La storia di Iole - 17

Scritto da , il 2012-03-12, genere incesti

Sparisce come un lampo. La prospettiva di chiavarsi il culo di sua madre gli ha messo le ali ai piedi. Non mi resta che prepararmi a ricevere la bestia nel mio antro posteriore. Mi libero dall’abbraccio del mio compagno di letto e vado a mettermi carponi fra le sue gambe. Con una mano gli afferro i testicoli e con l’altra impugno il cazzo e lo porto alla bocca; tiro fuori la lingua e comincio a leccarlo. Il barzotto si sveglia e comincia a raddrizzarsi ed ad indurirsi, raggiunge in un attimo la sua massima espansione e durezza. Smetto di leccargli il cazzo e veloce lo scavalco sedendomi sul suo cazzo che mi sono premunita di tenerlo fermo mentre scivola nel mio corpo. Gli poggio le mani sul petto e lo guardo. Jerry si mostra sorpreso della mia mossa. Ciò nonostante allunga le mani e mi artiglia le tette, tenta di muoversi sollevando il bacino.
“Stai fermo, non muoverti. Ti dirò io quando è il momento.”
Finalmente Brian torna. Mi vede già pronta. In un attimo si spoglia. Il suo cazzo è già in erezione.
“Figliolo, prendi il gel e spalmalo sul buchetto. Poi indossa il preservativo e poi … bè, si, insomma sai cosa fare.”
Jerry mi guarda senza comprendere. È tutto rosso. Il fatto che mio figlio lo abbia visto mentre io lo sto cavalcando lo manda in crisi. Il suo cazzo prende ad ammorbidirsi. Decido di dirgli il perché della irruzione di mio figlio. Mentre gli espongo il mio desiderio sento il suo cazzo riprendere vita, lo sento vibrare nella mia vagina, ne avverto le pulsazioni. Bene, è cosi che deve restare: duro e ben piantato nella mia pancia.
“Iole, la tua perversione non ha limiti. Ti fai rompere il culo da tuo figlio mentre io ho il mio cazzo piantato nel tuo ventre. Sei una depravata. Dopo, spero, che permetterai anche a me di chiavarti nel culo.”
“Primo: non offendere. Non sono una depravata. Perversa lo sono ma mai depravata. Farmi prendere davanti e dietro da due giovani torelli non è depravazione è provare nuove sensazioni. Certamente. Puoi stare tranquillo, dopo toccherà a te mettermelo nel culo.”
Intanto mio figlio mi sta riempiendo lo sfintere e il buchetto di gel.
“Mamma, credo che basti.”
“Dai, Sali sul letto e mettimelo nel culo. Fai piano.”
È come se avessi parlato con un muro. Brian sale sul letto e si posiziona dietro il mio bacino. Si piega sulle gambe e posiziona il suo cazzo contro il mio buco del culo. Le sue mani sono sui miei fianchi. Per facilitargli il compito fletto il corpo su quello di Jerry e sollevo il culo. È il momento che Brian aspetta. Una spinta forte e decisa fanno si che il glande del cazzo di mio figlio, senza tentennamenti, superi l’ostacolo dello sfintere. Sento dolore. Grido e continuo a gridare anche quando l’ariete continua la sua corsa nel budello anale. Una corsa che si interrompe solo quando il ventre di Brian si scontra con le mie chiappe. Un altro tabù è caduto. A 37 anni mi sono fatta rompere il culo da mio figlio mentre il cazzo del figlio della mia ginecologa è tutto piantato nel mio ventre. Mai avrei creduto di condurre la mia perversione a questi livelli.
“Dai, Brian, pompa la tua bestia nel mio culo e tu, giovane torello, non muoverti altrimenti mi ammazzate. Lascia che l’amante di tua madre mi spacchi il culo. Dopo toccherà a te riempirlo con il tuo cazzo.”
Brian con le sue forti mani mi tiene ben ferma.
