Come ho potuto tradire il mio fidanzato con un pensionato?

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Sono Laura, ho 26 anni e non per vantarmi ma sono una ragazza molto bella, sono mora con gli occhi azzurri, media altezza e con tutte le forme al punto giusto, merito anche di anni di palestra e di sport. Oltre al mio aspetto a cui tengo molto non lo nego, mi sono sempre ritenuta una brava ragazza. Sempre molto dolce e timida, ho avuto solo due ragazzi prima del mio attuale fidanzato, e sono stata fedelissima anche negli atteggiamenti. Infatti ho sempre respinto ogni forma di provocazione o avance, ma anche dei semplici tentativi di flirt. Diciamo che nonostante l'aspetto da modella, sono anche molto imbranata.
Ma tutto questo cambiò una sera durante una festa di paese.
Un anno fa decisi con il mio fidanzato che era il momento di convivere e così ci trasferimmo dalle porte di Roma ad uno dei paeselli limitrofi naturalmente per risparmiare sul costo dell'affitto.
Finiamo per vivere in una piccola palazzina di 3 piani, e noi eravamo all'ultimo.
Fu in questa palazzina che incontrammo per la prima volta il nostro vicino di piano il signor Pino. Un dolcissimo pensionato di 76 anni.
Era vedovo e viveva solo e la compagnia di vicini giovani come noi gli aveva dato tanta euforia. Come diceva lui: basta tutti questi vecchiacci! Viva i giovani!
In un anno di vicinato ci siamo trovati benissimo nel palazzo con delle persone squisite che erano sempre pronti a darti una mano o semplicemente con tanta voglia di fare due chiacchiere.
Ma ovviamente instaurammo un rapporto di grande confidenza con il nostro Pino, così voleva farsi chiamare.
Come dicevo, passò un anno molto in fretta, e Pino era sempre gentile e disponibile. Aveva un orto vicino e spesso ci portava della frutta e verdura fatta con le sue stesse mani. Poi era sempre disponibile a darmi una mano per portare su la spesa, visto che eravamo al terzo piano ma senza ascensore. Ormai era una prassi... ogni sabato mattina andavo a fare compere e lui che aspettava per darmi una mano.
Direi una persona eccezionale, educata e a modo come difficilmente si trova in giro. Io avevo ciecamente fiducia in lui, e il nostro rapporto, più simile ad un rapporto nonno nipote, non lasciava presagire cosa sarebbe potuto accadere quella sera.
Anche il mio fidanzato si fidava sempre di lui, quando sapeva che c'era lui a darmi una mano si sentiva sicuro, tanto che spesso era lui ad invitarmi a chiamarlo.
Io (ed il mio lui) lo ritenevo inoffensivo. Ma posso dire che quel che successe in fondo non è stata solo colpa sua.
Arriviamo al fatidico evento. Il piccolo paesello in cui vivevamo, aveva organizzato una festa Dell'uva con del buon vino a volontà.. ovviamente non mancava il cibo ma il vino scorreva a fiumi.
Quella sera partecipò tutto il palazzo alla sagra che sarebbe durato fino a notte fonda. E noi da giovane coppia che si rispetta non potevamo mancare.
La serata era allegra e ci stavamo divertendo tantissimo seduti in una lunga tavolata.
Tutti bevevano e mangiavano, ed io ed il mio fidanzato non eravamo da meno. Anche Pino ci stava dando dentro col vino, tanto che ad un certo punto divenne talmente rosso, che gli dissi che forse era meglio di fermarsi. Ricordo bene ancora quel dialogo:
- eh cara mia Laura, orami l'età si fa sentire... una volta potevo bere tutta la notte e stare in piedi il giorno dopo come se avessi bevuto solo acqua!
Io in modo innocente risposi ma feci un assist:
- dai Pino non ti abbattere sono sicura che alla tua età non tutto sia cambiato
E lui:
- eeeeeh hai ragione! Non sembra ma sono ancora in grado di far male a qualche pollastrella se mi capiterà l'occasione!
E tutti risero a crepapelle... lo feci anch'io ma la cosa mi mise un po in imbarazzo.
Non sembrava molto ubriaco, ovviamente brillo e non molto lucido ma ancora abbastanza in grado di intendere e di volere... forse i suoi freni inibitori erano fuori ma per il resto era il solito Pino.
