Posta espresso 4

Scritto da , il 2017-10-02, genere trio


«E quando rientreresti da Alfredo?»

«mamma, ti ricordi che vado all’Università? E comunque ceniamo insieme fuori e poi rientro»

Lei sbuffa ed io me ne esco. Verso le 19 raggiungo lo studio del ginecologo di Paola, che ci riceverà per ultimi. All’arrivo in sala d’aspetto vedo Paola, ma mi siedo in disparte: con lei ci sono quella che evidentemente è la sua bambina ed un'altra donna che immagino sia sua madre.

Paola mi aveva nei giorni precedenti raccontato che «quando mi ero ritrovata sola ed incinta, proprio Mario mi aveva aiutato anche economicamente, da cui è poi arrivata anche un intesa sessuale tra noi»



«…allora la mamma tornerà dopo cena per darti la buona notte, fa la brava con la nonna»



Osservo di sottecchi Paola che è ancora in divisa da Postina, con la giacchetta ben chiusa perché come immagino le sue tette sarebbero belle evidenti libere sotto la camicetta, se poi penso che è anche senza slip già il pene comincia a tirare il tessuto dei pantaloni.

Nonna e nipote si alzano e se ne vanno, e pertanto mi siedo accanto a Paola

«Allora stasera hai visto anche la mia bimba»

«Si, mi sembra veramente…»

La porta dello studio che si apre lasciando uscire l’ultima paziente, interrompe la conversazione. A ruota esce il Dottore che la accompagna all’uscita anche per chiudere l’ingresso, per poi presentarsi

«piacere Mario, tu devi essere Giulio. Accomodatevi ma soprattutto… mettetevi comodi»

Lui toglie il camice mostrando un bel cazzo in erezione, ed anche noi rimaniamo nudi. Paola prende la parola

«bene ragazzi, questa sera finalmente potrò esaudire la mia voglia di doppia penetrazione, ho deciso per Mario dietro e Giulio davanti, via!»

Ci prendiamo Paola a sandwich tra di noi ed io davanti mi butto tra le sue tette a palparle e succhiarle, per poi scendere a leccare in basso la sua fica già bagnata. Mario da dietro ha professionalmente lubrificato l’ano di Paola, per poi ad un cenno di intesa, entrambi penetriamo le sue intimità.

Il suo crescendo di piacere è da sballo, ed alla fine è così soddisfatta da voler poi leccare entrambi i peni ancora bagnati di sperma per ringraziamento.



Mario aveva messo in fresco un vinello fresco e salatini per festeggiare, e così ci riprendiamo «sai Mario, quel giorno che consegnando la posta mi sono vista Giulio in mutande, è stata una folgorazione… sessualmente parlando… ora Giulio, l’altro motivo per cui sei qui è che Mario è bisex e se lo desideri sarebbe disponibile ad aprire il tuo lato B come ha fatto con me… saremmo un bel trio completo!”



Mi osservano ed il mio viso evidentemente parla per me con un’espressione tra la voglia e l’incertezza per l’inevitabile dolore… l’idea peraltro mi eccita e valuto anche che fatto con uno che è medico e meglio che con uno qualunque… guardo il mio cazzo in tiro e poi loro sorridendo «si, l’idea mi eccita»

Mi fa accomodare sulla poltrona ginecologica, e come le donne, con le cosce aperte appoggiando le gambe agli appositi sostegni. Mi sento molto esposto e per questo anche eccitato. Mario si accomoda davanti a me e con un dito comincia ad esaminare l’ano, per poi spingerlo dentro ed uscire subito: mi mostra il dito sporco «è da un po’ che non vai in bagno eh?»

Si rialza per tornare con una vasca di raccolta che posiziona sotto la poltrona, ed una peretta di liquido che per tre volte mi infila nel culo, mi costringe a trattenermi mentre massaggia l’addome. La successiva evacuazione in quella posizione e guardato da loro mi ha ulteriormente eccitato.

«Bene, direi che dopo la pulizia possiamo procedere»

Torna a penetrarmi con le dita, non senza evidente fastidio, il dito dentro mi fa contrarre istintivamente l’ano.

«E’ ancora più stretto di quanto immaginavo, sverginarti non sarà una passeggiata, devo richiederti se desideri continuare»

«si»

Allora dall’armadio prende uno speculum che una volta inserito inizia ad allargare: piango dal dolore atroce, mi sembra che le ossa si spacchino. Lo lascia in posizione per un bel po’, intanto che Mario e Paola si vestono per la cena. Paola con il suo solito unico indumento, quel vestitino corto e scollato dotato di spacco laterale fino al girovita per mettere completamente a nudo coscia e natica.



Poi si avvicinano a me: Mario con una lampada mostra a Paola le mie interiora attraverso lo speculum, per poi rimuoverlo e sostituirlo con un finto cazzo lubrificato, che mi infila in modo deciso bloccandolo dentro.

Mi fa scendere dalla poltrona e vestire, solo pantaloni e t-shirt.

«Così ti manterrai dilatato durante la cena»



Paola, forse anche per solidarietà, chiede «Mario, ne hai uno anche per me?» Mario sorride e lei si mette a 90: un plug di dimensioni almeno doppie del mio sparisce gradualmente nel suo culo senza un lamento, poi si rialza e mi sorride. Invece il mio fastidio è costante, ma poi durante la cena è come se gradualmente l’ano si adattasse alla situazione.

Intanto il cameriere è sempre più arrapato dal nude look di Paola, ed ormai giunti a fine cena concordiamo di concedergli una “mancia” in natura: alla richiesta del conto lei gli sussurra quello che immaginiamo.

Difatti lui al ritorno posa il conto, e poi fingendo di rispondere a domande sul menù che Paola ha aperto davanti, affonda le mani per palpare le sue tette gentilmente concesse.

Al rientro in studio, Mario mi fa sdraiare su di un fianco su un lettino con il culo un po’ sporgente: dopo aver estratto il plug, inizia a penetrare con il suo pene, poi completamente, mentre sul lato opposto Paola ha preso in bocca il mio e più lui mi sbatte da dietro più il mio cazzo gode nella bocca di Paola, fino a quando poi Mario viene completando il mio sverginamento, ed anch’io sborro in bocca a lei.



«Ma com’è che cammini strano? Sembri uno sceso da cavallo…» ah le madri…. !

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