La vera storia di NOEMI (le foto)

di
genere
etero

Ripenso adesso ad un periodo in cui frequentavo un gruppo di amici molto vivaci che organizzava un sacco di uscite sia di sera che nei week end.
Insieme a me c’era un caro amico di allora, Matteo, un tipo allegro, pieno di spirito che faceva amicizia facilmente e, essendo pure belloccio, piaceva alle ragazze e se ne portava a letto parecchie, senza selezione alcuna, scopandole tutte, indistintamente, belle o brutte che fossero. Chissà ora dov’è finito con il suo insaziabile appetito sessuale.
Era primavera quando un paio di ragazze nuove entrarono nel gruppo e cominciammo ad uscire anche con loro.
Stavano sempre insieme come le amiche del cuore di un tempo.
Una era Cristina: magra, troppo, con le gambe che partivano dal bacino largo e si avvicinavano verso le caviglie lasciando un triangolo vuoto tra le cosce che, quando portava i pantaloni, si notava bene. Era più alta della media e la sua magrezza ne risultava accentuata. Aveva degli splendidi capelli biondi molto mossi e voluminosi che portava sempre sciolti a toccarle le spalle. Il volto era caratterizzato da due splendidi occhi azzurri molto vivaci e da un delizioso sorriso dalle labbra sottili. Non aveva seno e portava dei reggiseni appena imbottiti per mostrarne un po’, anche se fittizio. Era molto elegante e vestiva in modo ricercato sia nelle gite fuori porta, con jeans e sneakers sempre firmatissime, che nelle serate in discoteca, dove sfoggiava abiti di marca, costosi e attillati: molto sexy.
L’altra era Noemi, dai capelli di un biondo scuro, mielato, lunghi e lisci che le arrivavano a metà schiena.
Non troppo alta, si vestiva invece molto sportivamente, sempre con abiti che non le donavano. Quando la vidi la prima volta mi colpì molto il suo bel volto rotondo con un nasino all’insù delicato, in contrasto con le belle labbra ben disegnate e lussuriose. In tutto questo stridevano leggermente gli occhi molto stretti, come due fessure, che, quando sorrideva, tendevano a serrarsi quasi completamente fino a far sparire le belle iridi color nocciola. Il suo sguardo era ambiguo proprio per questa caratteristica.
Cristina e Noemi erano inseparabili, ma Matteo cercava disperatamente di separarle per portarsi Noemi a letto. Instancabilmente le stava ogni volta alle costole, ma lei non lo considerava per niente.
Allora mi vedevo con un’altra tipa e non seguivo troppo le vicende di Cristina e Noemi.
Alla fine dell’estate Matteo mi racconta del suo viaggio in Corsica con Cristina e Noemi. Gli avevano detto che sarebbero andate solo loro due, ma lui ha forzato un po’ la mano e si è aggregato. Era partito sognando di fare una cosa a tre, per poi sperare di scoparne almeno una ed invece è tornato col becco asciutto e, se non fosse stato per le seghe che si faceva da solo in tenda, anche le palle piene.
Loro, secondo me, si sono divertite come matte a farlo arrapare, facendosi vedere mezze nude in tenda e, soprattutto, chiedendogli di fotografarle al mare, su spiagge semideserte.
Matteo, col pallino della fotografia, tira fuori il portatile e comincia a mostrarmi le foto.
Già dalla prima serie rimango a bocca aperta: le due ragazze in costume giocano sulla sabbia con pose ad uso instagram copiate dalle modelle. Cristina senza vestiti non è altrettanto sexy, ma riesce a catturare l’attenzione, abbronzatissima, con le belle mani posate maliziosamente sul suo corpo con un microbikini fucsia che le copre appena i capezzoli in evidenza.
Noemi è una strafiga! Chi se lo sarebbe aspettato un fisico così!
Nelle foto ha un vitino stretto da vespa sopra ad un culo di una bellezza veramente notevole e porta con disinvoltura due grosse tette, piene e rotonde. Non ha il fisico da sportiva, ma la natura le ha fatto un immenso favore, donandole un corpo tutto curve.
Matteo è bravo e ha fatto degli scatti bellissimi grazie anche alle due ragazze che posano divinamente.
