Evelina e la cena con il dottor Frugone

Scritto da , il 2022-05-05, genere etero

I


Evelina si sente euforica. Per la prima volta dopo tanto,uscirà con uomo. Il suo dottore,il
ginecologo che da cinque anni la segue,ha accettato l'invito a cena.
Dottor Emilio Frugone,quando si dice,il destino nel nome. Uno con un cognome così, non
poteva fare altro che il ginecologo.
Lo sa,è il suo mestiere ma,dopo anni che le ravanava la bagiggia,cosi,le sembrava giusto
osare e chiedere.
Quei meravigliosi occhi blu profondo,ogni volta che ne incrociava lo sguardo.
E ripensa all'incidente che l'ha portata, per l'ennesima volta, a sdraiarsi a gambe aperte sul
lettino,con le gambe aperte e la vagina esposta.
E poi c’era stata Francesco. Al solo pensiero le tornava quell’eccitazione provata su quel lettino, unita all’imbarazzo che un’altra donna la penetrasse con un giocattolo erotico nel tentativo di disincastrarle quell’aggeggio infernale.
LA cosa divertente era che, quell’atto con Francesca, le era piaciuto enormemente. E aveva voglia di ripeterlo. Non subito. Prima c’era lui, Emilio.
Optò per un abito lungo e nero stretto in vita da una sottile cinta di cotone con fibbia metallica chiara. Sotto optò per un intimo nero con il pizzo. Non potè fare a meno di ricordare Emilio, quando era rientrato nello stanzino e lei aveva colto la sua cerniera abbassata. Segno che lui era rimasto ad osservare dal buco della serratura e le aveva guardate. Si era masturbato mentre vedeva due donne che scopavano tra loro? Oppure è stata una semplice dimenticanza? E’ andato in bagno e…

Lui gli apre la porta. Raggiante, in un completo blu scuro e un garofano all’occhiello. Raggiante e luminoso come un sole d’Estate. E quegli occhi così profondi..
La porta in un locale del centro, con vista sul fiume. Si parlano con un certo imbarazzo, raccontandosi le loro storie, le loro vite. Fino a poco tempo prima, Evelina era per Emilio una paziente come tante. Certo, deve averne viste parecchie di vagine nel corso della sua carriera: giovani, vecchie, pelose, rasate, strette, larghe. Lì, sempre con le dita a frugare, ad osservare, analizzare. E Francesca, che faceva? Immaginava di trovare la passera giusta per poter farsi avanti…
“Era da tempo che volevo chiederti di uscire ma non avevo il coraggio” disse il dottor Frugone “Trovo che tu sia una donna fantastica”
Evelina arrossì, soffocò un grazie e poi aggiunse “Avevo sempre considerato che, per il fatto che io fossi una tua paziente, il rapporto fosse puramente professionale. Ma, dopo il fatto con Francesca…” lui sospirò e lì, Evelina, capì che in quel sospiro, c’era qualcosa di profondo “Ci hai spiate, vero?”
Lui, tenta di negare poi, di fronte allo sguardo di Evelina, si arrende all’evidenza “Sì, non ho potuto fare a meno di fare il guardone” sorrise “Ora mi giudicherai male e non vorrai più vedermi?”
“No, non giudico e posso capirti. Devo confessarti che, l’operazione di Francesca è stata una cosa che mi è piaciuta farla. Ha fatto scoprire il lato lesbo che era nascosto in me” scoppia a ridere
“Francesca fa questo effetto”
E lì capisce anche che Francesca ed Emilio hanno avuto una storia. O ce l’hanno ancora, clandestina, all’insaputa della fidanzata Valeria. Ma non vuole indagare sull’argomento. Ora c’è lei ed Emilio. E quella cena con la vista sul fiume illuminato.
Evelina ha il cuore che batte a mille quando lui le chiede di salire a casa sua. Lei annuisce vigorosamente. In fondo, era lì anche per quello, no?

Si baciano nel buio del suo appartamento. Le mani di lui che cominciano a viaggiare sul suo vestito, palpando. E lei che gli slaccia la cinta, gli abbassa la zip dei pantaloni, che gli abbassa mutande e tutto il resto. Duro come l’acciaio, Evelina ha un’esplosione di desiderio nel cervello.
Nudi, sul tappeto, lui si fermò un attimo, sovrastandola e guardandola negli occhi. Lei, agganciati in quel blu intenso che freme di desiderio.
Lui che, deciso, entra in lei e comincia a muoversi fuori e dentro, senza staccare gli occhi da quelli di lei.
E lei che si sentì rinascere come non le capitava più da parecchio tempo. Lei che lo afferra per i fianchi. Lei che desidera che non smetta. Lei che vuole che esplodano insieme..

Nudi e felici. Sono uno accanto all’altro, la mano di lei in quella di lui, come due adolescenti inesperti che hanno fatto sesso per la prima volta e hanno scoperto le gioie che il sesso comporta.
“Uh” fece lei
“Come ti senti?” chiese lui
“Viva” ride
“Idem” scoppiò a ridere lui
“Ci voleva un giocattolo erotico per farci sbloccare”
“Il giocattolo, tu, Francesca e io”
Si girò verso di lui, gli accarezzò il petto, lo baciò “Dimmi che non è solo una fase passeggera”
Lui la guardò “Vuoi una relazione stabile?”
“Lo so che è troppo presto. Non parlo di legame vero e proprio ma, di un’assidua frequentazione”
“Il sesso con te è stato fantastico” disse lui “E sarei uno stupido se me ne andassi via ora”
“Devo confessarti anche che..insomma, mi imbarazza un po’ ma..”
“Ti sei presa una cotta per Francesca?”
“Sì”
“Immaginavo”
“Sei arrabbiato?”
“No, anche io ho una cotta per Francesca. Beh..” e lasciò in sospeso non sapendo come proseguire
“Hai una storia con lei?”
“Non si può definire storia ma, sì, ogni tanto facciamo sesso”
“Immaginavo”
“Ora lo chiedo a te: sei arrabbiata?”
“In altre circostanze avrei detto di sì. Ma, a questo punto, direi che nulla mi importa”
“Allora, questo mi porta a porti una domanda: e se, dovesse capitare che si faccia un’uscita a tre?”
Evelina lo osservò attentamente, cercando di capire se stesse scherzando o meno. Ma, vedendo la serietà sul suo volto, rispose “Potrei farci un pensierino”
Poi si chinò su di lui e cominciò a baciarlo. Evelina e la sua nuova rinascita. Sarebbe stato interessante, dopotutto.





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