La famiglia 3 : Incesti e corna
di
Incest 2021
genere
tradimenti
-Mamma!-
Aveva Gridato la figlia sovrapponendo la sua voce alle grida di piacere della donna e i grugniti di suo figlio colti proprio nel momento in cui lui le stava scaricando dentro i suoi potenti fiotti di sperma.
-Mamma!-
Aveva ripetuto la ragazza mentre la mamma ansimante si era lasciata cadere sul corpo del figlio il cui respiro pesante la faceva salire e scendere in modo irregolare al ritmo del suo ansimare affannoso.
-Mamma!
Aveva continuato la figlia quando salita sul letto anche lei, le si era inginocchiata accanto ed aveva cominciato ad accarezzarle i capelli tempestandole il viso di dolci bacini.
Poi, sollevandosi e volgendosi verso il padre gli aveva detto:
-Papà, se devi andare al lavoro vai pure, io mi fermo un po' con la mamma e Luca .-
-Ok bambina vado ma mi raccomando non stancarti troppo che hai dormito davvero poco stanotte.-
L'aveva salutata così il padre lanciandole un bacio soffiato sulla mano senza neanche avvicinarsi per non interrompere quel languido momento che stava sbocciando tra la figlia, sua madre ed il suo amato fratello.
La magia di quell'abbraccio era palpabile nell'aria ed indescrivibile a parole.
Parlava per loro la magnificenza di quei tre corpi legati in un amplesso d'amore, di sesso e di peccato senza che si riuscisse a capire che dei tre avesse le maggiori colpe o chi al contrario era l'artefice di tanto sublime amore capace di travalicare ogni tabù ed ogni ipocrita convenzione.
Se il Canova avesse potuto dare un titolo a quella composizione di corpi sinuosi, bianchi, vibranti e lucidi, trasudanti umori di sudore e di godimento e con le bocche smaniosamente in cerca di baci le cui labbra schioccavano mentre le lingue si rincorrevano in una smaniosa ricerca di tregua tra intricati intrecci e vogliose di bere ognuno il succo dalle bocca degli altri: "Amore" l'avrebbe chiamato, semplicemente Amore! Il Canova.
"Amore e passione" avrebbe aggiunto il Vate.
Mentre le labbra della mamma, della figlia e del figlio cercavano il loro spazio in quel bacio così appassionato, le mani si muovevano smaniose su ogni lembo di pelle raggiungibile.
-Che bello.. che bello mamma.. lo sai mamma cosa voglio adesso?-
-Certo che lo so bambina e sono sicura che anche tuo fratello lo sappia!-
A quello scambio di battute il ragazzo aveva sorriso sornione e senza rispondere, aveva appoggiato una mano sulla testa della sorella e, mentre si sfilava dalla fica della mamma, l'aveva spinta verso il basso.
La ragazza aveva subito trovato le cosce della mamma ben aperte con la fica arrossata e dischiusa dalla quale colavano copiosi rivoli di profumati umori.
Accanto a lei, ugualmente in posizione supina giaceva suo fratello col cazzo umido e gocciolante mollemente piegato tra le gambe.
Un intenso afrore di sesso aveva pervaso piacevolmente le papille olfattive della ragazza che avrebbe saputo distinguere quegli odori tra mille così come tra i sapori che formavano il cocktail che fluiva tra le sue cosce, avrebbe immediatamente individuato quello dolciastro della sborra di suo fratello.
Dopo aver ben ripulito la fica della mamma regalandole anche un orgasmo con la sua lingua titillata ossessivamente sulla clitoride gonfia, si era dedicato al sesso del fratello lievemente barzotto.
-Vediamo in che condizioni è l'amichetto del fratellino!
Vediamo se dopo la mamma è completamente KO o se reagisce ancora alle labbra della sorellina che l'hanno svezzato alle sua prima sborrata nella bocca di una femmina.-
Erano bastate quelle poche parole vissute come una sfida che il pene semiaddormentato del fratello si scuotesse con alcune contrazioni prima di riprendere tra le sapienti labbra della sorella, il suo abituale turgore.
