Una Babba Natale un pò.... biricchina
di
yuba
genere
etero
L’ipermercato è preso d’assalto dagli ultimi ritardatari per gli acquisti di Natale, carrelli che sbordano di ogni bene, cestini, cibo, bottiglie di vino, panettoni, regali…tutti frenetici e se vogliamo anche un po' incazzati, meno male che è Natale…
Nell’ingresso del ipermercato due simpatici folletti , accolgono i bimbi, per accompagnarli nella casa di Babbo Natale. L’ingresso al Polo Nord, rappresenta per tanti piccini l’entrata in un sogno….un intenso profumo di cannella e zucchero filato, tantissimi alberi di Natale carichi di palline, nastri colorati e luci, costeggiano un lunghissimo tappeto rosso, insieme a enormi lecca lecca a forma di cuore , e di bastoni a righe bianche e rosse per terminare in un intarsiato trono di legno e velluto , su cui siede un simpatico Babbo Natale, un signorone di circa 80 anni, i suoi capelli lunghi bianchi scendono da sotto un morbido cappello con un enorme pon pon che si appoggia sulla sua spalla…la sua barba anch’essa bianca e morbida scende sul suo pancione… la casacca di fustagno rosso, tenuta chiusa da un cinturone di cuoio marrone, appare un po' strettina.
Accanto a lui, un enorme buca delle lettere rossa, due grandissime renne in peluche e due Babbe Natale, aiutano i bimbi a sedersi sulle gambone del Babbo e li accompagnano dopo aver confidato i propri desideri, a imbucare la loro letterina.
Ho scelto quest’anno di fare anche io la Babba per guadagnare qualche soldino in più e realizzare qualche desiderio… indossiamo un miniabito di velluto rosso con il fondo delle maniche e della gonna in piume bianche, il corpetto stretto intrecciato riveste il torace, spingendo e valorizzando il decolté, le spalle nude, rese lucide e brillanti da un olio secco spruzzato che modifica il colore in relazione alla luce di una enorme palla in vetro sospesa sopra di noi.
Un elegante stivale nero… con un tacco altissimo, con lacci di raso intrecciati sul davanti, copre la gamba fino al ginocchio… i capelli avvolti in una morbida freccia e fermati da un cappello rosso identico a quello di Babbo Natale…
Il bimbo accompagnato dai genitori entra percorrendo il tappeto…si legge nei loro occhi la trepidazione, l’emozione, la fantasia, l’entusiasmo quando giunti davanti al Babbo Natale devono pensare a cosa fare a cosa chiedergli… tra le Babbe io sono la più esuberante, mi piace giocare, questo vestitino corto e aderente stimola i miei desideri e appetiti più profondi, un venticello si sprigiona da alcuni ventilatori, sollevando le gonne e sventolando dolcemente le piume.
Il piccolino impacciato dondola su se stesso, un piedino posto in avanti e l’altro più indietro il visino arrossato…ci avviciniamo dolcemente a lui, ci chiniamo per metterci alla sua altezza e per metterlo a suo agio ma, mentre le mie colleghe si piegano sulle gambe, io preferisco chinare in avanti la schiena… e questa azione crea interessanti reazioni nei papà e di istinto anche nelle mamme… il dietro dell’ abito, seguendo il movimento scopre le mie lunghe gambe affusolate e muscolose, alla lunga coda che si trova dietro di noi, e durante alcuni movimenti anche le mie natiche tonde e morbide appaiono sornione.
