Giorno 7

Scritto da , il 2015-11-29, genere trio

La prima volta che ho visto Diego è stato per lavoro. Più grande di me di circa 15 anni. Ci hanno presentato e ci siamo ritrovati a chiacchierare del più e del meno. La mia impressione fu quella di uomo brillante, argomentazioni argute, e una dose non sottovalutabile di sarcasmo, a volte dissacrante .. non nascondo che continuo a chiedermi infatti quando arriverà il mio turno, quando toccherà a me essere il suo capro espiatorio, quando arriverà giorno in cui bussera’ alla mia spalla e con un ghigno mi chiederà: “Perché Bianca, tu cosa credevi?” .. lasciandomi scivolare addosso tutte le situazioni in cui ho pensato che si fosse creata più di un’intesa tra noi.
Non c’è nulla da fare, quando ti affascina un certo tipo di atteggiamento .. sei “fottuta” e lo sarai per sempre. Alla fine ti chiedi se invece di essere gli altri, sia proprio TU ad avere dei problemi .. ed evidentemente io ne ho, cosa di cui vado anche a tratti orgogliosa!
Possibile che incontro solo persone che amano così tanto giocare al gatto col topo? Solo che spesso le regole del gioco si invertono … e allora mi ritrovo a dover recitare la parte del gatto.. cosa che odio!
A che punto stia ora il gioco con Diego ancora non l’ho capito. Lo scambio dei ruoli con lui è molto fluttuante .. alternato.
Mi ha detto che gli piaccio da sempre. Io cerco di credere a questo, ma all’inizio mi ricordo solo la sensazione che fosse molto “effeminato” in alcuni frangenti. Con quel suo modo plateale di dire le cose, amplificando con i gesti il significato di ogni singola parola. Con quel suo modo di accavallare le gambe. Con quel suo senso spiccato dell’umorismo .. quello del genere travolgente, che ti lascia senza fiato.
I primi complimenti che mi arrivarono da lui, spesso con la testimonianza di qualche occasionale spettatore, furono subito così espliciti che stentai a crederci. Possibile che ancora adesso, quando mi dice davanti al mio collega .. “Oggi sei da scrivania!” .. non pensi che prima o poi qualcuno lo intuisca? O peggio che qualcuno già ci sia arrivato? … poi penso, a volte si vede solo quello che si vuole vedere, e siccome i suoi apprezzamenti sono i più carichi di erotismo che abbia mai ricevuto, e considerando il mio coinvolgimento nel nostro rapporto .. ho imparato a godermeli tutti, dal primo all’ultimo. Le sue parole vibrano dentro di me facendosi strada sino alla mia anima. Il mio corpo si lascia condurre nella sua danza .. che mi rapisce. Mi sorprende. E l’uomo che sa farlo, ha un grande potere su di me. I legami si sciolgono sempre quando i protagonisti iniziano ad accontentarsi. Io ho bisogno di complicità nella ricerca, di stimoli, di fantasie, di “ordini” .. forse sono una donna “impegnativa”, ma qualcosa do’ sempre in cambio, so essere “riconoscente”.
Non mi ricordo quando veramente abbiamo iniziato a lasciarci andare a confidenze piuttosto personali. Sesso, in circostanze in cui mai eravamo stati protagonisti insieme .. Le sue non sono mai semplici allusioni, Diego ha voglia di chiedermelo e me lo chiede: “Amore ma dimmi la verità, quanto ne prendi di cazzo te?” Alla prima domanda di questo genere ho saputo reggere il gioco, senza indietreggiare .. ho detto la verità, come sempre con lui ..”Parecchio”. sorridendo, in realtà senza sapere il perché ..
Ci raccontavamo le nostre esperienze, lo rendevo partecipe delle mie fantasie. Aveva intuito il mio bisogno di realizzarle, ed aiutarmi a farlo lo stuzzicava. E così dal parlare siamo passati ai fatti.
Ci sfiorammo le labbra un giorno durante una pausa caffè, e dopo poco mi ritrovai a chiacchierare con lui e la sua compagna, Lara.
Sono avvezzi al sesso libero. Coinvolgono spesso altre persone.