Mentre la ragazza faceva il pompino al fratello, la sua mamma le si era distesa supina tra le cosce riuscendo a farla godere con la lingua pochi secondi prima che anche il ragazzo sborrasse tra le labbra della sorella.
Finalmente appagati nel corpo e nello spirito i tre, dopo una doccia si erano finalmente seduti a tavola per una abbondante e ritemprante colazione.
-Mamma, noi sappiamo tutto dei rapporti tra te e papà e sappiamo anche, essendone protagonisti come è evoluto quel rapporto, ma non sappiamo nulla di come tutto sia cominciato e di come tu sia diventata la troia che sei con la complicità di papà nel suo ruolo di cornuto contento.
Ce ne vuoi parlare?-
Avevano chiesto quasi all'unisono i due ragazzi.
-Bene!-
Aveva esordito la mamma: "Aprite bene le orecchie perché questa è una storia davvero ingarbugliata."
-Dovete sapere che la mia non è mai stata una famiglia incestuosa anche se da bambini e poi da adolescenti, mi sono sempre divertita al gioco del dottore facendo le seghe a mio fratello.
Tra noi, altre al rito delle visite e dei normali toccamenti non vi era mai stato altro che le seghe che gli facevo.
Lui non mi aveva mai neanche sfiorata se non da sopra le mutandine e solo raramente.
Quel tipo di rapporto si era interrotto e mai più ripreso quando dal suo pisello erano apparse le prime goccioline bianche.
Ne avevo avuto un tale schifo che da quel momento avevo smesso di masturbarlo rifiutando persino di guardarlo quando si segava lui da solo.
Avevo ripreso a fare seghe ai maschi solo anni dopo alle medie.
Masturbavo il mio compagno di banco ed anche a lui era proibito toccarmi.
Quando eravamo stati scoperti dai ragazzi dei banchi accanto, avevo cominciato a fare seghe anche a loro a condizione che mantenessero il segreto.
Naturalmente, era loro interesse stare zitti anche perché al tempo avevo anche imparato ad accettare le sborrate che mi facevano in mano e che pulivamo subito coi fazzoletti.
Era capitato un giorno che il mio compagno di banco (Che anni dopo sarebbe diventato mio marito.. vostro padre!)non avesse il fazzoletto e per evitare di sporcare la gonna e il pavimento sotto il nostro banco, avevo accettato la sua idea di leccare insieme la mano ripulendola dalla sborra.
La cosa ci era piaciuta e da quel momento, non avremmo più avuto bisogno di fazzoletti giacché sia la sua cremina che quella degli altri nostri "complici" l'avremmo ripulita con le nostre lingue.
La storia si era ripetuta anche al liceo dove io ed il mio futuro sposo eravamo riusciti a condividere lo stesso banco.
Come già con mio fratello, anche con lui il rapporto era che io gli facevo le seghe mentre lui non poteva neanche sfiorarmi.
Tutto era cambiato il giorno in cui tornando da sola verso casa, mi aveva incrociata il prof. di filosofia che mi aveva offerto un passaggio in macchina.
Ad un certo punto, in uno spiazzo accanto ad un piccolo parco in città si era fermato e quello che sino a quel momento era stata una conversazione professore/studente, aveva cambiato tono:
-Ascolta Simona, io so che sei una ragazza seria ed è inutile che ti dica che sei molto bella.. la più bella di tutta la scuola sicuramente.
Però so anche che al tuo compagno di banco Roby, fai continuamente delle seghe in classe.
Naturalmente, non è mia intenzione denunciarti al preside per questo mi preme però farti una domanda: "Ti piace davvero masturbare i maschi o lo fai per pura trasgressione?"-
La domanda non mi aveva sorpresa ed in qualche modo ne ero già preparata.
Prima o poi doveva succedere che il mio percorso sessuale subisse una svolta.
Quella era l'occasione e poi, il prof. era giovane ed era un vero "Bonazzo" come dicevano le mie compagne di classe.
Credo che sia superfluo dire che gli avevo subito fatto una sega in macchina.
Il giorno dopo avevo raccontato l'accaduto a Roby il quale se ne era mostrato talmente entusiasta che mentre glielo raccontavo si era sborrato nelle mutande senza che io lo toccassi.