“Mamma non posso crederci; ti sto inculando. Ti ho sfondato il culo. Non credevo che potesse accadere.”
Mio figlio stantuffa il suo pistone nel mio culo procurandomi ancora dolore che viene attenuato dalla presenza, nella mia vagina, della spingarda di Jerry. Brian si muove come un forsennato. Il suo cazzo scorre come un treno nel mio buco del culo. Mi rendo conto che non ha calzato il preservativo. Non so il perché; so però di avere il cazzo di mio figlio che mi sta trapanando il culo e che nonostante il dolore ho già avuto due orgasmi ravvicinati ed un terzo sta per raggiungere il mio cervello. Ad ogni affondo il toro emette un grugnito di piacere. Infine raggiunge l’acme dell’estasi. Scarica nel mio intestino retto una sequela di spruzzi di caldo sperma che sento salire nell’intestino come se mi stesse facendo un clistere. Quando l’ultimo spruzzo di sperma viene espulso sento il cazzo di mio figlio perdere la sua durezza e gradualmente ritrarsi dal buco del mio culo. Mi sollevo dal corpo di Jerry e reggendomi sul petto dello stesso mi giro a guardarlo. Mi rendo conto che non ha calzato il preservativo. Ha il cazzo tutto imbrattato.
“Vai in bagno e pulisciti. Dopo torna qui che la battaglia ha un seguito.”
Allontanatosi mio figlio mi dedico al secondo puledro. Gli pianto le mani sul petto e do il via ad un galoppo prima lento e poi, con il passare dei secondi, più sfrenato. Il su e giù che faccio sul giovane pene piantato nel mio corpo provoca lo sballottolare delle mie zizze. Sembrano due campane che con il loro dondolare mi provocano ulteriore piacere. Il cazzo di Jerry che ho ben piantato nel mio ventre sembra aumentato di volume. Il poverino comincia a gemere.
“Iole, Iole, non ce la faccio più a trattenermi.”
“Su, piccolino, vieni pure. Scarica il tuo cannone nella mia pancia. Riempimi la vagina.”
Un secondo dopo sento le bordate di sperma infrangersi contro il mio utero. Quando si esauriscono anche il cazzo di Jerry perde la sua vitalità. Mi lascio andare con la schiena sul letto.
“Tocca a te andare a lavarti e poi tornare da me.”
Il fringuello va in bagno dove trova Brian che ancora si sta pulendo. Li sento bisbigliare. Veloce mi precipito ad origliare. Stanno parlando di me.
“Brian, tua madre è una furia degli elementi. Non so come ti riesce a soddisfare la sua sete di sesso. Io mi sento svuotato. Ci sta aspettando pronta a fare il secondo round con noi due a parti invertite: io la dovrò chiavare nel culo e tu glielo dovrai mettere nel ventre. Spero che ci lasci il tempo di recuperare.”
“Ti piace mia madre? Sì? Vedrai che non ci vorrà molto, quando verrà il momento sarai pronto a soddisfarla nuovamente. Andiamo, non facciamola aspettare.”
Ecco perché amo mio figlio, mi conosce. Del resto, anche se sono la sua amante, sono pur sempre sua madre ed un figlio come Brian sa come sono fatta. Ritorno sul letto ad aspettarli. Mi raggiungono e si mettono distesi ognuno su un mio lato. Restiamo in silenzio per un po’ di tempo.
“Mamma, hai ancora dolore?”
“Beh! Non è che farsi sfondare il culo è come fare una piacevole passeggiata. Sono stata io a volerlo. Piuttosto a te chiavarmi nel culo ti è piaciuto?”
“Sai, anch’io ho penato un poco. Avevi il buchetto talmente stretto che ho dovuto spingere con forza per fare entrare il glande. Alla fine ci sono riuscito. Mi è piaciuto molto sentire i tuoi muscoli anali stringersi sul mio cazzo. Pensi di riprovarci?”
