Una passione travolgente -13° episodio

Scritto da , il 2012-02-19, genere incesti

Il racconto di Lucia(madre di Donà-Moglie di Renzo)


Il trillio del campanello,mi aveva colpita come una stilettata,scuotendomi nel corpo e facendo aumentare spropositatamente ed in modo innaturale,i battiti del mio cuore.

Anche se non voleva mostrarlo,credo che anche Renzo fosse preda delle mie stesse incontrollabili sensazioni.


Con mano malferma ho aperto la porta e,come molti anni prima,mi sono trovata al cospetto di Claudia e suo marito Fulvio.

La mia emozione era fortissima ed alla sua vista,ho chiuso gli occhi ed ho rivissuto,come in un sogno,le stesse sensazioni che mi avvolgevano molti anni prima.....

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-Lucia,esibiva un sorriso candido e privo di malizia benchè,le labbra rosse e carnose,si aprissero come boccioli baciati dal sole.

La pelle diafana di giovane,virginale fanciulla,brillava cangiante alla fioca luce del vestibolo della nostra casa.

Un vestito in seta leggera ricopriva il suo florido corpo senza riuscire a celare l'eccitazione che i suoi piccoli,turgidi capezzoli,svettando su gonfi seni,esibivano in modo spavaldo,spingendo impudicamente sul drappo leggero.

I lunghi capelli neri,legati a coda di cavallo,si scioglievano al vento della sua sensualità,nel momento stesso in cui passava la soglia di casa.

Mio marito era alle mie spalle mentre Fulvio,era,come un fedele paladino,dietro la moglie.

Non appena la porta di casa si chiudeva alle loro spalle,i nostri maschi,con perfetto sincronismo,afferravano le sottili bretelle dei nostri impalpabili vestiti e facendoli frusciare a terra,ci lasciavano completamente nude l'una di fronte all'altra.

In quello stesso istante,il mondo intorno a me e Claudia spariva trascinando con sè,persone,cose,luci e suoni.

Eravamo sole.

La stringevo a me nutrendomi del calore del suo corpo ed entrando in perfetta sintonia con i suoi fremiti ed i battiti del suo cuore.

Dopo aver congiunto le mie labbra alle sue ed averne aspirato la calda saliva e la guizzante lingua,la prendevo per mano e la conducevo nella nostra alcova.

Chiudevo la porta a chiave e,per un tempo indeterminato,il nostro paradiso restava completamente proibito ad ogni presenza maschile.

Quel corpo meraviglioso ed inesperto,giaceva languidamente abbandonato in attesa che io l'accompagnassi alla scoperta delle delizie e dei segreti dell'eros.

La ragazza,benchè mentalmente aperta e disponibile a percorrere i sentieri del sesso libero e privo di tabù,era completamente digiuna ed insieme al marito,condividava un'anelito di amancipazione sino ad allora frustrato a causa di incontri sbagliati e squallidi figuri.

A me era capitata la meravigliosa ventura di essere eletta sua dea e maestra nell'arte erotica.

Già al nostro primo incontro avevo capito che la fanciulla aveva talento e voglia di imparare anche se,al primissimo approccio,l'ho sentita vacillare ma,subito riprendersi.

E' stato quando sono scivolata sotto il tavolo ed ho cominciato a succhiare il cazzo del marito e la sua fica.

Mentre Carlo,ha reagito subito positivamente all'improvvisa evoluzione della serata ed al contatto delle mie labbra col suo membro che si é immediatamente inturgidito,lei si é irrigidata,ha stretto le gambe e quando finalmente,sono riuscita a raggiungere la sua fica con la lingua,l'ho trovata asciutta e arida come un deserto bruciato dal sole.

Ho dovuto faticare non poco prima che i suoi muscoli si rilassassero ed il suo sesso iniziasse a rispondere alle mie carezze ed al contatto della mia lingua con la clitoride e le grandi labbra,serrate come le valve di un'ortrica,a difesa della sua preziosa perla.