Anche il mio fidanzato visto che era mezzanotte si accorse che non era il caso continuasse a bere e mi disse sussurando:
- forse è meglio accompagnarlo a casa... non vorrei si sentisse male veramente
- credi? E come facciamo?
- lo accompagnò io dai tu resta qui...
Poi dissi la frase che mi cambiò per sempre la vita
- ma no dai ti stai divertendo così tanto... ci penso io così mi faccio una passeggiata anche perché ho bevuto tanto anch'io e mi sento un po brilla non vorrei esagerare e sentirmi male io!
Dissi sorridendo.
Lui annuì e mi diede un bacio in bocca.
Mi alzai e feci il giro del tavolo, andai da Pino e gli dissi che lo accompagnavo a casa così poteva riposarsi.
Lui fu subito contrariato, e mi disse:
- Bella Laura... si vive una volta sola non vorrai mica che muoia sobrio??
E scoppiarono tutti a ridere...
- dai Pino non posso lasciarti morire su questo tavolo, forza alzati prometto che faremo una bella festa più avanti dove potrai bere e morire sorridendo cone vuoi tu...
Gli sorrisi, lui mi guardo in modo strano... fu come una strana sensazione come il sesto senso di una donna che improvvisamente capisce di essere scrutata da un... Maschio! Per me fu strano perché non l'ho mai visto guardarmi in quel modo e questo mi lascio molto perplessa ed anche pensierosa.
Lui si alzò e disse
- sono l'unico che è venuto da solo alla festa e torna a casa accompagnato da una bella ragazza!
E partì un applauso da stadio, a cui si uni anche il mio fidanzato... in fondo chi poteva immaginarlo cosa sarebbe accaduto a breve.
Mi prese per un braccio come supporto e mi segui.
Mi sentivo un po in imbarazzo e per la prima volta camminavano senza parlare. Il contatto fisico delle nostre braccia non erano come prima. Quedta volta sentivo un uomo accanto a ne e non più il docile vecchietto della porta accanto.
Da parte sua invece sentivo dei respiri profondi, sembrava quasi ansimare. Pensavo fra me e me che se non vedessi chi ho accanto a me penserei che fosse eccitato.
Ma non era possibile era Pino!
Nel frattempo sempre nel silenzio, sentivo che il suo braccio nudo (aveva la classica camicia a maniche corte da pensionato) si stava strusciando contro il mio (avevo una canottiera bianca con una gonna corta rossa a pieghe e delle scarpe col tacco sempre rosse).
Era palese non sapevo che fare. Ma soprattutto il suo continuo tocco, fra la nostra pelle piano piano stava stimolando anche il mio corpo. Sentivo dei leggeri brividi... non mi era mai successo di pensare e volere con la mente che qualcosa non continuasse mentre il mio corpo reagiva come se invece lo volesse.
Mi sentivo strana.. l'alcol aveva distrutto anche i miei freni inibitori.
Pensavo prima arrivo prima vado via.
Lui ad un certo punto cambiò il gioco, si staccò dal mio braccio e mi mise il suo intorno alla mia vite. Mentre l'altra mano se la mise in tasca.
Io non ebbi il tempo di reagire, ma il mio corpo mi mando una scossa sulla schiena. Non so se era l'alcol o il suo gesto... ma non ptevo crederci mi stavo eccitando.
Cercai di guardarlo girando gli occhi ma non la testa per capire cosa faceva, e rimasi scoinvolta! Aveva la testa bassa e guardava fisso le mie gambe e con la mano in tasca si stava palesemente toccando... non potevo crederci ma la cosa mi turbo in un modo sbagliato... dovevo essere scandalizzata invece sentivo i miei capezzoli indurirsi.
Noi camminavano come automi. E lui continuava a toccarsi senza pudore.. poi senti che le sue dita intorno alla mia vite alzarono leggermente la canottiera e senti tutto direttamente sulla mia pelle. Fu come un fulmine che mi colpì la testa e pensai per qualche istante... dai spogliarmi!
Poi mi ripresi decisi che dovevo interrompere tutto e vedendo che eravamo quasi arrivati, parlai con voce un po emozionata:
- ok Pino, siamo arrivati... finalmente potrai riposare!