Mi prese per mano e mi portò da lei. Lara fu molto attenta alle mie esigenze, assecondando i miei desideri e mettendomi nelle braccia di lui.
La prima volta eravamo seduti al tavolo a parlare, Diego scambio’ uno sguardo di intesa con Lara, si volto’ verso di me: “Ti va se adesso Lara ci fa uno spettacolo?”
“Certo, ok ..” ed io avevo dentro di me una vaga idea di quello che stava per succedere.
Allora lei si alzo’ .. lui accosto’ la sua sedia alla mia e mi prese la mano. Quando alzo’ lo sguardo lei era lì, davanti a me, indossava un vestito succinto e niente biancheria intima. Aveva un vibratore in mano, si accomodo’ su una sedia a gambe aperte, se lo mise in bocca, lo accese e se lo passo’ sul clitoride. La sua espressione passo’ dal divertito al malizioso.. il suo sguardo era pieno di desiderio, il suo sesso era lì, esposto, davanti a me. Io vedevo il suo piacere scivolare tra le sue cosce, e pensando che avrei voluto leccarlo, colavo a mia volta, percependo quello stesso umore vischioso, uscire da me. Il rumore del vibratore amplificava la sete di desiderio che sentivo farsi sempre più impellente. Diego lo percepiva, ora le sue mani si erano fatte strada sui miei seni. Anche le mie gambe erano aperte, e lui mi concesse una breve manata .. il che fu sufficiente a farmi trasalire. Lara intanto guardava il suo uomo godersi la scena accanto a me, le sue mani su di me .. il suo cazzo duro forse anche per me. Questo la fece bagnare ancora di più. Si era alzata, ed ora ci dava la schiena, stava cavalcando il suo vibratore ed io lo vedevo sparire ad ogni suo affondo. le mani sullo schienale, i suoi capelli sciolti sulla schiena, il suo culo che si appoggiava alla sedia per farlo entrare meglio, completamente. La vedevo strusciarsi sulla sedia con quel pezzo vibrante di plastica tra le sue gambe. Avrei voluto alzarmi, sottrarlo a lei, infilarmelo dentro, ed iniziare a godere. Invece non mi mossi sino a che Diego non mi fece alzare prendendomi la mano e mettendomi al muro. In quel momento inizio’ a baciarmi. Non mi dava libertà di movimento. Mi apri’ la bocca con la sua .. sentivo la sua lingua entrare dentro di me. Le sue mani non mi davano tregua .. la sua gamba tra le mie. I nostri corpi si strusciavano con addosso ancora i vestiti .. Lara ci stava guardando, col suo vibratore ancora funzionante dentro di lei. Lo sfilo’ delicatamente e venne verso di noi. Anche lei mi teneva spalle al muro. Le sue dita sul mio sesso ..
Diego era scalzo, piedi nudi a contatto col pavimento, jeans slacciati, camicia aperta. Lara era completamente svestita .. a parte le scarpe nere con un tacco non troppo esagerato. Mi desideravano entrambi. Io invece ero completamente vestita. Scarpe viola col tacco nero, collant sottilissimo, beige chiaro, appena percettibile, tubino nero, scamiciato, lungo appena sopra il ginocchio. Lei mi tolse il vestito, e non indossando biancheria intima, improvvisamente apparvero le mie forme, lui mi raccolse i capelli tenendoli ben saldi nel suo pugno impedendomi di muovermi e iniziò a baciarmi. Lo fece con passione ed ardore ed io rispondevo a quella bocca che si stava impossessando di me. Strappò con un morso i collant, e con la lingua raccolse il mio umore. Le mie mani erano sul seno di Lara, quelle di lei sul mio sesso, lui aveva una mano su di me e l’altra nella figa di Lara. Diego prese la mia mano e la condusse verso il clitoride di Lara. L’eccitazione di tutti era molto alta. Io avevo sempre la schiena contro il muro. Quando toccai il clitoride di Lara, lo trovai già gonfio, schiumoso, le mie dita scivolavano velocemente.. dando forse più piacere a me che a lei, che con le dita dentro di Diego, che spingevano con potenza, si stava strusciando sul suo braccio. “Dai, falla venire! Toccala come piace alle donne … voglio sentirla sborrare nella mia mano!” mi ordinò! A quelle parole io iniziai a masturbare lei e me esattamente nello stesso modo. Sentivo il piacere che procuravo a lei mentre mi toccavo. Dentro di me le sue dita si facevano strada.