Mi aveva incoraggiata così a continuare e già al terzo incontro, gli avevo fatto un pompino con ingoio.
Roby (vostro padre) era sempre più entusiasta dall'evolvere degli eventi al punto che, quando gli avevo detto che mi aveva invitato a casa sua per vedere la famosa "Collezione di farfalle" non stava più nella pelle nell'attesa del mio resoconto.
Quella sera non ci eravamo visti ma gli avevo telefonato raccontandogli tutto.
Gli avevo spiegato che avevamo fatto l'amore e che mi era venuto sulla pancia.
Poi gli avevo ricordato che, essendo io ancora vergine mi aveva fatto un po' male ed ero subito dovuta correre a casa per mettermi a letto e che il giorno dopo non sarei andata a scuola.
Il secondo giorno a scuola mentre gli raccontavo più dettagliatamente la cosa, aveva tirato fuori il cazzo grosso e duro come non glielo avevo mai visto, davvero impressionante e per di più proprio in quella prima ora col prof. di filosofia in cattedra.
-Vai ancora stasera.. vai ancora e fate ancora l'amore ma fatti venire dentro stavolta e poi vieni a "studiare da me senza lavarti".
Pareva impazzito vostro padre e mi parlava col cazzo mostruosamente gonfio e gli occhi spiritati:
-Ma sei pazzo a dirmi di farlo venire dentro col rischio di rimanerci incinta?!-
-Quando ti vengono le tue cose?-
Mi aveva chiesto lui in modo concitato.
-Tra un paio di giorni!-
Avevo risposto.
-Magnifico! Magnifico! Secondo il metodo Ogino Knouss (Mi sono documentato sull'enciclopedia medica) prime delle mestruazioni non si è fertili e dunque, oggi puoi farti scopare e venire dentro senza problemi.-
Avevo fatto come mi diceva lui e quello stesso pomeriggio quando ero andata a casa sua per studiare, mi aveva leccata la fica ancora piena della sborra del prof. e poi avevamo fatto l'amore per la prima volta anche io e lui.-
segue
Aveva Gridato la figlia sovrapponendo la sua voce alle grida di piacere della donna e i grugniti di suo figlio colti proprio nel momento in cui lui le stava scaricando dentro i suoi potenti fiotti di sperma.
-Mamma!-
Aveva ripetuto la ragazza mentre la mamma ansimante si era lasciata cadere sul corpo del figlio il cui respiro pesante la faceva salire e scendere in modo irregolare al ritmo del suo ansimare affannoso.
-Mamma!
Aveva continuato la figlia quando salita sul letto anche lei, le si era inginocchiata accanto ed aveva cominciato ad accarezzarle i capelli tempestandole il viso di dolci bacini.
Poi, sollevandosi e volgendosi verso il padre gli aveva detto:
-Papà, se devi andare al lavoro vai pure, io mi fermo un po' con la mamma e Luca .-
-Ok bambina vado ma mi raccomando non stancarti troppo che hai dormito davvero poco stanotte.-
L'aveva salutata così il padre lanciandole un bacio soffiato sulla mano senza neanche avvicinarsi per non interrompere quel languido momento che stava sbocciando tra la figlia, sua madre ed il suo amato fratello.
La magia di quell'abbraccio era palpabile nell'aria ed indescrivibile a parole.
Parlava per loro la magnificenza di quei tre corpi legati in un amplesso d'amore, di sesso e di peccato senza che si riuscisse a capire che dei tre avesse le maggiori colpe o chi al contrario era l'artefice di tanto sublime amore capace di travalicare ogni tabù ed ogni ipocrita convenzione.
Se il Canova avesse potuto dare un titolo a quella composizione di corpi sinuosi, bianchi, vibranti e lucidi, trasudanti umori di sudore e di godimento e con le bocche smaniosamente in cerca di baci le cui labbra schioccavano mentre le lingue si rincorrevano in una smaniosa ricerca di tregua tra intricati intrecci e vogliose di bere ognuno il succo dalle bocca degli altri: "Amore" l'avrebbe chiamato, semplicemente Amore! Il Canova.
"Amore e passione" avrebbe aggiunto il Vate.