I papà chi più chi meno, dopo essersi messi in coda iniziano estasiati a seguire tutti i miei movimenti, (anche i nonni devo dire, non scherzano affatto)…alcuni fanno finta di nulla, tengono d’occhio la moglie e quando la percepiscono distratta si intrufolano veloci sotto la gonna per scoprire tutto ciò che viene parzialmente svelato, altri non provano paura e timore e anche davanti agli occhi assassini della moglie che lo fulminano, partono con complimenti animati mentre si concentrano ingordi scivolando lungo le cosce, scorrendo nell’interno di esse per palpeggiare le morbide natiche. Volano e insulti, e violenti scappellotti sulla nuca…
OH OH OH !!! urla Babbo Natale, un bimbo biondo con grandi occhi azzurri attende il suo turno per sedersi sulle gambe del Babbo, lo accompagna il suo papà un uomo, solo, molto elegante, silenzioso che mi osserva con discrezione, se incrocia i miei occhi abbassa subito lo sguardo... dolce, giovane e timido papà…alza i tuoi occhi e guardami… mi avvicino al suo piccolino, chinandomi gli mostro le gambe…volutamente esagero il movimento spingendo la gonna leggermente più in su…i glutei sodi si mostrano, un filo di pizzo rosso decora lo spazio tra le mie natiche, scivolando ad ogni movimento su e giù e approfondendosi nella pelle della mia natura morbida e vellutata… deglutisce volge lo sguardo ma poi viene nuovamente rapito dai mei movimenti lenti e sensuali…il bimbo scoppia a piangere, distraendolo, lo prendo per mano e ci avviciniamo a Babbo Natale che lo accoglie subito abbracciandolo, si siede sulla sua gamba e gli sporge una grande letterina, i suoi desideri non sono scritti ma disegnati, forse è troppo piccolo e non è ancora capace di farlo, inizia con entusiasmo a parlare, a raccontare i suoi sogni, Babbo lo accompagna ad imbucare la letterina, e gli regala un enorme lecca lecca.
Lo accompagno tenendolo per mano verso l’uscita, il suo papà, mi guarda come non vedesse una donna da tempo, sta tremando, emana un buon profumo di sandalo, i suoi occhi da vicino sono azzurri come quelli del bambino, una tonalità di azzurro come il cielo terso in una calda giornata d’estate…
Posso sentire l’odore del mare, e la brezza marina se li guardo intensamente…il mio seno spinto dal corsetto sborda generosamente, lasciando coperti i capezzoli imprigionati in questa armatura...si tuffa dentro, rotolando e scivolando approfondendosi nella stoffa, scorrono a fatica, il tessuto è stretto, rigido, spingono, li sento accarezzare, se lo guardo li allontana subito…il volto arrossato e sudato…d’istinto gli prenderei il viso tra le mani e lo premerei contro il mio seno fino a fargli perdere il respiro…lo obbligherei a stare li a guardarmi…a volermi…un pendaglio della collana si sgancia rotolando a terra, si china e mi chino per cercarlo, i nostri volti sono vicinissimi posso sentire il suo respiro caldo scorrermi sulla pelle…scivolare e impregnarsi nella carne, nei visceri…mi sento impossessata…vorrei essere posseduta…il medaglione è sotto ad un sacco di iuta pieno di regali, lo solleva e da gentiluomo prova a riagganciare la collana, le sue dita calde mi sfiorano il seno, i capezzoli subito pronti e ingordi di emozioni, si inturgidiscono, stretti e torturati…
Cosa ha questo papà, diversamente da altri che mi scatena questi desideri??…in fondo tutti mi guardano, e non faccio nulla per non farmi guardare…anzi la loro bramosia, la loro voglia di ribaltarmi da qualche parte, gli scappellotti e gli insulti delle moglie gelose…mi eccitano