Ma uno scatto è favoloso: Noemi è in piedi con l’onda che le tocca appena le dita. Scorro con gli occhi la foto dal basso e guardo i suoi polpacci perfettamente disegnati e abbronzati, il retro delle cosce che si attaccano con una piega curva a due chiappe rotonde e armoniose coperte appena nella parte superiore da un bikini con la mutanda brasiliana a righine bianche e azzurre. Ruota il busto all’indietro mostrando una tetta nuda dal profilo perfetto ed uno sguardo intenso. Il capezzolo è rivolto lievemente verso l’alto per la forma a pera del seno.
Folgorato da questa foto, medito sulle sofferenze di Matteo e mi riprometto di “conoscere meglio” Noemi alla prima occasione utile, che, per fortuna, non tarda a venire.
Stasera è il compleanno di un amico della compagnia che fa una festa nella sua casa di campagna.
A forza di docce, rasature e cazzi vari, alla fine arrivo tardi e trovo Matteo che continua imperterrito a stare attaccato a Noemi. Lei porta dei pantaloni larghi neri che, secondo me, non le donano per nulla visto che smorzano la linea delle sue belle chiappe, così come il maglione floscio nasconde il suo florido seno.
Però i suoi lunghi capelli biondi risaltano sul nero ed il suo viso è luminoso.
Ripenso alle foto in cui è praticamente nuda e mi assale una improvvisa voglia di sesso.
Mi verso da bere e mi do del coglione per aver sprecato la sera che avrebbe potuto essere buona per avvicinarmi a Noemi. Matteo non demorde e non sono certo un guastafeste. Rimugino su quanto sono fesso.
“Alla fine sei arrivato: ti sei fatto aspettare …”
Noemi lo dice con un sussurro facendomi trasalire così com’ero impegnato a maltrattarmi da solo.
Mi giro e la vedo vicinissima, sorridente che mi guarda sollevando il volto verso il mio come se si aspettasse di essere baciata. Vorrei posare la mia cocca sulle sue belle labbra che immagino soffici, ma mi trattengo, a stento, dal farlo e le chiedo delle vacanze in Corsica.
Noemi è entusiasta della Corsica che trova (come me) bellissima. Mi racconta delle spiagge solitarie e dell’interno selvaggio per poi concludere che l’insistenza di Matteo è stata un po’ pesante da gestire.
Le guardo la bocca mentre parla e penso al povero Matteo con l’uccello in costante tiro alla vista di queste due ragazze sfacciatamente provocanti: e pensare che mi eccito solo a guardarle le labbra, figuriamoci a guardale le tette!
“Se ci fossi stato tu, sarebbe stato diverso: a Cristina piaci da morire”.
Rispondo che Cristina è una bella ragazza, carina e flessuosa, ma a me piace il tipo di ragazza come lei e che sarei venuto volentieri in Corsica, ma con lei sola, senza Cristina.
Sorride socchiudendo gli occhi come due fessure e arriccia il nasino. La serata potrebbe prendere la piega sperata. Le dico che Matteo mi ha mostrato qualche foto e le confesso di essere rimasto colpito dal bel fisico che non avrei mai sospettato che avesse. Sorride di nuovo compiaciuta facendo sparire gli occhi dietro le palpebre semichiuse.
“Perché non lasci qui Cristina, che ha la macchina, e vieni con me: ti accompagno fuori, lontano da questo mortorio”.
Sporge le labbra all’infuori titubante, ma accetta quasi subito. Si alza e, mentre lo va a dire a Cristina, mi si avvicina Matteo che, dandomi una pacca sulla spalla, si complimenta e mi augura “in bocca al lupo”.
Noemi, seduta accanto a me in auto, cinguetta e gesticola con le mani affusolate facendo tintinnare i tanti bracciali che ha ai polsi. Le ho chiesto se vuol vedere le foto del mio viaggio in Iran e lei ha accettato con entusiasmo: un tempo c’era da mostrare la collezione di farfalle …
In casa mi chiede dov’è il bagno. Metto un po’ di musica e penso alle foto che ho visto a casa di Matteo. Sento un piccolo fermento nei boxer. Lei torna, con il grosso maglione in mano e mi si avvicina a passi lenti dandomi il tempo di guardare la sua maglietta fine sotto cui svettano distintamente i capezzoli liberi. Avanza come un felino, con un atteggiamento leggermente teatrale e, lasciando il maglione sulla spalliera del divano, mi si avvicina e mi abbraccia stringendosi progressivamente sempre più fino a poggiare il seno su di me e baciarmi con le labbra socchiuse. Ha le labbra di velluto, morbide e un profumo delicato che non avevo percepito prima.
