...disegni il mio corpo sulla tela

di
genere
etero

( questo racconto è la continuazione delle calze velate, tacco 12 e che il gioco prosegua)
….sono sdraiata nel mio letto ma giro e rigiro, avrei potuto rimanere li accanto a lui, dormire con lui ma domani mattina la sveglia ribelle mi scaraventerà giù dal letto per partecipare ad un concorso che attendo da tempo…..non riesco a placare il mio corpo assalito da emozioni che da molto tempo non provavo, un incontro accaduto per caso e mi sono lasciata travolgere…le vibrazioni della pelle e il richiamo della carne, hanno vinto sulla mente impedendo di far si che vinca sempre e rovini tutto….sento ancora il suo profumo sul mio corpo… il profumo delle nostre pelli unite insieme, un connubio afrodisiaco…. vorrei che si potessero imprigionare addosso, in ogni angolo del mio corpo, della mia pelle, sentire i suoi umori scivolarmi caldi e conservarli fino al prossimo incontro…
Entro nella doccia, che già sta versando acqua da un po', un vapore intenso, appanna i vetri della cabina, e lo specchio…un colpo di mano e mi riesco a intravedere in un piccolo spazio…mi vedo bella …come forse come non mi sono mai vista...e opera sua di quello che mi ha fatto provare… il mio viso rilassato, i miei occhi più lucidi e luminosi del solito…mi infilo nella doccia, prima con piede, l’acqua è davvero calda…mi intrufolo evitando il getto dell’acqua per cercare di raggiungere il miscelatore e ridurre la temperatura.
Il getto copioso versa e rimango li ferma immobile, il volto verso l’acqua, che scorre abbondante, scivolando sulla mia pelle… mi accarezzo dolcemente, risentendo le sue mani scorrere su di me sui miei seni, i miei capezzoli turgidi che fremono al mio sfioramento…ora correre sul mio Monte di Venere nudo…e scendere rapidi sulle mucose ancora calde e umide….un brivido….scorro la mano aperta sulla mia vulva ingorda, avida instancabile…affondo delicatamente un dito nella fessura , i suoi umori sono ancora abbondanti dentro di me, lo percepisco dalle vibrazioni che provo toccandomi… una lieve passata e il dito intriso di me e di lui affonda nella mia bocca…il suo sapore scorre dentro di me…lo assaporo fino all’ultimo goccio facendolo scorrere nella bocca e avvolgendolo con la lingua…inzuppo la spugna di acqua e bagnoschiuma….poi con mio rammarico di eliminare le ultime tracce di lui…la faccio scivolare sul mio corpo….dal collo slitta sulle spalle, sulle braccia, risale calda sui miei seni prosperosi, intorno ai capezzoli…la strizzo e abbondante schiuma li colora di rosa…poi scende rapida sul ventre, massaggiando le pieghe dell’inguine, intorno al bacino…sulle natiche… nello spazio nascosto tra di loro, e poi rapidamente risalire sopra la fessura, tra le grandi e piccola labbra...movimenti dolci caldi, circolari, ora giù per gambe fino ai piedi…solleticarmi scorrendola velocemente tra le dita, una dopo l’altra, ultima abbondante risciacquata, e e apprezzo la tantissima schiuma scorrere e venire trascinata via…
Gocciolante rimango davanti allo specchio, osservo il mio corpo, mentre lo avvolgo nel telo, e non credo di avere un corpo così speciale da essere immortalato su una tela…..davvero non credo di essere così….va beh se si pensano i quadri del Botero i suoi modelli erano “robustelli”…..quando lo vedrò glie lo chiederò…... un suono…sono arrivati dei messaggi….mi batte forte il cuore…
“non riesco a stare senza di te…la mia anima è la tua anima, la mia pelle è la tua pelle…ho procurato una tela adatta a ritrarti…possiamo iniziare domani…se puoi”
Le mani mi tremano, il cuore batte coì forte che lo percepisco nelle orecchie, nelle tempie…se guardassi la mia volontà andrei da lui subito, adesso…”devi resistere...domani in fondo non è così lontano!!”
“anche io non posso stare senza di te…ci vediamo domani pomeriggio…sono curiosa di vedere che cosa sei capace di creare partendo da me…un bacio, notte”
Mi corico nuda, avvolgendo il mio corpo nel lenzuolo di raso…che mi solletica la pelle, inizio a fantasticare come vestirmi, che intimo indossare, o non indossare...lo voglio stupire, lo voglio sconvolgere…intanto rivedo tutti gli attimi caldi e passionali che abbiamo vissuto e fremo solo a pensarci….mi sento pervadere come posseduta…giro e rigiro nel letto…, riesco dopo un po' a acquetarmi forse è entrato in sogno continuando a vivermi….peccato che non me li ricordo mai, ma lasciandomi degli strascichi di emozioni che mi pervadono per tutto il giorno..
