Tragedia erotica
di
Afro-dite
genere
comici
Dopo diversi promettenti scambi su un sito di incontri, la nostra eroina e il suo messaggero decidono finalmente di dare seguito ai loro desideri comuni durante un appuntamento attesissimo. Lui, un atleta impressionante, un appassionato di sollevamento pesi, una vera e propria montagna di muscoli. Lei, una donna minuta dalle curve sensuali, impaziente e gioiosamente pronta a godersi appieno questo momento.
Si incontrano nel suo appartamento. L'atmosfera è ovattata e calda. Dopo un drink condiviso con evidente complicità, si spostano rapidamente in camera da letto e si spogliano con entusiasmo. Tutto va meravigliosamente bene: si baciano, si coccolano e iniziano un incontro che promette di essere memorabile.
Ma è qui che avviene la tragedia erotica: la nostra eroina, trasportata dall'attimo, prova improvvisamente una strana sensazione... quella di essere sola. Molto sola. Sconcertata, si chiede se sia stata abbandonata o vittima di un'allucinazione sensoriale. In un misto di curiosità e perplessità, gira lentamente la testa verso il grande armadio a specchio accanto al letto. È allora che il mistero viene brutalmente risolto: la "montagna di muscoli" che dovrebbe fornirle mille piaceri sensuali è effettivamente presente, ma è impegnata con convinzione in una serie coscienziosa di flessioni eseguite alla perfezione proprio sopra di lei.
Questa vista inaspettata fa precipitare la nostra eroina in una risata tanto irrefrenabile quanto devastante per l'erotismo del momento. Questo momento improbabile rimane impresso nella memoria come una perfetta illustrazione del concetto di tragedia erotica, ricordandoci con delicatezza e umorismo che, in materia di libertinaggio, il confine tra sensualità e assurdo può a volte essere estremamente sottile.
Si incontrano nel suo appartamento. L'atmosfera è ovattata e calda. Dopo un drink condiviso con evidente complicità, si spostano rapidamente in camera da letto e si spogliano con entusiasmo. Tutto va meravigliosamente bene: si baciano, si coccolano e iniziano un incontro che promette di essere memorabile.
Ma è qui che avviene la tragedia erotica: la nostra eroina, trasportata dall'attimo, prova improvvisamente una strana sensazione... quella di essere sola. Molto sola. Sconcertata, si chiede se sia stata abbandonata o vittima di un'allucinazione sensoriale. In un misto di curiosità e perplessità, gira lentamente la testa verso il grande armadio a specchio accanto al letto. È allora che il mistero viene brutalmente risolto: la "montagna di muscoli" che dovrebbe fornirle mille piaceri sensuali è effettivamente presente, ma è impegnata con convinzione in una serie coscienziosa di flessioni eseguite alla perfezione proprio sopra di lei.
Questa vista inaspettata fa precipitare la nostra eroina in una risata tanto irrefrenabile quanto devastante per l'erotismo del momento. Questo momento improbabile rimane impresso nella memoria come una perfetta illustrazione del concetto di tragedia erotica, ricordandoci con delicatezza e umorismo che, in materia di libertinaggio, il confine tra sensualità e assurdo può a volte essere estremamente sottile.
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