“Con voi due? Certo che voglio riprovarci. Spero che non ti dispiaccia se sarà Jerry, questa volta, a mettermelo nel culo. A te toccherà mettermelo in pancia.”
Silenzio. Solo i corpi si muovono. Le mie mani vanno a coprire i loro arnesi e li accarezzo. Loro, invece, riversano le loro teste sul mio petto e con le labbra agganciano i miei capezzoli e cominciano a succhiarmi le zizze. Il sangue inizia ad aumentare la velocità di scorrevolezza nelle mie vene. I battiti del mio cuore aumentano. Mi libero dalla loro stretta e scendo dal letto.
“Venite a sedervi sul bordo e mettete i piedi a terra. I due non se lo fanno ripetere. Appena sono pronti fiondo la mia testa sul cazzo di Jerry e prendo a baciarlo ed a leccarlo. In un batter d’occhio il cazzo si inalbera. Passo a leccare il cazzo di mio figlio che si inalbera anch’esso. Vado avanti a succhiare ora il cazzo di Jerry e subito dopo il cazzo di Brian. Quando ritengo che sono pronti prendo il preservativo e lo calzo sul cazzo di Jerry; poi lo prego di stendersi sul letto. Lo scavalco con una gamba dandogli la schiena. Con una mano afferro il suo piolo e ne indirizzo il glande contro il buco del mio culo. Lentamente mi calo sull’ariete che, favorito dall’avvenuto sfondamento ad opera di mio figlio, facilmente scivola nell’orifizio anale. Quando la penetrazione giunge al termine stendo il corpo sul suo, gli prendo le mani e le porto sulle mie tette.
“Stringi più forte che puoi. Strizzale.”
Mi rivolgo a Brian che nel frattempo ha assistito alla penetrazione del cazzo di Jerry nel mio buco del culo.
“Dai, figliolo, tocca a te possedermi. Vieni a mettermelo dentro la figa e chiava la tua mammina.”
Mio figlio si catapulta sul mio corpo e con un colpo ben assestato mi pianta il suo cazzo in pancia. Mi chiava mentre ho il cazzo del figlio della sua amante interamente piantato nel mio culo. Prima lo fa con una lentezza esasperante e poi aumenta l’andatura fino a farmi esplodere un universo di stelle nel cervello. Mi porta a più orgasmi che si susseguono uno dietro l’altro. All’ultimo mio orgasmo si unisce l’esplosione del vulcano che è nel mio ventre. Avverto il suo caldo sperma allagarmi il ventre. Con una spinta lo costringo a sfilarmi il cazzo dalla figa e lo catapulto sul letto. Poi senza che Jerry sfili il cazzo dal mio culo rotolo sul letto trascinando il cucciolo della ginecologa sopra di me. Giro la testa e lo guardo negli occhi.
“Tocca a te. Chiavami; il mio culo è tuo. Sfondalo.”
