Jasmine la mia bella nonnina (3)

Scritto da , il 2011-04-24, genere incesti

Nel chiuso della mia stanza rivedo gli avvenimenti delle ultime ore. Il risultato finale della rivisitazione è alquanto positivo. Un sogno ricorrente si è concretizzato. Mia nonna Jasmine, la donna dei miei sogni, mi ha fatto entrare nel suo letto e si è fatta possedere. L’ho chiavata. E non è finita. Il mattino dopo quella fantastica notte, sul tardi, mi sveglio. Faccio una doccia; indosso un jeans ed una maglietta e, pieno di orgoglio per quanto ho fatto, irrompo nel salone sottostante. Tra divano e poltrone sono seduti tutti i componenti della famiglia: mia madre, mio fratello, mia zia, mia nonna e una ragazza creola che è la dama di compagnia di mia madre Dalila. Ovvero è la sua amante di turno. Faccio un saluto generale valido per tutti. Jasmine è raggiante. Le galoppate di stanotte le hanno giovato. Evita di guardarmi. Vado a sedermi sull’unico posto libero che si trova fra l’amante di mamma e mia zia la quale si gira a guardarmi e in un soffio di voce mi fa:
“Stanotte ti ho visto uscire dalla stanza di mia madre. Cosa ci facevi da lei?”
Mentendo spudoratamente le dico:
“L’ho sentita gridare. Ho creduto che stesse male e sono corso a vedere cosa l’era accaduto.”
“Non sapevo che il soccorso lo fai stando completamente nudo. Guarda che io so cosa hai fatto. Quel grido di donna lo conosco bene, so di cosa si tratta. Io, quando sto in certe condizioni, ne emetto diversi. Inoltre poco prima che tu uscissi dalla stanza tua madre ha cercato di entrare ma non c’è riuscita perché la porta era chiusa. Quindi non mentire. Hai fatto sesso con mia madre? L’hai chiavata? Puoi dirmelo A me non importa quello che fai con tua nonna. Ho sempre pensato che mamma avesse bisogno di un uomo che la coccolasse. Che quest’uomo sia tu non è certamente un problema. Dalle quello che vuole. Lei lo desidera molto. Guardala. È felice.”
La voce di mia madre interrompe il nostro conciliabolo.
“Cosa avete da confabulare voi due? Ascoltatemi, ho una proposta da farvi. Il tempo è buono andiamo tutti nella nostra tenuta di campagna a trascorrere lì questo fine settimana.
La prima a parlare è Jasmine.
“Non me la sento di andare fuori. Sono ancora scossa per l’incubo di questa notte. Preferisco restare a casa.”
Mi agito sulla sedia. Devo trovare una scusa per restare. Jessica, la sorella di mia madre, viene in mio soccorso. Sento una sua mano poggiarsi sulla mia coscia e stringerla.
“Mamma, sono d’accordo con te. Dopo questa notte è meglio che resti a casa. Mirko ti terrà compagnia nel caso tu ne avessi bisogno.”
Dalila si pronuncia favorevolmente sulla proposta della sorella. Jessica mi guarda e sorride. Avvicino la bocca al suo viso e le do un bacio sulla guancia.
“Grazie. Ci hai salvato.”
“Guarda che l’ho fatto per mia madre. In quanto a te un giorno ti presenterò il conto. Spero che non rifiuterai di pagarlo.”
Dopo un ora sono tutti andati via. Jasmine corre verso di me e mi abbraccia.
“Abbiamo due giorni solamente per noi due. Stamane mi sono svegliata con una voglia matta di farmi trapanare la figa dal tuo cazzo. Vieni andiamo a letto; non perdiamo tempo.”
“Nonna, restiamo qui. Dobbiamo ringraziare tua figlia Jessica. È lei che ci ha regalato questi due giorni. Sa tutto di noi due.”
Jasmine sbianca in volto.
“No! Chi glielo ha detto?”
“Questa notte mi ha visto uscire, nudo, dalla tua camera. Dopo aver riflettuto è giunta alla conclusione che io e te abbiamo scopato. La conferma gliela ha dato il grido che hai emesso quando hai goduto. Ha detto che lei conosce bene quel tipo di grido. Puoi stare tranquilla; non ne farà uno scandalo. Si è detta contenta di quello che è accaduto. Mi ha pregato di non farti mai mancare il mio amore ed è proprio quello che ho intenzione di fare.”
La spoglio di tutti gli indumenti compreso il reggiseno e i minuscoli slip. Subito dopo è il mio turno di liberarmi dei miei vestiti. Siamo entrambi completamente nudi. Jasmine, nonostante i suoi anni, è, nella sua nudità, di una stupefacente bellezza. Sembra una donna di trent’anni. Io, a vederla nuda e così bella, ho una potente erezione che suscita un’esclamazione di compiacimento in mia nonna.
“È così che vorrei sempre vederti. Con la tua bestia sempre pronta a ghermirmi.”
