Gli sbandati. Diario africano. Finale.

di
genere
trio

Verrà... dice lui.
Ma certo che verrà, ribadisce Lena, ma non perché abbia paura, sa che non la tradiremmo mai. No... verrà perché è una viziosetta, ma non hai visto come si è scopata Khalid? Verrà perché è curiosa, vuole conoscere cosa vogliamo farle, vuole godere, quella puttanella ci assomiglia... che credi? Una giovane sbandata...
La conferma?
Un rapido bussare e Patrizia che entra.
In un attimo la prendono fra loro, lui dietro che preme contro il suo culetto sodo, le mette le mani sul seno, abbassa il reggiseno del bikini, le stringe forte i capezzoli, forte da farle male. La sua bocca si posa sul collo, le morde la nuca, la tiene forte in modo che non può più muoversi, né ribellarsi.
Lena le sta mordendo la bocca, forte, le tiene un labbro fra i denti e tira, la tortura, una mano si inserisce nel tanga, preme sulla sua vagina, Accarezza, cerca il suo bagnato, trova il suo piccolo clitoride e lo stuzzica. Lo schiaccia forte, lo preme forte. Lo accarezza con movimenti circolari, torna a schiacciarlo.
Stacca la bocca e le sussurra con la sua voce roca, ebbra di libidine, chiede se vuole godere
si... respira a fatica Patriza...
e quanto vuoi godere... puttanella?
Tanto... tanto... è la risposta.
Lui... mentre con una mano le continua a tormentare un capezzolo, con l'altra le palpa il culo, le dita arrivano fra le natiche, premono sull'ano, un dito, che bagna di saliva, vince la resistenza elastica del buco ed entra! Penetra violento, si spinge dentro, comincia a ravanare.
Le bocche che la mordono, le dita di ambedue che la violentano, portano subito Patrizia a godere.
L'orgasmo la prende, è talmente forte che le cedono le ginocchia e solo l'essere stretta fra di loro le impedisce di cadere.
Non le danno tregua! Continuano a tormentarla, a non darle respiro. La stanno facendo godere in maniera opprimente, orgasmo su orgasmo, non smettono un attimo.

Nudi... sono sul letto, lui sotto e su di lui, distesa sulla schiena, Patrizia, le tiene la gambe aperte con le proprie, le tiene le braccia prigioniere con le proprie, fra le cosce di lei sporge la verga durissima, completamente scappellata, Lena lo bagna di saliva, gli mette un preservativo, lo prende e infila a fatica la verga durissima nella vagina bagnata ed aperta della ragazza.
E prende a leccarli, lecca il tronco di carne che entra ed esce con movimenti rapidi, lecca il clitoride e il pube, morde, succhia, strizza fra i denti e così provoca altri orgasmi, si distende anche lei e prende a mordere i capezzoli fino a farli sanguinare, mentre con la mano non smette di strofinare il clitoride.
Poi... tutta una serie di composizioni erotiche fra loro.
Lui che privilegia prendere Patrizia.
I corpi avvinti in abbracci spasmodici.
Loro ubriachi di libidine.
Viene nella vagina della ragazza, urla il suo piacere
Si leva e le lascia sole,
Lena si sta esprimendo in un repertorio saffico da enciclopedia del sesso, sta facendo godere la ragazza in una maniera quasi scientifica, non le da un momento di respiro.
Lui guarda e fuma.
Esce sul terrazzo e guarda il mare, rinchiude dietro di sé la porta.
Si chiede perché tutto è così carico di consuetudine?
Perché il sesso può diventare così ripetitivo, comunque?
Ora... che la sua carica erotica si è parzialmente acquietata subentra la nausea, la noia.
Non può ammettere la noia, non nel sesso.
Deve vincerla.
Il sesso è fame.
Il sesso è vita, il sesso è medicina.
Solo il sesso può salvarlo.
Butta la sigaretta e rientra.
I corpi sono ancora avvinti.
E' da chiedersi se riusciranno mai a saziarsi veramente?
Lui.
Loro.
Prende a masturbarsi fino a quando gli ridiventa duro, mette un nuovo preservativo.
Patrizia è in ginocchio fra le gambe di Lena, la sta leccando. Lui la prende, le alza il bacino... la penetra.
Prende a sbatterla furiosamente.
Ora... ti faccio il culo puttanella...
Fa uscire la verga dalla vagina e la punta. L'ano è abbondantemente lubrificato da saliva e da umori vaginali.
La tiene forte e spinge. Ci mette un po' a vincere la resistenza elastica dello sfintere, ma ne viene a capo.
La sodomizza.
La incula.
Spinge dentro fino al pelo.
Lena tiene la ragazza contro il suo ventre, si strofina contro il suo viso.
Lui continua a lungo a sbattere contro le natiche sode, ha un bel culo Patrizia.
Il buco stretto ed elastico.
Lena ha le mani fra i capelli della ragazza, la tiene stretta.
Godono.
Quando Patrizia sta uscendo dalla stanza, sfatta e segnata, lui è sul letto a fianco di Lena.
Dice...
Se avremo una altra occasione, ti lego al letto e ti bendo. E ti faccio scopare, non saprai chi ti sta scopando... ti interessa?
Potrebbe essere un estraneo a fotterti... chissà chi...
Lo sguardo di ritorno della ragazza conferma che si, le interessa...
Trova il modo... e lo facciamo... dice.

