Io, contesa tra Germania e Ucraina
di
Jess81
genere
etero
Ciao a tutti,
se avete letto il mio precedente racconto "Il rifugiato ucraino", con Ivan, la relazione è continuata...dopo che quella notte avevamo scopato come ricci (e, pare che tutto il mio condominio, si sia fatto un mini-corso di oscenità russe...) e, al risveglio, mentre andavamo da "Greg's" a fare colazione, Ivan sentenziò, con un tono che non ammetteva repliche:-Adesso sei la mia ragazza e guai a te se vai con un altro.-
E' ben vero... da ragazza, quando studiavo Lingua e Letteratura Russa all'università Lomonosov, le mie amiche mi dicevano:-Non incontri un uomo russo, sei scelta da lui.-
Ivan voleva passare ogni momento libero con me. Una volta lui da me, una volta io da lui...e, sempre, che non riuscivano a stare lontani l'uno dall'altra...Se ci capitava di andare da qualche parte, finivamo spesso a scopare nei bagni, oppure se eravamo per strada, in qualche angolo buio...però, io preferisco sempre un letto, così posso prendermi tutto il tempo che voglio per il nostro piacere. Inoltre, pare che Ivan ha litigato con molta gente, pur di stare con me...l'ho sentito urlare al telefono:-Non mi chiamare più, sono fuori dal giro, voglio stare con Jessica, e basta. Guadagnerò meno, ma quelle schifezze non le voglio più fare.-
Sta di fatto che l'intervista a Ivan è andata bene...Robert, che fa il cameraman per la TV nazionale tedesca, ha ricevuto i complimenti dei suoi superiori...e Ivan è diventato qui una piccola celebrità. Ovviamente, Ivan ha fatto di necessità virtù; ha messo a posto la casa come si deve in tempo di record, e in due mesi, già mi ero trasferita da lui...lontano dal centro, ma sul mare.
Ovviamente, tutti i miei amici, Pauline e Naor compresi, visti i miei tre matrimoni falliti, a chiedermi:-Ma non stai facendo un altro errore?- A me, non sembra...speriamo continui così.
Dato che, appunto, Robert, grazie all'intervista, ha avuto un aumento e una promozione, dà una festa a casa sua...ovviamente, invita anche me, perchè, nonostante la mia relazione con Ivan sia di dominio pubblico, non riesce proprio a darsi pace del fatto che con me "non sia cosa". Forse, come vi ricordate, tre anni fa, avevo fatto sesso con lui...ma, davvero, non è stato niente di che. Quindi, per forza di cose, anche Ivan è invitato.
Quando Ivan rientra dal lavoro, gli dico che siamo invitati da Robert e tutta la banda della TV nazionale tedesca, e, pare, qualcuno dell'ambasciata ucraina. Ivan rimane spiazzato...davvero, "un'offerta che non si può rifiutare", anche se, come potete immaginare, Robert gli sta sulle palle.
L'invito è sempre per il giovedì successivo, dato che qui, il venerdì, molti luoghi di lavoro sono chiusi...un po' come il sabato in Europa.
Ivan si mette sempre più figo: jeans neri attillati, sempre di Diesel, scarpe italiane, cintura di cuoio, camicia azzurra attillata che fa risaltare ancora di più i suoi occhi.M Mentre Ivan si veste, lo guardo...mi soffermo sui suoi addominali d'acciaio e sul suo culo, alto, sodo e muscoloso.
Io, invece, maglietta stretta bianca, minigonna, zeppe espadrillas e orecchini grandi, a cerchio... capelli sciolti trattenuti dalle mollettine, copiando la pettinatura di Belén Rodriguez. Il trucco deve coprire i succhiotti che ho sul collo...