Sorridendo e ricomponendosi disse
-grazie Laura erano secoli che non facevo una passeggiata così con una bellissima ragazza come te...
Mi guardo in modo quasi di supplica e si instaurò in me un sentimento di protezione.
Apri il portone e lo guardai entrare.
Stavo per andare via ma mi resi conto che la luce delle scale non si accendeva.
Decisi di andare a controllare... lo vidi premere ripetutamente l'interruttore senza esito mi guardò con occhi interrogatori, e disse
- fra tutti i giorni in cui poteva avere un guasto proprio oggi!
Già....
Non potevo lasciarlo salire solo bel buio della rampa delle scale.
E mi proposi di accompagnarlo anche se dentro di me sentivo di finire nella tana del lupo... e la cosa che mi dava fastidio era che forse lo volevo ma mi giustificavo con l'alcol.
- dai afferrati a me così almeno se uno di noi cade porta giù anche l'altro!
Provavo a smorzare la tensione che si era creata.
Lui sorrise ma si avvinghió a ne... questa volta la mano intorno alla vite era paurosamente bassa... fin troppo vicino alle mio sedere mentre mi prese l'altra mano ma portandola fin troppo vicino al suo pene. Ogni scalino la mia mano sfiorava le sue parti basse mentre l'altra sembrava fare pressione.
Ero accaldata non sapevo o forse non volevo uscire da quella situazione.
Ogni scalino era una tortura. Eravamo in silenzio di nuovo... con il respiro affannato ma forse non era colpa delle scale.
Sembravano essere diventati 30 piani... non finivano più gli Scalini. Sapevamo che eravamo soli al buio nessuna poteva sentirci nessuno poteva sapere. E forse è questo il motivo per cui iniziai ad eccitarmi... è vero quello che disse freud: metti un uomo ed una donna nella situazione giusta e succederà sempre qualcosa.
Finalmente dopo un tempo infinito vidi gli ultimi scalini, furono una tortura.
Lo portai davanti alla porta di casa sua, c'era un silenzio troppo eccitante in questo palazzo ed il buio stava rendendo tutto troppo intrigante.
Ero eccitata non riuscivo più a nasconderlo a me stessa. E con la voce tremante lo guardai e gli dissi
-allora ci vediamo domano Pino
Lui mi guardo e fu uno scatto... mi abbracciò stringendomi forte a sé.
Io d'istinto contraccambiai. Eravamo in silenzio e avevamo il respiro corto.
Nom so quanto durò quel contatto so solo che mi sfuggì un soffice, lieve quasi sussurrato
-che stiamo facendo???
Al che mi girò di scatto prese la chiave di casa senza mai staccarsi da me... con disperazione cercò di infilare la chiave dentro e spalancò la porta. Senza nemmeno preoccuparsi di chiuderla sempre abbracciandomi per paura forse che questo sogno finisse mi porto di corsa in casa, e senza accendere nessuna luce, illuminati solo dai raggi di luna, mi trascinò con decisione in camera da letto.
In quel tratto pensai a tante cose, a cosa sarebbe accaduto a come sarebbe stato, ma la cosa che mi stupì fu che appena pensai al mio povero fidanzato che mi crede in mani sicure, senti un lago sotto che scendeva... avevo paura ma volevo provare.
Mi sentivo trascinata, con un calcio aprì la porta della camera, sempre abbracciati entrammo. Ed iniziò a baciarmi il collo le orecchie, le sue mani mi percorrevano la schiena da sotto la canottiera, iniziò a slacciarmi il reggiseno.
Riuscì solo a dire
-che stiamo facendo Pino...
Lui
-ti prego ti prego solo stavolta fammi entrare non sai quanto lo desideravo
Alle sue parole tremai come una foglia e liberai le mani dalle sue spalle per andare velocemente giù, buttai di colpo verso le caviglie la tuta con i boxer che indossava... lo spinsi lontano e gli diedi uno schiaffo.
Lui mi prese e mi bacio con forza mi butto sul letto... le sue mani frugavano sul mio ventre e di scatto alzo la canottiera e libero i miei seni sodi e vogliosi che ora potevano essere torturati. Li baciò, li morse lì lecco... dio mio avevo una adrenalina in corpo mai provata in vita mia.