Una mattinata intensa, frenetica, costruttiva…negli attimi di pausa penso a lui a noi, penso al nostro incontro…spero che non voglia solo dipingere ma che abbia voglia di me...
Mi avvicino alla porta, è socchiusa…sento la sua voce all’interno, sta parlando con qualcuno…preferisco suonare e essere certa di poter entrare…si avvicina, appena mi vede, afferra la mia mano “scusami ma adesso devo andare ti richiamo, io”, mi trascina a se e mi avvolge con il suo abbraccio…una stretta che non ha mai fine, che mi protegge, mi imprigiona, mi scalda e mi scatena immediatamente desideri e brividi…appoggio la mia fronte sulla sua spalla…”mi fai stare bene”…solleva il mio volto e dopo avermelo afferrato tra le due mani mi guarda negli occhi…i suoi occhi neri sono così intensi e penetranti, un colore talmente scuro che non si differenzia lo stacco tra iride e pupilla, facendole apparire un tutt’uno…i suoi capelli brizzolati, fermati dietro alle orecchie ….la sua bocca carnosa, si appoggia sulla mia che già la aspettava, la desiderava, leggermente aperta l’accoglie facendo immediatamente sprofondare la mia lingua dentro la sua…riconosco il suo sapore, si avvolgono, si amalgamano, scorrono ingorde una sull’altra…già i brividi si irradiano sul mio bottone nascosto…che subito si attiva mandandomi pulsioni e desideri…
La sua lingua scorre fuori dalla bocca, disegnandomi il contorno del viso, risalendo sull’orecchio e penetrando dentro ad esso…scorre nel canale uditivo, risale in tutte le curve del padiglione, e termina sul lobo succhiandolo e mordendolo…uno scatto indietro …”potrei morire qui adesso ma se non mi fermo non faremo mai la tela….”
Tutta la mia carne, la mia pelle, i miei visceri già si sentivano invasi da lui…nella mia mente penso “ma chissenefrega di sta tela….dipingi il mio corpo con il tuo, con la tua saliva, con i tuoi umori con le tue carezze…”
Mi aiuta a sfilare il mio vestito, appositamente studiato per fare in fretta…un kimono di raso, nero con importanti disegni di dragoni, fiori e farfalle variopinti, legato a vita con una morbida cintura, l’ afferra da un lato slacciandola, dolcemente cade a terra, lasciando aprire i due lati dell’indumento…sotto nuda, morbida e lucida…mi guarda intrufolando i suoi occhi tra la stoffa…istintivamente appoggia le sue mani sui miei seni, accarezzando i miei capezzoli…”ehi avevi detto che non si può, dobbiamo fare la tela”…”tu pantera selvaggia l’hai fatto apposta a presentarti così…vuoi farmi morire…” non rispondo ma sogghigno.
Mi sfila il kimono facendolo scivolare dalle spalle…nuda con un paio di tacchi 12 ai piedi…mi strofina le sue mani sui fianchi e mi preme contro di lui, afferrandomi dalle natiche…”basta”
Il divano sul quale mi devo sdraiare è di velluto rosso, con intarsi di legno…scegli tu il colore del telo di chiffon da appoggiarsi sopra…un azzurro, un rosa antico, un velo trasparente che fa risaltare il colore del divano….ed è proprio su questa che ricade la mia scelta…lo ripone lasciandolo morbido e scivolante, alcuni drappeggi appoggiati a terra…mi sdraio…afferra con i denti il tacco della scarpa, liberando i miei piedi…accarezza dolcemente i malleoli, i talloni e strofina la sua lingua scorrendola tra le dita…la schiena appoggiata ad un morbido cuscino, i capelli adagiati, sulle spalle, il busto leggermente ruotato per meglio risaltare i miei seni rilassati …i capezzoli turgidi, ma lo sono sempre ad ogni piccola variazione di temperatura…le gambe rilassate e piegate, una posta più avanti dell’altra…in modo da fare intravedere il mio Monte di Venere nudo e appetitoso… un braccio disteso, mentre l’altro adagiato con la mano aperta sul mio inguine, con le dita leggermente incanalate nell’interno cosce…