Escono dalla porta ci salutiamo con la mano…e spariscono nel nulla. Lo penso…e sento che anche lui lo fa, percepisco delle vibrazioni … il pomeriggio passa frenetico, incessante…confuso…poche ore alla chiusura dell’ipermercato… devo prendermi un attimo di pausa…devo fare la pipì, mi scappa da ore ormai e non sono più in grado di trattenerla…una corsa veloce, la toilette delle donne, è accanto a quelle degli uomini, una coda di donne attende il suo turno per entrare …zompetto, stringo le gambe, mi concentro …santo cielo fate in fretta, mi scappa, da morire, se fossi un maschietto prenderei il mio bastone e potrei pisciare ovunque, li ho sempre invidiati davvero
…un addetto delle pulizie esce dai servizi dei maschi, fa una incredibile fatica a liberare il carrello che rimane incastrato nella porta, lasciandola aperta, in lontananza un uomo dopo aver chiuso la sua zip rimettendo a posto la sua asta, si appresta a lavarsi le mani, alza lo sguardo per osservarsi allo specchio e con le mani ancora bagnate si sistema i capelli…
…lo riconosco è lui, e lui mi riconosce riflessa nello specchio…lo saluto con la mano, mi sorride…esce subito “guarda che il bagno delle donne dell’ultimo piano è libero sai…prima non ho visto nessuno in coda, se vuoi ti accompagno”…mentre cammina le sue mani sanno di profumo di sapone al talco…intenso forte, “mia madre ha portato via Andrea, e ho deciso di rimanere perché mi hanno detto che quasi alla chiusura offrono un aperitivo ai clienti…e così”…mi sembra meno imbarazzato di prima forse si tratteneva per via del bimbo… in effetti davanti alla porta del bagno non c’è nessuno…se mi aspetti faccio in fretta, mi giro verso di lui “puoi solo gentilmente tirarmi giù la zip del vestito che ho dietro, altrimenti proprio non posso farla…o mi piscio sui piedi”…la sua mano è calda e la sento tremare mentre afferra il pernetto per tirarmela giù, il dorso della mano accarezza la mia pelle, fino al fondo della schiena…rabbrividisco…”aspettami arrivo subito”, mi guarda i suoi occhi lucidi…entro veloce, la porta non rimane chiusa, la serratura rotta…”eih! scusami non so neanche come ti chiami…puoi venire a tenermi la porta, perfavore?”…”mi chiamo Marco, ma non posso entrare è il bagno delle donne”… “entra chiudi la porta a chiave così penseranno che è fuori servizio…ma muoviti non ce la faccio più”.
Uno scroscio intenso e violento rumoreggia nel bagno…”che goduria”, la porta socchiusa, e lui dapprima girato di schiena, si volta osservandomi mentre da in piedi, un po' accovacciata faccio la pipì…dopo aver tolto l’abito e appoggiato ad un gancetto sulla porta resto nuda, con indosso solo il reggiseno e gli stivali… l’ambiente è in penombra e un neon rotto lampeggia, illuminandomi la pelle… apro un fazzoletto di carta che avevo in mano e tenendolo aperto lo faccio scorrere sulla mia vulva, avanti e dietro e passandolo tra le grandi e piccole labbra…mi avvicino ad un piccolo lavandino, l’acqua scorre, mi accorgo che mi sta guardando, senza farglielo capire…i suoi occhi azzurri brillano…mi piace che mi osserva così…riempio la mano di schiuma e inizio a massaggiarmi dolcemente i palmi, tra le dita, gli avambracci…risalgo sulle braccia fino al collo, le passo intorno, la schiuma scivola sul reggiseno di pizzo bianco trasparente che si inzuppa, aderendo ai capezzoli finalmente liberi dalla forzatura…poi ribagno le mani e dolcemente scivolo sul Monte di Venere, liscio, morbido, caldo, la mano aperta carica di schiuma e acqua solcare le grandi e piccole labbra, le allargo con le dita e strofino il mio bottone turgido e caldo…dolcemente…lo guardo…il suo volto è arrossato…ha sganciato il bottone del pantalone…”il tuo cazzo sta crescendo…da quanto tempo è che non ti scopi una donna?” prima ti voglio fare impazzire…voglio sentire che ti stai eccitando che mi vuoi…poi giochiamo insieme, papino”
L’acqua abbondante scroscia nel lavandino e la afferro versandomela addosso…mi risciacquao” scusami potresti afferrare da quel rotolo un po' di carta…sai sono tutta bagnata e mi devo asciugare”…deglutisce…il suo pacco è visibilmente ingrandito…”vorrei toccarlo…ma lo toccherò.