Dalla mia postura in ginocchio sotto al tavolo,a causa del buio non riuscivo a vedere il suo sesso nè lei riusciva a vedere me e controllare i miei movimenti.

Il nostro rapporto era dunque,esclusivamente fisico e olfattivo.

Io sentivo sul viso il profumo di sesso ed calore che sortivano dalle cosce aperte mentre lei,cominciava a rispondere al tepore del mio fiato pesante ed al contatto con la mia impertinente lingua.

Quando finalmente si era completamente rilassata,le sue gambe non più rigide,si aprivano alla semplice pressione delle mie mani mentre,le grandi labbra,si dischiudevano,finalmente docili,alla mia intrusione.

La parte esterna della vulva era già abbondantemente umida grazie alla mia saliva,mentre,oltre le piccole labbra,le pareti della vagina erano ancora completamente asciutte.

Anche la clitoride pareva insensibile,infatti,pur essendo stata stimolata,leccata e succhiata a lungo e intrisa di saliva,era mollemente ritratta nella sua piccola guaina di carne.

Nonostante quella iniziale,apparente sconfitta,non mi sono data per vinta.

Non potevo neanche concepire l'idea che una ragazza così bella e sensuale,fosse frigida e disinteressata alle mie attenzioni.

Dopo aver migliorato la mia postura ed essermi posizionata col viso nel mezzo della sua fica,con la mani ho allargato l'accesso e,mentre le mie labbra venivano avvolte dalle sue grandi e piccole,la mia lingua ha cominciato a massaggiare con movimenti alterni e circolari,le pareti delle parti più profonde sino a che,il calore di un fluido denso e profumato non si é unito alla mia saliva segnalandomi,finalmente,che la femmina si stava eccitando.

Una forte emozione si era impossessata di me e,come invasata,ho cominciato a leccarla con più forza e tangibile passionalità.

Accompagnavo i miei movimenti dentro il suo corpo sommando al rumoroso schiocco dei suoi fluidi,i miei rantoli soffocati.

Dopo un pò,come un fiume in piena,i suoi flussi sono aumentati in un crescendo inarrestabile sino a che,le sue mani sono scese dietro la mia nuca e stingendomi a sè mentre con le cosce serrate a tenaglia,mi immobilizzava la testa,si é sciolta in un orgasmo violento e carico di umori che la mia bocca non riusciva più a contenere.

Mentre lei godeva tra le mie labbra,io con le mani,masturbavo i maschi che le sedevano accanto.

Mio marito é venuto subito tra le mie dita mentre Fulvio,già pronto,ha atteso che la moglie mi liberasse la testa dalla sua morsa e con la lieve spinta della mano,mi accompagnasse verso il cazzo pulsante del marito.

Fulvio era talmente eccitato dalla situazione e dallo spettacolare orgasmo della moglie,che,non appena la mia lingua ha sfiorato il suo glande,una sequenza di spruzzi si sborra é esplosa con tale violenza e abbondanza che a malapena sono riuscita a dirigere nella mia accogliente bocca e solo in parte ad ingoiare.-

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.......l'ho abbracciata stringendola forte a me e,benchè indossasse un tailleur totalmente pudico,sentivo il calore del suo corpo come se fosse nuda tra le mie braccia:

"Ciao...Claudia...quanto tempo....e....come sei bella..."

"Ciao...Lucia...anche tu sei bellissima...bella come quando eri la mia eccitante maestra...."

Era ancora talmente bella Claudia che il tempo pareva non essere passato per lei.

Erano passati quasi 18 anni dall'ultima volta che ci siamo viste ed amate.

Avrei voluto come allora,prenderle la mano e svanire con lei nel nostro mondo incantato.

Non é stato possibile in quel momento,sapevo però,che quell'incontro era il preludio di qualcosa di importante e definitivo.

Sentivo che non ci saremmo più lasciati e che,anzi,i nostri destini sarebbero stati legati per sempre.