Seduto su uno sgabello di fronte a me, la tela posta in orizzontale… inizia a tracciare i miei contorni a matita, i bordi del divano, la stoffa e poi minuziosamente a tracciare tutti i particolari del mio corpo, “non ti muovere se puoi…”iniziando a partire dal mio viso, dai miei capelli…la matita di grafite traccia i mei occhi, come se me li sentissi accarezzare…veloci sulle palpebre, scorrere tra le ciglia, poi a tracciare gli zigomi, il naso, solleticarmi le narici solcare lo spazietto tra il naso e la bocca… le fossette sulle mie guance e poi le labbra, tracciarne il contorno…la parte interna evidenziando le mucose umide e calde…sento questa matita scorrere li…come i suoi occhi, la sua bocca la sua lingua…riprova il mio sapore, già vissuto, già provato.. ora traccia il collo, le spalle e si ferma sui miei seni…come se lo facesse con le sue mani in realtà mi accarezza con la matita…ingordamente traccia la forma…crea le sfumature, e si concentra sul tracciare i miei capezzoli, accartocciati e turgidi…sento la matita solcare ogni piccola grinza della pelle…solo vedere come mi guarda mi scatena brividi diffusi…e già mi sento bagnare…” ci vuole ancora molto ?””ma abbiamo appena iniziato!”…”tu non puoi stare li a guardarmi con quegli occhi…stuzzicarmi e poi essere così distante…posa la matita, vieni qui”. Ingorda e impaziente, “io vengo li ma tu non ti muovere neanche di un millimetro”, si china su di me, appoggia le sue labbra su un capezzolo, aspirandolo nella bocca….la sua saliva calda inizia a colmare ogni grinza della pelle….mentre le mani sollevano i miei seni, avvicinandoli alla bocca… premendosi contro…fremo e mi bagno…”tu vuoi farmi morire”…”non ti muovere…”scivola scorrendo con la punta della lingua, sul mio addome, sprofonda dentro l’ombelico… inizio a ridere…”mi fai solletico “…“non ti muovere!” ora scorre sul Monte di Venere …”Dio come sei calda, per stuzzicare te sto ammazzando me stesso…se proseguo così mi esplode il membro…pulsa come un cavallo selvaggio ancora da domare e scalcia per scappare”…e sprofonda nel piccolo spazio disponibile della fessura fino ad avvolgere con la saliva il mio clitoride turgido…”ti prego lasciami aprire le gambe…voglio che mi lecchi, ti voglio sentire…””non ti muovere!” Si sposta tornando alla tela e riprendendo in mano la matita di grafite, lasciandomi vogliosa e devastata sdraiata sul divano…tutta la mia pelle freme…la voglia è tanta anzi tantissima…” sai cosa sei tu? ma come fai a essere così crudele” lui sorride…non temere dopo ci divertiamo… i tratti di matita riproducono le mie braccia, le mia mani, i miei fianchi, il mio inguine…una morbida montagnetta, racchiusa tra due cosce…lisce e affusolate…”tutti devono morire guardando la tua tela nell’immaginare quello che non si vede ma si intravede…”le gambe e i piedi…vedo il volto accaldato…impazzisco sempre a fare i piedi…le dita, i vasi, i tendini che si intravedono sotto la cute….ancora qualche ritocco e la prima parte è completata…la mia sagoma è impressa sulla tela…posa la matita e mi sporge una mano…”adesso puoi muoverti, facciamo un po' di pausa, e poi posso iniziare a dipingerti…caffè?” “preferisco un marocchino, come il primo che ci ha fatto conoscere…con schiuma e cioccolato”
…un baffetto di schiuma colora le sue labbra…mentre lui mi parla dei suoi sogni…mi piace la sua voce, così calda e rassicurante, mi piace…mi avvicino e passo fugacemente la punta della lingua, sulle sue labbra…mi appoggia contro il bordo del tavolo e avvolge il corpo con il suo, risento di nuovo il suo calore penetrare nella mia pelle…”adesso sei mia”…mentre la sua bocca si avventa sul mio collo…succhiandomi la pelle, velocemente lo aiuto a privarsi della T shirt, solo rivedere la sua pelle nuda mi rabbrividisce.. lo accarezzo passandogli le mani tra i capelli, scivolando velocemente sulle spalle, sul torace, sulla sua vita…ora la mia mano preme sul suo membro castigato nei pantaloni…turgido, furioso, bramoso…ho voglia di toccarlo, di vederlo, di sentirlo…la sua lingua scorre nuovamente dentro l’orecchio riprendendo il discorso lasciato a metà…la zip tirata giù rapidamente libera il suo membro, bagnato avido…lo voglio dentro…si china sui miei seni, premendoli insieme con le mani e alternando la sua bocca da un capezzolo all’altro…mi adagia sul tavolo, sdraiandosi su di me…accompagna le mie gambe divaricandole …lo scorre sul clitoride, intorno ad esso, fino all’ apertura della mia fessura, avanti e indietro senza penetrare ma seviziandomi i sensi solo puntandolo…un richiamo come un eco dalla grotta lo reclama, lo vuole dentro…” penetrami, fammi tua”, i miei umori si sversano sulle labbra preparando il terreno…per sentirlo scivolare velocemente dentro di me… il capezzolo divorato e strisciano