Entra con un mucchietto di carta in mano, me lo sporge e afferro la sua mano accompagnandola sul mio corpo…è tremendamente imbarazzato…subito trattenuta poi…trascinata istintivamente da quello che sta accadendo…scorre sul collo sulle braccia, sul mio seno…strofinando il tessuto bagnato…i capezzoli puntano sotto la sua mano…si ferma un attimo, la mia vulva bagnata calda, ingorga attende la sua dose …poi riprende dapprima ancora con me che lo piloto …proseguiamo…ora giù sul mio ventre, sento cambiare il suo respiro… mentre appoggiamo la carta ormai intrisa di acqua sulla mia vulva…tamponiamo, strisciamo…la carta si frantuma cadendo in piccoli pezzi, lasciando la sua e la mia mano nude appoggiate a contatto con la mia pelle calda….mi accarezzo tramite lui, gli sposto la mano avanti e indietro, il suo dito centrale strofina il mio clitoride che pulsa sotto a lui, e invade la fessura chiusa…desiderosa, sollevo la mia mano…non smette… continua, avidamente mentre i miei umori gli colmano le dita e la mano…afferro la sua zip, e libero il suo bastone turgido, il glande già scoperto, eretto…sfilo velocemente i suoi pantaloni e rimane dritto, all’interno di un cespuglio riccio e morbido….le mie dita scorrono subito li, penetrando diffondendosi in questa boscaglia…mentre mi penetra con un dito, con violenza spinge intensamente, allargo leggermente le gambe, ora la mia mano scorre sull’asta, trascinando la sua pelle con le unghie, emette un gemito…lo serro stretto tra il pollice e il medio, stretto, trascinando la mano su e giù…i suoi umori caldi iniziano a colare…mi avvicino con la bocca alla sua e le nostre lingue si avvinghiano tra di loro…amalgamandosi, avvolgendosi…deglutisco…la sua saliva è tanta… e si miscela perfettamente con al mia…allargo le gambe davanti a lui afferro il suo cazzo caldo e lo strofino sulla fessura, bagnata….velocemente su e giù…il suo glande arrossato, dilatato punta nella mia grotta, si approfondisce, penetra…è grosso, caldo, mi afferra dalle natiche e mi solleva premendo la mia schiena contro la porta della toilette…spinge con irruenza, entrando tutto, le sue mani comprimo le mie natiche e mi preme contro di lui… violento, passionale, percepisco caldo, molto caldo…afferro i suoi testicoli, li premo con la stessa irruenza con cui lui mi sta possedendo senza remore e senza paure…sembra affamato, disperato….in grifato…i testicoli caldi pulsano e la pelle è tesa e lucida…mi piace sentirli pulsare nella mano…stanno per esplodere…mi morde un labbro mentre urla dal piacere, riempendomi di lui del suo nutrimento caldo e abbondante…preme ancora una volta con violenza…allargo le grandi labbra mentre lo fa per esporre il clitoride all’ultimo sfregamento…un brivido violento…i miei respiri sono dei lamenti …il mio corpo travolto da un orgasmo intenso…mi aggrappo a lui mentre faccio scorrere sulla sua schiena le mie unghie rosse affilatissime…
Travolti da un incontro per caso…i nostri corpi sembrano bloccati, I respiri affannati, il cuore impazzito che batte senza tregua…sudati, avvinghiati, i nostri umori amalgamati, ancora dentro di me e …restiamo li per non so per quanto tempo, uniti…fino a quando il suo bastone ormai ammosciato fuoriesce da me…
mi guarda i suoi occhi azzurri brillano, risento di nuovo la brezza marina che mi travolge … prende il mio abito, mi aiuta a indossarlo, sistemo il mio seno nel corsetto e lui solleva amorevolmente la zip, quella zip dal quale è nato tutto…accompagna il perizoma sul per le mie gambe…sollevando dolcemente la gonna del vestito, si avvicina con la bocca al mio Monte di Venere , lo bacia e scorre velocemente la sua lingua nello spazio della fessura per nutrirsi di noi….
