La moglie dell'arbitro

di
genere
orge

Mi chiamo Guido, oggi ho 35 anni, ma la storia che vi voglio raccontare si è svolta 10 anni fa, sono alto 1,96 per 110 chili di muscoli, gioco a basket da quando avevo 6 anni.
Adesso gioco in serie C regionale, sono arrivato massimo alla C nazionale, sono un dilettante il livello più alto l’ho toccato nelle giovanili, under 17 e under 19.
A 18 anni ero in prestito in una città con una grandissima storia di basket, oggi un po’ decaduta, ma lo spareggio per andarci a giocare il campionato nazionale subimmo un vero e proprio furto, l’arbitraggio fu indecente e nonostante una discreta superiorità venimmo defraudati da due arbitri incapaci o in malafede.
Tre anni dopo, ci fu uno scandalo proprio con l’arbitro bolognese che non ci permise di andare a giocarci la final four, con quadre che quell’anno avevamo tutte già battuto.
Il caso volle che un ex compagno di allora, Claudio giocando ora a Bologna, organizzò una call su skipe perchè aveva trovato un modo originale per vendicarsi dell’arbitro, gli trombava la moglie.
Ce la descrisse come una zoccoletta, 1,65 a cui piacciono gli uomini grandi e grossi, aveva pure un filmato dove facevano sesso, era una sorta di pompino intervista, rispondeva a domande sessuali tra una leccata e l’altra, molto eccitante.
Fu allora che decidemmo in 6 di fare le vacanze insieme, il giro di tutta la penisona iberica con due camper, perchè in uno solo saremmo stati troppo stretti.
Un Camper sarebbe partito da Trieste e uno da Roma, ci incontravamo a Bologna e da li saremmo partiti 20 giorni e 4/5 mila chilometri.
Claudio ci organizzò la prima serata di incontro a Bologna, in un ristorante chiuso per ferie, con ospite d’onore la moglie dell’arbitro e due sue amiche.
Pensavano di essere tre ragazze e i tre ragazzi, invece noi eravamo sei, sapevano che Luana, la moglie dell’arbitro scopava con Claudio, ed erano li per divertirsi, ma non immaginavano questa specie di imboscata.
Considerate che di 6 ragazzi, due erano sopra i due metri, e gli altri quattro sopra il 1,95, uno di noi era pure caraibico, non proprio di colore ma un mulatto tutto muscoli con degli addominali (e qualcos'altro) da paura.
La voglia di vendetta era notevole, ma non ho mai mancato di rispetto ad una donna e non avevo nessuna intenzione di fare qualcosa contro la volontà di qualcun altra.
Fu Claudio, l’organizzatore che dopo diverse bottiglie di vino bianco freddissimo, in uno dei luglio più torridi di sempre, disse alle due amiche che loro erano liberissime di fare quello che volevano, con chi volevano, ma che tutti noi eravamo li per fare cornuto il marito di Luana.
Ci fu un attimo di silenzio e di sguardi sbigottiti, le due amiche chiesero a Luana se voleva venire via con loro, e lei gli chiede per favore di rimanere.
Fu lei che confessò che Claudio gli aveva organizzato una sua fantasia, un’orgia, ma non immaginava che c’era la motivazione extra.
“Monica, Anna, c’è una parte di me, che vuole lasciarsi andare, l’altra ha paura, questi colossi, mi sembrano dei bravi ragazzi, non vi chiedo di partecipare, ma sarei molto più tranquilla se voi rimanete con me, per favore?”
Le due si guardarono, e acconsentirono.
Claudio iniziò a baciare e palpare Luana, poi lascio il posto al più vicino di noi.
In men che non si dica la moglie dell’arbitro era nuda a pecora su un divanetto con un cazzo in bocca e uno che la scopava, lo spettacolo era super eccitante.
Anna, l’amica venne verso di me, forse ero il più gradevole ai suoi occhi, e mi disse: “io lo voglio fare solo con te” spostandomi in disparte.
L’altra amica invece si versò da bere e non fece niente.
Mentre Anna mi deliziava con un pompino, mi girai verso il gruppo proprio mentre Claudio dettava le regole dell’orgia, prima bocca, poi fica, poi culo, la sborrata o in bocca o se è occupata nel bicchiere.
Luana: “tutti nel culo no, mi rompete”
Claudio la rassicurò, la vasellina era abbondante, e sarebbero stati tutti dolci, ma se non provava la tripla in un’occasione del genere, non l’avrebbe fatto mai più nella vita.
Anna mi aveva posizionato in modo tale che poteva cavalcarmi guardandosi la scena, ci furono degli scambi di sguardi tra le amiche, sembrava che riussero a parlarsi con gli occhi.