E' appena passato Capodanno, fa freddo...all'ora convenuta, siamo da Robert, in centro città. Ci sono Pauline e Naor, come al solito, la mia amica Sarah, fotografa e un sacco di pezzi grossi, colleghi di lavoro di Robert...e, appunto, qualche pezzo grosso dell'ambasciata ucraina. Mi ricordavo bene la casa di Robert...grande, con tre camere da letto e tre bagni, un salotto e un bel balcone. Robert recita la parte del perfetto padrone di casa...ma si capisce che non può soffrire Ivan. Neanche a farlo apposta, io e Ivan restiamo appiccicati tutta la sera...anche perchè, dato che Ivan parla solo russo (pochissimo inglese e ancor meno la lingua ufficiale di questo Stato...), ha bisogno di me come traduttrice. Il cibo è buono, è stato fatto arrivare da vari ristoranti; non c'è molto alcool, vino rosso e prosecco per me, Sarah e Pauline, birra per gli ospiti tedeschi e vodka per gli ospiti ucraini.
Naturalmente, Ivan si butta sulla vodka, si riempie il piatto di carne...tutti vogliono parlare con lui e io che devo tradurre tutto. Tranne quando parla con gli ucraini...almeno lì mi posso rilassare un po', chiacchierando con Sarah e Pauline; Naor sta discutendo con i diplomatici ucraini, riguardo alla situazione dei profughi. Mentre Ivan parla, mi cerca sempre con gli occhi...capisco che devo stare sempre nel suo campo visivo. Si fa tardi...Pauline, Sarah e Naor lasciano la festa...poco dopo, tutti gli altri pezzi grossi fanno lo stesso...Intanto che Robert è sul balcone, io e Ivan sgattaioliamo in una delle stanze da letto e cominciamo a baciarci furiosamente; Ivan mi dice:-Finalmente ci siamo liberati di tutta quella gente, questo è il momento della giornata che aspetto sempre.- Io rispondo:-E perchè, io no?- Ivan, mentre mi spoglia, aggiunge:-Fai bene; nessuno si deve avvicinare a te, altrimenti, quel cretino lo faccio pentire di essere nato, Robert compreso. Guarda che ho capito tutto.- Io rispondo:-Io sono con te, e basta.- Noto che Ivan prende i cuscini e li mette ai piedi del letto, in modo da "controllare la porta"; intanto, io prendo il gel Durex dalla borsa.
Ci liberiamo dei vestiti, Ivan mi prende di peso e mi sbatte sul letto; mette le gambe sulla sua spalla e inizia leccarmi ben bene i piedi, dito per dito, piano piano, massaggiandoli e baciandoli dappertutto...mi dice:-Quando vivevo ad Amsterdam, quante volte l'ho fatto a pagamento, nel bordello dove ho lavorato...ma ora, lo faccio con te. Hai dei piedi da fata...-Intanto, la sua lingua bollente sale su per le gambe, intanto che con le mani mi massaggia i piedi; loda sempre la mia pelle, che curo molto...-Ti amo, non ce la farei mai senza di te, voglio un milione di notti così, insieme, l'uno dentro l'altra. La tua figa è l'unico posto al mondo dove sono al sicuro.- Io rispondo:-Amore mio, ghiaccio bollente, da quando sei venuto da me per la prima volta, sei stato peggio dell'eroina...non ti giudico per il tuo passato in Europa e in questo Stato, è tutto dimenticato, adesso ci siamo solo noi e basta.-
Ma, ironia del destino, sento la porta che si apre, sia pure pianissimo...non me ne frega niente, esistiamo solo io e Ivan, occupati a darci piacere l'uno con l'altra, esplorando i nostri corpi "fin quando fa male, fin quando ce n'è", (tanto per citare il Liga...)