Mi prende per mano e usciamo dal bagno… una voce chiama dall’interfono “tra 10 minuti inizia l’aperitivo di Natale, vi aspettiamo numerosi”
Scendiamo al piano di sotto…” adesso devo proprio andare”, bisogna riordinare il Polo Nord
Baciandomi la mano …”grazie questo è stato il più bel regalo di Natale che potessi ricevere…ci rivediamo, non possiamo perderci…””non ci penso davvero…tra qualche giorno sarò anche la befana.. se vuoi sono qui….”
e…..buon Natale a tutti
Nell’ingresso del ipermercato due simpatici folletti , accolgono i bimbi, per accompagnarli nella casa di Babbo Natale. L’ingresso al Polo Nord, rappresenta per tanti piccini l’entrata in un sogno….un intenso profumo di cannella e zucchero filato, tantissimi alberi di Natale carichi di palline, nastri colorati e luci, costeggiano un lunghissimo tappeto rosso, insieme a enormi lecca lecca a forma di cuore , e di bastoni a righe bianche e rosse per terminare in un intarsiato trono di legno e velluto , su cui siede un simpatico Babbo Natale, un signorone di circa 80 anni, i suoi capelli lunghi bianchi scendono da sotto un morbido cappello con un enorme pon pon che si appoggia sulla sua spalla…la sua barba anch’essa bianca e morbida scende sul suo pancione… la casacca di fustagno rosso, tenuta chiusa da un cinturone di cuoio marrone, appare un po' strettina.
Accanto a lui, un enorme buca delle lettere rossa, due grandissime renne in peluche e due Babbe Natale, aiutano i bimbi a sedersi sulle gambone del Babbo e li accompagnano dopo aver confidato i propri desideri, a imbucare la loro letterina.
Ho scelto quest’anno di fare anche io la Babba per guadagnare qualche soldino in più e realizzare qualche desiderio… indossiamo un miniabito di velluto rosso con il fondo delle maniche e della gonna in piume bianche, il corpetto stretto intrecciato riveste il torace, spingendo e valorizzando il decolté, le spalle nude, rese lucide e brillanti da un olio secco spruzzato che modifica il colore in relazione alla luce di una enorme palla in vetro sospesa sopra di noi.
Un elegante stivale nero… con un tacco altissimo, con lacci di raso intrecciati sul davanti, copre la gamba fino al ginocchio… i capelli avvolti in una morbida freccia e fermati da un cappello rosso identico a quello di Babbo Natale…
Il bimbo accompagnato dai genitori entra percorrendo il tappeto…si legge nei loro occhi la trepidazione, l’emozione, la fantasia, l’entusiasmo quando giunti davanti al Babbo Natale devono pensare a cosa fare a cosa chiedergli… tra le Babbe io sono la più esuberante, mi piace giocare, questo vestitino corto e aderente stimola i miei desideri e appetiti più profondi, un venticello si sprigiona da alcuni ventilatori, sollevando le gonne e sventolando dolcemente le piume.
Il piccolino impacciato dondola su se stesso, un piedino posto in avanti e l’altro più indietro il visino arrossato…ci avviciniamo dolcemente a lui, ci chiniamo per metterci alla sua altezza e per metterlo a suo agio ma, mentre le mie colleghe si piegano sulle gambe, io preferisco chinare in avanti la schiena… e questa azione crea interessanti reazioni nei papà e di istinto anche nelle mamme… il dietro dell’ abito, seguendo il movimento scopre le mie lunghe gambe affusolate e muscolose, alla lunga coda che si trova dietro di noi, e durante alcuni movimenti anche le mie natiche tonde e morbide appaiono sornione.
