Il senso del macabro – Indagini, infermiere e un po’ di noir

di
genere
pulp

Il senso del macabro – Indagini, infermiere e un po’ di noir

TORTURA

Manny si ritrova legato ad un palo di legno. Una donna gli sta frugando il pacco: "Ma cosa abbiamo qui?" estrae un pene lungo una spanna, turgido da subito tra le sue dita "Da mangiare con gli occhi" e glielo mordicchia. Nella stanza una congrega di donne nude avvolte in lunghi mantelli. "Manny Cosgrow: sei colpevole di violenza carnale e stupro. Per tanto, sarai sotto posto ad una pena esplicativa" con un veloce movimento, il pene viene reciso. Manny urla di dolore, incredulo di quello che gli è appena accaduto. Mentre il sangue sgorga copioso, il pene viene gettato alle donne fameliche che lo divorano davanti ai suoi occhi inorriditi "Sentenza eseguita" gli afferra i testicoli e li mangia come due noccioline" se ne vanno, lasciandolo solo, con ciò che resta della sua virilità che sgocciola sul pavimento
Manny è sconvolto, incapace di comprendere cosa gli è appena accaduto. La sofferenza fisica è intensa, ma quella emotiva è ancora più devastante. Ha perso non solo il suo pene, ma anche la sua dignità e la sua identità come uomo.
Si sente umiliato, impotente e completamente solo. La paura e la disperazione lo avvolgono, mentre il sangue continua a scorrere e il dolore diventa insopportabile.
Non sa cosa fare, come reagire. È stato punito in modo crudele e brutale, ma non può fare nulla per cambiare la sua sorte. È condannato a vivere con il ricordo di quel terribile momento per il resto della sua vita.
Manny si sente perso, distrutto. La sua virilità è stata strappata via da lui, lasciandolo vuoto e vulnerabile. È una ferita profonda, che non si rimarginerà mai completamente. Manny dovrà imparare a convivere con il dolore e con la vergogna, cercando di trovare un senso in un mondo che sembra essersi completamente capovolto.
Ma ciò che gli è stato fatto non potrà mai essere cancellato. Sarà una cicatrice indelebile, una ferita che lo accompagnerà per sempre, ricordandogli sempre il prezzo della sua violenza e la brutalità della giustizia che ha subito.

L’INFERMIERA JANICE
"Il paziente numero 27 dorme ancora?" chiede il dottor Renaldi all'infermiera Joyce.. "Sì".. "Povero diavolo, che orribile cosa che ha subito. Si sa chi sia?".. "No, la polizia lo ha trovato legato in una cantina in seguito ad una segnalazione anonima".. "Evirato e castrato" il dottore ha un brivido di repulsione e, senza rendersene conto, si tocca il pacco strizzandoselo, mettendo in imbarazzo l'infermiera "Oh, mi scusi infermiera Joyce" e l'infermiera non può fare a meno di notare il rigonfiamento nei pantaloni del dottore. Si lascia andare a pensieri sconci, di lei che fa un pompino al dottore da sotto la scrivania o del dottore che la sodomizza sulla scrivania del suo studio: "Caterina?".. Lei si riscuote: "Mi scusi dottore" dice imbarazzata "Mi ero distratta un attimo. Secondo lei, che fine ha fatto il pene di quell'uomo?"..
"Forse lo hanno gettato via, forse venduto, o forse se lo sono mangiato"..
"Dottore" fa scandalizzata l'infermiera..
"Scusi, umorismo macabro"...
"Capisco, è una situazione orribile e difficile da affrontare. Dobbiamo solo sperare che il paziente possa riprendersi e che la giustizia possa fare il suo corso per trovare chi è responsabile di un tale barbaro atto. Nel frattempo, continueremo a fare tutto il possibile per aiutare il paziente a superare questo trauma".

Janice ha la bellezza tipica dei personaggi manga. Fa l'infermiera di notte, accudisce i pazienti e si trova spesso a fantasticare su pensieri torbidi con il dottor Renaldi. Cinque minuti di pausa, nel bagno mentre si gratta la vagina e pensa al dottore che, anche se sposato, vorrebbe sentirselo dentro fino in gola. Una vola finita e lavate le mani, si ritrova a pensare al paziente numero 27. Nome sconosciuto, vittima di una brutale aggressione: asportazione del pene e dei testicoli. Chi può aver fatto una cosa tanto macabra?. Dalla soglia della stanza osserva il paziente ancora addormentato: "Chissà come ce lo aveva? Sarà stato un uomo virile?".. Al cambio turno, Janice è negli spogliatoi in linerie di pizzo. Il dottor Renaldi si affaccia sulla soglia. Due secondi di imbarazzo, lui che si ritrae, lei che rimane lì, seminuda, con una mano sulla spallina abbassata: "Ehm, mi scusi infermiera Janice.." colpo di tosse d'imbarazzo. Janice non lo vede ma al dottore gli si è gonfiato il pacco "Volevo comunicarle che la polizia ha chiamato perchè hanno identificato il paziente 27. Si tratta di un pregiudicato accusato di stupro. Incomincio a credere sul perchè sia stato evirato".. Janice scandalizzata, quasi vergognandosi di avere avuto pensieri spinti su quell'uomo: "Uno stupratore? ben gli sta" poi scuote la testa. No, non doveva gioire di quel fatto anche se quell'uomo era uno stupratore. "La polizia verrà qui a momenti. Quindi, si rivesta, per favore"..
Janice si sente un po' in imbarazzo per la situazione, ma si veste rapidamente e si prepara ad affrontare la polizia.

