La quarantena con la mia sorellastra capitolo 2

di
genere
incesti

Passarono due giorni da quella sera, eravamo soli a cena come al solito e io stavo cucinando per entrambi, lei nel frattempo come ogni sera era intenta a bere fino allo sfinimento infatti era dall'inizio della quarantena che la sera visto che non poteva uscire rimaneva in casa a scollarsi birre a profusione finché non stava male, ma quella sera mentre era nella sua stanza a consumare la prima birra la sento urlare al telefono, non capivo bene cosa diceva e decisi di avvicinarmi per sentire meglio e quando lo feci mi resi conto che parlava con il suo ragazzo, gli diceva cose come: "fai schifo", "non farti vedere mai più", "devi morire" e nel mentre piangeva e urlava a squarciagola, alla fine la conversazione si concluse con un: "non chiamarmi mai più basta" e l'unica cosa che si sentiva erano le sue lacrime soffocate probabilmente dalla faccia sul cuscino.
Avevo quasi finito di cucinare e la vidi arrivare in cucina con un'aria da zombie, le dissi che era pronto e poteva iniziare a sedersi ma lei mi rispose: "non ho fame, preferisco stare da sola in salone." Afferrò la cassa di birre ancora sigillata e se ne andò in salone, io evitai di insistere, le feci un piatto e lo misi nel microonde poi mi misi a tavola e mangiai la mia cena da solo.
Qualche ora dopo ero nella mia stanza a leggere e iniziai a sentire di nuovo urla ma questa volta sembrava non stesse parlando con nessuno, tuttavia decisi di ignorare la cosa visto che probabilmente era ubriaca fradicia e stava delirando, neanche una mezz'oretta dopo calò il silenzio, poco dopo ancora mi alzai per andare il bagno e notai che la porta nella sua stanza era aperta e lei non c'era, decisi di entrare a curiosare ma non trovai niente di che, poi preso da un gesto di bontà decisi di andare a vedere se aveva preso sonno in salone così poteva andarsene nella sua stanza.
Apri la porta del salone e vidi in primis tutte le bottiglie di quella cassa che aveva preso per terra vuote e lei stessa sul divano, aveva la sua solita tuta in pile e la sua felpa di pile che però era totalmente aperta e sotto indossava solo un reggiseno in pizzo nero, stava dormendo con la bocca spalancata e un braccio praticamente a terra, provai a svegliarla muovendole un po' il braccio e poi dicendole di svegliarsi ma niente era praticamente collassato, probabilmente aveva bevuto davvero troppo, al contrario di lei Il mio cazzo quando la vide si svegliò immediatamente, ripensandoci non fu una buona idea ma visto che non si svegliava decisi di approfittare, iniziai palpeggiando le sue fantastiche tette in maniera molto cauta, lei non accusava minimamente e a quel punto decisi di cacciare fuori il cazzo che stava soffocando nelle mutande, iniziai strofinandolo sulle sue tette ma poi passai alla portata principale, la sua bocca era già lì spalancata e io non resistivo più quindi decisi di infilare inizialmente solo la punta nella sua bocca ma quando vidi che non reagiva minimamente iniziai ad andare fino in fondo, continuai a farmelo succhiare per un po' mentre lei dormiva sempre profondamente e arrivato al limite preso dalla foga sborrai sul suo viso facendo finire anche qualche goccia in bocca, aveva la faccia piena di sborra e subito pensai che dovevo pulirla o la mattina dopo sarei morto, presi dei tovagliolini e puli tutto, finito di pulire le diedi un bacio visto che probabilmente sarebbe stata la mia ultima occasione e poi andai anche io a dormire.
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scritto il
2022-01-15
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