I papà chi più chi meno, dopo essersi messi in coda iniziano estasiati a seguire tutti i miei movimenti, (anche i nonni devo dire, non scherzano affatto)…alcuni fanno finta di nulla, tengono d’occhio la moglie e quando la percepiscono distratta si intrufolano veloci sotto la gonna per scoprire tutto ciò che viene parzialmente svelato, altri non provano paura e timore e anche davanti agli occhi assassini della moglie che lo fulminano, partono con complimenti animati mentre si concentrano ingordi scivolando lungo le cosce, scorrendo nell’interno di esse per palpeggiare le morbide natiche. Volano e insulti, e violenti scappellotti sulla nuca…
OH OH OH !!! urla Babbo Natale, un bimbo biondo con grandi occhi azzurri attende il suo turno per sedersi sulle gambe del Babbo, lo accompagna il suo papà un uomo, solo, molto elegante, silenzioso che mi osserva con discrezione, se incrocia i miei occhi abbassa subito lo sguardo... dolce, giovane e timido papà…alza i tuoi occhi e guardami… mi avvicino al suo piccolino, chinandomi gli mostro le gambe…volutamente esagero il movimento spingendo la gonna leggermente più in su…i glutei sodi si mostrano, un filo di pizzo rosso decora lo spazio tra le mie natiche, scivolando ad ogni movimento su e giù e approfondendosi nella pelle della mia natura morbida e vellutata… deglutisce volge lo sguardo ma poi viene nuovamente rapito dai mei movimenti lenti e sensuali…il bimbo scoppia a piangere, distraendolo, lo prendo per mano e ci avviciniamo a Babbo Natale che lo accoglie subito abbracciandolo, si siede sulla sua gamba e gli sporge una grande letterina, i suoi desideri non sono scritti ma disegnati, forse è troppo piccolo e non è ancora capace di farlo, inizia con entusiasmo a parlare, a raccontare i suoi sogni, Babbo lo accompagna ad imbucare la letterina, e gli regala un enorme lecca lecca.
Lo accompagno tenendolo per mano verso l’uscita, il suo papà, mi guarda come non vedesse una donna da tempo, sta tremando, emana un buon profumo di sandalo, i suoi occhi da vicino sono azzurri come quelli del bambino, una tonalità di azzurro come il cielo terso in una calda giornata d’estate…
Posso sentire l’odore del mare, e la brezza marina se li guardo intensamente…il mio seno spinto dal corsetto sborda generosamente, lasciando coperti i capezzoli imprigionati in questa armatura...si tuffa dentro, rotolando e scivolando approfondendosi nella stoffa, scorrono a fatica, il tessuto è stretto, rigido, spingono, li sento accarezzare, se lo guardo li allontana subito…il volto arrossato e sudato…d’istinto gli prenderei il viso tra le mani e lo premerei contro il mio seno fino a fargli perdere il respiro…lo obbligherei a stare li a guardarmi…a volermi…un pendaglio della collana si sgancia rotolando a terra, si china e mi chino per cercarlo, i nostri volti sono vicinissimi posso sentire il suo respiro caldo scorrermi sulla pelle…scivolare e impregnarsi nella carne, nei visceri…mi sento impossessata…vorrei essere posseduta…il medaglione è sotto ad un sacco di iuta pieno di regali, lo solleva e da gentiluomo prova a riagganciare la collana, le sue dita calde mi sfiorano il seno, i capezzoli subito pronti e ingordi di emozioni, si inturgidiscono, stretti e torturati…
Cosa ha questo papà, diversamente da altri che mi scatena questi desideri??…in fondo tutti mi guardano, e non faccio nulla per non farmi guardare…anzi la loro bramosia, la loro voglia di ribaltarmi da qualche parte, gli scappellotti e gli insulti delle moglie gelose…mi eccitano