Adesso ci stavamo baciando, un bacio che ci faceva sentire una cosa sola tra noi, la nostra libido che si fondeva agli occhi di Diego. “Siete due cagne in calore .. le mie puttane!” .. anche il nostro orgasmo scoppiò all’unisono .. urlammo, ci liberammo di tutto il piacere accumulato.
Questo non mi palco’. I miei occhi erano ancora pieni di desiderio e loro lo capirono. Mi fecero sedere sul divano. Lui si sfilo’ la cintura, aveva ancora i pantaloni .. e tenendola salda in mano iniziò a dare dei piccoli e decisi colpi col cuoio sul mio clitoride. A tratti provai un leggero dolore .. mi piaceva da morire. Alzai lo sguardo ed incrociai il suo, avrebbe voluto sottomettermi .. ma aveva deciso di non farlo. Lara mi teneva larghe le gambe, e iniziò a leccarmi .. mi sorrise, e mi porse tre tipi di vibratori diversi, dovevo scegliere il mio. La mia mano afferrò il dildo che piaceva più a me, quello che mi avrebbe permesso di cavalcarlo. Lara mi fece alzare .. lui adesso guardava me, solo me. Presi il preservativo che mi stava porgendo Lara e dopo aver aperto la confezione con i denti appoggiai la gomma all’enorme glande di plastica che tenevo tra le mani, tenendo il profilattico fermo con le labbra, lo srotolai con le dita. Lui si mise dietro di me, le mani sui miei fianchi mentre io aprivo le gambe e infilandomelo dentro, tutto, cavalcavo sulla sedia appoggiandomi con le mani allo schienale. Le sue mani seguivano i miei movimenti, sapevo che mi stava guardando… i miei lunghi capelli sciolti sulla mia schiena, le curve che disegna la colonna .. sino ad arrivare ai miei fianchi, i miei glutei .. il suo respiro sul mio collo, e la sua voce che mi diceva di venire, di lasciarmi andare .. non gli ho mai detto quanto sia riuscito ad eccitarmi in quel momento. Lara mi incitava, mi toccava .. “Sto venendo ..” .. non riuscii ad urlare, la mia voce fu soffocata da tanto piacere.
Poi successe qualcosa di inaspettato ..
“Perché non andate in camera a continuare? Io vi aspetto qui”, chiese lui.
Come dire di no? Il desiderio di stare sola con una donna era fortissimo in me, e quindi un sorriso nacque sulle mie labbra. Lei mi prese per mano e mi fece strada. Mi sentivo molto ricettiva .. lui sentiva senza poterci vedere .. il nostro godimento, prima il suo, poi il mio. Attese con pazienza senza intervenire. Fece la sua entrata subito dopo, sapeva che ero ancora molto sensibile alle stimolazioni tra le mie gambe .. mi sdraio’ a pancia in su, mi allargo’ le gambe appoggiandosi col corpo per essere sicuro che non potessi muovermi. A quel punto la sua bocca sembrava volesse mangiarmi .. succhiava, leccava, “mordeva” delicatamente .. avevo la schiena inarcata .. con le braccia dietro la mia testa mi tenevo stretta al materasso. Stavo godendo … ancora ..
Quando uscii dall’appartamento era giorno. Persone “normali” in un mondo “normale” .. Sorrisi, ero davvero felice.
Da allora ad adesso il mio rapporto con Diego è cambiato .. siamo al punto in cui inizio a sentire la mancanza. Il momento in cui mi viene data la possibilità di andarmene .. quello stesso momento in cui tutto è così bello, così a tratti genuinamente perfetto, così peno di beatitudine ed ebbro di piacere .. che mi attardo ancora un po’ .. sapendo che tra poco sarà impossibile sentire il campanello d’allarme.. ma io sono fatta così. Preferisco prendere il fiato, ed immergermi ad occhi aperti nelle acque della lussuria, del piacere .. e del sentimento. Non posso impedirmi di ascoltare, vedere, odorare, assaporare, sentire .. la porta della mia anima non è mai perfettamente chiusa.

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