Cosa non si fa per vivere

Scritto da , il 2017-02-16, genere etero

Sono Andrea e sono il proprietario di un agriturismo, per l'apertura avevo bisogno del certificato di potabilità da parte della ASL locale, avevo già consegnato tutta la documentazione da un pezzo ma mancava l'ultima analisi dell'acqua ed il loro responso.
Provvedo a procurarmela e torno nuovamente agli uffici ASL, il dirigente donna, molto gentilmente mi chiese di tornare la settimana successiva.
Tornai il lunedì successivo e la dottoressa sempre molto carinamente si scusò per il ritardo, ma in quel periodo erano venuti a mancare per malattia dei suoi colleghi e non aveva potuto lavorare sulla mia pratica.
La dottoressa fisicamente non è proprio di quelle che ti fanno tirare il cazzo, bruttarella di viso, magra con un seno inesistente, alta circa 1,60 , vestita sempre in maniera anonima.
L'unico vezzo un leggero strato di blu sulle palpebre.
Notai che le mancava la fede al dito, d'altronde chi l'avrebbe sposata!!
Mi diede l'appuntamento per la settimana successiva, tornai ma la mia pratica era sempre allo stesso punto, però notai che aveva cercato di farsi più carina, cosa praticamente impossibile.
Notando la mia delusione ed un accenno di impazienza , mi disse che non ne poteva più di quel lavoro, il personale non era mai al completo, centinaia di pratiche da completare, le figuracce con le persone..
E come se non bastasse il telefono squillava in continuazione e le persone continuavano ad entrare per i motivi più svariati.
" non ci lasceranno mai in pace" disse rivolgendosi a me.
Dottoressa, se fossi sicuro di non essere
insolente la inviterei a cena così potremmo lavorare alla pratica senza interruzioni, azzardai.
Non mi aspettavo certo quella risposta.,
"Ottima idea, venerdì sera le andrebbe bene? Così essendo il sabato non lavorativo sarei più libera".
Ne sono onorato dottoressa., mi permetta, carne o pesce?
Lei sorridendomi "pesce, perché no"!!
La salutai ed andai via.
Prenotai un tavolo in un ristorante sul mare, discreto ma non troppo, caro ma non troppo, elegante ma non troppo, una volta arrivata mi disse che andava bene anche una pizza , ma si era vestita elengante...!?
Sotto il cappotto indossava un tubino nero chiuso nel retro con una lampo per tutta la sua unghezza ,che le arrivava alle ginocchia, scarpa tacco 7, pochette, anche se molto elegante sempre racchia era..!
Per rompere il ghiaccio ordinai del Vermentino perché va bene in tutte le occasioni, stavo molto attento a non strafare per non metterla in difficoltà, era molto tesa e cercai di farla rilassare.
Le chiesi se aveva degli hobby e quali fossero così dopo una decina di minuti ed il primo brindisi si rilassò e passammo al TU, da quel punto in poi la conversazione si fece molto gradevole.
Era molto timida e fragile, aveva perso la sicurezza che aveva in ufficio ed era molto simpatica.
Apprezzó molto la cena e la portai nella piazza centrale per farle apprezzare il panorama.
Mentre eravamo poggiati al muretto ed io le indicavo con una mano gli edifici più importanti mi accorsi che due delle nostre mani si toccavano, continuai ad indicare e parlare facendo finta di niente ma lei non ritraeva la mano..
Mi resi conto che la situazione mi stava eccitando ( forse perché per sicurezza avevo preso nel pomeriggio mezza pasticca di Cialis), alzai il dito mignolo ed iniziai a sfiorarle la mano, lei sempre come se nulla stesse accadendo, poi quando ci trovammo con le nostre facce vicine d' impulso mi venne di baciarla.
Lei ricambiò il bacio e sentii la sua lingua poco allenata che cercava la mia, l'abbracciai e la strinsi a me facendogli sentire che avevo il cazzo già duro, lei stava tremando.
Dal basso verso l'alto alzai la cerniera per una trentina di cm. e infilai la mano per tastarle il sedere, aveva il reggicalze ed il perizoma, la mia mano le stava accarezzando il sedere magro ed ossuto; scendendo verso il basso sentii le mutandine umide.
Prendendola per il collo la baciai ancora, sentii la sua mano sulla patta dei pantaloni.
Rita le dissi, forse è meglio cambiare posto, la presi per mano fino alla mia macchina, poi guidai fino ad un posto isolato poco distante.
Una volta ferma l'auto, fu lei a baciarmi per prima, poi mi sbottonò i pantaloni ed iniziò a succhiarmi il cazzo facendo anche degli ottimi apprezzamenti.
Però!! pensai, è brava a fare i pompini la dottoressa.
Per la foga mi stava allagando di saliva, io nel frattempo le avevo aperto tutto il vestito, ora era in reggicalze e perizoma, liberai il mio cazzo dalla sua bocca e la spogliai completamente.
Le tette erano piccole ma ancora sode, una leggera pancetta le copriva l'addome , stavo per scoparmi una cozza ed ero anche arrapato.
Mi spostai sul lato passeggero, reclinai il sedile e una volta sistemata sopra di me con una mano iniziai a spalmare la saliva ed a sollecitarle il clitoride, era un lago di umori, era pronta per prendermi , ora aveva il cazzo tutto.
Sembrava stesse ascoltando musica con la cuffia sulle orecchie, la sua figa stava giocando con il mio cazzo , lo tratteneva dentro senza muoversi, poi lo scopava intensamente, poi lentamente, era sola con il mio cazzo, se lo gustava ad occhi chiusi,
la racchia mi stava facendo godere, ora la stringevo a me prendendole per le chiappe asciutte e le strusciai il dito sul buchetto, visto che mi lasciava fare mi bagnai le dita ed un dito iniziò a muoversi dentro di lei, iniziò a godere di più , prese la mia mano libera e si strizzó i seni, ad un tratto la sentii irrigidirsi ed avere delle contrazioni addominali, stava venendo come un fiume in piena.
Rimase immobile per qualche minuto poi dicendomi che era arrivato il mio turno si sfilò e scendendo dal sedile riprese il mio cazzo e me succhiò fino a farsi sborrare in bocca.
Una volta venuto mi resi conto di aver scopato con un cesso.
Il giorno dopo il mio certificato era pronto, ma ora è diventata un incubo.

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