Cornuto: -- l'amico di famiglia 4

di
genere
tradimenti

Capitolo quarto 4
"Non sono facile come sembra...", mi disse Romilda alla fine di quella serata,
"pochi uomini mi anno gustato fino a fondo." Così fu. Per parecchi mesi siamo stati fidanzati, mi faceva impazzire con la sua meravigliosa bocca, ma la figa è il culo restavano un miraggio.
Poi finalmente ci sposammo, Era una bella domenica mattina di maggio nella meravigliosa chiesa della madonna di Montenero sulle colline di Livorno.
Testimone di nozze, manco a dirlo, il mio fraterno amico di famiglia, Giorgio.
" Mi hai soffiato la ragazza..." diceva continuamente scherzando è aggiungendo. "L'ho corteggiata per tanto tempo senza riuscire a cavarne nulla...", (non mi disse mai del bocchino avuto ai tempi della scuola), e io feci finta di non sapere nulla anche se la cosa mi eccitava, "tu invece..", continuava lui, "zitto zitto, sei riuscito a prenderla in moglie. Ti faccio i miei complimeni." Concluse.
Durante il viaggio di nozze potei finalmente gustarmi a fondo tutte le grazie della mia Romilda. Bocchini fantastici e meravigliose scopate si susseguirono in quei tiepidi giorni di maggio. La nostra intesa sessuale diventò perfetta, lei abilissima nel fare sesso, aveva una fantasia inesauribile. Ogni sera trovava qualcosa di nuovo con l'immenso suo e mio piacere. Nei momenti di pausa a letto si parlava di tutto, ed inevitabilmente il discorso cadde su gli amici della compagnia. "Qual'è tra i nostri amici...", le domandai, "quello che ti piace di più??", manco a farlo apposta la risposta fu, "Giorgio: lui è quello che mi piace di più. Forse perché mi a sempre corteggiato. Stavo ormai per cedere, mi sarei fidanzata con lui se non avessi trovate te a Castiglioncello, ti ho trovato meglio di quanto credevo e ho finito per sposarti."
La risposta non mi sorprese. Giorgio era il nome che mi aspettavo.
Giorgio. il caro amico di famiglia. Quante cose abbiamo diviso assieme! Per diverso tempo a corteggiato la mia Romilda. Mi veniva in mente quando ballavano assieme, lui la stringeva e io mi eccitavo, poi correvo in bagno a farmi la sega.
L'idea folle che potesse scopare mia moglie con il mio consenso non mi dispiaceva. Quella sera lasciai cadere il discorso.
L'idea mi eccitava ma non volevo che lei lo capisse.
Qualche sera dopo un ennesima infuocata notte d'amore ripresi a parlare dell'argomento. "Ma davvero...", le domandai, "Giorgio è quello che ti piace di più tra gli amici??" -- "Sì! Me stato dietro per parecchio ma io non ci ho mai mollato nulla, qualche bacio e basta. Ma perché mi chiedi questo??" -- "Così...", risposi: mentre il mio cazzo prendeva vigore, cosa che a lei non sfuggì. "Ma ti stai eccitando...??, disse stringendomi il cazzo cominciando a segarmi. "Si...!", le dissi, "l'argomento mi eccita." -- "Ma senti...", continuai, "se ti trovassi sola con lui cosa ci faresti??" L'argomento era aperto così mi spinsi oltre.
Lei con il mio cazzo in mano sempre più duro stava al gioco. "Se ti dicessi...",
rispose, "che ci farei le stesse cose che faccio a te ti dispiacerebbe??" Sai...", aggiunse, "Per il tempo che ci siamo frequentati non è successo nulla tranne quel bocchino da ragazzi. Sinceramente un pò me rimasto in gola. Ma cosa mi fai dire?? Non ti tradrei mai ora che siamo sposati."
Continua.


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scritto il
2020-05-30
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