Cap d'Agde

Scritto da , il 2022-07-03, genere etero

Cap d'Agde, Linguadoca, non distante da Montpellier, Francia; zona ad alta densità di turisti, soprattutto di un particolare tipo di turisti, quelli che frequentano il Village de naturist, la plage de naturist, di quelli cioè che non vogliono sentire addosso il peso dei vestiti in ogni occasione, ma soprattutto che si sentono liberi di esprimersi senza costrizioni.

Cammino per una stradina del villaggio, vengo dal superalimentari dove ho fatta la spesa di una settimana, le buste pesano e quelle due debosciate che dovevano venire a prendermi ancora non si sono viste.

Un signore con un piccolo van elettrico si offre di aiutarmi, accetto volentieri, sì abito con altre due amiche al "Le boudoir appartement naturiste cap d’agde" è gentile ad accompagnarmi, dico in francese al tipo che non stacca gli occhi dal mio seno.

Qui è normale incontrare per strada gente poco o nulla vestita, ed io non faccio eccezione col mio pareo blu e rosa legato in vita e le zeppe, non indosso altro ma lui non sta messo meglio di me, infradito, cappello, borsello e due baffoni che mi fanno ridere, e accanto al borsello un pene di tutto rispetto, anche io guardo che ti credi; tu guardi le mie tette e ci sta non le nascondo mica, anzi te le sbatto volentieri in faccia ma anche tu non sei messo male, ne lì sotto e neppure per il resto devo dire, sei un bell'uomo baffi a parte.

Ecco siamo arrivati, dico indicando il posto, abitiamo lì all'angolo da dove si vede il mare, bella terrazza ma terzo piano solo scale, mi dai una mano a portare tutto su, saprò ricompensarti, dico maliziosa.

Prendo due sacchi della spesa e lui l'altro e la cassa di birra, io gli cammino davanti il pareo che indosso cela ben poco.

Il mio culo ondeggia giusto davanti al suo naso e mentre salgo penso a ciò che ho visto prima e mi eccito all'idea di quello che vedrò una volta arrivata in cima.

Non ce la faccio a resistere, sono curiosa e raggiunto il secondo pianerottolo con la scusa di riposarmi mi giro et voilà mi ritrovo a guardare un bel manzo con una incredibile erezione.

Sorrido compiaciuta più a me stessa, lo guardo negli occhi e gli dico che manca solo un piano, ma se vuole la ricompensa gliela posso dare anche qua, lui mi sorride e poi mi dice che non c'è problema può aspettare.

E allora ricomincio a salire le scale, ma dopo due o tre scalini faccio cadere il pareo, ora può vedere proprio bene.

Arriviamo in cima, finalmente; io mi appoggio alla balaustra per guardare il mare, apparentemente, in realtà sporgo il culo indietro e devo dire che anche lui è stato subito reattivo e rapido a mettermi le sue mani calde sui fianchi.

Insieme alle mani sento premere qualcos'altro, duro e caldo, io sono un lago lì sotto e lui se ne accorge presto; inzuppa la punta del suo arnese megliore e poi spinge per entrare, avanti, la porta è aperta.

Entra tutto ma lentamente, facendomi gustare la penetrazione centimetro per centimetro poi finalmente la dolce tortura termina, è dentro tutto, sento sbattere le sue anche sulle mie chiappe.

Sì pure lo schiaffo, ci sta, e inizia il balletto; spinge un poco e poi si ritrae, due tre centimetri non di più poi avanti di nuovo, giusto per stimolarmi, eccome se mi stimola, mi giro e gli sorrido giusto per fargli capire che mi piace il gioco.

Lui ne tira fuori un po' di più poi di colpo dentro tutto, caldo, no bollente, io e lui. Siamo sotto il sole cocente, guardo giù, nel terrazzo sotto di noi una coppia è stesa prendere il sole, sono nudi anche loro, sono belli, e lei mi guarda, io le sorrido poi lei mi fa il segno dell'Ok e proprio in quel momento godo, il mio sorriso mi si trasforma nella smorfia del godimento, un urlo muto il mio, le braccia non mi reggono, quasi sbatto sul muretto che mi sostiene.

So che lui non ha finito ma non voglio che mi venga dentro, mi sfilo, lo prendo per i fianchi e gli sorrido, poi lo giro e lo appoggio allo stesso muretto di prima, mi accuccio e finisco il lavoro con la bocca.

Mi ci vuole poco e non tanto perché mi riconosco una certa bravura con i lavoretti di bocca, ma proprio perché lui è al limite, lo sento salire lo sperma, ne ho già il gusto in bocca e mi erutta in viso imbrattandomi una guancia e il mento.

Gli sorrido e poi lo mando via, ha avuto il suo premio ed è ora di entrare, apro la porta e chiamo le altre due per farmi dare una mano con la spesa.

Escono sul pianerottolo e mi guardano, io rido e dico che ho conosciuto un signore francese molto gentile che mi ha dato una mano a portare tutto su, che se aspettavo loro due ero ancora giù.

E già mi fanno eco le due, e lo sperma in faccia fa da prova vero, Annalisa sei proprio incorreggibile.

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