Ammucchiata a bordo

Scritto da , il 2016-08-16, genere orge

A questo punto, io e Elena aspettavamo di vedere come si sarebbe comportata Angela quando Aldo ci avesse provato con lei, perché conoscendolo non c’era dubbio che prima o poi l’avrebbe fatto.
Aveva già avuto me due volte, si era fatto Elena e sicuramente avrebbe tentato di scoparsi pure la piccola Angela, visto che ci prova davvero con tutte.
…E infatti eccolo, che si presenta al nostro ombrellone.
Ma è accompagnato da una fichetta bionda di vent’anni al massimo, con due tettine al vento e un perizomino nero.
E’ disinvolto e sicuro di sé come al solito, e si atteggia come se fosse normale trombarmi due giorni prima e poi venire a salutarmi con una ragazzina in topless.
Ci squadra con aria sorniona, come a farci capire che due come noi le trova quando vuole e che se vuole sa come procurarsi carne più fresca…
Però ci propone di passare la domenica in barca con un suo amico ingegnere, compagno della fichetta in sua compagnia.
(Ah, quindi la squinzietta non è sua, ma di un altro che glie l’ha prestata per adescarmi…)
Ci guardiamo tutte e tre, e mentre Angela arriccia già il naso, Elena si mostra subito entusiasta: - Ci saremo sicuramente!
Poi si alza e guardando con aria di sfida la ragazzina bionda che non ha aperto bocca, gli mette le braccia al collo e lo bacia sulla guancia.
La ragazzina non fa una piega, e più tardi scoprirò che non ha capito una parola di quanto ci siamo detti perché non è italiana, e comunque a lei di Aldo non glie ne può fregare di meno visto che è la troietta del proprietario della barca in questione…
Mentre Aldo se ne va gongolante, Angela ha subito storto la bocca: - Ma cosa andiamo a fare con questi vitelloni e le loro puttanelle? E le bambine dove le lasciamo, tra l’altro?
Elena, con espressione sbrigativa, le fa: - Non ti preoccupare, vedrai che ci arrangeremo... E poi ci sarà da divertirsi, io e Patty abbiamo già provato…
Per poi lasciare il discorso in sospeso, che poteva voler dire tutto e il suo contrario.

Quel sabato io e Elena non siamo andate in spiaggia al pomeriggio, lasciando le bambine a Angela, e siamo andate a farci belle: se la concorrenza era rappresentata dalla biondina men che ventenne che abbiamo visto in spiaggia, è il caso di provvedere a qualche restauro…

Il mezzogiorno di domenica, lasciate le bambine al baby club, ci avviamo al porticciolo turistico; tutte e tre indossiamo dei copricostume piuttosto sexy e trasparenti sopra i costumi da bagno, e devo dire che facciamo un bel trio di femmine da monta: io con le mie gambe chilometriche, Elena con le sue tette al fulmicotone e Angela con il suo visino angelico e un culetto da sballo, facciamo girare parecchie teste maschili.
Una volta sul molo e individuato lo yacht, saliamo a bordo subito accolte da Aldo che ci stava aspettando.
A bordo troviamo il proprietario: Fabio, Bresciano cinquantenne in perfetta forma fisica e con un sorriso simpatico e disarmante; al suo fianco c’è, Eva la ragazzina bionda che scopriamo essere olandese, e lì accanto troviamo anche l’altro amico, un irlandese sulla trentina che avevo già visto giocare a beach volley e di nome Daniel; insieme ad Aldo fanno tre bei maschi attraenti, ma il Fabio, alto, occhi azzurri e capelli brizzolati, mi attira più di tutti... Forse anche perché è accompagnato e quindi rappresenta una sfida.
Quanto alla ragazzina… Beh, lei è il prototipo della mia selvaggina preferita!

