Dopo il lungo volo, gita al faro

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saffico

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Spingi il bottone che abbassa la capote della Mini rossa che abbiamo affittato, ci mettiamo entrambe gli occhiali da sole d´ordinanza e siamo pronte per partire.
Colleghi il tuo telefono alla radio cosi da poter ascoltare la playlist che ti eri preparata per questo viaggio.
Il traffico non e´intenso ma ogni 300m c´e´un semaforo, ed ogni volta che metto la mano sul cambio, posi la tua mano sopra la mia, il tuo tocco gentile, delicato mi dai i brividi, queste tue mani che sanno toccare l´anima quando scrivono, queste tue mani che sanno dare un piacere difficile da mettere a parole.
Attraverso gli occhiali ci guardiamo, senza dire nulla, un silenzio carico di passione, che dura solo una manciata di secondi, prima che il semaforo diventi ancora verde.
Proseguiamo verso il Table Mountain, ma all´incrocio, invece di svoltare dove indicava il cartello, proseguo dritta.
“Il Table Mountain e´da quella parte Kitty” mi dici
“Si, cara, ma ho visto la tua faccia quando te l´ho proposto, e non mi sembravi troppo convinta, ma forse il piano B ti piacera´di piu´" replico.
Proseguiamo verso sud, passando lungo la costa, le strade sono poco trafficate, ecco passare Hermanus, e poi Gansbaai, per arrivare fino ad Agulhas.
In questa zona del Western Cape c´è davvero poco o niente. Siamo ben lontane dalla turistica Franschhoek ed il territorio è diventato, via via, sempre più brullo e disabitato. La zona è costellata da tante villette sul mare, ma sono tutte in costruzione. Questo fa presagire che, nei prossimi anni, probabilmente, la zona diventera´ una zona piu´ turistiaca.enterà più turistica
Parcheggio l´auto nel grande parcheggio vicino ad un faro, alto ed imponente, colorato di rosso e bianco, spicca indisturbato nel cielo blu, che sembra aver passato i suoi anni migliori
Mi guardi perplessa “perche´mi hai portata fino a qua?”
Ti guardo, “ti rocordi quando ci siamo dette che ci saremmo amate fino alla fine del mondo?questo e´ il punto piu´a sud del continente, e´letteralmente la fine del mondo”
Mi guardi ancora piu´perplessa, e poi all´unisono scoppiamo in una grande risata, “una cosa cosi sdolcinata non me l´aveva mai detta nessuno” .
“Troppo sdolcinata vero? Se stavamo sul Table Mountain ti avrei fatto toccare il cielo con un dito” replico.
e tu mi fai “Beh, il cielo con il tuo dito, e anche più di uno gia´me lo hai fatto toccare” e scoppiamo di nuovo a ridere.
Mi abbracci e mi stampi un bacio sulle labbra come se non ci fosse un domani.
Ti prendo la mano e ti conduco su un sentiero fatto di travi di legno tra le dune, per arrivare ai piedi del faro.
Il faro sembra in disuso, a poche centinaia di metri si erge un faro piu´ grande e moderno che sicuramente ha rimpiazzato, la porta d´ingresso sembra aperta, e decidiamo di entrare per vedere se riusciamo a salire in cima e vedere il panorama.
Cominciamo a salire i gradini della scala a chiocciola che ci porta su, saliamo e saliamo, fino ad arrivare fino in cima.
Entrambe abbiamo un po´il fiatone, saranno stati un centinaio di scalini, forse pure meno ma la sensazione era quella.
Un po´ con fatica apriamo la porta che ci porta sul balcone del faro, il panorama e´ bellissimo, di fronte a noi e´il punto in cui l´Oceano Indiano si scontra con l´Atlantico, dettaglio che puo´ sembrare banale, ma sono sempre stata un po´ ossessionata con con gli estremi geografici o per i punti in cui due mari si incontrano, come a Tarifa dove l´Atlantico si merge nel Mediterraneo.
Ci facciamo qualche selfie e qualche foto ricordo, poi visto il vento forte, decidiamo di rientrare all´interno del faro.
Mi prendi le mani e mi fai appoggiare contro la parete fredda del vetro che protegge dalla grande luce in disuso.