Mentre le labbra della mamma, della figlia e del figlio cercavano il loro spazio in quel bacio così appassionato, le mani si muovevano smaniose su ogni lembo di pelle raggiungibile.
-Che bello.. che bello mamma.. lo sai mamma cosa voglio adesso?-
-Certo che lo so bambina e sono sicura che anche tuo fratello lo sappia!-
A quello scambio di battute il ragazzo aveva sorriso sornione e senza rispondere, aveva appoggiato una mano sulla testa della sorella e, mentre si sfilava dalla fica della mamma, l'aveva spinta verso il basso.
La ragazza aveva subito trovato le cosce della mamma ben aperte con la fica arrossata e dischiusa dalla quale colavano copiosi rivoli di profumati umori.
Accanto a lei, ugualmente in posizione supina giaceva suo fratello col cazzo umido e gocciolante mollemente piegato tra le gambe.
Un intenso afrore di sesso aveva pervaso piacevolmente le papille olfattive della ragazza che avrebbe saputo distinguere quegli odori tra mille così come tra i sapori che formavano il cocktail che fluiva tra le sue cosce, avrebbe immediatamente individuato quello dolciastro della sborra di suo fratello.
Dopo aver ben ripulito la fica della mamma regalandole anche un orgasmo con la sua lingua titillata ossessivamente sulla clitoride gonfia, si era dedicato al sesso del fratello lievemente barzotto.
-Vediamo in che condizioni è l'amichetto del fratellino!
Vediamo se dopo la mamma è completamente KO o se reagisce ancora alle labbra della sorellina che l'hanno svezzato alle sua prima sborrata nella bocca di una femmina.-
Erano bastate quelle poche parole vissute come una sfida che il pene semiaddormentato del fratello si scuotesse con alcune contrazioni prima di riprendere tra le sapienti labbra della sorella, il suo abituale turgore.
Mentre la ragazza faceva il pompino al fratello, la sua mamma le si era distesa supina tra le cosce riuscendo a farla godere con la lingua pochi secondi prima che anche il ragazzo sborrasse tra le labbra della sorella.
Finalmente appagati nel corpo e nello spirito i tre, dopo una doccia si erano finalmente seduti a tavola per una abbondante e ritemprante colazione.
-Mamma, noi sappiamo tutto dei rapporti tra te e papà e sappiamo anche, essendone protagonisti come è evoluto quel rapporto, ma non sappiamo nulla di come tutto sia cominciato e di come tu sia diventata la troia che sei con la complicità di papà nel suo ruolo di cornuto contento.
Ce ne vuoi parlare?-
Avevano chiesto quasi all'unisono i due ragazzi.
-Bene!-
Aveva esordito la mamma: "Aprite bene le orecchie perché questa è una storia davvero ingarbugliata."
-Dovete sapere che la mia non è mai stata una famiglia incestuosa anche se da bambini e poi da adolescenti, mi sono sempre divertita al gioco del dottore facendo le seghe a mio fratello.
Tra noi, altre al rito delle visite e dei normali toccamenti non vi era mai stato altro che le seghe che gli facevo.
Lui non mi aveva mai neanche sfiorata se non da sopra le mutandine e solo raramente.
Quel tipo di rapporto si era interrotto e mai più ripreso quando dal suo pisello erano apparse le prime goccioline bianche.
Ne avevo avuto un tale schifo che da quel momento avevo smesso di masturbarlo rifiutando persino di guardarlo quando si segava lui da solo.
Avevo ripreso a fare seghe ai maschi solo anni dopo alle medie.
Masturbavo il mio compagno di banco ed anche a lui era proibito toccarmi.
Quando eravamo stati scoperti dai ragazzi dei banchi accanto, avevo cominciato a fare seghe anche a loro a condizione che mantenessero il segreto.
Naturalmente, era loro interesse stare zitti anche perché al tempo avevo anche imparato ad accettare le sborrate che mi facevano in mano e che pulivamo subito coi fazzoletti.
Era capitato un giorno che il mio compagno di banco (Che anni dopo sarebbe diventato mio marito.. vostro padre!)non avesse il fazzoletto e per evitare di sporcare la gonna e il pavimento sotto il nostro banco, avevo accettato la sua idea di leccare insieme la mano ripulendola dalla sborra.