Escono dalla porta ci salutiamo con la mano…e spariscono nel nulla. Lo penso…e sento che anche lui lo fa, percepisco delle vibrazioni … il pomeriggio passa frenetico, incessante…confuso…poche ore alla chiusura dell’ipermercato… devo prendermi un attimo di pausa…devo fare la pipì, mi scappa da ore ormai e non sono più in grado di trattenerla…una corsa veloce, la toilette delle donne, è accanto a quelle degli uomini, una coda di donne attende il suo turno per entrare …zompetto, stringo le gambe, mi concentro …santo cielo fate in fretta, mi scappa, da morire, se fossi un maschietto prenderei il mio bastone e potrei pisciare ovunque, li ho sempre invidiati davvero
…un addetto delle pulizie esce dai servizi dei maschi, fa una incredibile fatica a liberare il carrello che rimane incastrato nella porta, lasciandola aperta, in lontananza un uomo dopo aver chiuso la sua zip rimettendo a posto la sua asta, si appresta a lavarsi le mani, alza lo sguardo per osservarsi allo specchio e con le mani ancora bagnate si sistema i capelli…
…lo riconosco è lui, e lui mi riconosce riflessa nello specchio…lo saluto con la mano, mi sorride…esce subito “guarda che il bagno delle donne dell’ultimo piano è libero sai…prima non ho visto nessuno in coda, se vuoi ti accompagno”…mentre cammina le sue mani sanno di profumo di sapone al talco…intenso forte, “mia madre ha portato via Andrea, e ho deciso di rimanere perché mi hanno detto che quasi alla chiusura offrono un aperitivo ai clienti…e così”…mi sembra meno imbarazzato di prima forse si tratteneva per via del bimbo… in effetti davanti alla porta del bagno non c’è nessuno…se mi aspetti faccio in fretta, mi giro verso di lui “puoi solo gentilmente tirarmi giù la zip del vestito che ho dietro, altrimenti proprio non posso farla…o mi piscio sui piedi”…la sua mano è calda e la sento tremare mentre afferra il pernetto per tirarmela giù, il dorso della mano accarezza la mia pelle, fino al fondo della schiena…rabbrividisco…”aspettami arrivo subito”, mi guarda i suoi occhi lucidi…entro veloce, la porta non rimane chiusa, la serratura rotta…”eih! scusami non so neanche come ti chiami…puoi venire a tenermi la porta, perfavore?”…”mi chiamo Marco, ma non posso entrare è il bagno delle donne”… “entra chiudi la porta a chiave così penseranno che è fuori servizio…ma muoviti non ce la faccio più”.
Uno scroscio intenso e violento rumoreggia nel bagno…”che goduria”, la porta socchiusa, e lui dapprima girato di schiena, si volta osservandomi mentre da in piedi, un po' accovacciata faccio la pipì…dopo aver tolto l’abito e appoggiato ad un gancetto sulla porta resto nuda, con indosso solo il reggiseno e gli stivali… l’ambiente è in penombra e un neon rotto lampeggia, illuminandomi la pelle… apro un fazzoletto di carta che avevo in mano e tenendolo aperto lo faccio scorrere sulla mia vulva, avanti e dietro e passandolo tra le grandi e piccole labbra…mi avvicino ad un piccolo lavandino, l’acqua scorre, mi accorgo che mi sta guardando, senza farglielo capire…i suoi occhi azzurri brillano…mi piace che mi osserva così…riempio la mano di schiuma e inizio a massaggiarmi dolcemente i palmi, tra le dita, gli avambracci…risalgo sulle braccia fino al collo, le passo intorno, la schiuma scivola sul reggiseno di pizzo bianco trasparente che si inzuppa, aderendo ai capezzoli finalmente liberi dalla forzatura…poi ribagno le mani e dolcemente scivolo sul Monte di Venere, liscio, morbido, caldo, la mano aperta carica di schiuma e acqua solcare le grandi e piccole labbra, le allargo con le dita e strofino il mio bottone turgido e caldo…dolcemente…lo guardo…il suo volto è arrossato…ha sganciato il bottone del pantalone…”il tuo cazzo sta crescendo…da quanto tempo è che non ti scopi una donna?” prima ti voglio fare impazzire…voglio sentire che ti stai eccitando che mi vuoi…poi giochiamo insieme, papino”
L’acqua abbondante scroscia nel lavandino e la afferro versandomela addosso…mi risciacquao” scusami potresti afferrare da quel rotolo un po' di carta…sai sono tutta bagnata e mi devo asciugare”…deglutisce…il suo pacco è visibilmente ingrandito…”vorrei toccarlo…ma lo toccherò.