Mi sfila il maglione e comincia a sbottonarmi la camicia senza lasciarmi spazio per fare altrettanto. Noemi è più bassa di me ed arriva col viso al mio petto che scruta nei dettagli facendo scivolare le dita sui muscoli.
Mi carezza i pettorali, me li bacia, posando le labbra umide con lentezza esasperante, e poi sfodera una lingua calda con cui mi lecca i capezzoli, come una gatta che lecca la preda prima di mangiarla. Bagnati di saliva i miei capezzoli si induriscono facendola sorridere. Mentre la sua lingua scorre sulla mia pelle, mi guarda dal sotto in su con gli occhi sorridenti e complici. Le afferro i bordi della maglietta e la sfilo tirandola verso l’alto.
Omioddio, che meraviglia …porta un sofisticato reggiseno di pizzo bianco a balconcino che le sostiene, solo da sotto, i due seni e li porge alla mia vista, lasciando completamente scoperta la parte superiore fino a sotto le areole e nudi i capezzoli. Non c’è il segno del costume e l’abbronzatura è uniforme dal collo ai capezzoli. Non me lo aspettavo proprio. Mi chino a baciarle il collo, il petto fino a quei capezzoli tanto desiderati: la mia lingua si diletta su quei soffici bottoncini e lei ruota all’indietro la testa tenendo gli occhi chiusi.
Le mie mani scivolano leggere lungo la schiena calda fino alla vita seguendo le onde dei brividi che le scorrono lungo i dorsali. Con le dita ritrovo le fossette che avevo visto in foto e mi eccito al pensiero di baciarle.
Mentre ora le succhio piano i capezzoli, comincio a sbottonarle i pantaloni. Mi inginocchio davanti a lei e li abbasso con impazienza per vedere gli slip di pizzo che indossa: il bianco risalta sulla pelle ambrata ed il pube è prominente, come ricordavo dalle foto, un vero monte di venere. Le bacio la pancia morbidissima, appena un po’ rotonda mentre lei mi carezza i capelli: il profumo della sua pelle è favoloso. Scendo ancora e lascio che il mio respiro caldo attraversi il tessuto delle mutande: lei allarga impercettibilmente le cosce per percepire il calore di più. Un pube così corposo è una vera meraviglia. Le mie mani le circondano il sedere soffice che è lasciato ampiamente nudo dal perizoma. Le mie mani accolgono finalmente le sue chiappe agognate, che sono di una morbidezza inaspettata, e le carezzano con passione tirando un po’ per fare aderire il suo sesso alla mia bocca calda. Noemi ruota verso l’alto il bacino per porgere al mio respiro caldo la parte più sensibile e mi preme la testa verso di lei con entrambe le mani.
Lecco il tessuto di pizzo proprio in corrispondenza del clitoride e premo piano con movimenti lenti accompagnati dalle carezze che le mie mani le danno all’interno delle cosce, da dietro. Scivolo lungo le cosce fin sui polpacci e le sfilo completamente i pantaloni insieme alle scarpe basse di cuoio.
Adesso ha il viso rivolto verso il basso e mi guarda mentre le bacio l’ombelico.
Anche per me guardarla è una vera libidine: quella lingerie ricercata sembra fatta apposta per il suo corpo abbronzato, perché lo esalta perfettamente. Sono estasiato da come il reggipetto lascia in modo così provocante i capezzoli nudi ed al contempo solleva e porge le tette gonfie alla mia voglia crescente di baciarle. Mi alzo e le bacio la parte di seno nuda carezzandole il collo e il sedere contemporaneamente con le due mani separate mentre lei ha cominciato a toccarmi il pacco, massaggiandomi l’uccello.
La presa non molla anche quando lei si distacca e si accovaccia baciandomi gli addominali: adoro le donne che divaricano le gambe quando appoggiano i glutei sui talloni e, stando in punta di piedi, tengono le ginocchia allargate.
