Io e mia madre in quarantena FINALE

di
genere
incesti

Dormire accanto a mia madre era stato meraviglioso. Il suo corpo nudo era ai miei occhi una vera e propria opera d’arte. Avevo appoggiato la mia testa sul suo seno florido mentre lei mi abbracciava e ogni tanto mi baciava. Inutile dire che avevamo fatto l’amore ed ero stanchissimo. Non me ne ero mai venuto così spesso nella mia vita come in quel primo giorno di quarantena. Malgrado questo però la mia voglia sembrava infinita. Grazie alla bellezza di mia madre, mi svegliai con il cazzo dritto mentre lei ancora dormiva beatamente. Era stata comunque una notte molto riposante per me. Essere abbracciato a mia madre mi aveva fatto dormire beatamente, quasi come se fossi protetto, sicuro. Andai al bagno per fare pipì ma il mio cazzo non ne voleva sapere di diventare normale e quella visione fantastica della mamma che dormiva quasi nuda era un concentrato di erotismo. Aveva indossa soltanto un perizoma. Niente altro copriva il suo corpo perfetto. Dormiva con la faccia rivolta verso il soffitto e quindi i suoi seni erano dritti come dolci montagne da scalare. Mi avvicinai a lei e cominciai a baciarle i contorni della sua bocca. Lo facevo delicatamente, senza svegliarla. Poi scesi sui suoi seni leccandole i capezzoli e infine scesi prima sulla pancia poi vicino alla sua fichetta depilata. Le spostai il minuscolo perizoma e quella visione incantevole era sotto i miei occhi. Il mio cazzo sembrava ormai voler esplodere. Tornai su, baciandole ogni centimetro di quel corpo perfetto e vidi la mamma che apriva gli occhi
“ Tesoro, che dolce risveglio: Continua, non ti fermare, baciami tutto il corpo” Non me lo feci ripetere. Tornai sui suoi seni mordicchiandole i capezzoli mentre lei ansimava di desiderio. Scesi di nuovo. Le tolsi il perizoma e le allargai dolcemente le cosce iniziando a leccarle il clitoride. Mia madre stava impazzendo “Ancora cucciolo, sei bravissimo. Lecca la fica di tua madre, lecca la dolce grotta dalla quale tu sei uscito” Leccai quella bella fica umida dei suoi umori e dopo pochi minuti la sentii gridare “Oddio quanto mi piace. Quanto sono troia!” Stava quasi urlando quando mi scansò dolcemente. Io risalii per mettermi completamente sopra di lei che mi attirò a sé per baciarmi a lungo
“ Ti è piaciuto mamma?”
“ Sei stato bravissimo. Il cunnilingus è un’arte e molti maschi non lo sanno fare. Tu sei stato eccezionale”
“ Forse perché ti amo e volevo farti godere”
“ Ci sei riuscito alla grande” Mi fece mettere di lato e il mio cazzo eretto spiccò fuori “E qui cosa abbiamo? Un meraviglioso cazzo che ha bisogno di una bocca per far svuotare quelle belle palline troppo piene. E io ho proprio voglia di un pompino. Mettiti sdraiato” Lo feci e la mamma si mise con la testa all’altezza dei miei genitali. Ancora una volta sentii la sua lingua passare sul glande ormai del tutto scoperto. Il piacere iniziò a pervadere tutto il mio corpo. Passò poi a leccarmi l’asta per tornare di nuovo sul glande. Infine se lo mise tutto in bocca mentre io le presi la testa per dirigere i suoi movimenti. La mamma ci sapeva fare. Chissà a quanti uomini lo aveva fatto e sinceramente sentii una fitta di gelosia al pensiero ma poi mi rilassai. Era logico che una donna dovesse avere le sue esperienze e mia madre era una vera femmina che amava il sesso. Ma adesso stava con me e tutto il resto non contava più. Io intanto stavo per venire. Le tolsi il viso e esplosi sulla sua faccia e sulle sue tette. Mia madre mi guardò sorridendo