Entra con un mucchietto di carta in mano, me lo sporge e afferro la sua mano accompagnandola sul mio corpo…è tremendamente imbarazzato…subito trattenuta poi…trascinata istintivamente da quello che sta accadendo…scorre sul collo sulle braccia, sul mio seno…strofinando il tessuto bagnato…i capezzoli puntano sotto la sua mano…si ferma un attimo, la mia vulva bagnata calda, ingorga attende la sua dose …poi riprende dapprima ancora con me che lo piloto …proseguiamo…ora giù sul mio ventre, sento cambiare il suo respiro… mentre appoggiamo la carta ormai intrisa di acqua sulla mia vulva…tamponiamo, strisciamo…la carta si frantuma cadendo in piccoli pezzi, lasciando la sua e la mia mano nude appoggiate a contatto con la mia pelle calda….mi accarezzo tramite lui, gli sposto la mano avanti e indietro, il suo dito centrale strofina il mio clitoride che pulsa sotto a lui, e invade la fessura chiusa…desiderosa, sollevo la mia mano…non smette… continua, avidamente mentre i miei umori gli colmano le dita e la mano…afferro la sua zip, e libero il suo bastone turgido, il glande già scoperto, eretto…sfilo velocemente i suoi pantaloni e rimane dritto, all’interno di un cespuglio riccio e morbido….le mie dita scorrono subito li, penetrando diffondendosi in questa boscaglia…mentre mi penetra con un dito, con violenza spinge intensamente, allargo leggermente le gambe, ora la mia mano scorre sull’asta, trascinando la sua pelle con le unghie, emette un gemito…lo serro stretto tra il pollice e il medio, stretto, trascinando la mano su e giù…i suoi umori caldi iniziano a colare…mi avvicino con la bocca alla sua e le nostre lingue si avvinghiano tra di loro…amalgamandosi, avvolgendosi…deglutisco…la sua saliva è tanta… e si miscela perfettamente con al mia…allargo le gambe davanti a lui afferro il suo cazzo caldo e lo strofino sulla fessura, bagnata….velocemente su e giù…il suo glande arrossato, dilatato punta nella mia grotta, si approfondisce, penetra…è grosso, caldo, mi afferra dalle natiche e mi solleva premendo la mia schiena contro la porta della toilette…spinge con irruenza, entrando tutto, le sue mani comprimo le mie natiche e mi preme contro di lui… violento, passionale, percepisco caldo, molto caldo…afferro i suoi testicoli, li premo con la stessa irruenza con cui lui mi sta possedendo senza remore e senza paure…sembra affamato, disperato….in grifato…i testicoli caldi pulsano e la pelle è tesa e lucida…mi piace sentirli pulsare nella mano…stanno per esplodere…mi morde un labbro mentre urla dal piacere, riempendomi di lui del suo nutrimento caldo e abbondante…preme ancora una volta con violenza…allargo le grandi labbra mentre lo fa per esporre il clitoride all’ultimo sfregamento…un brivido violento…i miei respiri sono dei lamenti …il mio corpo travolto da un orgasmo intenso…mi aggrappo a lui mentre faccio scorrere sulla sua schiena le mie unghie rosse affilatissime…
Travolti da un incontro per caso…i nostri corpi sembrano bloccati, I respiri affannati, il cuore impazzito che batte senza tregua…sudati, avvinghiati, i nostri umori amalgamati, ancora dentro di me e …restiamo li per non so per quanto tempo, uniti…fino a quando il suo bastone ormai ammosciato fuoriesce da me…
mi guarda i suoi occhi azzurri brillano, risento di nuovo la brezza marina che mi travolge … prende il mio abito, mi aiuta a indossarlo, sistemo il mio seno nel corsetto e lui solleva amorevolmente la zip, quella zip dal quale è nato tutto…accompagna il perizoma sul per le mie gambe…sollevando dolcemente la gonna del vestito, si avvicina con la bocca al mio Monte di Venere , lo bacia e scorre velocemente la sua lingua nello spazio della fessura per nutrirsi di noi….
Mi prende per mano e usciamo dal bagno… una voce chiama dall’interfono “tra 10 minuti inizia l’aperitivo di Natale, vi aspettiamo numerosi”
Scendiamo al piano di sotto…” adesso devo proprio andare”, bisogna riordinare il Polo Nord
Baciandomi la mano …”grazie questo è stato il più bel regalo di Natale che potessi ricevere…ci rivediamo, non possiamo perderci…””non ci penso davvero…tra qualche giorno sarò anche la befana.. se vuoi sono qui….”
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