Mi porto alle sue spalle e le passo le braccia intorno al torace facendole congiungere sulle sue grosse mammelle. La mia bestia trova riparo fra le sue opulenti e sode natiche. Nonna spinge il bacino contro di me. Si agita per far meglio posizionare il mio cazzo fra le sue chiappe. Le mie mani non stanno ferme. Le aggancio le tette e le comprimo Con le dita artiglio i grossi capezzoli e li strizzo. Jasmine comincia a miagolare. I suoi suoni sono uguali a quelli di una gatta in calore. La spingo verso il divano. Faccio in modo che le sue ginocchia poggino sul bordo del divano. Porto le mani sulla sua schiena e la spingo. Le sue braccia si tendono in avanti e vanno a posarsi sulla spalliera del divano.
“Ecco. Sei nella posizione giusta. Un ultima cosa: allarga le cosce.”
“Cosa vuoi fare?”
“Voglio solo darti piacere. Vedrai ti piacerà e dopo mi ringrazierai.”
Jasmine mi obbedisce. Allarga le cosce e la foresta di peli viene alla luce.
“Dai. Allargale ancora di più.”
Nonna le allarga fino a sembrare una rana pronta a spiccare un salto. Attraverso i peli si vedono benissimo le grandi labbra ed il roseo delle piccole labbra. Ma la cosa che attira la mia attenzione è un’altra. Poco più su della commessura posteriore fa bella mostra il buchetto del culo di nonna. È la prima volta che vedo un buco del culo dal vivo. Mi inginocchio dietro di lei e fiondo la mia testa fra le sue natiche. La mia bocca e sul grinzoso sfintere. Nonna ha un sobbalzo. Porta una mano dietro di se e mi afferra per i capelli.
“Che intenzioni hai?”
“Nonna. Hai un buchetto niente affatto male. Lascia che lo baci. Voglio solo leccartelo. Credo proprio che ti piacerà.”
Jasmine allenta la presa. La mia lingua guizza verso l’esterno e va a lambire il prezioso buchetto che al tocco si contrae.
“Oh dio! È un piacere nuovo quello che mi stai dando. Ti prego continua. È la prima volta che qualcuno mi lecca il culo. Tuo nonno non lo ha mai fatto. Dove hai imparato?”
“Nonna l’ho visto fare in un film porno.”
“Lo voglio vedere anch’io. Credo che ci siano anche altre cose da vedere.”
“Sì. E sono tutte piacevoli. Gli interpreti sono molto bravi. In particolare la donna simula molto bene il raggiungimento degli orgasmi.”
“Io non lo simulerò di certo. Dai riprendi a leccarlo e portami all’orgasmo.”
La mia lingua riprende a guizzare sul favoloso buchetto. Mentre le lecco il culo avvicino due dita alla sua vagina. E’ bagnata. Una leggera spinta e le dita si aprono la strada all’interno della foresta di peli. Toccano le grandi labbra e si insinuano nella fenditura che le divide. Spingo e le dita entrano nell’orifizio vaginale. Jasmine miagola.
“Bravo. Sei sulla strada giusta.”
Incomincio a fotterla con le dita. Intanto la mia lingua continua a vorticare sul prezioso buchetto. Con la punta cerco di penetrarlo. Nonna spinge il culo all’indietro. Il buchetto si dilata un pochino. Ne approfitto per metterci dentro la punta della lingua. Un nitrito si spande nel salone. È Jasmine che non riesce a trattenersi. Viene. Le sue secrezioni superano il tappo formato dalle mie dita; fuoriescono dall’orifizio vaginale e colano sul pavimento.
“Basta giocare col mio culo. Voglio il tuo cazzo. Dammelo. Non resisto più.”
Mi rimetto in piedi. Lei non si è mossa. Poggio una mano sul suo fondo schiena. Con l’altra afferro il mio cazzo e l’accompagno fra le bianche natiche. Lo guido fino allo spacco delle grandi labbra. Spingo e la bestia affonda nella caverna colma di umori. Jasmine nitrisce.
“Mirko. Mirko mio. Dai sbattimi. Fai partire la tua astronave e portami nello spazio infinito. Voglio raggiungere le stelle dell’universo.”
Mi piego in avanti e porto il mio corpo a distendersi sulla sua schiena. Le mie braccia le circondano il torace e le mie mani si ancorano alle sue mammelle. Avvicino la bocca al suo orecchio e le parlo.
“Jasmine sei bella. Non mi stancherò mai di amarti. Tu sarai la mia amante-puttana. Se sei d’accordo, per non farti mancare il mio amore ogni giorno verrò da te, in ufficio, e lì soddisferò le tue esigenze.”
“Mi stai proponendo di farmi chiavare in ufficio?”
“In casa, tra domestici e familiari, non ci è possibile stare da soli. Al massimo riusciremo a rubare qualche istante ed a me non basta. Io voglio giocare con il tuo corpo per un tempo infinito. I nostri incontri devono durare ore. Hai un’altra soluzione per stare soli?”