Lo stallone inizia a pompare il suo giovane e duro cazzo nel mio culo. Quello che sento stantuffare nel mio culo non è un cazzo, ma è un martello pneumatico. Non dura molto. L’energia che lo alimenta si esaurisce presto. Grugnisce come un maiale e viene. Mi sarebbe piaciuto sentire anche il suo sperma salire nel condotto anale ma il preservativo mi toglie il piacere di godere di un altro clistere di liquido seminale. Sono soddisfatta. Sfilo il mio corpo da sotto il corpo di Jerry e vado in bagno. Ho il buco del culo che mi brucia. Riempio la vasca di acqua calda e di sali; mi immergo. Resto a mollo per circa un’ora trascorsa la quale esco dalla vasca, indosso l’accappatoio e ritorno in camera. È vuota. I due torelli non ci sono. Chiudo la porta a chiave; mi libero dell’accappatoio e mi infilo nel letto e cado in un sonno profondo. Mi sveglio il mattino dopo. Mi stiracchio e mi grogiolo al pensiero di quello che è accaduto il giorno prima. Ho il culo ancora indolenzito per la trapanatura subita. Due possenti tori da monta mi hanno chiavato e sodomizzato contemporaneamente. Certo non è stato gioioso farsi rompere il culo. Ho sofferto quando me lo hanno sfondato. Sento ancora i postumi del dolore, ma sono oltremodo contenta; è stato bello avere un cazzo nel buco del culo mentre un secondo cazzo veniva ospitato nella mia vagina. Cosa posso ancora desiderare dalla vita? Un pensiero mi attraversa la mente. Sì, posso farlo diventare realtà. Del resto Jasmine lo ha fatto con mio figlio. Io non le sarò da meno; lo farò con suo figlio. Voglio che Jerry mi ingravidi. Da questo momento non prenderò più la pillola. Il giovanotto dovrà cavalcarmi innumerevoli volte fino a lasciare il segno del suo passaggio nel mio letto. Lo lascerò libero solo quando sarò sicura di essere incinta. La mia decisione di farmi impregnare avrà come conseguenza l’allontanamento di Brian, anche se per un periodo breve, dal mio letto. Trascorre circa un mese prima che mi decida di dare inizio all’operazione gravidanza. Vado in cerca di mio figlio con il proposito di informarlo. Gli parlo del mio desiderio di avere un figlio da Jerry. La notizia lo amareggia. Finalmente mi confessa che ha sempre sperato di potermi ingravidare; ha sempre desiderato che il nostro amore si concretizzasse nella nascita di un figlio nostro. Non gli dico di quanto siamo stati vicini ad avere un figlio; non gli parlo dell’aborto. Se lo facessi lo perderei per sempre. Gli dico, però, che anch’io ho pensato di dargli un figlio, ma dopo essermi consultata con la ginecologa, ho deciso diversamente. Gli dico delle ragioni che mi hanno impedito di dargli un figlio. Brian mi ascolta in silenzio. Si avvicina e mi abbraccia.
“Mamma, sarebbe stato bello su tu avessi partorito un figlio frutto del nostro amore, ma se le cose stanno come dici è meglio così.”
Lo bacio e con una mano gli tasto la patta.
“Guarda che questo non lo lascerò. Adesso andiamo dalla tua amante ed informiamola.”
Tenendoci per mano raggiungiamo Jasmine. La troviamo nel salone. Dio com’è diventata grossa. Ha un pancione enorme e delle mammelle che sembrano due cocomeri. Mi avvicino e mi chino a darle un bacio.
“Ricordati che dopo che avrai partorito mi dovrai ripagare dell’ospitalità che ti sto dando. Mi spieghi come fai a farti cavalcare con il pancione che ti ritrovi?”
“Chiedilo a tuo figlio, lui sa come fare.”
Guardo Brian che con aria di chi la sa lunga mi fa:
“Mamma, la posizione più adatta per chiavare una donna incinta che ha un pancione grosso come quello di Jasmine e di starle dietro. Vedrai che, quando sarà il momento, piacerà anche a te farti possedere standoti dietro.”
La ginecologa ci guarda.
“Cos’è questa storia? Non dirmi che sei incinta?”
“Non ancora. Siamo qui per dirti che ho deciso di avere un figlio e che l’uomo che dovrà inseminarmi deve essere tuo figlio. Spero che non sarai gelosa.”
“Vuoi che mio figlio ti fecondi? Dio, se così sarà diventerò nonna. Sono contenta; vieni ad abbracciarmi.”
Vado a sedermi vicino a lei e l’abbraccio.
“Per favore, vuoi spiegare a mio figlio perché non posso farmi ingravidare da lui.”
Jasmine mi guarda e vede dipinta sul mio viso una muta preghiera. Come se volessi darle un bacio avvicino la bocca al suo orecchio e gli sussurro:
“Ti scongiuro. Non fare riferimento alla mia gravidanza interrotta.”