Ivan continua a salire, fino all'interno coscia, continua a leccare molto dolcemente e lentamente...intanto, prende il gel, ne mette un po' sulle dita e me ne infila due nella figa; intanto, preme con la mano sul monte di Venere, forte, affinchè io senta di più le sue dita...dentro di me. Inizio a gemere, gli dico:-Spingi più forte, più forte, voglio sentirti tutto, sai sditalinarmi da Dio.- Ivan risponde:-Almeno,nei bordelli di Amsterdam posso dire che ho imparato qualcosa...Adesso ti metto un'altro dito...- Io gli rispondo:-Quattro, quattro, Vanyusha (diminutivo russo del nome Ivan...) è il numero perfetto.- Ivan mette un altro po' di gel sulle dita:-Sì, te la apro tutta.- mentre con l'altra mano, mi accarezza il clitoride. Sto per venire, quando, finalmente si infila dentro di me, sempre mettendo le mie gambe sul suo collo, leccandomi e baciandomi i piedi, questa volta con più passione...
Finalmente vengo, l'orgasmo pare partire dal profondo delle mie viscere e investirmi come uno tsunami...Ivan viene anche lui e fondiamo insieme i nostri umori...ma, pare che, insieme a noi, sia venuto anche Robert...mentre io e Ivan stavamo scopando da Dio, lui ha aperto la porta, ha visto tutto e si è tirato una sega, venendo tutto attorno. Ivan se ne accorge...e con una voce d'acciaio, nel suo "broken English" lo apostrofa:-You liked it? Fucked Jess good? Liked my big Russian dick? In Berlin, Russia soldiers fucked German women and we continue- ridendogli sguaiatamente in faccia.
Io diventai come di ghiaccio...sentii il cervello diventare nebbia.- Ivan continuava con una sequela di oscenità russe, sempre ridendo sguaiatamente:-Ho scopato nel tuo letto, te l'ho ridotto un campo di battaglia, ti ho preso la tua Jessica per sempre...Guai se osi toccarla, ti cambio in connotati.-
Robert, rivolgendosi a me, con voce che sembrava metallo, mi dice, in tedesco:-Ti ho sentita urlare e forte...anche se in russo, non credo che ci volesse la traduzione. Ti scopa bene il tuo rifugiato, sembra. Ma non finisce qui.-
se avete letto il mio precedente racconto "Il rifugiato ucraino", con Ivan, la relazione è continuata...dopo che quella notte avevamo scopato come ricci (e, pare che tutto il mio condominio, si sia fatto un mini-corso di oscenità russe...) e, al risveglio, mentre andavamo da "Greg's" a fare colazione, Ivan sentenziò, con un tono che non ammetteva repliche:-Adesso sei la mia ragazza e guai a te se vai con un altro.-
E' ben vero... da ragazza, quando studiavo Lingua e Letteratura Russa all'università Lomonosov, le mie amiche mi dicevano:-Non incontri un uomo russo, sei scelta da lui.-
Ivan voleva passare ogni momento libero con me. Una volta lui da me, una volta io da lui...e, sempre, che non riuscivano a stare lontani l'uno dall'altra...Se ci capitava di andare da qualche parte, finivamo spesso a scopare nei bagni, oppure se eravamo per strada, in qualche angolo buio...però, io preferisco sempre un letto, così posso prendermi tutto il tempo che voglio per il nostro piacere. Inoltre, pare che Ivan ha litigato con molta gente, pur di stare con me...l'ho sentito urlare al telefono:-Non mi chiamare più, sono fuori dal giro, voglio stare con Jessica, e basta. Guadagnerò meno, ma quelle schifezze non le voglio più fare.-
Sta di fatto che l'intervista a Ivan è andata bene...Robert, che fa il cameraman per la TV nazionale tedesca, ha ricevuto i complimenti dei suoi superiori...e Ivan è diventato qui una piccola celebrità. Ovviamente, Ivan ha fatto di necessità virtù; ha messo a posto la casa come si deve in tempo di record, e in due mesi, già mi ero trasferita da lui...lontano dal centro, ma sul mare.
Ovviamente, tutti i miei amici, Pauline e Naor compresi, visti i miei tre matrimoni falliti, a chiedermi:-Ma non stai facendo un altro errore?- A me, non sembra...speriamo continui così.
