Mi fai impazzire

Scritto da , il 2022-07-27, genere sentimentali

Lei sta ai fornelli, maglietta rossa e mutande solamente, capelli raccolti in una crocchia, piedi nudi, sperando di sconfiggere così il caldo.
“Senti, mi devi fare un favore” rompe il lungo e pensieroso silenzio, chiamandomi senza girarsi.
“Dimmi” apparecchiando per gli ospiti, mi fermo e aspetto istruzioni.
“Potresti masturbarmi, per favore? Mi si è piantato un pensiero in testa che mi sta tormentando.”
“Machecazz…?”
“Oh, senti, non posso fermarmi qui o si smonta la crema e poi stasera rimaniamo senza dessert” perentoria.
“Un ditalino, ho solo bisogno di un ditalino ma ho le mani occupate come vedi!”
Non posso che arrendermi e ubbidire, accostandomi alle sue spalle.
Inarca la schiena spingendo in fuori il culo per agevolarmi.
Le poggio la mano piena sul rigonfiamento della fica da dietro, massaggiandola attraverso il cotone degli slip.
Indubbiamente è già umida.
“Ma, scusa: a che stavi pensan…”
“Zitto che mi deconcentri, fai il tuo dovere”
Nicchio e continuo a strofinarle la vulva, spingendo un dito al centro ad intervalli imprevedibili.
Lei continua a girare la crema nella pentola a fuoco basso.
“Così, bravo” sussurra ad occhi chiusi “ma fai in fretta che non abbiamo molto tempo”
Come se dipendesse da me.
Scosto le mutandine e con medio ed anulare le massaggio il clitoride; alterno l’azione infilando un pollice nella fica di tanto in tanto. Le bacio il collo.
Lei ondeggia il bacino, mugolando.
Quando capisco che è il momento, mi arresto.
“Che cazzo fai, ti fermi ora?!”
“Spe, abbi fiducia” sento il bollore della crema sul fuoco.
Mi siedo per terra in mezzo alle sue gambe, spalle poggiate al forno, le abbasso le mutande alle ginocchia, le afferro le chiappe e mi porto il suo pube peloso alla faccia, con la lingua raggiungo il bordo delle sue labbra umide di muco e finalmente il clitoride.
“Sì, così, sbrigati, dai…”
Le mie mani le allargano la fica, le sue si aggrappano alla pentola e al cucchiaio in legno che continua a girare.
Succhio ritmicamente quella perla di carne, tra i suoi sospiri, le dita che massaggiano le grandi labbra e l’interno della fica, poi - mani a coppa sotto le sue chiappe - tutti e due i pollici dentro il suo buco e la mia bocca che continua a tormentarle il sesso, affamata.
È tutto un continuo ondeggiare tra me e lei e la crema che sbuffa nella pentola, bolle che esplodono.
E ancora e ancora, sempre più veemente, sempre mio rapido.
Finalmente lei si paralizza, sulle punte dei piedi, con un gemito strozzato, la sua fica che si contrae tra gli spasmi del suo perineo, per rilassarsi poi tra profondi e lenti sospiri.
Il mio viso è in fiamme, la lingua indolenzita.
“Mi hai fatto impazzire….”
Non le lascio terminare la frase e tiro uno schiocco con la mia bocca dalle sue grandi labbra.
“Anche tu…”
“Fammi finire, scemo….Mi hai fatto impazzire la crema”
Corrugo la fronte, la sua vagina pelosa mi fissa interrogativa.
“Ah!” Esclamo contrito, la mia bocca ancora impastata dei suoi umori. “Comprerò dei mignon”

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