Lei mi guarda e con un cenno degli occhi mi fa capire che non avrebbe parlato. Poi fa un cenno a Brian di sedersi vicino a lei ed infine comincia a parlare delle conseguenze negative di una gravidanza nata da un rapporto fra madre e figlio ed è così che vengo a conoscenza che Jasmine ha dovuto combattere contro la voglia del figlio di inseminarla e di quanto ha dovuto penare per convincerlo che era sbagliato. Alla fine del monologo della ginecologa Brian l’abbraccia e la ringrazia. Le da un bacio infilandole la lingua in bocca; le dice di amarla e che vuole che lei stia sempre con lui. Si alza e ci lascia sole. Jasmine mi guarda.
“Non stare a preoccuparti. Non sono gelosa. Basta che di tanto in tanto gli permetterai, quando ne avrà voglia, di venire a farmi visita nel mio letto; sai lo amo.”
“A condizione che anche tu lascerai che Jerry venga da me, sai anch’io amo mio figlio.”
“Certo che siamo una bella coppia di depravate noi due. Ci facciamo chiavare dai nostri figli e poi ognuna di noi si fa impregnare dal figlio dell’altra. Per la verità il tuo Jerry non l’ha ancora fatto. Mi premunirò di farglielo fare al più presto.”
“Non dimenticare che hai una figlia.”
“Che c’entra Alicia in questo?”
“Mio figlio ne è innamorato. Vorrebbe sposarla.”
La notizia non mi sorprende. Avevo già intuito che i due si sentivano attratti.
“Ci pensi. Il tuo Jerry avrà una moglie: mia figlia; io sarò la sua concubina e tu sarai la sua amante. Credi che riuscirà a sostenere il compito che lo aspetta. Tuo figlio sa che dovrà dividerla con Brian. Alicia non rinuncerà a farsi chiavare dal fratellastro.”
“Questo vale anche per il tuo Brian. Avrà te e tua figlia come amanti e me come concubina.”
La lascio sola. Chissà quant’è che Alicia e Jerry hanno cominciato a frequentarsi? Intanto i lavori di ristrutturazione della cascina proseguono. A lavori finiti ci andranno ad abitare Brian e la sua amante con i figli che questa riuscirà a partorirgli (saranno ben tre piccoli diavoletti). Accade che mio figlio, tutto preso dal ruolo di amante di Jasmine e padre dei figli che questa gli partorisce si allontana sempre di più dal mio letto. Le occasioni di ospitarlo fra le mie bianche cosce si fanno rare ma non si estinguono. Cosi come pure si diradano le visite di Brian nel letto della sorellastra. Alicia ha sposato Jerry. Vivono nella stessa casa dove ci sono anch’io. Non può che essere diversamente tenuto conto che lo stallone ha la forza e la capacità di montare le sue due giumente ingravidandole contemporaneamente. È bello ed eccitante quando entrambe andiamo in città a fare shopping. Ci teniamo per mano e con i nostri pancioni in bella mostra. Gli uomini ci guardano con negli occhi la bramosia e la libidine. Le donne ci invidiano e mormorano. Alicia ed io ne godiamo tanto che quanto torniamo a casa il nostro toro ha un bel da fare per calmare i nostri ormoni impazziti. Fino a quando il mio ciclo biologico ha termine riesco a farmi ingravidare per ben 3 volte. Dal mio ventre vengono fuori un bel maschietto e due belle femminucce. Sì sono una donna appagata e ancora desiderata. La vita è stata generosa con me. Cinque figli, tre nipotini figli di Brian e di Jasmine più altri quattro nati dal ventre di Alicia con un quinto in arrivo; un azienda agricola fiorente; un amante: Jerry (il padre dei miei figli) che non si stanca mai di depositare il suo attrezzo nel mio capanno ed un altro Brian (mio figlio) che è quello che amo di più e che viene, di tanto in tanto, a rinverdire i miei e suoi ricordi.

Fine

P.S. Racconto fantasia. Ogni riferimento a persone viventi o decedute è puramente casuale.

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