Aperitivo con prosecco ghiacciato: Eva e Elena scolano tutto di un fiato e sono già su di giri, ridendo ad ogni battutina. Nonostante i venti anni e passa di differenza, le due zoccole si sono già riconosciute per quello che sono, e chiaramente vanno d’accordo. Mi sento un po’ gelosa, ci tengo alla mia amicizia con Elena, ma del resto la loro complicità mi fa gioco, visto che ho già deciso di farmi sbattere dal Fabio, che in fondo è l’uomo della piccola Eva... Così poi magari lei si ingelosisce e diventa più vulnerabile.
Mentre il Fabio si mette ai comandi per partire, noi quattro ragazze ci sdraiamo sui divanetti di prua e subito Eva e Elena si sfilano i reggiseni. Io e Angela sfogliamo due riviste: non voglio dare subito l’impressione di cercare uccello a tutti i costi, e imitare Angi è il modo più sicuro di sembrare una tipa perbene, mentre gli altri due ragazzi scendono in cucina a preparare qualcosa da mangiare; dubito che Aldo sia capace di cucinare, ma Daniel mi da più fiducia… Speriamo bene.
In effetti, quando risalgono con ostriche, pesce crudo e prosecco, mi sento piacevolmente rinfrancata.
Ormai siamo già al largo e Aldo ci invita ad un bagno prima di pranzo.
Senza aggiungere altro mi prende per mano e mi accompagna alla scaletta ma come mi giro per scendere mi tira a sé e mentre prendo volentieri la sua lingua in bocca, sento armeggiare col mio reggiseno, fino a che questo mi scivola ai piedi e le mie poppe si schiacciano contro il suo torace muscoloso, abbronzato e cosparso di peli grigiastri che a me fanno tanto maschio stagionato e vigoroso.
Non sono superdotata come la Elena, anzi sono praticamente piatta, ma i miei capezzoli sembrano fatti per attirare i maschi, e in effetti il Fabio mostra di apprezzare lo strofinio delle mie polpe sul suo petto: la sua lingua mi rovista con cura la bocca risucchiandone la saliva.
Mentre la bocca mi viene asciugata, sento la fica che mi si inzuppa di voglia...
A questo punto sono pronta per il bagno e liberatami dalla sua stretta mi tuffo direttamente in acqua con le tette al vento, seguita da lui e anche da Aldo.
Nuotiamo insieme tra schizzi d’acqua, scherzi e giochini vari, fino al momento in cui mi avvinghio con le gambe a Aldo e lui di forza mi tira su e mi sdraia sulla piattaforma di poppa.
Con un sorriso sardonico mi spalanca le gambe con una sicurezza che mi da sui nervi: - Vuoi essere scopata, vero zoccolona?
Senza aspettare la mia risposta mi accarezza l’interno delle cosce e seguendo un percorso a lui ormai già ben noto e mi spinge un dito sotto gli slip sentendomi già fradicia…
Vista la scena arriva anche Fabio, che arrampicatosi nuovamente a bordo mi sale a cavalcioni tirandosi fuori dal costume un bell’attrezzo lungo e duro e me lo appoggia fra le tette nude.
Stringo le mie magre bocce intorno al suo cazzo mentre Aldo mi sfila gli slip e di fronte alla micetta spelacchiata sogghigna: - Sei già fradicia, zoccolona... Cos’è, hai voglia?
Che stronzo, come se non lo sapesse...
E’ già in posizione, conosce la strada meglio del suo amico più anziano, e me lo butta tutto dentro di colpo facendomi sobbalzare per la violenza della penetrazione.
Beh, lo sapevo già di non avere a che fare con un gentleman.
Mentre Aldo mi scopa, io continuo stringere l’uccellone di Fabio in mezzo al seno, cercando di esibirmi in una spagnola che però, data la mia conformazione fisica, non è esattamente la mia specialità.
Ma quell’uomo mi piace: non mi basta la sua mazza fra le tette, io voglio essere scopata da lui e non dal giovane buzzurro suo compare.
Così, con la scusa di essere scomoda, stesa sulla piattaforma dura, chiedo a Aldo di andare a fottere sui divanetti.
Risaliamo a bordo: io nuda, in mezzo ai due maschioni a cazzo teso.