LA VISITA DELLA POLIZIA
"Quindi, il signore Manuel Josè Harris, di anni 30, residente in questa città, è stato oggetto di una sentenza con accusa di stupro nei confronti di tale Annabella Cariotti di anni 18" dice il poliziotto giunto in ospedale "Ma, per un cavillo legale, il soggetto è stato rilasciato. Lo abbiamo cercato per giorni. Ad un certo punto aveva fatto perdere le proprie tracce. Ora sappiamo perchè era sparito. Qualche idea su chi possa averlo conciato in quella maniera?"..
"No, è in coma da quando lo hanno portato qui"..
"Non si è mai svegliato?"..
No, mi spiace..
"Magari, la colpevole è la ragazza che è stata violentata, o qualcuno vicino a lei"..
"Ah, sulla ragazza purtroppo no. Lo stupro le ha gravata gravemente sulla mente e.. beh, si è suicidata"..
"Oh mio Dio, è terribile"..
"Aspetteremo gli esami della scientifica sul luogo ove è stato rivenuto il vostro ospite" comunica il poliziotto..
"Secondo lei, il suo pene, che fine ha fatto?"
il poliziotto fa' spallucce: "Francamente, nulla mi importa ma, anche se venisse ritrovato, non lo può più riavere"..
"Ma che storia" fa l'infermiera Joyce.. "Che schifo. Uno stupratore. E quella povera ragazza" scuote la testa.
“Spero che il colpevole non sia mai trovato” dice il dottore

DUE COSPIRATRICI
Ad un tavolino di un bar, una donna di nome Anna, sorseggia tranquillamente una bibita mentre mangia un wurstel. Un’altra donna si siede vicino a lei, osserva il wurstel e sorride “Nostalgia?”
La donna sorride e fa il dito medio “Mi ha fatto piuttosto schifo tenere in mano quella cosa. E ancora di più far finta di mangiarmelo”
“Dove lo hai messo?”
“Volevo buttarlo ai porci ma poi l’ho messo in un thermos e l’ho spedito alla polizia”
“Ah, non è stata una bella mossa”
“Tranquilla: ho usato i guanti”
“Cosa credi che succederà?”
“Nulla: non ci ha riconosciute. Ed è meglio per lui che non apra bocca”
“Abbiamo AVUTO LA NOSTRA VENDETTA”
“Prosit”




JANICe
"Sì, è una storia terribile. Speriamo che la giustizia possa fare il suo corso e che il colpevole venga punito come merita" risponde il poliziotto con un'espressione seria.
"Sì, speriamo proprio di sì" concorda l'infermiera Joyce, mentre entrambi guardano il paziente immobile nel letto dell'ospedale. La triste vicenda lascia un senso di disgusto e rabbia nell'aria, mentre la ricerca della verità continua.
“Il giornale dice che Annabella si è lanciata con l’auto da una scogliera. Il suo corpo è stato portato via dalla corrente. Povera ragazza. Se penso che quel porco che l’ha violentata è nostro paziente..” dice Janice con rabbia "Bleh"... Janice in lingerie seduta su un lettino nello studio del dottor Rinaldi. Tre giorni dopo che la polizia era passata da loro in ospedale e ancora nulla. Il dottore, vestito solo con un paio di boxer adamitici, afferra il giornale a Janice lo butta in un angolo, la bacia con trasporto e le sfila le mutandine "Basta pensare a queste cose torbide e violente" abbassa i boxer e la penetra con dolcezza e determinazione cominciando a fare sesso con lei. Janice si lascia penetrare. L’ardore del dottor Renaldi, i brutti pensieri che svaniscono lentamente come risucchiati da una risacca. Sognava di fare sesso con il dottore da parecchio tempo. Non che ne fosse innamorata, il suo era solo un desiderio represso, uno sfogo, uno sfizio. Lei, che di sesso non ne aveva mai abbastanza, da quando, per la prima volta adolescente, aveva provato con un suo compagno di classe.
Il dottore abbraccia Janice da dietro, la bacia sul collo. Nonostante il sesso appena consumato, arde di desiderio di penetrarla ancora una volta.
“Lei crede che troveranno chi ha menomato il paziente numero 27?” chiede Janice rimettendosi a posto i vestiti
“Sinceramente, spero proprio di no. Il solo fatto di avere uno stupratore in ospedale, mi fa ribrezzo. Ma sono un dottore, non un Giudice ed è nostro compito aiutare tutti, anche individui come lui”
Janice annuisce, capendo il punto di vista del dottore. Nonostante tutto, la sua mente è ancora turbata dal pensiero di quel mostro tra le mura dell'ospedale. Ma per ora, decide di concentrarsi sul momento presente, lasciandosi trasportare dalla passione e dal desiderio con il dottore Renaldi. Il tempo sembra fermarsi mentre i due si abbandonano completamente l'uno all'altro, cercando conforto e piacere l'uno nelle braccia dell'altro. E per un istante, tutto sembra tornare alla normalità, anche se la triste realtà della vicenda di Annabella rimane sempre presente, a ricordare che il male è ancora là fuori, in agguato.

