Una famiglia normale 2

di
genere
incesti

La nostra, è considerata da tutti una famiglia "Normale" per come appariamo agli occhi di tutti con la nostra "Normalità" di atteggiamenti e relazione con gli altri, compreso tutti i componenti delle famiglie di mio padre e mia madre e tutti gli amici e conoscenti tra i quali, il mio fidanzato e la ragazza di mio fratello.

Tutto normale dunque, ciò che si vede stando fuori dalla porta che ci separa dal resto del mondo.

Superato l'uscio di casa però, tutto cambia!

In casa da soli, lontani dagli occhi del mondo, viviamo in assoluta promiscuità e quando siamo in vena di ammucchiate, ogni ruolo è a disposizione, compreso quelli omo e bisex, che ognuno mette a disposizione degli altri.

Da soli però, sia io che gli altri componenti di questa famiglia "Per niente normale" ci riserviamo un proprio spazio interpretando anche un proprio ruolo individuale.

A me piace molto immaginare di essere la Lolita nelle mani di un pervertito (Mio padre!) incapace di vivere un rapporto normale con la moglie che lo tradisce.

Oppure la ragazzina lesbica che coinvolge la mamma nei suoi giochi saffici o ancora, la sorellina che ama traviare il fratello un po' imbranato.

Naturalmente, per ognuno di questi ruoli, nel tempo mi ero creata una adeguata scorta di toys adatti all'uso.

In particolare, ho un enorme plug col quale riesco ad inculare tutti i componenti della famiglia.

Mio fratello invece, ama calarsi nel ruolo di amante di sua madre puttana che tradisce il marito con mille maschi.

Il rapporto col padre invece è quello della checca che interpreta alla perfezione indossando i miei vestiti e capi intimi.

Papà e mamma stanno al gioco assecondando le nostra fantasie, anche le più perverse.

Tra loro invece, oltre che vivere come un dono di Dio il rapporto con me e mio fratello, hanno una storia antica con una coppia con la quale hanno condiviso tutto della loro evoluzione sessuale cominciata sin da quando frequentavano lo stesso liceo.

Uno scambio di coppia completo in cui loro quattro erano anche al centro di incontri con altre persone da soli (Nel senso che sia le donne che gli uomini, potevano cercare piacere anche al di fuori del gruppo portando coi loro racconti sempre nuovi argomenti piccanti per tenere accesa e viva la loro relazione ) o in compagnia.

La cosa filava in perfetta armonia con grande complicità e soddisfazione di tutti.

Il problema che aveva turbato mio padre segnandone in modo indelebile i suoi comportamenti, si era verificato in occasione di una scappatella in solitario di mia madre a pochi giorni dal rientro dal viaggio di nozze.

Quella sera mia madre, aveva deciso di passarla (Come peraltro aveva già fatto altre volte prima che si sposassero) da sola, con la coppia amica con l'intenzione di lesbicare con la moglie mentre il marito, nel ruolo di guardone, si sarebbe solo masturbato.

Mia madre in quel periodo aveva un lieve disturbo all'utero che l'aveva obbligata a sospendere la pillola e non essendo in programma una scopata col maschio, era uscita sicura e senza alcuna protezione.

La cosa però, si era complicata quando, mentre giocava con l'altra donna, in casa si erano presentati tre maschioni stranieri tra i quali, un nero piuttosto tozzo, panciuto e con una faccia segnata da enormi labbra sporgenti.

Gli altri due erano biondi, alti dall'aspetto di nordici o slavi.

Si trattava di tre perfetti sconosciuti che l'uomo aveva incontrato quel pomeriggio in aeroporto e che aveva invitato sapendo quanto quel tipo di sorpresa piacesse a mia madre.

Alla vista delle due donne che facevano l'amore, i tre si erano subito ingrifati e prima ancora di spogliarsi, si erano gettati come cani in calore sulle due donne.