tra i suoi denti…mi fa scattare…mi strazia con questa attesa… lo avvolgo con le gambe, e delicatamente il membro inizia ad introdursi dolcemente, lentamente amalgamando ogni centimetro della sua carne con la mia…caldo, forte, impetuoso, mentre mi invade le sue dita si accaniscano sul mio bottone turgido…sono pervasa, invasa come divorata… lo sento fremere…tremare…”no non venire adesso giochiamo ancora un po'”…entra e esce…la mia mano afferra i suoi testicoli, turgidi, la pelle tesa e compatta li premo, li stringo forte sollevandoli…lui geme, urla mentre affonda con veemenza, riversando i suoi umori abbondanti dentro di me…preme ancora con passione…la sua lingua penetra nella mia bocca, mentre sto gemendo la schiena inarcata…e si avvolge alla mia, si miscelano, si contorcono… un lamento strozzato fuoriesce dalla mia bocca mentre un orgasmo pervade la mia essenza… rimaniamo tramortiti, i nostri corpi ancora uniti e avvolti dai nostri umori…” non uscire, rimani ancora dentro di me”…..”musa ispiratrice tu vuoi uccidermi, ma il gioco non può finire così…” ancora avvinghiati, mi solleva dal tavolo, i nostri umori colano giù dai nostri inguini bagnando le nostre cosce, mi appoggia contro il muro…il suo membro, rilassato…esce da me…scivolo con la schiena , lungo il muro, accovacciandomi ai suoi piedi …lo voglio leccare, voglio assaporare i nostri umori amalgamati…afferro il suo membro con le mani…lo sollevo lo accarezzo, è caldo, umido, voglioso…la lingua calda lo avvolge, un sapore unico, quasi speziato, la bocca lo stringe avidamente scoprendo il suo glande…trascinando la sua pelle con le mie mani…lo sento pulsare e inturgidire di nuovo…”allora ti piace…”non smetterei mai di leccartelo…”mi piace, uomo brizzolato conosciuto per caso che invade le mie viscere”… lo stringo tra le dita, serrandole strette, mentre continuo a ad avvolgerlo con la mia saliva calda….mi ferma la testa… “mi piacerebbe possederti da dietro, ho sfiorato con le dita il tuo buchetto e mi fa impazzire”…tremo nessuno ha mai oltrepassato il varco…”ho paura”…mi bacia sulle labbra…facciamo piano, se non ti piace o ti produce dolore…mi fermo…voglio provare…magari ti piace anche a te…
Mi aiuta a voltarmi le mie braccia appoggiate al muro, la schiena chinata in avanti, lo spazio tra le natiche si discosta, mostrandogli il tanto ambito “ buchetto”…mi accarezza con un dito la fessura raccogliendo i nostri umori miscelati caldi…e trascinandoli li…piccoli movimenti circolari cercano di allargarlo…tremo, i suoi baci caldi scorrono sulla mia schiena, la punta della lingua scivola lungo la colonna vertebrale, provocandomi dei brividi intensi , appoggia il suo membro facendolo scorrere avanti e indietro…mentre in dito accarezza il mio clitoride che in questo momento sembra inerte e non reattivo…gli stessi movimenti che fa con il dito li fa la sua asta che dritta e vogliosa inizia a farsi strada…mi metto ad urlare nel momento che lo sento puntare per cercare di penetrarmi…lui mi stringe per rassicurarmi …il dito scorre veloce sul mio bottone, spingendo e penetrandomi nella fessura…un insieme di sensazioni rapide violente, confuse, ignote…mi pervadono senza un punto preciso di origine…inizio a rilassarmi… a rabbrividirmi….” Piano ti prego”…”non penetro oltre sta tranquilla…per oggi basta così…”ora il bottone turgido, pulsa, il suo dito mi penetra a fondo, entrando e uscendo e scorrendo sulla vulva….lo sento ansimare...i suoi respiri veloci trasformarsi in rantoli un attimo prima di invadere il mio dietro con i suoi liquidi caldi e densi… poso la mia mano sulla sua e la accompagno, la rallento, piccoli movimenti profondi…lo voglio sentire dentro, fino in fondo…la premo…mi morde una plica della schiena…urlo questa volta di piacere…riempiendogli la mano di me… mi abbraccia dolcemente…” mi abbraccia da dietro, le sue braccia strette intorno a me, quell’abbraccio per il quale credo di essermi innamorata…non credo che glielo dirò mai…per paura di confonderlo… il suo viso appoggiato alla mia spalla….rimaniamo in silenzio…per non so quanto tempo… il suo respiro caldo mi accarezza il collo…
…non so se sono in grado di continuare a dipingere…
di
scritto il
2021-12-21
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