La geometra parte 3

Scritto da , il 2021-06-03, genere etero

L’indomani di buon mattino mi mandò un messaggio chiedendomi se mi ero divertito, la mandai a quel paese e le dissi che non era certo divertente fare una figura di merda davanti a tutti. Mi rincuorò e mi disse che la nuova richiesta stavolta sarebbe stata molto più semplice.
“Entro mezzanotte voglio una foto di tua moglie mentre ti fa un pompino”.
Mi incazzai di brutto, va bene tutto ma non volevo assolutamente che altre persone della mia famiglia fossero coinvolte nel suo gioco perverso, ma non servì a nulla. Ancora dovevo imparare che urlare e provare a farle cambiare idea non serviva a nulla. Mi sentivo avvilito, impotente di fronte alle sue richieste perverse. Oltretutto sebbene questa non fosse una richiesta poi così complessa nascondeva due grosse incognite: la prima era legata al fatto che con la mia compagna non avevamo più rapporti così frequenti, la seconda che sicuramente non le sarebbe piaciuto essere fotografata durante un rapporto e probabilmente questo la avrebbe fatta incazzare da morire. Avevo poco comunque da inventarmi, dovevo fare come diceva lei.
Escogitai un piano abbastanza valido: le dissi che avevo voglia di prenderci una serata per noi e che saremmo andati a mangiare fuori, lasciammo i nostri figli in casa con la baby sitter ma invece che al ristorante mi diressi verso la nostra casa estiva. Per evitare un possibile rifiuto a fare sesso ero andato prima di rientrare a casa, avevo preparato il tutto e acceso candele per tutta la casa, cose che non facevo da anni. Una situazione romantica ed eccitante, che ero sicuro avrebbe raccolto i suoi frutti. E così fu, una volta entrati restò sorpresa da quanto avevo organizzato, le dissi che avevo tanta voglia di una serata insieme e che era da troppo tempo che non ci prendevamo qualche ora solo per noi senza intromissioni esterne.
Tuttò andò come pensavo, mi abbracciò, mi baciò e nel giro di qualche minuto eravamo nudi sul divano di casa. Cercai di recuperare il telefono dai pantaloni, e dopo averlo preso e messo vicino, aspettai che scendesse giù a prendermelo in bocca. La guardai, come sempre teneva gli occhi chiusi mentre mi spompinava e pensai che era la situazione perfetta per scattare la foto, ma nella fretta mi dimenticai di disattivare il flash che nella penombra si attivò automaticamente.
Se ne accorse e immediatamente si fermò, mi chiese cosa stessi facendo e le dissi che era un’immagine troppo eccitante e che non vedevo da tempo e non avevo resistito. Non servì a nulla, subito mi strappò il telefono dalle mani e cancellò la foto. Provai in qualche modo a convincerla che non c’era niente di male, era una cosa tra noi ma andò su tutte le furie, si alzò e si rivestì.
Cercai di recuperare, le dissi che era stata una cosa istintiva ma niente, mi urlò che non sono cose da fare e che queste porcate le davano il disgusto. Provai a baciarla ma niente, si era rotto l’incantesimo. Durante il tragitto di ritorno a casa cercai di giustificarmi, ma era nerissima, le chiesi se le andava di andare a cena fuori come le avevo promesso ma mi mandò a fanculo. Rientrammo così a casa dove la tensione venne smorzata dalla presenza dei bambini e della baby sitter, ma al momento di andare a dormire mi disse che non aveva nessuna voglia che dormissi nel letto con lei e mi ritrovai sul divano.
Se non altro potevo scrivere alla mia aguzzina, le spiegai cosa era successo e la implorai di non pubblicare niente. Per tutta risposta mi disse che avevo 20 minuti di tempo per mandarle una foto mentre scopavamo, altrimenti avrebbe pubblicato tutto. Non sapevo più che fare, fui sul punto di andare a confessare tutto alla mia compagna per ottenere il suo aiuto e chiudere la storia, ma avrei dovuto metterla al corrente di quanto già ero stato costretto a fare e probabilmente avrebbe voluto sapere cosa ancora mi avrebbe chiesto. No, improponibile.
Mente mi disperavo mi scrisse: “Per stavolta ti salvo io – disse – hai un iphone vero?”. Le risposi di si e mi rispose che forse non tutto era perduto e che probabilmente la foto era nel cestino, cercai ed effettivamente la trovai. Gliela spedii immediatamente e mi mandò un sorrisino.
“Bene porco, almeno so che non mi hai raccontato cazzate, credevo che tua moglie non te la desse più da anni “. La mandai a quel paese e le chiesi di smetterla, che ora era abbastanza.
“Abbastanza? Questo è niente, adesso si che ci divertiamo”.

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