Io non avevo mai fatto sesso con altri, ma nemmeno davanti ad altri, ma a quell’età l’erezione regge alla grande, comunque venne prima lei e quando mi disse all’orecchio fece schizzare la mia autostima: “cazzo che goduta pazzesca, più stavi fermo e più mi arrapavo, dopo se ti comporti bene facciamo il bis, ma stavolta mi scopi te”.
Dei miei cinque amici in due avevano goduto e gli altri tre erano adesso all’opera tutti e tre insieme, la moglie dell’arbitro era impalata davanti, dietro e sopra.
La scena era da film porno, Monica era tutta rossa in un angolino che si stava toccando, Anna dall’altro lato si era rimessa il perizoma, guardava ma con la faccia appagata di chi ha appena goduto.
Si era liberata la bocca di Luana, la moglie dell’arbitro, non mi ero lavato, dopo la prima leccatina, guardò Anna sorridendo, avevano gran bella complicità, oltre ai miei umori, stava assaggiando soprattutto i suoi.
In poco più di mezz’ora aveva preso sei cazzi, in bocca, in fica e nel culo, l’arbitro aveva sposato una troia di nulla, è un piacere enorme scopare con quelle donne che gli piace da matti trasgredire e godersi la vita.
Anna dopo volle il bis, accettò molto volentieri che mi fossi lavato, dopo essere passato dal culo della sua amica, mentre scopavamo mi parlava con sincerità: “La invidio tanto, è così libera, ha voluto provare tre uomini insieme, non ne avrei mai il coraggio, ma è sfatta dal godimento”
Quando le chiesi se avesse voluto provare con due, mi confessò che aveva troppa paura, la sua faccia diceva altro, così chiamai Luca.

Feci le presentazioni mentre era appoggiata al tavolo ed io la stantuffavo: “Luca, Anna vorrebbe provare una cosina a tre, ma è un tentativo, ha paura di sentire male”
Incominciai a ballarci nella fica di Anna, il bis, il porno spettacolo di Luana e l’idea di farlo in tre, era partita per la tangente diventando un lago.
Così ottimamente lubrificato, lo tolsi e lo appoggiai sul buchino, lo sguardo che mi arrivò fu di fiducia e di paura, eccitazione e umiliazione, un consenso timoroso e silenzioso che mi fece prima entrare piano piano, farla abituare.
Avevo capito che adorava essere guidata, portata a provare sensazioni nuove, abbattere tabù, il mio parlare mentre facevo quello che preferivo con il suo corpo la rendeva ancora più partecipe, più coinvolta, feci mettere Luca seduto, e dissi ad Anna di cavalcarlo, il bacio che si dettero fu uno spettacolo super libidinoso.
Poi feci alzare Luca che con i suoi due metri, mi posizionò Anna arrampicata al collo con le gambe incrociate dietro le natiche di Luca, avevo il culo a portata di uccello.
Anna fece un grosso respiro, ma la posizione era ottimale, fu la stessa moglie dell’arbitro, che venne a portarci la vasellina, carezzando l’amica, gli sorrise dicendogli: “vedrai che bello”.
Fui molto delicato, la feci abituare bene, quando iniziammo a muoverci alternativamente, avevamo tutti gli altri intorno seduti o in piedi a guardarci, stavamo dando spettacolo.
Io e Luca ci prendemmo i gomiti a vicenda in un altalena dove la nostra protagonista Anna si dimenava sotto gli orgasmi a ripetizione, era chiaramente multi orgasmica, poi ci confessò che non gli era mai successo prima.

Durammo un bel po’ visto che eravamo già venuti io una volta, lui addirittura due, Anna ci superò alla stragrande, era tutta un:
“Mamma mia, oddio, godoooo, oddio, ancora, ancoraaaa, oddio muoio”.
Fu bellissimo far godere così tanto una donna, un’esperienza meravigliosa, un piacere immenso.
Monica aveva resistito, si era solo toccata, confessò che era in una fase di confusione, non era vergine, ma non eravamo noi maschietti il suo ideale e le sue amiche erano etero 100%.
Ci facemmo delle enormi risate, quanto raccontammo che l’obiettivo era fare cornuto il cornutissimo arbitro, Luana sportivissima disse: “Ragazzi se per questa ripassata il merito è di mio marito, non posso che ringraziarlo”.
Anna invece confessò: “Sono stata benissimo, ho provato la mia fantasia più porcella, ma da domani non esco più con Luana, che mi porta sulla cattiva strada, mi sposo con il mio ragazzo e faccio la brava ragazza”.
Il brindisi fu di prosecco per tutti, il bicchiere di Luana conteneva cinque sborrate che pur essendo diventate liquide, non ne volevano sapere di spostarsi dal fondo del bicchiere.
Brindammo al grandissimo cornuto dell’arbitro!
scritto il
2025-12-13
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