Il percorso di Marina, mamma e troia -5-

Scritto da , il 2021-12-21, genere bisex

Io continuo a non capire dove mi vuole condurre, quindi provo a fare una domanda:

“ ok, ho capito la tua prefazione, ma che tipo di fantasie hai da realizzare?”

“ tranquillo Federico, seguimi, questo percorso lo faremo insieme, e di volta in volta saranno esperimenti, fino ai più fantasiosi”

“ oggi faremo il primo di una lunga serie, tu dovrai rimanere sulla poltrona, senza fare NIENTE.”

Quel niente era stato pronunciato con un tono quasi autoritario, mi dava l'idea che si stesse trasformando, da persona dolcissima a Padrona.

“ posso almeno scostare le tende per fare entrare un po' di luce? C’è un buio pesto...”

Annuì con un gesto del capo, quindi le aprii e finalmente non dovevo più solo immaginare, ma potevo vederla.

Il vestito che indossava aveva una cerniera che partiva dal decolté fino ad arrivare alla fine, poco sopra le ginocchia.

Le scarpe rigorosamente con un bel tacco affusolato.

Ora ero pronto, fermo immobile sulla poltroncina, senza sapere cosa sarebbe capitato.

“ vedi Federico, vorrei partire da qui, da un tarlo che ho fin da quando poco più che ragazzina, mi accorsi di essere spiata mentre scoprivo per le prime volte la masturbazione.

Abitavo con i genitori al piano terra, e la finestra della mia camera dava sulla strada.

Proprio mentre stavo per raggiungere uno dei primi orgasmi, mi resi conto che c'era un signore che mi guardava.

Incurante andai fino in fondo, devo confessarti che mi era piaciuto pensare che qualcuno mi potesse osservare nell'intimità.

Con mio marito ci provai più e più volte, ma era una cosa per lui insopportabile.

Pensava di non essere desiderato, ha troppi tabù.
Quindi da qui vorrei partire, ti prego solo di rimanere al tuo posto.”

La mia eccitazione era palpabile, il cuore andava a mille, era stata brava nel raccontare, e la mia fantasia stava già galoppando.

Marina era sempre seduta sulla punta del letto di fronte a me, a circa 1 metro di distanza, ma ora con la luce che filtrava la potevo vedere molto bene, mi sentivo come al cinema, pronto a gustarmi lo spettacolo.

Con una mano iniziò molto lentamente ad aprire la cerniera, pochi centimetri, giusto quelli necessari per infilare la sua mano sulle sue tettine.

Si toccava il seno sinistro sotto il vestito, aveva gli occhi socchiusi, probabilmente nel corso degli anni aveva studiato perfettamente su come fare, era abile, si voleva scoprire lentamente, un bel gioco!

Il seno destro lasciava intravedere il capezzolo che si stava indurendo, un piccolo rigonfiamento sul vestitino.

Il massaggio proseguiva lentamente, mentre lei reclinava il capo all'indietro e il respiro si faceva più profondo.

Da lì a poco, riprese in mano la cerniera e la abbassò fino alla pancia, fu in quell'istante che iniziai a vedere il suo corpo che si stava denudando in preda alla sua voglia repressa di essere osservata.

Alla vista delle sue tettine, capii il perché fosse stata in bagno.

Aveva indossato un reggiseno di quelli aperti sui capezzoli per meglio poterli stimolare, iniziava a dimostrarmi di essere una bella troietta.

La scrutavo, l'avrei voluta baciare, aiutare, toccare, ma dovevo rispettare i patti, non volevo compromettere il futuro, di me si fidava, e io dovevo stare al suo gioco.

CONTINUA ...

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