Claudia ed il Maggiore 2

Scritto da , il 2017-02-06, genere etero

Io e Claudia ci sentimmo i giorni a seguire e ci demmo appuntamento per il mercoledì successivo.
Arrivato il mercoledì mattina, emozionantissimo e preoccupatissimo passai a prenderla, la mia città è piccola e la paura di essere visto (essendo sposato) era molta.
L'aspettai un centinaio di mt. dal cancello del palazzo dove abitava, fu puntuale e quando la vidi uscire quasi non la riconobbi..
Scarpe tacco 12, cappotto nero, tutta truccata da signora.
Salì in macchina e mi baciò sulle labbra, sembrava ci conoscessimo da una vita.
La sua pelle chiara e fresca mi fece subito dimenticare il pericolo che stavo correndo.
Le proposi di andare a pranzo in un ristorante molto carino distante una trentina di km. dalla mia città, però con una scusa le dissi anche che mi sarei dovuto fermare al mio agriturismo per prendere un documento, tanto stava su strada.
Era novembre e l'agriturismo era chiuso.
Le dissi se voleva vedere una camera, le feci vedere una delle junior suites, letto matrimoniale kingsize, divano, angolo cottura, bagno grande etc.
Lei capì subito che la mia era stata una scusa, ma era stato utile per vincere l'imbarazzo iniziale.
D'altronde c'eravamo visti soltanto una volta per circa un'ora..
La presi e la baciai subito, le accarezzai il viso come se fosse un frutto proibito, la sua pelle liscia come seta mi faceva impazzire, è bastato un attimo per farmi diventare il cazzo duro come un pezzo di legno.
Iniziai a baciarla sul collo, le feci togliere il cappotto e vidi che era vestita con un body semitrasparente ed una gonna corta chiusa nella parte posteriore per metà da una cerniera che si apriva dal basso verso l'alto.
Il sangue iniziò ad arrivarmi al cervello, le avrei strappato subito di dosso i vestiti, ma stavo studiando la situazione....
Non potei però fare a meno di aprire leggermente la cerniera posteriore e di toccarle la pelle nuda sopra le auto reggenti.
Era si piccola, ma si era preparata come una troia navigata.
Lei mi lasciò fare ma era completamente presa dal mio cazzo, si abbassò, mi slegò la cintura ed una volta abbassati i pantaloni mi tirò fuori a fatica il cazzo dalle mutande ed iniziò a giocarci.
Si mise la cappella in bocca, poi iniziò a leccare l'asta, poi infilatosi quasi tutto il cazzo in bocca iniziò a succhiarmelo, ogni tanto lo tirava fuori, gli sputava sopra e continuava a leccarmelo.
Lei gli sputava sopra per farmi capire quanto fosse brava, ma la cosa non è che mi piacesse molto, a me piace fare sesso in tutti i modi, ma non mi piace la volgarità.
Io amo il pompino un pò all'inizio ed alla fine, ma amo scopare e soprattutto inculare, quindi fremevo dalla voglia di scoparmermela, a fatica riuscii a togliere il cazzo dalla sua bocca, la scaraventai sul letto e togliendole completamente la gonna e le mutandine mi concentrai su quel frutto prelibato che aveva in mezzo alle gambe.
Aveva una fica stretta stretta, ogni mano copriva completamente una sua natica, iniziai a leccarle prima le grandi labbra e poi le piccole labbra, sfiorandole ogni tanto il clitoride.
La mia lingua chiese aiuto alle mie dite e queste non si fecero pregare, con due dita le allargavo le grandi labbra e con la lingua leccavo e succhiavo il clitoride, poi le dita entrarono in quel buchetto fresco come una rosa e la sentii gemere dal piacere, premeva la sua mano sulla mia testa incitandomi a leccarla ancora, quando mi accorsi che era pronta, mi alzai, finii di spogliarmi e mi sdraiai sopra di lei, iniziai a strofinarle la cappella sulla fica e sul clitoride per qualche minuto e poi la impalai piano piano.
La sensazione che provai era incredibile, il mio cazzo da cinquantenne in quella fica strettissima quasi di una bambina, sentivo il mio cazzo aderire a tutte le sue pareti , mi ci sarebbe voluto poco per venire, così cambiai posizione, mi sdraiai sul letto e la feci sedere sul mio cazzo a smorza candela, con le mani le aprivo le sue chiappe e le davo il ritmo.
La fatica per non venire era grande, cercavo di non pensare a quel demonio che mi stava seduta sopra e che non vedeva l'ora di farmi godere, ma una volta che lei ebbe un orgasmo ( non giurerei che fosse stato vero), mi sfilai sotto di lei e glielo rimisi in bocca, ormai avevo rotto il ghiaccio così le premetti forte la testa sul mio cazzo, non ce la faceva a prenderlo tutto ma mi piaceva sentire con la cappella la sua gola, e non ci misi molto a riempirle la bocca di sborra.
Lei una volta ingoiato tutto il mio sperma, riprese il mio cazzo e lo pulì che quasi non serviva lavarlo.
Ci facemmo una doccia ed andammo a pranzo.
Continua

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