Noemi mi abbassa i boxer e mi afferra la base dell’asta stringendola con determinazione per gonfiarmi la cappella e comincia a leccarmela con tutta la lingua allagata: vorrei che me lo succhiasse per conferirgli quella consistenza ideale, ma lei si diletta a leccarlo come un grosso gelato senza tralasciare nulla, nessuno dei gusti. Sposto lo sguardo sulle sue tette affiancate ed il gelato invece di sciogliersi, ovviamente, si indurisce. Mentre me lo slinguazza ruota la testa da una parte e dall’altra spostando i lunghi capelli di lato e lasciandomi guardare come mi lucida l’uccello. Guardo la lingua rosa che scorre sul glande e poi contemplo quelle due tette e quei due capezzoli: già penso di portarla sul letto, ma attendo che lei lo prenda in quella sua bocca dalle grosse labbra morbide.
Provo ad accompagnarle la testa verso di me, ma lei scivola di lato e mi lecca l’asta di lato, sempre tenendone la base con la mano. Insomma, questo pompino non arriva mentre io ho una gran voglia di entrare dentro di lei.
Le pendo la mano e l’invito a sollevarsi: le tette dondolano e i capezzoli ammiccano ed io la sollevo come una sposa e la porto in camera baciandola sulla bocca.
La poso delicatamente sul letto dove lei, invece di sdraiarsi, si mette in piedi e mi tira a se mettendomi le tette sulla faccia. Le slaccio il reggiseno e le tette calano di poco per il peso, ma restano con i capezzoli svettanti ed una curva inferiore rotonda che le caratterizza. Le soppeso mentre le lecco i capezzoli: sono soffici, le mie dita si perdono a plasmarne la magnifica forma succhiandole le punte eccitate. Noemi poggia le sue mani sulle mie spalle e mi spinge verso il basso lasciando poco spazio al dubbio su che cosa vuole che faccia.
Le abbasso quel perizoma così elegante e ricercato e resto al cospetto del grosso pube coperto da delicatissimi ricci castani, folti, ma dal contorno curatissimo: lo prendo tutto nella bocca e lo mordo piano: morbido e corposo: mi trastullo a con lui anche con la lingua, apposta, per torturarla un po’ e non andare subito a titillarle il clitoride, come invece mi inducono le spinte delle sue mani. Le mie mani intanto si gustano le sue chiappe completamente nude, le sue cosce tese nell’equilibrio leggermente instabile e la sua pancia con carezze ampie, circolari.
Poi allungo la lingua e le tocco il clitoride nel momento esatto in cui con le dita le allargo le grandi labbra e mi bagno le dita affacciandomi alla sua fica bagnata e calda.
Noemi trattiene il respiro. La mia lingua allarga le labbra e scivola verso la fica profumata intingendoci la punta, per poi risalire e riscendere nuovamente, entrando dentro di lei ogni volta più a fondo: le piace, perché ogni volta la sua fica è sempre più liquefatta.
La sollevo per la vita e la sdraio sul letto: le tette morbide si allargano appena ed io sento il bisogno di stringerle ben bene e poi farle toccare tra di loro per leccarle contemporaneamente i due capezzoli vicini, per un po’, tenendole i seni ben saldi con le mani.
Noemi respira più forte di prima e preme il suo pube sul mio uccello: ha le gambe divaricate e sento il calore della sua fica sulla punta del cazzo. Torno a leccarle come prima la fica succulenta affondando ora al massimo la mia lingua dentro, mentre con le dita le carezzo il clitoride e il buchetto rosato del culo.
Poi scambio le posizioni e, mentre con la lingua le torturo il clitoride con colpetti decisi, le infilo due dita nella fica, che è bollente, e le carezzo la pancia, mentre la contrae per il piacere. Continuo a penetrarla con le dita, spingendole contro il pube, ma dal dentro della fica, stimolandole il punto g a dovere, mentre le lecco le cosce e l’inguine. Le infilo piano la punta di un dito nel culo, ma lei mugola dissentendo: forse non ama questo genere di penetrazione, così lascio perdere mi concentro sulla sua fica carnosa e sul suo clitoride turgido. Ho imparato da giovanissimo come si lecca la figa alle donne e ormai sono bravino: le liscio il pelo a dovere alternando le piccole frustate alle lunghe passate che si infilano dentro o girellano intorno all’ano fremente per poi mutarsi in colpetti forti e delicati. La fica palpita rapidamente e Noemi comincia a vibrare sempre più vistosamente mentre continuo a toccarla come si deve muovendo le due dita dentro di lei e leccandole il clitoride e le labbra con decisione crescente finché lei non gode con un gemito acuto e prolungato accompagnato da un piccolo allagamento che la mia mano accoglie con piacere.