“Si! Dopo te la dirò. Cosa sono per te? Come hai detto? Sono la tua amante-puttana. Dio, che fantasia. Mi piace sentirmi la tua puttana. Chiavami come se lo fossi veramente.”
“Nonna non ho nessuna intenzione di offenderti”
“Non mi sono offesa. Una donna che si fa chiavare da un giovane toro cosa è se non una puttana e tenuto conto che il giovincello che la chiava è anche suo nipote la donna in questione è anche una perversa. In definitiva, mio giovane stallone, sono la tua amante-puttana-pervertita. Ed ora smetti di parlare. Fai il tuo dovere. Chiavami.”
Ha ragione basta parlare. Le mie dita si stringono intorno ai suoi capezzoli e li strizzano. Lei porta una mano fra le sue cosce e comincia a sgrillettarsi il clitoride. Io comincio a stantuffarle il cazzo nella figa cosi come un coniglio fotte la sua compagna.
“Dai. Dai. Più forte. Chiava la tua puttana-amante. Spaccami la figa.”
Senza ombra di dubbio mia nonna è partita. La libidine le gioca dei brutti scherzi. Dalla sua bocca escono degli epiteti che mai avrei immaginato facessero parte del bagaglio culturale di Jasmine. Il suo scurrile diventa volgare. Il bello è che ha la capacità di eccitarmi ancora di più. Perdo il controllo della bestia che è in me e le stantuffo il cazzo nella polposa pucchiacca con violenza. Jasmine da libero sfogo al suo piacere. Una volta è una giumenta e un momento dopo è una tigre. I nitriti si alternano con i ruggiti. È tanta la sua carica di libidine che raggiunge una sequela di orgasmi a breve tempo di distanza l’uno dall’altro. Giunge anche il mio momento. Affondo le unghia nelle grosse mammelle e dopo un ultimo colpo vengo. Eiaculo. Un fiume di sperma invade il caldo ventre di mia nonna. Jasmine si distende sul divano trascinando il mio corpo sul suo.
“Sei stato fantastico. La mia mente non ha ricordi di momenti così. Mi hai chiavato come nessuno lo ha mai fatto. Grazie amore mio.”
Sono soddisfatto. Io giovane amante sono riuscito a far godere una donna come mia nonna. Una donna che porta in se una carica sessuale vecchia di anni. Non potrò mai dimenticare questi momenti. Sfiancati dal rapporto appena concluso stiamo stesi sul divano ed abbracciati.
“Jasmine chiedimi qualsiasi cosa e te la darò.”
“Per ora mi basta che tu mi ami. In seguito vedremo.”
“Mi parli della soluzione per incontrarci senza avere paura di essere scoperti.”
“Sono proprietaria di un villino fuori città di cui nessuno ne conosce l’esistenza. È il luogo in cui mi rifugio quando voglio restare sola. È il luogo adatto dove poterci incontrare senza che nessuno venga a scoprire il nostro segreto. Ogni giorno nelle ore di pausa pranzo, che per me durano tre ore, potrai raggiungermi. Hai la moto. Ci impiegherai poco tempo. Ricordami di darti le chiavi.”
“Possiamo anche trascorrere dei fine settimana? Come sai ogni sabato mattina io vado fuori e rientro il lunedi mattina. Questo non dovrebbe destare sospetti.”
“Hai dimenticato tua zia.”
“Di lei non mi preoccupo. È nostra complice.”
“È deciso. Ci incontreremo nel mio villino e ci ameremo fino alla follia. Le mie perversioni più recondite dovranno essere realizzate.”
“Nonna mi fai preoccupare.”
“Mio bel mandrillone ti assicuro che non hai niente di cui aver paura. Ti farò divertire. Ti darò tanto di quel piacere che nessun altra donna sarà in grado di darti. Vieni andiamo a letto e continuiamo la danza.”
Il lunedì mattina arriva a salvarmi. Ho trascorso un fine settimana di fuoco. Jasmine non si sentiva mai appagata. Ho scaricato nel suo ventre e nella sua bocca una quantità enorme di sperma da poter inseminare un esercito di donne. Più volte ho creduto di eiaculare ma dal mio glande non usciva niente. Ero talmente svuotato che dal mio cazzo non usciva una sola goccia di sperma. Nonna è una vera mantide. Quando gli altri della famiglia rientrano lei è già uscita per andare in ufficio. Prima, però, mi ha succhiato il cazzo facendomi un favoloso pompino. Ridendo mi ha detto che lei deve abituarsi a fare colazione al mattino ed io ho l’ingrediente adatto a soddisfare il suo bisogno. Sì, senza ombra di dubbio mia nonna è una puttana con la P maiuscola.

Continua

P. S.: questo è un racconto di pura fantasia. Ogni riferimento a persone o fatti realmente accaduti è puramente occasionale.

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