Mia sorella 4° - Una sega al buio

Scritto da , il 2022-04-10, genere incesti

Quel primo approccio "del 3° tipo" con mia sorella, coi suoi baci appassionati, la disinvoltura con la quale mi aveva messo la lingua in bocca e le sue parole per tranquillizzarmi e farmi capire che un bacio tra fratelli non era poi così diverso da quello tra estranei anche se la morale corrente ed i tabù imposti dalla chiesa erano di diverso parere, mi avevano eccitato ed al tempo stesso, alquanto turbato.

Quando ci eravamo lasciati le sue parole continuavano a moltiplicarsi e rintonare come un eco nel mio cervello.

Mi rendevo conto in quel momento dell'enorme differenza che vi era tra noi in fatto di emancipazione sessuale.

In verità trovavo davvero strana la cosa giacché, io vivevo in città coi miei genitori mentre lei viveva coi nonni e gli altri nostri due fratelli in un paesino di campagna.

Considerando la sicurezza con la quale mi aveva coinvolto nei suoi baci così appassionati, mi erano passati per la mente orribili pensieri sui rapporti tra lei e gli altri nostri fratelli più grandi.

Quel pensiero mi aveva angosciato sino al momento in cui vi era stato un chiarimento senza possibilità di equivoci.

Dunque, dopo quell'inaspettato saluto, erano passati due giorni prima che si ripresentasse una nuova situazione di intimità ed era stato proprio quello strusciare tra i nostri corpi in bagno e il bacio appassionato che ne era seguito.

-Sai, mi piace quando mi baci fratellino ma non mi piace che il tutto si esaurisca in un tempo cosi rapido e senza un seguito.

Mi piacerebbe stasera poterti incontrare quando i nostri dormono.-

Mi aveva detto tra le altre cose mentre andavamo in spiaggia dove la presenza di altri, ci avrebbe impedito di parlare ancora delle nostre cose segrete.

Quello che stavo vivendo, i turbamenti che mi provocava e la coscienza che mi stavo velocemente liberando dai pregiudizi che ancora impregnavano la società nella quale vivevo (Ipocrita e bigotta) mi permetteva di immaginare uno sviluppo davvero anticonformista nel rapporto con mia sorella che già sentivo di amare e non più di un amore fraterno.

In spiaggia disteso ad occhi chiusi sulla sdraio, sentivo mia sorella parlare e scherzare cogli amici e la sua voce mi giungeva sensuale e provocante come se si stesse rivolgendo a me con parole d'amore e provocazioni erotiche.

-Ehi! Cosa stai sognando!-

Mi aveva detto Roberto facendomi sobbalzare quando mi ero reso conto di avere il costume scandalosamente gonfio a causa di una poderosa erezione.

Fortunatamente le ragazze, compreso mia sorella, avevano ignorato il fatto o forse, non se ne erano neanche accorte mentre i ragazzi, parevano imbarazzati in vece mia.

Rosso in viso dalla vergogna, mi ero alzato e rivestito in fretta e poi, dopo aver salutato tutti, ero andato al lavoro.

Quella stessa sera, dopo cena, i miei si erano messi davanti alla TV mentre io e mia sorella eravamo andati sul lungomare a prendere un gelato e fare una passeggiata insieme ai nostri amici.

Al nostro rientro, il papà era già a letto mentre la mamma era appisolata con la TV accesa.

Mentre io ero in bagno, la mamma e mia sorella avevano aperto il mobile letto e lo avevano preparato per me.

Quella notte ero piuttosto agitato ed avevo impiegato un bel po' prima di addormentarmi.

Ad un certo punto, nel cuore della notte con la stanza completamente al buio, ero stato svegliato da una mano che mi accarezzava il viso mentre due labbra carnose si appoggiavano alle mie.

Era mia sorella in ginocchio accanto al mio letto.

-Ehi!-

Avevo saputo solo esclamare dalla sorpresa.

-Sccc.. zitto, sono io!-

Aveva bisbigliato lei mentre con la lingua si faceva largo tra le mie labbra e con la mano sotto il lenzuolo, accarezzava il mio pene ancora molle.

-Ehi, cosa fa il tuo amichetto dorme?-

Io non le avevo risposto ma avevo cominciato a ansimare piano mentre il mio membro si ingrossava alle sue carezze.

La sua lingua mi faceva impazzire coi suoi guizzi nella mia bocca mentre la sua mano era oramai impegnata in una sega che ben presto mi aveva fatto sborrare tra le sue dita e sulla mia pancia.

-Buona notte porcello ma sappi che non finisce qui e che mi sei debitore di un orgasmo.-

Mi aveva baciato sulla fronte prima di alzarsi e sparire nel buio dal quale era spuntata.

segue

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