Quando raggiungiamo gli altri sul ponte, io sto segando Aldo e facendo lingua in bocca con Fabio che è sempre aggrappato con le sue manacce alle mie tette e mi preme il cazzo sul sedere… Non siamo esattamente uno spettacolo edificante.
Angela ci vede per prima e resta di stucco; invece Elena e Eva, che intanto si erano intese perfettamente, scoppiano a ridere nel vedere che ho già aperto i giochi: si scambiano un’occhiata, prendono Daniel per mano e se lo portano ridacchiando sottocoperta.
Alea iacta est.
Conoscendo bene la mia amica e indovinata l’indole della puttanella olandese, mi viene da pensare tra me che l’irlandese uscirà malconcio dal match che lo aspetta di sotto...
Intanto mentre continuo a limonare Fabio mollo Aldo come fosse un giocattolo usato, e mi concentro sul maschio che desidero di più.
Spingo il culo all’indietro e Fabio baciandomi sul collo mi appoggia alla balaustra di prua; Aldo invece, capita l’antifona, mi molla per cambiare bersaglio.
Mi afferro alla balaustra rivolta verso il mare, e sento che il Fabio prima mi afferra saldamente per i fianchi stretti, e poi mi impala con un cazzo meno imperioso di quello di Aldo, ma sicuramente almeno altrettanto duro e forse di più.
Emetto un rantolo di piacere, sentendomi aprire la fica da quell’arnese esperto che mi affonda nella pancia e inizia a trombarmi con foga mentre mi sento strizzare le tette da due manacce ruvide.
Intanto che io prendo il cazzo del capitano, Aldo punta dritto sul suo vero bersaglio della giornata. Vedendolo avvicinare, Angela schizza in piedi con decisione: - Eh, no bello mio, con me non attacca!
Mentre vengo sbattuta alla grande contro la balaustra e comincio ad ansimare al ritmo dei colpi che Fabio mi sferra nella pancia, seguo con interesse la scena, curiosa di vedere come va a finire fra la verginella frigida e lo stallone irresistibile.
- Ho detto, porta il tuo coso da un’altra zoccola, hai capito?
Per ora Angela sembra insensibile al sorriso fascinoso del vitellone palestrato.
Aldo però non la sente nemmeno e con il bastone rivolto all’insù la afferra per un braccio e le ficca la lingua in bocca mentre affonda l’altra mano dentro le mutandine del costume nonostante le gambe chiuse di Angela.
Indifferente agli strepiti della ragazza, lui comincia a ravanare sotto il costume mentre lei si dimena tutta.
Poi, una volta cacciate due dita nella fregna della verginella, le cosce di Angi si spalancano come una cassaforte di cui si è indovinata la combinazione.
Incredula per la rapidità della capitolazione, assisto al veloce svilupparsi degli eventi mentre vengo scopata all’inpiedi contro la balaustra e poi vengo messa a pecorina sul divanetto per essere montata in modo più confortevole per il mio maschio.
Invece di respingere il tanto vituperato vitellone, Angela si aggrappa a lui e si lascia prima sollevare di peso e poi sdraiare sul divanetto di fronte a noi; Aldo le strappa letteralmente gli slip e le spalanca le gambe senza incontrare alcuna resistenza.
Poi, presa la mira verso la spacchetta rosea nascosta nel cespuglio di pelo castano, la infilza con un colpo d’anca deciso.
- Auch! - guaisce la zoccoletta, dicendo addio per sempre alla fedeltà verso il fidanzatino delle medie che ancora la aspetta paziente a Napoli.
Pochi colpi di assestamento per aprirle la fichetta acerba, e lo stallone da spiaggia la rivolta di peso mettendomela di fronte a quattro zampe per fottersela con comodo da dietro come una cagnetta obbediente.
Ora Angi e io ci troviamo quasi testa a testa sul divanetto, tutte a due scopate a pecora dai rispettivi uomini. Osservo la ragazzina davanti a me e la vedo trasfigurata: ha gli occhi chiusi, l’espressione beata e le gote rosso porpora mentre viene sbattuta con forza da tergo dallo stesso maschio che aveva tanto disprezzato quando si sollazzava con me e con Elena. Aldo la tiene per le tette, piene e sode, e la possiede completamente senza che la finta santerellina faccia niente per limitare la sua esuberanza.
