Disdicevoli

Scritto da , il 2020-06-05, genere incesti

Ciao a tutti, sono Max (è un soprannome). Vi ho raccontato della storia 'scabrosa' che vede protagonisti mia mamma, mia sorella e me; ora vorrei farvi conoscere gli elementi del allegro gruppo al quale ci siamo uniti e con il quale diamo vita a passioni incestuose. Voglio raccontarvi per sommi capi le loro storie e di alcuni lo farò come se fossi uno dei protagonisti solo per mia semplicità e perché, quando me ne hanno messo a parte, mi sono immedesimato quasi a viverle nella mia mente.

Flavio , un magrolino ragazzo timido. Antonella, una mamma divorziata da un paio d'anni e perennemente preoccupata per il suo pargolo. Questi gli 'interpreti' di una storia d'amore iniziata per gioco.
Era il giorno del compleanno di Antonella e Flavio, dopo l'ultima lezione di inglese corse a casa con un mazzo di rose enorme. La mamma accolse quel regalo col cuore pieno di gioia e diede al figlio un bacio a stampo sulle labbra a quel ragazzo atipico; Flavio, infatti, non era proprio comune: mai una ragazza al suo fianco, mai un'uscita serale con amici, ottimi voti a scuola ed il sorriso costantemente stampato sul viso. Neanche Antonella era una tipa comune: i suoi quarant'anni la trovavano fresca come una ventenne, un fisico da capogiro, una quinta di seno su di una donna di un metro e settanotto su gambe tornite e lunghe.
I due organizzarono una cenetta in giardino e brindarono al compleanno della mamma con un bicchiere di bianco molto fresco. I bicchieri divennero due, poi tre, poi la seconda bottiglia fino a trovarsi brilli ed allegri più del solito. Ad un tratto i discorsi che facevano fino ad allora cambiarono vertendo sugli aspetti del privato di ognuno.
"Flavio, dimmi una cosa, tu l'hai la ragazza?"
"no mamma, per adesso non mi interessa un rapporto stabile, ho in testa di finire bene sto accidenti di liceo se voglio iscrivermi a medicina. Voglio tenere i voti alti ed una fidanzata mi farebbe distrarre"
"ok ma non hai almeno qualcuna che ti intriga, che so, una trombamica... Ahahahah". "ma cosa dici mamma? E poi ti sembrano domande da fare? Ahahahah". I due, lentamente si avvicinavano senza accorgersene e le battutine proseguirono. "e tu mamma? Uno spasimante a scaldarti nelle notti fredde?". "no, non ho trovato nessuno così caldo da scaldarmi..." e fu un'altra risata di entrambi. Ormai erano fianco a fianco sul divano e le loro gambe si toccavano; un'altra battutina pregna di sottintesi li portò a chinarsi in avanti per il ridere e quando Antonella appoggiò la mano per ritirarsi su l'appoggio involontariamente sulla gamba del figlio; in alto, abbastanza da pressargli, quasi, il pacco è rendersi conto che il figlio nascondeva qualcosa di molto interessante fra le gambe. Flavio si rese conto solo dopo una manciata di secondi di quello che stava accadendo e, seppure brillo, sperò che sua madre non avesse capito che lui era eccitato e che il suo cazzo era duro come una pietra.
Di botto smisero di ridere e con un filo di imbarazzo si guardarono negli occhi.
"Flavio, amore, scusami, non volevo toccarti, non l'ho fatto a posta". "tranquilla mamma, lo so che non era tua intenzione anche se....". "anche se cosa, amore. Anche se?". "bhé non saprei come dirtelo, mi vergogno un po', sai sei la mamma e...". "ancora con le mezze frasi. Dai, fatti coraggio e dimmi.". "mamma, mi sono eccitato. È parecchio tempo che penso a te in un modo diverso. Poi stasera sei ancora più bella del solito e le battutine, il tuoi movimenti che fanno quasi vedere il tuo seno, quelle tettone che da un po' sogno mi hanno smosso lì sotto".
Antonella prese le mani del figlio e stringendole nelle sue se le portò in grembo, si sporse verso il viso del ragazzo e lo baciò, castamente, sulle labbra. "amore mio non vergognarti. È normale che ti possa eccitare. Hai detto che quasi mi vedevi le tette. È anche per questo che ti ho chiesto se avevi almeno una trombamica" e scoppiò in un'altra risata. Quando si rese conto che suo figlio non rideva lo fissò un attimo negli occhi e lo abbracciò. Flavio colse l'attimo per abbracciare più strettamente la mamma e cominciò a baciarle il collo, i lobi delle orecchie e la mano l'accarezzava lungo la schiena fino quasi al sedere. "Flavio, amore, se fai così rischiamo di fare un macello, lo sai?". "mamma non riesco a smettere, mi piaci da impazzire; ti amo come mamma e ti desidero come donna". "ma piccolo, non possiamo, sei mio figlio e questo è sbagliato". "perché, mamma, perché è così sbagliato volerti amare fisicamente? L'amore è sempre amore". "ma ciò che vorresti tu è incesto, non è morale"
