Quindi vorresti scoparmi?

Scritto da , il 2017-01-13, genere etero

-Ebbene? Perché sei qui?
-Beh…! Per scoparti, mi pare ovvio….
-Aaahhh…ho capito.
-E’ da molto che ne parliamo, o meglio…che lo scriviamo. Ora sei qui davanti a me. Sei bellissima e io non desidero altro che scoparti.
-Quindi tu vorresti scoparmi?
-Si, non desidero altro…voglio sfondarti il culo, proprio come scrivi nei tuoi racconti…
-Sai cosa penso?
-…Cosa?
-Penso che tu sia un ragazzo molto attraente, carino e…diciamo che mi piaci ma…
-Ma?
-Credo che tu non sia alla mia altezza…
-Cosa?
-Già, penso proprio che non saresti alla mia altezza. Penso che verresti in 10 secondi, giusto il tempo di spogliarmi.
-Questo pensi di me?
-Si.
-Mettimi alla prova!
-Va bene, ti concedo una possibilità.
Con un rapido gesto lo spinsi sulla poltrona alle sue spalle. Cadde pesantemente sul cuscino in pile facendo rovesciare con un braccio il paralume dal tavolino accanto.
Mi fissò per un attimo negli occhi con sorpresa, ma solo per un attimo, fino a che la sua attenzione non cadde sulla mia mano destra che cominciava ad armeggiare con i bottoni della camicetta.
-Anzi…levamela tu, questi bottoni mi fanno impazzire.
Mi sedetti sulle sue ginocchia e gli misi il seno davanti al viso. Allungò le dita ed iniziò a sbottonare il primo bottone con le mani tremanti.
-Stai già ansimando…quanto pensi di resistere? Cosa accadrà quando mi vedrai le tette?
-Zitta e lasciami fare.
Sorrisi e l’ ultimo bottone volò via come un proiettile, tanto era aderente la camicetta. I suoi occhi si illuminarono…proprio davanti a lui il mio seno bianco lo provocava a dismisura mentre con le mani iniziai a massaggiarlo con vigore davanti al suo viso estasiato. Lo raccolsi a coppa e cominciai a stringere i capezzoli tra il pollice e l’ indice perché si inturgidissero. Il risultato fu eccellente. Mi avvicinai con un seno alla sua bocca aperta e ci infilai un capezzolo. Immediatamente la chiuse ed iniziò a succhiare come un neonato in allattamento.
Mi sollevai la gonna e mi sedetti un po’ meglio, volevo sentire la sua erezione contro il mio pube. Notevole. Spostai di lato le mutandine per lasciare più libere le labbra di strofinarsi su di lui. Faticavo a resistere all’ impulso di prendere il suo membro tra le mani…ma non era il momento, non ancora. Lui continuava a succhiarmi i capezzoli, a leccarli, a baciarli. Gettai la testa all’ indietro. Si inorgoglì.
Abbassò le mani e me le mise sui fianchi; mi sollevò la gonna lentamente. Mi accarezzò le natiche, poi le strinse e le pizzicò. Percepii un dito che percorreva la mia fessura, fino a fermarsi a quel piccolo buchino che tanto lo incuriosiva ed eccitava. Lo raggiunse con un polpastrello e lì si fermò, quasi ad aspettare la mia approvazione. Iniziai a contrarre la muscolatura e a rilasciarla facendolo pulsare.
-Avanti…cosa stai aspettando? Lo so che lo desideri più che mai…i commenti ai miei racconti erano molto espliciti…
Con gli occhi chiusi e la bocca aperta ansimò pesantemente. Stava cercando di resistere…lo stavo portando al limite. Mossi i fianchi ruotandoli e strofinando il mio sesso contro il suo; era talmente rigido che quasi mi faceva male. Nel frattempo lo invitai ad entrare dentro di me con le dita. Cercai la sua mano, afferrai il dito medio e lo spinsi dentro il mio ano pulsante insieme al mio dito. Gli insegnai come muoversi tra le mie carni guidandolo in ogni suo tocco. Durò poco, perche improvvisamente sentii un calore umido tra le mie cosce.
Mi alzai dalla poltrona lasciandolo tranquillo per qualche secondo, dopodiché mi complimentai:
-Beh…sei stato bravo! Hai resistito per più di dieci secondi…
-Hai visto…
-Si si…ma questo non è sufficiente.
-Ci vedremo un’ altra volta? Dimmi di si …ti prego…
-Si, si può fare…ti faccio una promessa però.
-Quale?
-La prossima volta saranno le mie dita a finire dentro di te…ed ora fuori da questa stanza.
Sbiancò. Non disse nulla. Si chiuse bene il cappotto per coprire la macchia sui pantaloni ed uscì. Non so se lo richiamerò. Probabilmente no, confesso però che su quella macchia nei pantaloni non c’era solo il suo sperma.

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