Dopo i convenevoli,ci siamo seduti in salotto dove ho offerto l'aperitivo che avevo preparato e che era stato il loro preferito.

Claudia:

"Dov'é Donà?"

"Non c'é,tornerà più tardi,dovremo parlare tra noi e le ho chiesto di trattenersi per un po'sul lavoro.
A questo proposito,vogliamo parlarvi un pò di lei e dei rapporti all'interno della nostra famiglia."

Dopo avere rivelato che Donà era il frutto di un rapporto con Fulvio ed averne spiegato i motivi,ho anche rivelato che quella scelta era stato il doloroso motivo che ci aveva spinti ad troncare ogni rapporto con loro.
Ci eravamo trasferiti in altra città e fatto perdere ogni nostra traccia.
Dalla scoperta della gravidanza,avevamo inoltre,interrotto ogni tipo di rapporto extraconiugale,tornando ad essere una coppia chiusa di tipo tradizionale.
Naturalmente,ho dovuto spiegare a Claudia e Fulvio i motivi del nostro riavvicinamento suggerito peraltro,dalla fortuita circostanza dell'incontro nel nostro locale trà Donà e Claudia e poi tra Donà e Fulvio."

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Il racconto di Claudia

"Le cose che ci aveva rivelato Lucia,avevano lasciato sgomenti me e mio marito ma,con l'approfondimento dell'accorato racconto dei nostri antichi,fraterni amici,qualcosa era cambiato nel nostro atteggiamento sino a farci vivere,come nostra,la storia che ci stavano raccontando.

Abbiamo così appreso che,anche se avevano interrotto i loro incontri di sesso trasgressivo,nell'intimità della loro casa,avevano bandito ogni comportamento che potesse apparire frutto di pregiudizi o tabù sessuali.

La loro bambina era cresciuta in quell'atmosfera di libertà assoluta e lontana da ogni possibile inquinamento sessuofobico o discriminatorio nei confronti di comportamenti non conformisti.

L'apertura mentale della bambina era totale e solo un vincolo le veniva 'amorevolmente' imposto:

-Tutto ciò che avveniva all'interno delle mura domestiche,doveva restare un segreto di famiglia-

La bimba,cresciuta in quell'ambiente fatto di amore,libertà e complicità,aveva imparato ben presto a distinguere ciò che avveniva nel mondo esterno e che,poteva recepire attraverso la scuola,gli amici,la televisione ed ogni altro contatto,con quanto avveniva nell'accogliente guscio della sua casa.

I suoi genitori,non si sono mai appartati per fare l'amore,atto che,nella casa,veniva vissuto con la naturale semplicità con la quale veniva espletata ogni incombenza familiare:

-Il pranzo,la cena,il bagno,le funzioni igieniche,le effusioni affettive,i momenti ludici,le discussioni e,appunto,i momenti di intimità tra mamma e papà-

Quando era molto piccola,Donà,rimaneva nel lettone mentre Renzo e Lucia,facevano l'amore o chiavavano senza controllo preda della loro sfrenata passione.

In quelle circostanze,Donà si addormentava felicemente cullata,dai gemiti e dalle grida dei suoi genitori.

Col crescere,si é anche sviluppata una certa curiosità che la mamma non esitava a soddisfare in modo chiaro e approfondito.

Quando ancora più grande,Lucia,come tutte le migliori mamme,l'accompagnava nella sua cameretta e dopo averle letto le favole a lei tanto gradite,spegneva la luce e,quando desiderato,si dedicava al suo ruolo di moglie/amante.

Quando Donà non era più bambina ed i primi pruriti della pubertà accendevano,oltre ai suoi sensi,anche le sue le più intime curiosità,ha chiesto alla mamma di poter assistere ai suoi momenti d'amore col papà.