-Ce li hai i preservativi?-

Aveva chiesto mia madre in piena eccitazione per via della donna che, per nulla turbata da quella sorpresa, continuava a leccarle la fica.

-No, gli ultimi li abbiamo finiti ieri sera, ma tanto non servono!-

Aveva risposto l'uomo sapendo che mia madre era protetta dalla pillola.

-No.. no cazzo, mandali via.. mandali via, ho un'infiammazione ed ho dovuto sospendere la pillola.-

I tre maschioni intanto, avevano sfoderato le loro sciabole e agitandosi come una muta di cani in calore, avevano cominciato a prendere contatto coi corpi nudi, accaldati ed invitanti col loro odore di sesso, delle due donne.

-Che cazzo fanno!? Mandali via?-

Neanche il tempo di finire la frase che uno dei due biondi, senza troppi complimenti le aveva allargato le cosce e l'aveva infilzata come un pollo mentre il nero, tenendole la testa glielo aveva messo in bocca.

Il terzo, aveva girato la moglie e, facilitato dalla saliva e dagli abbondanti umori tra le cosce, glielo aveva infilato nel culo.

A quel punto, l'eccitazione di mia madre aveva preso il sopravvento dandole solo il tempo di gridare "Di a questi bestioni di non venirmi dentro e sfilarsi quando stanno per sborrare!"

Naturalmente, sordi ad ogni raccomandazione ed eccitati come bestie, si erano scaricati tutti in ogni buco disponibile delle due donne mentre a quello spettacolo, il marito si consumava di seghe incapace di ogni altro tipo di intervento sui tre cazzoni assatanati.

Mia madre sarebbe dovuta rientrare per mezzanotte ma quell'imprevisto, l'aveva tenuta impegnata sino all'alba quando i tre (Fortunatamente di uno sperduto paese russo) l'avevano riaccompagnata a casa.

Prima di lasciarla scendere dall'auto, il nero l'aveva presa per i capelli e le aveva sborrato ancora in bocca.

Giunta a casa in preda alla disperazione, mia madre non aveva avuto il coraggio di raccontare ogni cosa al marito e gettandosi sul letto, aveva allargato le cosce con la fica incredibilmente aperta e gonfia gli aveva gridato: "Scopami!"

Nella sua mente sconvolta, quella richiesta doveva servire a neutralizzare, col seme del marito quello degli altri.

Erano passati due giorni prima che lei trovasse il coraggio di raccontare ogni cosa.

Il giorno prima il suo ginecologo le aveva dato la pillola del giorno dopo avvisandola però, che l'effetto non era garantito e che, nel caso fosse stata positiva, avrebbe dovuto abortire se proprio non voleva tenerlo.

Naturalmente il medico era convinto che l'eventuale gravidanza fosse del marito e che non volevano tenerlo per via della loro giovane età.

Quando aveva raccontato ogni cosa a mio padre, aveva avuto inizio un calvario psicologico che aveva gettato mio padre in uno stato di frustrazione e mia madre sull'orlo di una crisi nervosa.

All'esito positivo della gravidanza "Che fare?" era la domanda che li aveva angosciati per settimane.

Infine, affidandosi alla sorte ed al calcolo delle possibilità (In fondo quella sera l'avevano impregnata due biondi, il marito stesso ed un nero e dunque le probabilità che il bimbo fosse di colore era di uno a quattro!) avevano deciso di tenerlo e nel peggiore dei casi, avevano progettato di trasferirsi in Africa dove avevano una piccola azienda in società con dei locali.

Nove mesi di angoscia quando finalmente il bambino li aveva salutati esibendo, insieme ad un potente vagito, gli occhi verdi della mamma ed i capelli neri del papà.

Aveva partorito in Africa ed era nato mio fratello, figlio di mio padre, come avrebbe confermato il DNA.

Tutto era finito bene lasciando però, un segno indelebile nella mente di mio padre che io cerco di guarirgli regalandogli tutta me stessa.. anima e corpo con infinito amore.

segue

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scritto il
2024-01-26
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