Il ragazzo non smise un attimo di baciare e accarezzare la madre e le sue mani, ormai, spaziavano il loro vagare su tutto il corpo della genitrice scatenando, anche in lei, il desiderio di godere. E fu proprio la mamma a dare il via alle danze, presa da una specie di frenesia che la spinse a limonare il figlio ed a scatenare i sensi. Senza più ritenio spogliò il ragazzo lasciandolo completamente nudo a guardarla mentre si liberava degli indumenti, pezzo per pezzo. Quando fu nuda a sua volta si inginocchiò fra le gambe del figlio e, tirandolo a sé, lo abbracciò facendogli sentire netto il contatto col suo seno e sentendo appieno il cazzo del ragazzo appoggiato al suo ventre. Un lungo bacio tolse loro il fiato e quando la madre, staccatasi dal bacio, chinò il capo si riempì la bocca con quel turgido e massiccio cazzo. Bagnandolo d'abbondante saliva lo percorreva dalla cappella fin dove poteva arrivare senza soffocare; lo lasciava uscire dalle labbra e lo baciava e leccava come la più esperta pompinare. " è fantastico mamma, mi mandi fuori". "ti piace come pompa la mamma eh? Vedrai cosa saprà regalarti". Il lavoro di bocca al suo ragazzo le piaceva, la faceva sentire padrona della situazione ma ad un certo punto Flavio si scostò e messosi in piedi " vieni pocellina, ora tocca a me dissetarmi; si, brava, apri bene le gambe che voglio bermela tutta questa figa sugosa." ed attaccò a leccare la madre come il più navigato dei leccatori. L'esperienza del ragazzo era data dal gran numero di porno che guardava ogni giorno e, seppure limitata alla teoria, dava prova di aver ben imparato. Antonella raggiunse uno strepitoso orgasmo in pochi minuti ma il figlio non accennava a voler interrompere quella leccata dove stava dissetandosi con gran piacere. " amore, lasciami alzare, dai ti voglio dentro, voglio che mi scopi con la stessa foga e che mi fai venire ancora ma col cazzo dentro di me" Flavio alzò il viso con gli umori vaginali di sua madre che gli bagnavano il mento, le labbra ed anche il naso e gli zigomi; senza pronunciare una parola la madre lo strattonò, quasi, e lo fece sedere sul bordo del divano, lo spinse con la schiena contro lo schienale, lo scavalcò per impalarsi su quel cazzo enorme e svettante; impugnò l'asta bollente del maschio lo puntò alla figa impaziente d'essere riempita e, con lentezza, si penetrò fino a sedersi sulle gambe del figlio. L'operazione lenta fece assaporare col massimo piacere quella prima penetrazione incestuosa. Sentire i testicoli del figlio a contatto del suo ano fece esplodere un altro intenso orgasmo alla donna che non seppe trattenere un urlo che il figlio silenziò baciandola. Antonella cominciò a danzare sulle gambe del figlio facendosi arrivare la cappella del ragazzo a toccare l'utero; l'eccitazione e il piacere la portarono ad avere una serie di orgasmi a breve distanza l'uno dall'altro ed i suoi umori gocciolavano sulle cosce di Flavio. D'un tratto il ragazzo, tenendo la madre ancorata a sé col cazzo ancora dentro il suo grembo, si alzò ribaltando la posizione mettendo sua madre sdraiata sul divano e lui, in ginocchio, a pomparla sempre più energicamente; per non venire subito ed esaurire quel momento si staccò dalla figa di sua madre per potergliela leccare e berne ogni goccia di ciprigno. Si dedicava a succhiarle e stimolarle il clitoride sensibilissimo e godeva profondamente nel sentire i tremori e fremiti della sua donna ad ogni orgasmo che la sconvolgeva. Dopo essersi ben dissetato riprese a scopare la figa di Antonella con penetrazioni lente alternate ad affondi rapidi e decisi fino ad arrivare al suo orgasmo. La guardò negli occhi "sto venendo, mamma, sto venendo" "siiii amore, vieni, vienimi dentro, fammela sentire tutta dentro la tua sborra" " ma... Non è... perico... lo so...?" "no, no, vai, vai riempirmi, dai, daiiiiii" " siiiiii.... vengo, mamma, vengooooo".
Spossati ma felici ed appagati si alzarono e, mano nella mano entrarono nella doccia.
Poco dopo erano stesi sul matrimoniale di Antonella e si addormentarono abbracciati.
Cambiò tutta la loro vita da quella sera. In casa focosi amanti uniti nel 'peccato', fuori madre e figlio uniti come e più di altri madri e figli.
Una domenica di qualche mese dopo incontrarono una cara amica di Antonella, dei tempi della scuola e...

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