Dato che, appunto, Robert, grazie all'intervista, ha avuto un aumento e una promozione, dà una festa a casa sua...ovviamente, invita anche me, perchè, nonostante la mia relazione con Ivan sia di dominio pubblico, non riesce proprio a darsi pace del fatto che con me "non sia cosa". Forse, come vi ricordate, tre anni fa, avevo fatto sesso con lui...ma, davvero, non è stato niente di che. Quindi, per forza di cose, anche Ivan è invitato.
Quando Ivan rientra dal lavoro, gli dico che siamo invitati da Robert e tutta la banda della TV nazionale tedesca, e, pare, qualcuno dell'ambasciata ucraina. Ivan rimane spiazzato...davvero, "un'offerta che non si può rifiutare", anche se, come potete immaginare, Robert gli sta sulle palle.
L'invito è sempre per il giovedì successivo, dato che qui, il venerdì, molti luoghi di lavoro sono chiusi...un po' come il sabato in Europa.
Ivan si mette sempre più figo: jeans neri attillati, sempre di Diesel, scarpe italiane, cintura di cuoio, camicia azzurra attillata che fa risaltare ancora di più i suoi occhi.M Mentre Ivan si veste, lo guardo...mi soffermo sui suoi addominali d'acciaio e sul suo culo, alto, sodo e muscoloso.
Io, invece, maglietta stretta bianca, minigonna, zeppe espadrillas e orecchini grandi, a cerchio... capelli sciolti trattenuti dalle mollettine, copiando la pettinatura di Belén Rodriguez. Il trucco deve coprire i succhiotti che ho sul collo...
E' appena passato Capodanno, fa freddo...all'ora convenuta, siamo da Robert, in centro città. Ci sono Pauline e Naor, come al solito, la mia amica Sarah, fotografa e un sacco di pezzi grossi, colleghi di lavoro di Robert...e, appunto, qualche pezzo grosso dell'ambasciata ucraina. Mi ricordavo bene la casa di Robert...grande, con tre camere da letto e tre bagni, un salotto e un bel balcone. Robert recita la parte del perfetto padrone di casa...ma si capisce che non può soffrire Ivan. Neanche a farlo apposta, io e Ivan restiamo appiccicati tutta la sera...anche perchè, dato che Ivan parla solo russo (pochissimo inglese e ancor meno la lingua ufficiale di questo Stato...), ha bisogno di me come traduttrice. Il cibo è buono, è stato fatto arrivare da vari ristoranti; non c'è molto alcool, vino rosso e prosecco per me, Sarah e Pauline, birra per gli ospiti tedeschi e vodka per gli ospiti ucraini.
Naturalmente, Ivan si butta sulla vodka, si riempie il piatto di carne...tutti vogliono parlare con lui e io che devo tradurre tutto. Tranne quando parla con gli ucraini...almeno lì mi posso rilassare un po', chiacchierando con Sarah e Pauline; Naor sta discutendo con i diplomatici ucraini, riguardo alla situazione dei profughi. Mentre Ivan parla, mi cerca sempre con gli occhi...capisco che devo stare sempre nel suo campo visivo. Si fa tardi...Pauline, Sarah e Naor lasciano la festa...poco dopo, tutti gli altri pezzi grossi fanno lo stesso...Intanto che Robert è sul balcone, io e Ivan sgattaioliamo in una delle stanze da letto e cominciamo a baciarci furiosamente; Ivan mi dice:-Finalmente ci siamo liberati di tutta quella gente, questo è il momento della giornata che aspetto sempre.- Io rispondo:-E perchè, io no?- Ivan, mentre mi spoglia, aggiunge:-Fai bene; nessuno si deve avvicinare a te, altrimenti, quel cretino lo faccio pentire di essere nato, Robert compreso. Guarda che ho capito tutto.- Io rispondo:-Io sono con te, e basta.- Noto che Ivan prende i cuscini e li mette ai piedi del letto, in modo da "controllare la porta"; intanto, io prendo il gel Durex dalla borsa.