Fabio intanto mi sta pompando instancabilmente da un po’, e temo che stia per venire: gli faccio cambiare posizione per prolungare il suo e mio piacere, strizzandogli un occhi per confermargli non solo la mia disponibilità, ma anche il mio apprezzamento.
Lo faccio sedere e mi impalo su di lui volgendogli la schiena, in modo da controllare la scopata e anche da godermi lo spettacolo di Angela che finalmente si sta godendo anche lei il cazzo di uno sconosciuto.
Angi sembra davvero la copia più acerba della mia amica Elena: 23 anni, riccia, mora, pallida, minuta ma con due poppe di tutto rispetto: non all’altezza di quelle della sorella maggiore, ma pur sempre una terza piena. Il fidanzatino al paese ha avuto davvero una bella pazienza, e probabilmente adesso dovrà pentirsene: da come geme di piacere a prenderlo da dietro, la bella Angi sembra proprio trasformata. Il Vaso di Pandor-Angela è stato aperto e ne è uscita una zoccola da urlo.
La doppia trombata sul ponte prosegue per un bel po’, con me e Angi che ci guardiamo in faccia mentre ci facciamo sbattere come troie dai rispettivi amanti improvvisati.
Poi all’improvviso io vengo con un urlo sguaiato, dimenandomi tutta mentre Fabio da dietro mi spreme le tette.
- Ah… Ah… Aahhh! – grido, contorcendomi tutta sul cazzo che mi ha fatto godere.
Dimeno le ginocchia senza controllo, ma in qualche modo riesco a mantenere il ritmo della cavalcata, che prosegue ancora per qualche minuto mentre io mi riprendo dall’orgasmo e riprendo poco a poco il controllo della scopata.
Poi, quando Fabio sta per venire anche lui, mi si sfila da sotto e dopo avermi abbandonata a me stssa come una bambola usata, si piazza in ginocchio davanti a Angi sbattendoglielo in faccia tutto sgocciolante dei miei umori vaginali.
Le labbra della zoccoletta non si fanno pregare: si aprono ed accolgono in bocca la carne tosta del capitano; e mentre Angi succhia la calda bocconata di piacere, Aldo continua a chiavarla alla pecora ad un ritmo elevato e costante.
Chi l’avrebbe mai detto, Angi la schizzinosa con due maschi in corpo!
Per parte mia, finisco a sditalinarmi in attesa di che qualcuno si ricordi di me…
Da un eccesso all’altro: prima dovevo pensare io a entrambi i maschi mentre Angi faceva la smorfiosa, e adesso se li sta godendo lei tutti e due!
Beh, comunque è un bello spettacolo vederla sbattere in quel modo da entrambe le estremità, e anche io me la godo col mio dito preferito…
Fabio raglia come un asino eiaculando in bocca a Angela.
La zoccoletta non è abituata a ingoiare, e la sborra le scola dagli angoli della bocca, inzaccherandole le tette ballerine… L’esperienza però deve esserle piaciuta, perché continua a ciucciare con foga.
Lo spettacolo è tale che anche io me ne vengo in punta di dita.
Quando riapro gli occhi dopo l’orgasmo, i tre non hanno cambiato posizione: i due uccelli continuano a pompare la ragazzotta, uno davanti e l’altro dietro, e lei chiaramente apprezza le loro attenzioni…
Anzi, visto che Angela non molla più l’uccello di Fabio e continua a spompinarlo, il suo fallo si è nuovamente rizzato come quello di un ventenne… Vedendolo bello in tiro, grata dell’opera svolta dalla troietta, decido di riprendermi il mio uomo.
Mi alzo in piedi e lo abbraccio mettendogli la lingua in bocca per un bel bacio alla francese; poi gli faccio segno che voglio scendere sotto coperta.