Io sento l’uccello teso e pronto per darle ancora il giusto piacere e mi allungo e la penetro quella tenera fica cocente e allagata. Sembra di infilare l’uccello in un panetto di burro fuso.
L’asta scivola donandomi la sensazione, che ho cercato sin da prima, di entrare dentro il suo corpo caldo e sentirmelo tutto sulla punta del cazzo: ho dei piccoli brividi alla base del cazzo che scorrono sul perineo sotto alle palle, mentre lei respira più forte di prima. Stringendo i glutei le spingo la cappella dentro senza affondare troppo cercando di trattenermi dall’aumentare ritmo e intensità così da farla godere piano e bene. Noemi respira forte dal naso mentre mi bacia con la lingua in bocca. Si distacca per respirare a bocca larga, come se fosse in affanno. La guardo da più lontano e sento un godimento aumentato nel guardarle le tette così pesanti. I capelli sparsi sul lenzuolo sembrano una gigantesca aureola, ma lei non sembra affatto una santa: ha sollevato le gambe e le tiene allargate con entrambe le mani per farmi entrare più a fondo mentre solleva il volto per guardare il mio cazzo che le entra ritmicamente nella fica.
Mentre le pompo dentro la mia voglia eretta, si vede che gode: spalanca ogni tanto gli occhi per poi socchiuderli con un’espressione dalle sopracciglia spioventi verso l’esterno tenendo i piedi non più allungati, ma a martello.
Provo ad uscire per un attimo e appoggio la cappella calda e grondante sull’anello tremolante del suo gran bel culo, ma l’espressione cambia ed il mugolio lamentoso di prima si ripropone. Ormai è assodato: niente cazzo nel culo. Senza perdere inutilmente neanche un istante in più, reimmergo l’uccello con forza nella sua fica burrosa e riprendo a farla godere come prima, con il suo respiro che segue il ritmo del mio cazzo che la pompa poderosamente e gli occhi incollati sul mio cazzo che entra ed esce dentro e fuori dalla figa.
Sto lentamente cominciando a godere sempre più intensamente e penso che, se continuo a scoparla con questo ritmo, verrò presto: meglio cambiare posizione.
Noemi sembra un pochino contrariata visto che stava godendo alla grande di quelle spinte profonde, ma io la bacio con tutta la lingua infilata nella sua bocca, togliendole il respiro: lei sta al gioco e me la succhia con forza mentre le tasto con piacere il grosso pube carnoso, pinzandolo e tirandolo poco sopra il clitoride un po’ piano e poi più forte. Lei geme quando le infilo le dita dentro e le succhio i capezzoli. Mi succhia la lingua come avrebbe dovuto succhiarmi prima l’uccello: provo a scambiare la lingua con la mia cappella, ma Noemi mi fa sdraiare e balza su di me senza perdere un attimo cominciando a cavalcarmi e conservando lo stesso ritmo, solo che alterna poderosi affondi, lasciando che tutto il peso del suo corpo si abbandoni e faccia entrare dentro di lei il mio cazzo turgido, a rotazioni del bacino che portano a strusciare il clitoride sulla mia pancia. Guardarla scoparmi con questa lena mi eccita tantissimo. I seni danzano scontrandosi tra loro ed io godo nel guardarli gonfi e pesanti, mentre si scuotono. Li afferro e li stringo, facendo ansimare Noemi. Le strizzo i capezzoli per poi stringerle ancora le tette. Lei slancia i capelli ovunque mentre cavalca il mio cazzo come se fosse al rodeo abbattendo la sua fica sul cazzo con decisione. Troppo godurioso sentirla così arrapata, guardarla così selvaggia con le tette impazzite: le afferro le chiappe e la guido io ad un ritmo serratissimo. Lei, si accorge dei tempi ormai stretti e si accanisce sbattendomi forte addosso frustandosi con i capelli le tette e la schiena: è al culmine dell’eccitazione. Godo, godo di brutto e vengo copiosamente, come se non ci fosse un domani, stringendole forte il culo con le mani mentre lei viene subito dopo con quel gemito acuto che ora mi pare un nitrito: che puledra di razza!
Non sono poi mai riuscito ad andare in vacanza con Noemi, ma di cavalcate così ne abbiamo fatte parecchie.
scritto il
2022-11-22
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