Comunicazione
L’ispettore Rossi arriva in ospedale con una novità: “Abbiamo dei colpevoli” annuncia al dottore e all’infermiera Janice “Seguivamo la sorella di Annabelle e, colpo di scena, l’abbiamo sorpresa in un bar di periferia, con Annabelle”
“Cosa^ Annebelle è viva?” fa stupita Janice
“Viva e vegeta. Aveva finto il suicidio per poter attuare la sua vendetta contro il violentatore Manny, il vostro paziente 27” spiega il poliziotto
“Perché seguivate la sorella?” chiede il dottore
“Ci hanno recapitato un pacco un paio di giorni fa, dentro un thermos perfettamente conservato, c’era la virilità del paziente 27. Nessuna impronta sul pacco o sul thermos ma, il nostro medico legale ha fatto dei rilievi sul pene ed è saltata fuori un’impronta parziale della sorella di Annabella, Lisa. Questo il motivo del perché l’abbiamo fatta pedinare”
“Quindi, hanno rapito ed evirato il paziente 27, portandosi via il suo pene?” scuote la testa esterefatto il dottore “Dove arriva la vendetta di una donna”
“Non solo. Lisa ha confessato che si è divertita molto quando ha fatto credere allo stupratore, di avere divorato il pene e i testicoli di lui. Poi se ne sono andate e hanno avvisato la polizia in via anonima”
“Che perversione” fa inorridita Janice “Ma se l’è cercata. Cosa accadrà ora a Lisa e Annabelle?”
“Beh, se il paziente non si risveglia dal coma, si passa ad un’accusa di omicidio colposo. Se si risveglia, potrebbero essere accusate di tentato omicidio o aggressione aggravata. A parte l’omicidio colposo che prevede una pena minima di 15 anni, per gli altri due casi, si prenderebbero sei anni. Magari con le attenuanti qualcosa di meno. Così è la Legge”

Dopo che l'ispettore Rossi ha lasciato il dottore Renaldi e l'infermiera Janice, una comunicazione arriva. Il paziente numero 27 si è svegliato dal coma e ha dato di matto e han dovuto sedarlo. "Lei crede che il pene si possa recuperarlo?".. chiede Janice..
"E' passato troppo tempo dalla recisione. Possono riattaccarlo ma dubito che potrà farci qualcosa. In pratica, è come se avesse ricevuto una castrazione chimica, ma più invadente"..
Janice ha un sospiro di sollievo "Mi sentirò meglio quando quell'individuo sarà fuori dall'ospedale"

Una settimana dopo, il paziente Manny vien dimesso dall’ospedale con il suo pene riattaccato ma privo di vita. Questo era lo scotto che aveva dovuto pagare per aver violentato Annabelle. Nel suo pensiero si forma il pensiero che, in un modo o nell’altro, si sarebbe preso la sua rivincita. Non sapeva quando ma, prima o poi, se se le fosse trovate davanti, avrebbe eliminato il problema.

CONCLUSIONE
Janice ha appena finito una sessione di sesso con il dottor Renaldi. Lo sentiva ancora dentro di sè, con il suo sesso prepotente ma dolce. All'uscita dall'ospedale, Janice si trova di fronte l'ispettore Rossi che sembra aspettarla appoggiato alla portiera della sua auto: "Buongiorno ispettore, ha dimenticato qualcosa?".. "Beh, sì, volevo chiederle se mi concede una sfacciataggine e accetta un invito a cena".. Janice lo osserva e valuta che è un bell'uomo, sui trent'anni e lo sguardo di un divo del cinema.. "Accetto molto volentieri" sorride lei. E già parte il suo film mentale dove lei e l'ispettore Rossi, cavalcano come furie selvagge nel suo letto. Lei non lo sa ma, anche l'ispettore sogna di poter fare sesso con Janice. Ma, come si evolverà la serata, ancora non si sa
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scritto il
2024-07-10
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