Ho voglia di vedere cosa stanno combinando Elena e gli altri… E soprattutto voglio proprio vedere se riesco a farmi anche la biondina.
Con un ghigno soddisfatto nel rendersi conto di avere a che fare con una vera troia, Fabio mi prende per mano e mi guida di sotto, mentre Aldo continua imperterrito a sbattersi Angela all pecorina.

Nel salottino, Daniel sta montando Eva, che a sua volta è intenta a leccare Elena fra le cosce.
Nell’avvicinarmi a loro fra le braccia del mio occasionale amante, provo un morso di gelosia nel vedere la fica della mia amica del cuore sleccazzata da un’altra donna, ma mi controllo: in fondo, anch’io ho tutta l’intenzione di assaggiare la passera della ragazzina… Almeno Elena si è assunta l’onere di verificare la sua disponibilità a leccare la fica e io posso andarci giù senza troppi riguardi.
Inoltre è bello vedere come ormai la mia amica abbia perso la sua ritrosia con le donne…
Fabio si è sdraiato sul letto al loro fianco, e io gli vado sopra a fica spalancata per farmela leccare.
Il mio uomo è in piena erezione mentre mi lecca la fica da sotto, e Elena ne approfitta per farsi tutto quel palo fino in fondo alla fica, impalandosi con un gemito di piacere e sorridendomi con aria complice.
Il cazzone del Fabio scompare fino alla radice nella gnocca nerissima di Elena, che si lascia sfuggire un guaito animalesco prima di cominciare a sbattersi da quel puttanone esperto che è sul maschio che la impala da sotto.
Nonostante Fabio stesse sussultando sotto le spinte della mia amica che lo cavalca all’amazzone, riesce a leccarmi da esperto: ha trovato il clito nascosto fra i miei peluzzi biondi, e lo sta trattando con la delicatezza e la passione che tale piccolo gioiello merita.
Io fremo di piacere sopra la sua lingua, e già che ci sono allungo le mani, riempiendomele delle tettone ballonzolanti della Elena che si infilaza davanti a me sul cazzo di Fabio.
Il capitano ci sa proprio fare con la lingua, si vede che è esperto... Anzi, si sente!
E io lo sento talmente bene sul clito, che me ne vengo con un lamento strozzato, dimenandomi sulla sua faccia e impiastricciandogliela tutta con la mia sbroda.
Ancora in preda all’orgasmo, agguanto la faccia della mia amica e le pianto in bocca un bacio di lingua, limonandomela tutta come piace a me, mentre continuo a sbrodolare in faccia al Fabio.
Lo sto ancora inondando coi miei umori, quando mi sento penetrare da due dita umide nel sedere.
Sorpresa, mollo Elena e solo allora mi rendo conto che, dopo aver fatto godere la ragazzina olandese che adesso ci guarda accarezzandosi con espressione torbida, l’ospite irlandese mi si è posizionato dietro e mi sta lavorando il buco con la chiara intenzione di servirsene.
Mi sta bene: il mio buco è ben collaudato e il suo cazzo è il meno grosso fra quelli disponibili.
Decisamente, il testarossa è un esperto analista.
Sento le sue dita farsi largo nell’ano dopo avermi allargato lo sfintere, e lentamente il piacere aumenta fino a quando mi sento afferrata per le tette.
Sento il buchetto dilatarsi sotto la spinta improvvisa di Daniel, e poi il suo cazzo che inizia lentamente ad affondarmi nel culo, duro come una stanga.
Stringo i denti per il dolore: lo stronzo non ha usato alcun lubrificante e anche se il suo affare è ancora inzaccherato della sbroda di Eva, la sodomia a secco è maledettamente dolorosa.
Ma una volta penetrata completamente, sento il suo cazzo che mi si gonfia letteralmente nel retto e poi comincia a stantuffarmi lentamente.
Rantolo di piacere, dimenticandomi degli altri due.
Accortosi della mia distrazione e forse poco propenso a leccarmi la fica mentre prendo in culo il cazzo di un altro, il Fabio si sfila da sotto di me e, dopo averla rivoltata sulla schiena, si getta sulla Elena che lo accoglie da par suo, a cosce spalancate.
