Fremiti di mamma 13 - Scoparsi il nipote per la prima volta

Scritto da , il 2022-10-14, genere incesti

La zia aveva oramai raggiunto il membro e mentre con la lingua gli pennellava l'asta, il frenulo e la cappella, con la mano gli massaggiava lo scroto completamente depilato.

Quella situazione così intrigante ed inattesa aveva scombussolato il ragazzo nel corpo e nella mente e mentre la sue membra tremavano eccitate, il suo cuore pulsava a mille e nella mente gli si affastellavano pensieri senza senso.

Istintivamente, aveva portato le mani sotto le lenzuola e con un gesto deciso, aveva scoperto la testa che si stava prodigando per il suo piacere.

Affondando le dita nelle folta e riccia capigliatura della zia, l'accarezzava cercando di guidarne i movimenti.

La donna dopo averlo ben umettato portandolo ad una erezione che solo un maschio così giovane e arrapato poteva raggiungere, lo aveva imboccato iniziando un succoso pompino dando così al giovane stallone il ritmo dei suoi movimenti.

Il ragazzo gemeva in un crescendo di piacere accompagnato dal movimento delle sue mani e dalle scosse del bacino che facilitavano il completo affondo della verga nella bocca della donna.

-Mmmm... oooo ...aaaaa... così mi fai venire zia... ahhhhh... mi fai venireeeee!-

Coi gemiti oramai trasformati in rantoli, il ragazzo aveva cercato di ritrarsi dalle labbra della donna la quale per tutta risposta, gli aveva stretto le mani dietro ai glutei per spingerlo a se ed impedirgli di sfilarsi nel momento in cui aveva cominciato a godere.

-Vengo... vengo... sborro... sborroooooo!-

La donna aveva serrato le labbra bloccando nel contempo le contrazioni del suo bacino che si contorceva come fosse di una bestia ferita.

Finalmente, dopo alcuni minuti da quando lui si era placato e lei aveva finito di ingoiare ogni stilla di sperma ripulendogli anche il cazzo con la lingua da ogni residuo, lei, con la bocca ancora impastata aveva detto:

-Buono.. anzi, buonissimo, mi sembra un sapore che conosco.-

-Cavolo! Sei brava zia... nessuna mi aveva mai fatto godere così con la bocca.-

-Lo so che sono brava anche tu però, ci hai messo del tuo con la tua bella verga così simile a quella della famiglia e poi così piena di miele dolce e gustoso.-

Le parole della zia non erano state colte in tutto il loro significato e così il ragazzo aveva insistito:

-Ma dove hai imparato a fare così bene i pompini zia?-

-Turi.. ma lo sai quanti anni ho?

E lo sai che ai miei 38 anni ho anche un marito ed un figlio tuo coetaneo?

Ma non sai che vivo da donna completamente libera e questo mi da la possibilità di scegliermi gli uomini che voglio anche se il mio primo vero maschio e maestro di vita è stato proprio mio fratello Saro (Proprio quello di cui abbiamo celebrato il funerale la scorsa settimana ahimè!) che mi ha sverginata e mi ha insegnato ogni cosa lasciandomi però, completamente libera anche se siamo stati amanti sino alla fine.-

Il ragazzo che non si era ancora ripreso completamente da quell'incredibile esplosione di sperma, si sentiva più confuso che mai ed incapace dunque di afferrare completamente il senso delle parole della zia che gli parlava di un marito cornuto, un rapporto incestuoso col fratello ed una vita sessuale da libertina nonostante la vicinanza del figlio.

-Ma zia, come fai a condurre quella vita con Marco ancora in casa?-

-Marco? Non pensare a lui col quale ho regolato i conti a tempo debito.

Ma adesso, non continuiamo a parlare!

Non sono venuto qui per parlare ma per fare l'amore con te, farti godere e godere anch'io col tuo bel pisellone che è già ritornato duro.-

Senza più parlare, già nuda, gli si era sdraiata sopra ed aveva cominciato a baciarlo in modo liquido e profondo ravanandogli il palato con la sua flessuosa lingua.

Il ragazzo rispondeva malamente incapace com'era di ricambiare un bacio così lascivo.

-Dovrò insegnarti a baciare una donna sulla bocca e temo che ti dovrò insegnare anche a baciarla tra le cosce.. l'hai mai fatto?-

-No!-

Era stata la sua risposta mentre la zia si girava mettendosi su di lui a 69.

Il ragazzo era sveglio e dopo le indicazioni della zia aveva già imparato riuscendo persino, con l'aiuto delle sue dita a farle avere un primo orgasmo.

-Sai Turi, anche tuo cugino la prima volta era timido e imbranato ma poi, con la mia guida ha imparato subito.-

A quelle parole il ragazzo aveva avuto un sobbalzo come fosse stato colpito da una scossa elettrica:

-Mio cugino chi?-

-Tuo cugino Marco, mio figlio!

Erano anni che trovavo ingiusto che sua madre andasse a letto con tutti quegli uomini e proprio a lui, il mio adorato figlio, la persona che più amo al mondo, negavo la possibilità di godere tra le mie braccia e delle mie grazie.

Era un sogno che coltivavo da tempo e finalmente, l'ho realizzato in treno mentre venivamo qui.-

Il ragazzo sempre più frastornato:

-Anche lui.. tuo figlio!?

Ma scusa, adesso che lui è nella camera accanto, cosa penserà e.. non è geloso se viene a sapere che sei qui adesso?-

-Ma che vai a pensare Turi?

Certo che lo sa che sono qui con te.

Abbiamo fatto l'amore prima che venissi da te e mentre io sono qui lui chissà dov'è a spassarsela!

Basta parlare Turi, adesso fammi godere ancora con la lingua che poi voglio portarti in paradiso insieme a me!-

Col trattamento di mani e di bocca della zia, il cazzo del ragazzo si era gonfiato a dismisura ed il fatto che lei, ogni volta che lo sentiva contrarre col pericolo che venisse ancora, si bloccava provocandogli dolorose fitte ai testicoli.

Giunta al culmine dell'eccitazione sia lei che il ragazzo, la zia gli si era portata sopra e se lo era infilato a candela cavalcandolo in modo selvaggio sino a farselo sborrare dentro.

Avevano goduto quasi insieme e nel momento dell'acme, lei lo aveva invitato a lasciarsi andare ed unire i suoi rantoli di piacere alle grida di godimento della zia.

-Amore, questo deve restare il nostro segreto e domani sera verrò ancora da te per una nuova lezione.

Capito.. domani acqua in bocca e comportiamoci come se non fosse successo niente.-

Dopo avergli ripulito il cazzo con la lingua, in un ultimo gesto osceno, la zia gli era montato a cavallo e dopo averglici fatto colare la sborra che aveva dentro di se, gliel'aveva spalmata sul petto come fosse una crema per la pelle.

Poi l'aveva leccato ed infine, con le labbra ancora umide di sperma, gli aveva augurato la buona notte sfiorandogli la bocca con un bacio lieve e sensuale.

Segue

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