Con la mani iniziò a toccarmi le gambe, che tanto aveva guastato durante la passeggiata e mentre le toccava e mi alzava la gonna pensavo a questo, a quanto avrebbe voluto alzarmi la gonna... vedermi le mutande ed ora stava succedendo per davvero.
Mii toccava con una mano la gamba sinistra se la portava a sé a sentire la delicatezza della mia pelle sulla sua schiena, mentre con l'altra mano mi stimolava da sopra le mutande le mie labbra... santo cielo stavo morendo..
Si staccò dalle mie tette e famelico scese giù, mi alzò completamente la gonna, mi tolse le mutande. E poi d'improvviso.. la sua lingua. Fu come una accoltellato sulla schiena... non riuscì a trattenere un urlo... gli tenevo la testa premuta contro, vedere i suoi capelli bianchi fra le mie gambe mi eccitava da morire...
Ogni leccata mi lasciava senza fiato, non riuscivo a respirare e nemmeno ad urlare ero bloccata dal piacere che mi stava dando. Poi salì di nuovo su da me e mi baciò con che passione...
E finalmente senti il suo membro farsi strada, e l'unica cosa a cui pensai fu al mio ragazzo che mi aspettava mentre io qui mi facevo montare da Pino...
Quando iniziò ad entrare mi guardò fisso negli occhi... voleva essere sicura che fossi vera. Io mi sentivo sempre più piena e poi sentii come se mi fosse entrato fino alla gola..mi avvinghiai a lui d'istinto. Finalmente inizio a pompare... 1 2 3 4 5 colpi forti decisi pieni di desiderio... io urlavo ogni colpo era un urlo sembrava un martello ed io non riuscivo a trattenermi. Meno male che eravamo soli nel palazzo...
Le mie urla lo invitavano a scoparmi con più forza, e più scopava forte e più forte erano le mie urla.
Non riuscimmo a trattenerci a lungo... e mentre urlavo, mi sussurrava all'orecchio ansimando..
-vie .. vie... vieni con me... sborra con ne...
Io a quelle parole gli diedi dei pugni sulla schiena per fargli capire che stavo venendo perché non riuscivo a parlare per colpa del piacere che stavo provando...
Poi come una bomba dentro di me iniziai ad urlare fortissimo
-aaaaaaaaah aaaaaaaah aaaaah
Fui presa dagli spasmi che furono duplicati quando sentii anche lui urlare come un gorilla nella foresta... ed un calore intenso mi riempi lo stomaco... ondate di calore... prima uno poi un altro e un altro ancora preceduti dai suoi urli animaleschi... io non riuscivo più ad urlare per mancanza di fiato ed iniziai a mordere le sue spalle.
Finalmente l'ultimo schizzo del suo seme mi venne sparato dentro...ed io mi sentivo piena ed incredibilmente soddisfatta. Mordicchiavo ancora la sua spalla mentre lui si accasciava sfinito sopra di me.
Cadde esausto e si addormento sfinito per la grande scopata che ci eravamo fatti.
Io lo spostamento piano piano e lo copri con la coperta.
Appena mi ripresi cercai di corsa le mie mutande le presi e andai in bagno. Un fiume di sperma scivolò lungo le mie gambe. Presi in fretta della carta igienica e mi pulì meglio che potevo. Poi mi rimisi le mutande e mentre lo facevo vidi Pino che mi guardava, soddisfatto del bel lavoro che mi aveva combinato dentro. Io mentre indossavo l'indimento gli sorrisi. Poi mi avvicinai a lui e gli diedi un bacio con la lingua in bocca e gli dissi che dovevo andare...
-lo potremo rifare di nuovo
Io risposi maliziosamente
-vedremo...
E scappai di corsa... mentre ritornavo frettolosamente dal mio fidanzato mi sistemavo i capelli ed anche il reggiseno che avevo scordato maldestramente di riallacciare.
Quando finalmente arrivai ero di nuovo umore e rilassata e quando vidi che tutti stavano ancora ridendo e festeggiando non ricordando più cosa mi unii a loro con nuove energie e tanti pensieri in testa.
Era stata la miglior scopata della mia vita, ed era avvenuto con un pensionato... da una parte non ero pentita ma dall'altra non potevo più permettere che accadesse.
In fondo sono una brava ragazza...
scritto il
2024-05-23
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