In un attimo, i due ricominciano a sbattersi come bestie alla mamma e papà, mentre io lo prendo in culo urlando adesso anche di piacere e non più solo di dolore.
Eva intanto ci guarda tutti e quattro, masturbandosi a gambe larghe appoggiata al cuscino.
Incontro gli occhi azzurri della ragazzina bionda e mentre vengo sbattuta in modo brutale da Daniel, stabilisco un contatto con lei: la vedo sorridere e ammiccare mentre si masturba, e io le faccio un cenno di invito che lei accoglie allargando il suo sorriso e leccandosi le labbra.
Bene, la biondina è ricettiva…
Intanto l’irlandese mi tiene saldamente per i fianchi e mi fotte contro natura, stantuffandomi il culo e schiaffeggiandomi forte le chiappe mentre mi affonda il suo nerbo durissimo nelle budella ormai aperte.
- Ah... Ah... - grido ripetutamente - Aahhh!
Sento il suo arnese infuocato aprirmi le viscere e mi dimeno come un’ossessa, fino ad un sussulto comune finale: orgasmo mio e suo, assolutamente simultanei, improvvisi come una fucilata.
Mi contraggo tutta mentre il porco mi viene dentro al sedere senza fermarsi: sento il suo sperma caldo che mi riempie il retto, mentre il cazzo ci sguazza dentro come un pistone sbiellato.
Alla fine, me lo sfila ormai moscio dal retto infiammato e dolorante, e io sento il liquame caldo che mi scola dallo sfintere spanato lungo l’interno delle cosce nude...
Mi affloscio sulla cuccetta come una bambola rotta, cercando di riprendere il fiato.
Sento i grugniti animaleschi degli altri, che evidentemente hanno ripreso ad accoppiarsi disordinatamente davanti a me.
Quando mi sono ripresa abbastanza da sollevarmi su un gomito, mi ritrovo davanti la scena di Elena che adesso si è girata in modo da cavalcare Fabio, mentre Daniel, davanti a lei, le offre il cazzo da ciucciare.
Conosco bene la troiaggine della mia amica, ma francamente non mi sarei mai aspettata che avesse lo stomaco di prendere in bocca un cazzo appena uscito dal mio buco del culo... Eppure la vedo spalancare la bocca e ingoiare con voluttà la cappella sporca dei miei liquami intestinali, pronta alla sfida di intostarlo di nuovo.
Mi sento riscaldare dentro, rendendomi conto di quanto bene deve volermi la baldraccona.
Bene, il trio in atto mi dà agio di togliermi finalmente lo sfizio di farmi la biondina che ha aspettato paziente che io consumassi il mio rapporto contronatura con Daniel.
Eva infatti mi sorride invitante, girandosi e offrendosi a me con le cosce aperte: calda e vogliosa...
Ammiro il suo sesso così giovane, biondo e desiderabile: praticamente l’incarnazione di quanto più mi piace al mondo.
Mi tuffo fra le sue gambe snelle e abbronzate per sleccazzarmela un po’, e trovo la sua tenera fichetta spelacchiata ancora sgocciolante della venuta che Daniel deve averle scaricato dentro prima di mollarla per venire a inculare me.
Decisamente l’irlandese deve avere una bella capacità di recupero, per riuscire a fottermi il culo a cazzo in resta dopo aver rovesciato tutta quella sborra dentro la fica di Eva: mi ritrovo letteralmente ad abbeverarmi, attaccata alle valve spalancate della ragazzina che mi rovescia in bocca tutta la sborra che ha in pancia.
Mentre bevo alla fonte della biondina, vedo con la coda dell’occhio che la scena accanto a me è cambiata ancora.
Elena, da esperta ciucciacazzi, è riuscita a farlo tirare di nuovo a Daniel: così l’irlandese le si è piazzato dietro mentre Fabio continua a sgropparsela da sotto, e adesso sta inculando anche lei.