All´orecchio mi sussurri “E´ ora di amarci alla fine del mondo”.
Solo a quelle parole sento un fremito attraversarmi da capo a piedi, le tue mani scorrono lungo i miei fianchi, per poi infilarsi sotto al vestitino a fiori bianchi che indossavo.
Le nostre lingue gia´ stanno ispezionando la bocca dell´altra, sento la passione, ma non solo sessuale, sento l´íntensita´, il desidero di ricevere e di dare questo bacio, il desiderio di fondermi con te, sento questa connessione cosi intensa, sento che sei la mia meta´, con te mi sento completa.
Durante questo scambio di effusioni le tue mani mi afferrano i glutei, me li strizzi, sento le unghie sulla mia pelle, mi fa un po´male ma mi piace.
La mia micina e´ gia´ pronta, lubrificata, sento gli umori che impregnano lo slip.
La tua mano destra ha già´spostato il fine lembo di stoffa su un lato, sento due dita farsi largo tra le mie labbra.
Con l´altra mano, mi abbassi le spalline del vestito, mi afferri un seno da sopra il reggiseno. per poi farlo uscire.
Sono in balia di te.
Disegni cerchi perfetti con le tue dita attorno al clitoride senza toccarlo direttamente, come se fossi una novella Sonia Delaunay.
Inizi a scendere lentamente con la bocca, sul collo, poi scivoli verso il seno, con la mano me lo palpeggi, ma non riesci ad afferrarlo tutto con una sola mano, ti vedo sorridere, ti metto le mani nei capelli, ti massaggio la nuca “no pares Valeria”, con la lingua mi inumdisci l´areola per poi dedicarti al capezzolo, alzi lo sguardo e mi guardi dritta negli occhi, il tuo sguardo e´ pieno di lussuria.
L´altra mano si muove ancora decisa dentro di me, un fremito continuo mi attraversa ad ogni movimento, le gambe le sento gia´molli.
Sai che stai ottenendo il risultato che volevi ottenere, vedo sul tuo volto infinite sfumature di felicita´ e soddisfazione.
Ti inginocchi, mi annusi tra le cosce, e fai scivolare il perizome alle mie caviglie.
Inizi a baciarmi, li dove prima mi stavi strapazzando con le dita, adesso c´e´ il tocco delicato della tua bocca e la tua lingua, il cunnilinguo mi offre una sequenza di sensazioni incredibili.
I miei gemiti rimbombano nella stanza, amplificati, il vetro dietro di me e´appannato, immagino che anche tua stia godendo di questa situazione, sentirmi godere moltiplica anche le tue sensazioni.
Non ce la faccio piu´a trattenermi, vengo sussultando, vibrando, stringendo le gambe, ansimando, urlando, eiaculando sulle tue labbra. Prendi subito in custodia nella tua bocca il mio nettare, te lo gusti e lo deglutisci.
Io sono appoggiata con la schiena, sfinita per l´incredibile orgasmo che mi hai appena ragalato.
Ti rialzi lentamente, mentre sali, mi dai un piccolo mozzico sul seno.
“Non mi staccherei mai da questo seno” mi dici.
Si sente un forte rumore provenire dal fondo delle scale, probabilmente della porta metallica d´ingresso, poi delle voci venire dal basso.
Mi aiuti a risistemarmi, mi rimetto il seno dentro il reggiseno e mi tiro su il vestito, te raccogli le mutandine ma invece di consegnarmele le tieni in mano, mi dai un bacio sulla guancia, econ un sorriso malizioso te le infili in tasca.
Dopo un paio di minuti siamo raggiunte da una coppia di turisti, salutaimo, vedono che siamo un po´accaldate e con i capelli un po´scompigliati “Siete salite di corsa?” ci chiedono, ci guardiamo e simultaneamente annuiamo sorridendo e ci dirigiamo all´uscita e verso l´auto.
“E adesso dove andiamo? ” ti chiedo, metti la mano in tasca con l´intezione di ridarmi i miei slip ma tiri fuori il cartoncino del The Pink Candy Night Club” che ci aveva dato in mattinata Sherazade.
“Andiamo qua?”
scritto il
2022-09-10
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