La cosa ci era piaciuta e da quel momento, non avremmo più avuto bisogno di fazzoletti giacché sia la sua cremina che quella degli altri nostri "complici" l'avremmo ripulita con le nostre lingue.
La storia si era ripetuta anche al liceo dove io ed il mio futuro sposo eravamo riusciti a condividere lo stesso banco.
Come già con mio fratello, anche con lui il rapporto era che io gli facevo le seghe mentre lui non poteva neanche sfiorarmi.
Tutto era cambiato il giorno in cui tornando da sola verso casa, mi aveva incrociata il prof. di filosofia che mi aveva offerto un passaggio in macchina.
Ad un certo punto, in uno spiazzo accanto ad un piccolo parco in città si era fermato e quello che sino a quel momento era stata una conversazione professore/studente, aveva cambiato tono:
-Ascolta Simona, io so che sei una ragazza seria ed è inutile che ti dica che sei molto bella.. la più bella di tutta la scuola sicuramente.
Però so anche che al tuo compagno di banco Roby, fai continuamente delle seghe in classe.
Naturalmente, non è mia intenzione denunciarti al preside per questo mi preme però farti una domanda: "Ti piace davvero masturbare i maschi o lo fai per pura trasgressione?"-
La domanda non mi aveva sorpresa ed in qualche modo ne ero già preparata.
Prima o poi doveva succedere che il mio percorso sessuale subisse una svolta.
Quella era l'occasione e poi, il prof. era giovane ed era un vero "Bonazzo" come dicevano le mie compagne di classe.
Credo che sia superfluo dire che gli avevo subito fatto una sega in macchina.
Il giorno dopo avevo raccontato l'accaduto a Roby il quale se ne era mostrato talmente entusiasta che mentre glielo raccontavo si era sborrato nelle mutande senza che io lo toccassi.
Mi aveva incoraggiata così a continuare e già al terzo incontro, gli avevo fatto un pompino con ingoio.
Roby (vostro padre) era sempre più entusiasta dall'evolvere degli eventi al punto che, quando gli avevo detto che mi aveva invitato a casa sua per vedere la famosa "Collezione di farfalle" non stava più nella pelle nell'attesa del mio resoconto.
Quella sera non ci eravamo visti ma gli avevo telefonato raccontandogli tutto.
Gli avevo spiegato che avevamo fatto l'amore e che mi era venuto sulla pancia.
Poi gli avevo ricordato che, essendo io ancora vergine mi aveva fatto un po' male ed ero subito dovuta correre a casa per mettermi a letto e che il giorno dopo non sarei andata a scuola.
Il secondo giorno a scuola mentre gli raccontavo più dettagliatamente la cosa, aveva tirato fuori il cazzo grosso e duro come non glielo avevo mai visto, davvero impressionante e per di più proprio in quella prima ora col prof. di filosofia in cattedra.
-Vai ancora stasera.. vai ancora e fate ancora l'amore ma fatti venire dentro stavolta e poi vieni a "studiare da me senza lavarti".
Pareva impazzito vostro padre e mi parlava col cazzo mostruosamente gonfio e gli occhi spiritati:
-Ma sei pazzo a dirmi di farlo venire dentro col rischio di rimanerci incinta?!-
-Quando ti vengono le tue cose?-
Mi aveva chiesto lui in modo concitato.
-Tra un paio di giorni!-
Avevo risposto.
-Magnifico! Magnifico! Secondo il metodo Ogino Knouss (Mi sono documentato sull'enciclopedia medica) prime delle mestruazioni non si è fertili e dunque, oggi puoi farti scopare e venire dentro senza problemi.-
Avevo fatto come mi diceva lui e quello stesso pomeriggio quando ero andata a casa sua per studiare, mi aveva leccata la fica ancora piena della sborra del prof. e poi avevamo fatto l'amore per la prima volta anche io e lui.-
segue
1
0
voti
voti
valutazione
4.2
4.2
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
La famiglia 2: Mamma e figlioracconto sucessivo
La famiglia 4 - La mamma scopa con tutti.
Commenti dei lettori al racconto erotico