Decisamente, l’irlandese è un sodomita impenitente…
Mi rodo d’invidia assistendo al sandwich brutale che si consuma sotto i miei occhi, con la mia amica che fornisce la carne e i due maschioni che ci mettono gli sfilatini…
Ma d’altra parte, soddisfatta la mia curiosità etero per la bistecca del capitano, io adesso mi sto gustando il dessert che bramavo più di tutto: la fichetta tiepida della biondina.
Ci metto tutto il mio entusiasmo e la mia abilità di mangiatrice di ragazzine, e infatti Eva mi gode in faccia con lunghi bramiti di piacere, coperto dalle urla sguaiate di Elena che si contorce tutta sotto i colpi dei due maschi che la sbattono ferocemente.
Daniel è incredibile: le sue palle devono essere più vuote delle tasche di mio marito dopo che io ho finito le spese di Natale, eppure il cazzo gli tira ancora abbastanza da inculare una vacca come Elena, che ha un bucone ancora più largo e profondo del mio.
Li vedo raggiungere il parossismo: Elena trema letteralmente mentre gode, baciando selvaggiamente il maschio che le sta sotto, mentre Daniel getta la testa all’indietro, prima di abbandonarsi stremato sulla schiena sudata della sua amante, dopo averle riempito l’intestino di sborra ormai lenta e incolore.
L’ultimo a venirsene è chiaramente Fabio, che si svuota nuovamente le palle, questa volta nella pancia vogliosa di Elena, che giace stremata su di lui.
Eva intanto raggiunge l’apice del piacere sulla punta della mia lingua, mi serra violentemente le gambe intorno alla testa, mi tira per i capelli e lancia un grido strozzato.
Mi trovo a bere lunghe sorsate di liquido perlaceo, dolcissimo e profumato: il piacere della ragazzina, che ora mi accarezza languidamente mentre si abbandona rilassandosi sul letto.
Soddisfatta, mi abbandono anch’io addosso alla biondina, che mi abbraccia i fianchi con le cosce e mi accarezza dolcemente le spalle, riconoscente per il piacere che le ho dato.
- Sei stata fantastica… - mi sussurra in inglese nell’orecchi, stringendomi forte.
- Tu sei fantastica – le rispondo nella stessa lingua che conosco abbastanza bene, baciandola delicatamente in bocca e restituendole parte del suo sapore: - Mi piaci tantissimo…
Stretta fra due uomini, che sono di gran lunga la sua pietanza preferita, non credo che Elena sarà troppo gelosa vedendomi amoreggiare in modo così sfacciato con la troietta del capitano (che del resto è occupatissimo con lei)…

Siamo tutti esausti e ci abbandoniamo al torpore del “dopo”, aggrovigliati gli uni agli altri nel lettone disfatto.
L’odore di sesso emanato dai nostri corpi soddisfatti impregna la stretta cabina, ma nessuno di noi ha l’energia di aprire l’oblòper cambiare l’aria.
Poi, dopo un po’ di tempo, trascorso in quel groviglio di tette sudate, cazzi mosci e cosce bagnate, fra baci, risatine, carezze e apprezzamenti reciproci, ci tiriamo faticosamente in piedi e risaliamo lentamente a prua.
Elena è sempre stretta fra i due maschi che le stringono una chiappa ciascuno, mentre io e Eva li seguiamo tenendoci per mano come due fidanzatine.
Quando esco nuovamente al sole, col Fabio che ora mi tiene l’altra mano sul fianco con aria di possesso, mi blocco e non riesco a credere a quel che vedo…
Angela è ancora lì, nella stessa posizione in cui l’avevamo lasciata: ingroppata da Aldo il quale, instancabile, continua a montarla come un treno, con tanta forza che lei sta mordendo i cuscini per non urlare.
Quando ci vede, il montone da spiaggia ci saluta con un ghigno satanico, sferra un affondo bestiale fra i reni della povera Angi, e le sborra dentro con un urlo di trionfo.
Con buona pace della santarellina integerrima e del suo cornutissimo fidanzato.

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