“ Sei un monello. Avevo tanta voglia di bere tutto il tuo sperma”
“ Io però avevo voglia di sborrarti in faccia. Ti dispiace mamma?”
“ Ma no cucciolo. Se avevi questo desiderio hai fatto bene a sborrarmi in faccia. Mi fa sentire tanto troia” Prese un dito raccogliendo il mio sperma e se lo mise in bocca “E come vedi, lo assaggio ugualmente perché lo sperma di mio figlio è qualcosa di speciale” Ripeté l’operazione più volte. Aveva una sensualità debordante. Infine andammo entrambi a lavarci per ritrovarci di nuovo sul letto. Mi abbracciò e mi baciò sensualmente
“ E’ stato un risveglio meraviglioso, amore”
“ Mamma, vorrei svegliarti tutti i giorni in questo modo” Scoppiò a ridere
“ Beh, non credo che sarà possibile visto che tu devi andare a scuola ma in questi giorni di quarantena un risveglio così lo pretendo” Ci stringemmo di nuovo e quel contatto risvegliò di nuovo la mia libido. Lei se ne accorse e emise un sorrisino misto a un gridolino
“ Mamma, è più forte di me. Sei così bella!”
“ E tu sei un dolce mascalzone. Ma io ho ancora una gran voglia di cazzo” mi disse spingendomi sul letto e montando su di me. Anche il suo linguaggio schietto contribuiva ad eccitarmi ulteriormente. La desideravo. Desideravo mia madre più di ogni altra cosa al mondo malgrado erano trascorsi solo pochi minuti dalla mia precedente eiaculazione. Mi afferrò le mani stringendomele e baciandomi mentre io rispondevo a quei baci con tutto l’amore che possedevo. E finalmente sentii il mio cazzo entrare nel dolce rifugio della fica di mamma. Sentii subito il calore che dal cazzo si propagava a tutto il corpo
“ Oddio mamma, è meraviglioso”
“ Sì, è meraviglioso cucciolo. Voglio scoparti, voglio farti impazzire di desiderio, voglio che tu ce l’abbia sempre dritto per soddisfare le mie voglie”
“ Lo farò mamma. Ti prometto che sarò sempre a tua disposizione per farti godere”
“ Oddio sì, sto godendo. Forza, fammi sentire il tuo bel cazzo, spingi anche tu, riempimi la fica di sborra”
“ Insieme mamma. Voglio che veniamo insieme”
“ Sì, insieme. Sto per avere un orgasmo portentoso. Adesso, vieni adesso. Oh sì che bello, che bello il cazzo di mio figlio” Venni anche io, sussultando dentro la fica di mamma più volte fino a sentirmi completamente svuotato da ogni energia vitale. Era stato splendido e mia madre si accasciò su di me. Era stanca anche lei. La baciai a lungo. Dio, quanto l’amavo
“ Sono venuto in modo meraviglioso mamma. Tutto merito tuo” Mi sorrise
“ Anche per me è stata la stessa cosa, tesoro. Sei il miglior amante che abbia mai avuto e non ho nessuna intenzione di lasciarti andare da un’altra dopo che saremo guariti dal covid. Tu sei mio, mi appartieni”
“ E io voglio appartenerti per il resto della mia vita. Ti amo e voglio essere solamente tuo. Anche perché ogni ragazza, anche la più bella, scompare a confronto a te” Sorrise di nuovo e mi accarezzò dolcemente. Tutto era cominciato per colpa della quarantena ma proprio a causa del covid avevo scoperto cosa fosse la felicità. E per me la felicità era quella di essere l’’amante di mia madre, di quella bellissima donna che amavo come credevo fosse impossibile amare. Restammo abbracciati a lungo baciandoci ogni tanto e tenendoci per mano. Sapevamo entrambi che ciò che avevamo fatto era contro natura ma nessuno dei due avrebbe voluto tornare indietro. Per niente al mondo.

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jonathan1957@tiscali.it
di
scritto il
2023-04-07
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