completamente dimenticata. E ora Alessandro lo stava tirando fuori con quella sua aria così persuasiva.
"Sì, lo avevo detto… ma, davvero, non è il momento, Alessandro. Marco sarà qui tra poco." Francesca cercava di sembrare determinata, ma la voce le tremava leggermente.
Alessandro non sembrò minimamente turbato. "E perché non parlarne un attimo? Solo cinque minuti. Mi fido di te, Francesca, lo sai. Voglio sentire come ti sei sentita, cosa ti ha fatto provare Marco. Mi hai sempre detto che ci sarebbe stato qualcosa di speciale quella notte."
Francesca esitò. Lo sguardo di Alessandro, così sicuro, così esperto nel capire i suoi stati d'animo, la metteva in difficoltà. Lei, in fondo, non riusciva mai a dirgli di no. "Alessandro, non è che…"
“Non ti fidi più di me? - disse quasi in tono offeso - e poi sai che non farei nulla che tu non vuoi”
"Vieni dentro," con un sorriso più dolce ora, quasi un invito rassicurante.
"Tranquilla, cinque minuti e poi me ne vado. Marco non avrà nemmeno il tempo di accorgersene. E sai che nessuno capisce come te ti senti come me, vero?"
Francesca lo guardò negli occhi. Per un momento, il tempo sembrò fermarsi. Era una promessa, una di quelle che si fa a un amico, ma quella sera sembrava che tutto fosse sfumato in una nebbia di incertezze. La curiosità su come Alessandro avrebbe reagito alla sua storia con Marco, la voglia di parlare di quella notte speciale, tutto sembrava spingerla ad accettare. Si sentiva sicura con lui, e forse quella fosse l'unica occasione di chiudere un cerchio.
"Va bene, cinque minuti," rispose infine, con una risata nervosa. Si allontanò dalla porta e Alessandro la seguì dentro. Ma vendo che era tesa le propose: “Hai paura che arrivi vero? Vieni 5 min da me, così mi racconti senza pressioni”
“Hai ragione, ma non so se sia il caso”
“Fanculo il caso Fra! Vieni!” e lei lo segue a casa sua, la sua decisione la convinceva sempre. Tempo due minuti e sono da lui.
Il soggiorno era tranquillo, con la luce calda che faceva sembrare la scena come un ricordo lontano. "Allora, raccontami tutto," disse lui, mentre si sedeva sul divano, con il suo sorriso misterioso che la faceva sentire come se fosse al centro di un gioco di cui non conosceva le regole.
Francesca si sedette accanto a lui, le mani che tremavano leggermente mentre cominciava a raccontare di Marco, di quella notte così intima, così vera. Nonostante avesse promesso di dirgli tutto, non si accorse che c'era qualcosa di diverso nel modo in cui Alessandro la ascoltava. Nel mentre come se fosse la cosa più normale lui le mise un braccio sulle spalle con la mano che pendeva pericolosamente ad altezza seno. E in quel momento, senza nemmeno rendersene conto, Francesca si stava allontanando dal suo appuntamento con Marco, persa in una conversazione che sembrava prendere una piega che non avrebbe mai immaginato.
Come sempre un voto superiore al 6 per continuare
Francesca si stava preparando, cercando di apparire al meglio per lui, quando improvvisamente il campanello suonò. Il suo cuore balzò in petto. "È Marco!" pensò, sperando che fosse finalmente arrivato. Sorrise e si affrettò verso la porta.
Ma quando aprì, non vide il viso sorridente di Marco, bensì quello di Alessandro. "Francesca, che sorpresa!" esclamò lui, con un sorriso che non tradiva nessuna sorpresa, ma piuttosto una certa complicità.
Francesca lo guardò per un momento, sorpresa e un po' sconcertata. Non era il momento giusto, soprattutto con Marco che stava per arrivare. "Alessandro, oggi non posso. Ho un appuntamento," disse, cercando di chiudere la porta, ma lui la bloccò con un passo deciso.
"Un appuntamento per fare cosa? Hai ancora fame…" Alessandro la guardava con occhi che sembravano leggere ogni suo pensiero. "Non mi avevi promesso che mi avresti raccontato tutto sulla vostra prima volta e soprattutto che avrei finalmente potuto scoparti? Mi sembra che sia proprio il giorno giusto. scommetto che hai proprio voglia di scopare"
Francesca si fermò. Era vero, le aveva promesso di raccontargli ogni dettaglio di quella notte con Marco, la loro prima volta insieme. Ma in mezzo alla frenesia degli ultimi giorni, si era completamente dimenticata. E ora Alessandro lo stava tirando fuori con quella sua aria così persuasiva.
"Sì, lo avevo detto… ma, davvero, non è il momento, Alessandro. Marco sarà qui tra poco." Francesca cercava di sembrare determinata, ma la voce le tremava leggermente.
Alessandro non sembrò minimamente turbato. "E perché non parlarne un attimo? Solo cinque minuti. Mi fido di te, Francesca, lo sai. Voglio sentire come ti sei sentita, cosa ti ha fatto provare Marco. Mi hai sempre detto che ci sarebbe stato qualcosa di speciale quella notte."
Francesca esitò. Lo sguardo di Alessandro, così sicuro, così esperto nel capire i suoi stati d'animo, la metteva in difficoltà. Lei, in fondo, non riusciva mai a dirgli di no. "Alessandro, non è che…"
“Non ti fidi più di me? - disse quasi in tono offeso - e poi sai che non farei nulla che tu non vuoi”
"Vieni dentro," con un sorriso più dolce ora, quasi un invito rassicurante.
"Tranquilla, cinque minuti e poi me ne vado. Marco non avrà nemmeno il tempo di accorgersene. E sai che nessuno capisce come te ti senti come me, vero?"
Francesca lo guardò negli occhi. Per un momento, il tempo sembrò fermarsi. Era una promessa, una di quelle che si fa a un amico, ma quella sera sembrava che tutto fosse sfumato in una nebbia di incertezze. La curiosità su come Alessandro avrebbe reagito alla sua storia con Marco, la voglia di parlare di quella notte speciale, tutto sembrava spingerla ad accettare. Si sentiva sicura con lui, e forse quella fosse l'unica occasione di chiudere un cerchio.
"Va bene, cinque minuti," rispose infine, con una risata nervosa. Si allontanò dalla porta e Alessandro la seguì dentro. Ma vendo che era tesa le propose: “Hai paura che arrivi vero? Vieni 5 min da me, così mi racconti senza pressioni”
“Hai ragione, ma non so se sia il caso”
“Fanculo il caso Fra! Vieni!” e lei lo segue a casa sua, la sua decisione la convinceva sempre. Tempo due minuti e sono da lui.
Il soggiorno era tranquillo, con la luce calda che faceva sembrare la scena come un ricordo lontano. "Allora, raccontami tutto," disse lui, mentre si sedeva sul divano, con il suo sorriso misterioso che la faceva sentire come se fosse al centro di un gioco di cui non conosceva le regole.
Francesca si sedette accanto a lui, le mani che tremavano leggermente mentre cominciava a raccontare di Marco, di quella notte così intima, così vera. Nonostante avesse promesso di dirgli tutto, non si accorse che c'era qualcosa di diverso nel modo in cui Alessandro la ascoltava. Nel mentre come se fosse la cosa più normale lui le mise un braccio sulle spalle con la mano che pendeva pericolosamente ad altezza seno. E in quel momento, senza nemmeno rendersene conto, Francesca si stava allontanando dal suo appuntamento con Marco, persa in una conversazione che sembrava prendere una piega che non avrebbe mai immaginato.
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