Ci liberiamo dei vestiti, Ivan mi prende di peso e mi sbatte sul letto; mette le gambe sulla sua spalla e inizia leccarmi ben bene i piedi, dito per dito, piano piano, massaggiandoli e baciandoli dappertutto...mi dice:-Quando vivevo ad Amsterdam, quante volte l'ho fatto a pagamento, nel bordello dove ho lavorato...ma ora, lo faccio con te. Hai dei piedi da fata...-Intanto, la sua lingua bollente sale su per le gambe, intanto che con le mani mi massaggia i piedi; loda sempre la mia pelle, che curo molto...-Ti amo, non ce la farei mai senza di te, voglio un milione di notti così, insieme, l'uno dentro l'altra. La tua figa è l'unico posto al mondo dove sono al sicuro.- Io rispondo:-Amore mio, ghiaccio bollente, da quando sei venuto da me per la prima volta, sei stato peggio dell'eroina...non ti giudico per il tuo passato in Europa e in questo Stato, è tutto dimenticato, adesso ci siamo solo noi e basta.-
Ma, ironia del destino, sento la porta che si apre, sia pure pianissimo...non me ne frega niente, esistiamo solo io e Ivan, occupati a darci piacere l'uno con l'altra, esplorando i nostri corpi "fin quando fa male, fin quando ce n'è", (tanto per citare il Liga...)
Ivan continua a salire, fino all'interno coscia, continua a leccare molto dolcemente e lentamente...intanto, prende il gel, ne mette un po' sulle dita e me ne infila due nella figa; intanto, preme con la mano sul monte di Venere, forte, affinchè io senta di più le sue dita...dentro di me. Inizio a gemere, gli dico:-Spingi più forte, più forte, voglio sentirti tutto, sai sditalinarmi da Dio.- Ivan risponde:-Almeno,nei bordelli di Amsterdam posso dire che ho imparato qualcosa...Adesso ti metto un'altro dito...- Io gli rispondo:-Quattro, quattro, Vanyusha (diminutivo russo del nome Ivan...) è il numero perfetto.- Ivan mette un altro po' di gel sulle dita:-Sì, te la apro tutta.- mentre con l'altra mano, mi accarezza il clitoride. Sto per venire, quando, finalmente si infila dentro di me, sempre mettendo le mie gambe sul suo collo, leccandomi e baciandomi i piedi, questa volta con più passione...
Finalmente vengo, l'orgasmo pare partire dal profondo delle mie viscere e investirmi come uno tsunami...Ivan viene anche lui e fondiamo insieme i nostri umori...ma, pare che, insieme a noi, sia venuto anche Robert...mentre io e Ivan stavamo scopando da Dio, lui ha aperto la porta, ha visto tutto e si è tirato una sega, venendo tutto attorno. Ivan se ne accorge...e con una voce d'acciaio, nel suo "broken English" lo apostrofa:-You liked it? Fucked Jess good? Liked my big Russian dick? In Berlin, Russia soldiers fucked German women and we continue- ridendogli sguaiatamente in faccia.
Io diventai come di ghiaccio...sentii il cervello diventare nebbia.- Ivan continuava con una sequela di oscenità russe, sempre ridendo sguaiatamente:-Ho scopato nel tuo letto, te l'ho ridotto un campo di battaglia, ti ho preso la tua Jessica per sempre...Guai se osi toccarla, ti cambio in connotati.-
Robert, rivolgendosi a me, con voce che sembrava metallo, mi dice, in tedesco:-Ti ho sentita urlare e forte...anche se in russo, non credo che ci volesse la traduzione. Ti scopa bene il tuo rifugiato, sembra. Ma non finisce qui.-
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