Assapora l'odore.
Odore forte.
Odore di donna. Odore di umore vaginale.
Fumano.

E... il tuo Masai? Chiede...
Non lo so...
Non doveva essere già qui?
Si... ma lui non ha la nostra percezione del tempo, è fuori dal tempo, verrà quando lo riterrà opportuno...
E tu... lo aspetterai? Per quanto...?
Per sempre? Cazzo ne so? Quante domande fai...
Raccontami di lui...
Bello, selvatico, selvaggio, l'ho trovato in un spettacolo folkloristico, hai mai visto i giovani Masai saltare? Sono altissimi e saltano sul posto, con scudo e zagaglia e con quella specie di tunica che portano si vedeva... la sua lancia di carne!
Ha un cazzo formidabile... appena un po' meno lungo del suo avambraccio..

Una volta... ogni giovane guerriero doveva uccidere un leone, un Simba, era la sua iniziazione e prima ancora la sua circoncisione, ora li pagano per non uccidere i leoni, sono addomesticati... ammansiti... drogati... e tu fai parte del circo... Lena... lo sai, ne sei consapevole? Lo stai corrompendo...
gli fai perdere la sua innocenza...

Io?
Ma che m'interessa?
E' bello
Dio se è bello!

E come è stato?
L'ho comprato, e che altro?
Sono in vendita, che credi? Si compra tutto... tutto! Ogni cosa a 'sto mondo!
Tutti sono puttane... tu... io... chiunque è puttana!
Loro... i giovani Masai lo sanno che le donne bianche li cercano e si fanno pagare, non lo fanno per niente anche se piacciono loro i nostri grossi culi bianchi!
E io l'ho pagato... è stato con me per due settimane, mi ha scopato mille volte, tutto il giorno, mi ha fatto godere come mai è successo! Mi metteva prona e mi prendeva come un leone! Mi mordeva la nuca... proprio come fanno i leoni con le femmine, ma a loro differenza durava una eternità e io mi scioglievo letteralmente! Mi sembrava di avere una fontana fra le cosce. E godevo... godevo... senza smettere!
E lui... mi veniva dentro... dopo la prima volta aveva rifiutato di mettersi il preservativo, non lo sopportava proprio e non lo abbiamo più usato.
Quando sono dovuta partire... dovuto, capisci? Gli ho offerto di venire con me ma poi... pensandoci era come portare un leone e metterlo in una gabbia, come avrebbe fatto ad abituarsi?
Lui abituato alla vastità della Great Rift Valley?
Noooo... sarebbe morto e comunque non sarebbe venuto. Mai.
Siamo rimasti in contatto via e-mail e mi ha scritto che mi avrebbe raggiunto!
E io lo aspetto!
Come facciamo con Patrizia?
Come vuoi tu... ci giochiamo con lei ma se viene il mio Masai... vado con lui.
Come si chiama?

Kanzi...

Tibet

(da sempretibet.blogspot.it)
di
scritto il
2017-07-26
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