Naturalmente Lucia aveva acconsentito e da quel giorno,la ragazzina ha dapprima assistito come spettatrice alle effusioni dei suoi genitori ma,dopo pochi giorni,ha voluto essere lei stessa stretta tra i corpi di mamma e papà.

A quel punto,Lucia non ha potuto più sottrarsi al suo ruolo di 'maestra'ed ha iniziato ad impartire alla sua giovane figlia,i medesimi insegnamenti che anni prima aveva riservato a me.

Naturalmente,erano lezioni teoriche con ampi momenti di esempi pratici,inizalmente sui loro corpi femminili e successivamente,coinvolgendo nelle loro lezioni anche il papà.

Così Donà è stata iniziata dapprima ai piaceri saffici imparando a esplorare il corpo di un'altra donna e le sue intimità.

Ha imparato ogni tecnica più sofisticata per far godere una donna e per trarne lei stessa il massimo godimento.

La scoperta della clitoride è stata la sua prima conquista subito seguita dal piacere di leccare la fica,gustarne i caldi umori e ricevere essa stessa gli stessi conturbanti trattamenti godendo come una gatta alle leccate della calda lingua di sua madre.

E poi,la scoperta del suo corpo,i suoi cambiamenti,i seni che si gonfiavano,la vulva che si copriva dei primi,sottili peli e poi,le mestruazioni che l'avevano resa definitivamente donna.

A quel punto,il naturale passo successivo,era il contatto col sesso maschile.

L'unico maschio in famiglia era il papà e a lui dunque,era riservata l'incombenza di fare da cavia e da maestro.

La prima volta,Donà ha fatto da semplice spettatrice mentre la mamma le mostrava come impugnare il cazzo e come leccarlo per farlo indurire e renderlo idoneo alla penetrazione.

Le ha mostrato come,impugnandolo saldamente con una mano,la lingua deve passare sotto i testicoli,leccarli a lungo sino a chè il nerbo non cominci a contrarsi sotto la stretta delle sue dita.

Poi risalire l'asta seguendo con la lingua lo stesso percorso disegnato dalle gonfie vene e poi risalire ancora,dedicando particolare attenzione al frenulo che rappresenta certo la parte più sensibile del membro maschile.

Poi,quando la mazza si scuote come una serpe impazzita tra le tue dita,puoi imboccare la livida cappella che a quel punto é totalmente alla mercè della tua lingua,della tua bocca e della tua volontà.

Se il tuo progetto è limitato al bocchino,puoi ingoiarlo tutto e col movimento delle labbra e della lingua,puoi accompagnare il maschio all'orgasmo secondo i tempi che tu hai deciso.

Naturalmente,devi essere molto attenta ai suoi movimenti,ai suoi rantoli ed alle sue contrazioni per decidere in tempo dove vuoi che il suo getto esploda.

Se lo vuoi in gola,conviene che tu gli poggi le mani sui glutei per stringerlo a te.

Se vuoi che ti sborri sulla lingua,devi tenerlo ben saldo con una mano mentre con l'altra lo trattieni dietro una coscia.

Se al contrario desideri che la sua sborra schizzi sul tuo viso o sulle tette,devi essere accorta e manovrarlo come una pompa.

Se invece,devi preparerlo per accoglierlo dentro di te,devi usare molta attenzione e la tua lingua deve pennellare con sapienza per portarlo al massimo turgore senza il rischio di una sborrata precoce.

Donà aveva assistito spesso al momento in cui la mamma tenendolo saldamente infilato in gola,si faceva sborrare direttamente nello stomaco.

La sua prima volta col cazzo del papà,ha voluto che fosse così ed anche se in modo un pò impacciato,ha ingoiato il cazzo del padre e non lo ha mollato sino a chè l'ultimo fiotto di sperma non le é scivolato nello stomaco.

Dopo aver ingoiato tutto ed aver ripulito il cazzo secondo le istruzioni della mamma,Donà ha baciato il padre con un profondo lingua in bocca sussurrandogli a mezza voce:

"Grazie papà!"


segue

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