Setole

Scritto da , il 2018-06-18, genere sentimentali

Mi pettini.
Seduto sul freddo pavimento, tra le tue ginocchia. Percepisco l'attenzione nello scivolare delle setole. Un lento passaggio tra le ciocche che si fanno via via più mansuete, come i miei pensieri: dapprima funesti poi lentamente ammansiti. le setole morbide lucidano la criniera gonfiandola come una nuvola.
Immergi le tue narici a contatto con la mia nuca, non posso vederti ma ti immagino socchiudere gli occhi.
Scivolo con la testa indietro mettendo a contatto le nostre fronti.

BACIAMI.

Le labbra capovolte si limitano a brevi schiocchi. Occhi negli occhi, teste rovesce siamo liberi di farci tradire dalle nostre espressioni.

Sono giorni che il tuo telefono squilla invano, non una risposta, un messaggio...Ho pensato ti fosse successo qualcosa, a tratti l'ho sperato, maledendomi immediatamente per il tempo perso a considerarti. Sono un debole. Mi sono rinchiuso in altre braccia il tempo di annebbiarmi e poi sei tornata qui, nella mia testa.

TI SONO MANCATA?

Mi graffi leggera la nuca, gatta selvatica non riesco a lasciarti. Sono troppo vecchio per questi giochi ma non voglio alzarmi da questo marmo... le tue gambe mi cingono la vita, mi sento in trappola ma non quanto vorrei. Accarezzo i tuoi polpacci e con i palmi racchiudo le dita delicate dei tuoi piedi smaltati di nero.
Ne porto uno alla bocca. Lo bacio.

NO,NON MI SEI MANCATA.

Sento appoggiare la spazzola a terra. Mi scavalchi e ti poni davanti a me. Tengo il tuo sguardo, vuoi giocare lo so, io vorrei far sul serio.
Ti accasci su di me. Lenta. Diabolicamente Lenta. Sento i tuoi profumi. In ordine.
L'olio di mandorle delle gambe, l'odore della tua intimità che mi sfiori sul mento calandoti, il profumo che indossi sempre uguale sul tuo petto. Mi butti le braccia al collo e ti nascondi.

QUANTO MI SEI MANCATO.

Sei una stronza bugiarda,ti allontano in malo modo e salto in piedi.

DEVO ANDARE ORA.

Il tuo corpo di ragazza indietreggia selvatico stendendosi sul tappeto, eri nuda da prima che arrivassi, non ti ho chiesto il perché...forse non volevo saperlo.
Ti pettini dolce, con la stessa lentezza che usavi su di me... con le setole oltrepassi i lunghi capelli, ti graffi appena il tenero seno arrossando i capezzoli.

SE VAI VIA MI MANCHERAI.

Continui la tua discesa incantandomi, inchiodandomi. Sei sul monte di venere, capovolgi il tuo strumento accarezzando la tua intimità. Non mi guardi più.
Mi inginocchio al tuo spettacolo.
Il materiale liscio ti coccola, la ferita rosa carico chiede di più, inarchi la schiena mentre porti una mano alla bocca. Ho le labbra secche e la camicia appiccicata addosso. Odio e amo ciò che vedo. Il manico liscio massaggia la tua perla. Sento il cuore rimbombarmi nelle tempie e lo stomaco svuotarsi, sento il tuo profumo di donna, vorrei andarmene e lasciarti lì, patetica e sola, ma saresti comunque in ogni mio pensiero.
Salgo su te, strappandoti la spazzola dalle mani con rabbia. Ti mordo e ti mangio. La tua pelle umida accende i miei sensi, mi nutro di te come un affamato. Il collo, le labbra, i seni, le orecchie... tutto è mio, lo devi capire. Mi slaccio frettoloso i jeans ed annego in te, spingo forte, spingo sempre, non mi importa di te voglio incollarti qui a me, resta con me, resta dentro di me.
 Forzo le tue spalle al pavimento con le mani mentre col bacino segui la mia violenza, vorrei farti male, sei più forte... lo vuoi, lo vuoi.
Ma è già tuo, non lo capisci?
Quando d'un tratto spalanchi gli occhi, mi trovi già nei tuoi. Li obblighi nei miei, sei un demone, potrei guardarti mille volte e mille volte mi rimanderesti un'immagine differente. i tuoi occhi di cenere bruciano i miei, li lacrimi. Non mi lasci gli occhi mentre ti offri di spalle, sbircio un graffio sulla schiena e sento male al cuore. ti porti una mia mano alla bocca la baci e poi la stringi intorno alla tua gola. La stringo.

MI SEI MANCATO.

Esplodiamo in sincrono mentre affondo le dita nei tuoi capelli dannati fotografati come animali mente ti prendo sbattendo contro le tue natiche rotonde.

ORA VAI.

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